marcantonio ha scritto:Ne sono certo anche io!
Per quel poco che la mia memoria visiva mi consente di ricordare,nonostante i 4 decenni trascorsi,rammento che quando ponevo gli occhi al binocolo avevo la sensazione di osservare un quadro .Un immagine naturale ed allo stesso tempo creata per stupire, con incredibile nitidezza di immagine e colori naturali e vibranti.
Comunque,ad onor del vero, a quell'epoca potevano usare tutti i tipi di cristallo ottico esistenti,compresi quelli molto inquinanti e radioattivi.
Rappresentativo di quel che dico : quando la Zeiss volle uniformarsi alle Leggi vigenti per il vetro senza piombo e sostituì il Night Owl Design Selection,ultimo grande binocolo della Zeiss (che io possiedo nel formato 10x56),con il nuovo tipo accadde quasi una catastrofe: i binocoli fatti col vetro ecologico facevano schifo!Infatti durarono poco e riuscirono a fare qualche cosa di meglio con i primi VictorY,
In ogni caso immaginiamoci un Marseptit fatto con i vetri di allora ed i tattamenti di oggi:Il Paradiso!
marcantonio
Giusto ciò che dice Marcantonio, però è anche vero che sono trascorsi oltre 60 anni di (presunto) progresso tecnologico e certe prestazioni del passato restano ineguagliate.
Altrove, ad esempio in campo automobilistico/motoristico, le norme antinquinamento non hanno impedito la continua crescita delle potenze specifiche dei motori e delle prestazioni delle automobili.
La mia sensazione è che i costruttori binoculari si siano un po' "seduti" e, forse di comune e tacito accordo, stiano offrendo prodotti "normali", in relazione al progresso tecnico, a prezzi "speciali".
Non mi risulta infatti che attualmente siano in commercio binocoli portatili con un campo apparente di 88° come lo HUET 8x40 Abbe Konig e, se qualcuno eccepisce la sua origine militare, ricordo che c'era, negli anni 50/60, anche la versione civile 8x30 con prismi di Porro, ovvero il Mirapan 200 sempre con 88° di campo apparente.
Sabato sera, 28 giugno 2014, ho portato lo SGO Huet 8x40 ad una serata osservativa sul monte Paipo ad Agerola e tutti i presenti si sono meravigliati dalle prestazioni ottiche in relazione al diametro di soli 40mm e sono rimasti affascinati dalla visione degli oggetti che entravano contemporaneamente nell'enorme campo (qualcuno ha detto che era come osservare il cielo ad occhio nudo però a 8x).
E' ovvio che qui non si tratta solo di un campo visuale enorme ma anche di una elevatissima qualità ottica in perfetto accordo tra loro (lenti asferiche negli oculari già allora).
Non posso quindi non concludere che un binocolo di 60 anni fa è in grado di darmi specifiche sensazioni che nessun binocolo attualmente in commercio può darmi, e di questo non sono responsabile io.....
Allego una foto dello SGO Huet 8x40 originale e una della serata osservativa sullo sfondo del sagittario e dello Scorpione (io sono il secondo da sinistra, la foto è di Antonio Catapano di AstroCampania, in ginocchio al centro)...
Osservo con: Stabilizzati Canon, Leitz Marseptit 7x50, Leitz Maroctit 8x60, Zeiss Telex 6x24, Zeiss Marineglass 6x30, HUET-BBT-SRPI militari francesi 8x30, HUET 7x50 SGO M.le 1957 7° Vingtiemes Marine Nationale(Porro II), Miyauchi Binon 7x40(ex 50)W, HUET SGO Marine Nazionale mod. 1959 (Abbe Konig) 8x40 11° Vingtiemes (AFOV 88°-190 m. a 1000 m.) e altro;
Celestron C8, Meade ETX 90, Zeiss C 63/840 (Telementor), Vixen 90/1300, Newton 114/900 Toyo Japan rifigurato ZEN.