Celestron Serie SkyProdigy

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matteo.dibella
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Iscritto il: 12/10/2011, 9:08

Celestron Serie SkyProdigy

Messaggio da matteo.dibella »

Ciao a tutti,

come già anticipato dal mio collega Valerio Zuffi vi illustreremo di volta in volta i nuovi prodotti in arrivo distribuiti da AURIGA, cercando di rispondere a vostre domande o curiosità.

Il telescopio che vi presento oggi è lo SkyProdigy che AURIGA distribuisce nei modelli Maksutov90 e Newton130 (esiste anche una versione Rifrattore70).

MONTATURA
La vera innovazione della serie SkyProdigy consiste nella nuovissima montatura con tecnologia StarSense. Si tratta sostanzialmente di una montatura monobraccio altazimutale, molto simile esteticamente alla classica montatura NexStar SLT ma comprendente una fotocamera digitale integrata, che si trova inserita nel monobraccio parallelamente alla morsa nella quale va inserito il tubo ottico.
La fotocamera StarSense rappresenta effettivamente l'elemento innovativo della serie SkyProdigy.
Una volta acceso il telescopio basterà premere il tasto ALIGN per dare via alla procedura, totalmente automatica, di allineamento che dura meno di 3 minuti.
La fotocamera scatterà e memorizzerà tre foto a grande campo di campi stellari che serviranno per la triangolazione e per la successiva creazione del modello di cielo che verrà utilizzato per il puntamento degli oggetti.
La montatura è dotata di motori Servo DC con encoder su entrambi gli assi che gli consentono le classiche nove velocità di rotazione (da 2x a 3.5°/sec).

PULSANTIERA
La pulsantiera ha subito un leggero restyling rispetto ai modelli Celestron precedenti.
Innanzitutto abbiamo uno schermo a cristalli liquidi a quattro linee e 18 caratteri; i tasti, 19, sono a LED retroilluminati.
Nel nuovo modello è sparito il tasto RATE (cui seguiva un tasto numerico da 1 a 9 per cambiare la velocità dei motori) ma è stato inserito direttamente un tasto molto più intuitivo denominato MOTOR SPEED.
Il tasto opzioni è rappresentato dal LOGO CELESTRON (in basso a sinistra) mentre fa la sua comparsa il tasto HELP (8) che offre accesso istantaneo ad informazioni di aiuto e a utilità che possono contribuire a migliorare la precisione di puntamento del telescopio.

OTTICHE
Le ottiche sono essenzialmente rimaste immutate dai modelli classici Maksutov 90 e Newton 130.

ACCESSORI
I telescopi della serie SkyProdigy vengono venduti accessoriati con cercatore StarPointer, due oculari da 25mm e da 9 mm (barilotto 31.8 mm), CD ROM "The Sky X First Light Edition", diagonale (per il modello Maksutov90), software di controllo via PC NSOL e vano batterie (batterie non incluse).

ESTETICA
La serie SkyProdigy presenta i tubi ottici di un colore rosso lucido intenso, molto gradevole esteticamente.


PROVA SUL CAMPO

Ho avuto modo di testare per qualche ora uno strumento campione (rifrattore 70/700) durante lo StarParty di Saint-Barthelemy dello scorso Settembre, questo è il resoconto delle mie impressioni.

Ho assemblato l'intero telescopio meno di dieci minuti; il montaggio del treppiede, del vassoietto porta accessori, la regolazione delle gambe e la messa in bolla portano via pochissimi minuti; la procedura più lunga dell'intero assemblaggio è probabilmente la fase di allineamento del cercatore StarPointer al tubo ottico.
La montatura viene assicurata al treppiede tramite la consueta manopola a vite che è alloggiata inferiormente al vano del treppiede, esattamente come per il NexStar.
Il tubo ottico viene rapidamente inserito nella morsa del monobraccio tramite la barra a coda di rondine già presente sul tubo, serrando l'apposita vite.
Infine ho attaccato gli accessori al tubo ottico (diagonale e oculare) e ho provveduto ad allineare il cercatore al tubo ottico con un bersaglio diurno; a quel punto ho attaccato lo SkyProdigy ad una Power Tank della Celestron ed ho acceso il telescopio.

Il display della pulsantiera invita subito a premere il tasto ALIGN per cominciare l'allineamento. La pulsantiera riporta a questo punto la dicitura "Moving to home position"; il telescopio si porta a 25° di altezza circa e si sposta in azimut di qualche grado, dopodichè la fotocamera StarSense acquisisce la prima immagine (Acquiring image 1) e mostra la scritta (in inglese) "Rilevamento in corso"; passato poco meno di un minuto lo SkyProdigy si muove automaticamente in azimut in senso orario di circa 90° e, nuovamente acquisisce un'immagine del cielo. Ripete infine la procedura un'ultima volta; se il cielo è libero da ostacoli nelle posizioni inquadrate dalla fotocamera e se è abbastanza limpido da mostrare diverse stelle la pulsantiera mostra la scritta "Solved" (Risolto).

Subito una precisazione: la seconda sera in cui ho provato lo strumento è capitato che ci fosse molto vento e che il cielo si coprisse rapidamente di nubi; nel momento in cui il telescopio andava a puntare una zona di cielo coperta la pulsantiera, dopo che la fotocamera aveva provato ad acquisire invano l'immagine, mostrava la scritta "Too few stars" (troppo poche stelle) e si muoveva in azimut di un'altra trentina di gradi alla ricerca di una zona pulita; se la trovava l'allineamento andava a buon fine. In caso contrario, dopo un giro completo in azimut mostrava la scritta "unsolved" (Allineamento fallito) ed invitava a ripetere l'allineamento.
Il consiglio pertanto è di assicurarsi in primis che il telescopio abbia orizzonte il più possibile libero da ostacoli (anche terrestri) per almeno 25° di altezza; secondariamente che la fotocamera sia tenuta lontana da fonti di luci dirette che possano renderla "cieca" o disturbarla; in ultimo che il cielo sia sufficientemente sgombro di nuvole.
E' comunque possibile effettuare sia un allineamento con solo oggetti del Sistema Solare (è poi possibile affinare l'allineamento aggiungendo degli oggetti di calibrazione), sia un allineamento manuale dello SkyProdigy, comandandolo ad eseguire delle riprese solo in zone del cielo sgombre da nuvole o ostacoli; a questo punto lo SkyProdigy è pronto per puntare gli oltre 4000 oggetti presenti nel suo database.

Per effettuare una verifica preliminare ho deciso di puntare oggetti molto estesi e brillanti, come la galassia di Andromeda ed il doppio ammasso del Perseo.
Avevo montato sul tubo ottico l'oculare da 25mm in dotazione, che restituiva 28x ed un campo decisamente ampio (ad occhio direi poco più di 2°).
Gli oggetti sono stati inquadrati senza alcun problema in pochi secondi; d'altra parte i 4° abbondanti della galassia di Andromeda e i quasi 2° complessivi del doppio ammasso erano comunque un target facile. Giusto per provare a fare macinare un po' di gradi quadrati (per vedere se si perdeva un po' di precisione durante uno spostamento) ho fatto poi puntare M11 nella costellazione dello Scudo; oggetto sempre brillante ma di dimensioni angolari più piccole; anche in questo caso lo SkyProdigy si è dimostrato molto preciso puntando l'oggetto praticamente al centro del campo.

Per mettere un po' più alle strette l'affidabilità del puntamento ho montato subito dopo l'oculare da 9mm (78X) per avere il campo più piccolo possibile con gli oculari in dotazione; ho cominciato puntando M27 per avere un oggetto piccolo e ben definito; lo SkyProdigy ha portato l'oggetto leggermente fuori centro dell'oculare; ho ripetuto la prova puntando l'altra planetaria M57 e anche in questo caso si avvertiva un leggero scostamento rispetto al centro del campo inquadrato.
Mi sono ricordato a quel punto che, durante la sostituzione dell'oculare da 25mm con quello da 9mm, avevo leggermente urtato il diagonale, probabilmente causando un micro spostamento del tubo ottico.
Così ho spento e riacceso ricominciando la procedura di allineamento; questa volta, senza toccare l'oculare, gli oggetti sono stati riportati al centro del campo con un discostamento praticamente irrisorio.
Le successive prove con qualche globulare, per variare la tipologia di oggetti, M15 - M92, hanno confermato questa impressione; ovvero che bisogna prestare attenzione a maneggiare gli accessori sul tubo ottico evitando di spostarlo anche di poco, pena perdita di allineamento preciso da parte del telescopio.

Altre due piccole considerazioni.

Durante l'utilizzo con un diagonale W.O ed oculare (un bel W.O. da 16mm) notavo con disappunto che gli oggetti inquadrati dapprima si discostavano ma solo in altezza di un discreto margine dal centro dell'oculare; col passare del tempo essi letteralmente sparivano dal campo. La soluzione è stata di facile individuazione; gli accessori montati erano troppo pesanti e sbilanciavano letteralmente il tubo ottico dalla parte del fuocheggiatore; ho pertanto ripristinato il setup originale ed il problema è sparito; per ovviare a questo inconveniente dovrebbe essere sufficiente stringere il bullone auto-bloccante che si trova nella parte interna del monobraccio e regolare a piacimento la frizione.

A metà della notte ho cominciato a litigare con lo SkyProdigy; digitando ad esempio nuovamente la galassia di Andromeda M31 (per una dimostrazione con alcuni curiosi) la pulsantiera mi restituiva soltanto M33 e se anche provavo a scegliere l'oggetto dalla lista dei Named Objects non veniva visualizzato il nome della galassia di Andromeda; veniva invece indicato il Messier successivo subito disponibile. Stessa identica cosa succedeva con il doppio ammasso (lì veniva indicato l'NGC subito seguente all'869 o all'884 disponibile) e dopo un po' il problema ha contagiato anche M33 (venivano visualizzati solo gli oggetti da M35 in poi).
Ho pensato seriamente a un bug del sistema; fortunatamente anche in questo caso la soluzione era abbastanza banale.
Il mio collega Plinio Camaiti si è infatti accorto che per default gli slew limits erano stati impostati per far sì che il tubo ottico non urtasse le gambe del treppiede; e infatti tutti gli oggetti cercati in quel momento, per pura coincidenza si trovavano distanti poche decine di gradi dallo zenit!
Inserendo i valori da 0° fino a 90°abbiamo rimosso questi limiti e abbiamo constatato che gli oggetti ricomparivano magicamente nei menu; pertanto una temporanea sparizione di oggetti dal database della pulsantiera è originato dal setting troppo castigato degli slew limits; ricordatevelo!

CONCLUSIONI
In sintesi; lo strumento mi ha convinto molto sia per l'efficacia del puntamento e sia per la rapidità di autoallineamento.
La prova è stata fatta con oggetti molto noti e luminosi anche perchè 70mm non consentivano di essere troppo schizzinosi o ambiziosi; mi sarebbe piaciuto testare il 130 per sondare qualche oggetto un po' più elusivo e meno noto; ma il test era sostanzialmente della montatura e non delle ottiche.
Per quanto riguarda la montatura le potenzialità e le nuove opzioni offerte dal software sono state effettivamente molto implementate; basti pensare che è possibile scegliere filtri di magnitudine (per evitare di puntare oggetti troppo deboli), di identificazione con raggio di ricerca (ovvero la distanza in ° personalizzata per effettuare una ricerca da un oggetto di partenza), di calibrazione della fotocamera e tanto tanto altro ancora..
A questo proposito è utile sottolineare come sia sempre consigliabile munirsi di una qualche alimentazione da rete (con apposito alimentatore 12V/2A) oppure di una buona batteria da campo; l'utilizzo di pile purtroppo causa una perdita di prestazioni nell'allineamento e nel conseguente puntamento ed inseguimento già dopo qualche ora, essendo le montature computerizzate molto energivore.

Saluti e Cieli Sereni,

Matteo Di Bella
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