Tutto ciò che segue non tiene conto del costo dei due oggetti paragonati, per cui mi limiterò ad esporre quelli che, a mio parere, sono i punti in cui divergono i due strumenti senza considerare il loro valore economico.
Le considerazioni che ne ho tratto sono più su base ergonomico/meccanica che ottica, in quanto il meteo non mi ha permesso un preciso confronto circa la qualità ottica dei due, anche se a prima vista direi che non esistono differenze tali da far preferire uno o l’ altro per le caratteristiche ottiche.
Dal punto di vista ergonomico sottolineerei due innegabili vantaggi a favore del 12x36, che sono il peso ed i paraluce degli oculari, il primo apprezzabilmente inferiore rispetto al 12x32, mentre i secondi direi che non sono neppure paragonabili, a netto vantaggio di quelli del 12x36! È risaputo che gli oculari delle serie 15 e 18x, e peggio ancora quelli del 10, 12 e 14x32 non siano il massimo, anzi... direi che sono una vera “disgrazia” in confronto alla qualità complessiva degli strumenti a cui fanno da corredo. Per poterli utilizzare sul 12x32 ho dovuto ricorrere ad un espediente mutuato da un utente di un forum americano, visto che per la mia conformazione facciale erano inutilizzabili in condizioni originali, molto peggio rispetto a quelli del 15x50. Con questa soluzione, seppure orribile dal punto di vista estetico, diventano invece qualcosa che si avvicina alla perfezione, sia dal punto di vista del distanziamento degli oculari dagli occhi che dal punto di vista della protezione dalla luce laterale, formando una vera e propria conchiglia oculare.
Il peso (in “assetto di marcia”) come dicevo, è a netto favore dei circa 700 gr del 12x36 contro gli 880 del 12x32, che però danno a quest’ultimo una maggior sensazione di “sostanza” oltre che di stabilità, rimanendo comunque un peso accettabile rispetto agli oltre 1.200 gr del 15-18x50 o del 10x42 L IS.
Esteticamente giudicherei vincente la nuova serie da 32, con una forma più regolare e lineare che ricorda un po’ il 15x50 in dimensioni decisamente inferiori, e quindi più aggraziata.
Veniamo ora al punto che veramente, a mio avviso, fa la differenza fra i due: la stabilizzazione. Questo nuovo sistema “doppio” in dotazione alla serie 32 pare abbia risolto quella sensazione di alternanza tra fuoco perfetto e sfocatura che si alternano nelle altre serie di ingrandimento superiore ai 10x, unendo a questo la scelta tra l’ utilizzo di una stabilizzazione “standard” che permette agevolmente il panning e che si attiva col pulsantino più vicino agli obiettivi (peraltro abbastanza scomodo da attivare), ed una stabilizzazione definita “powered” che altro non è che un “aggancio” ad un determinato bersaglio, che tiene quest’ ultimo perfettamente immobile mantenendo ferma l’ inquadratura su du esso. In ogni caso, con entrambi i sistemi, non è più evidente lo strano effetto di fuoco-non fuoco rilevabile sugli altri modelli, grande conquista, mi vien da dire “alla buonora”, da parte di un produttore di strumenti ottici a questi livelli così famoso in campo fotografico per l’ eccezionalità della stabilizzazione dei propri obiettivi!
Non vorrei dilungarmi oltre, scusandomi peraltro se ho ecceduto nella lunghezza della descrizione, rimanendo comunque a disposizione di che volesse ulteriori impressioni sulle differenze tra i due modelli in esame, a cui sarò ben lieto di fornire quelle che a mio parere sono le caratteristiche rilevate su entrambi