Io ed il piccolo HUET 8x30

Recensioni di binocoli, suggerimenti, comparative, reportage, consigli per gli acquisti e altro ancora
Rispondi
andrea vagni
Buon utente
Messaggi: 640
Iscritto il: 19/09/2011, 13:17
Località: Orvieto
Contatta:

Io ed il piccolo HUET 8x30

Messaggio da andrea vagni »

(questa non è una recensione di un binocolo ma solo l’esposizione di alcune mie sensazioni nel aver preso in mano il piccolo francesino)
Il primo binocolo che ho preso in mano, almeno 30anni fa, è stato sicuramente un grosso e classico porro 10x50. Non ricordo la marca, ma sicuramente era un made in Japan…
Nasciamo tutti (o quasi tutti) “porristi”… poi, per motivi più estetici che altro, mi sono immediatamente buttato sul sistema di prismi a tetto.
Tempo fa, parlando con Ottaviano, e comunque pungolato da zio Carlo, mi era balenata l’idea di farmi un piccolo porro vintage e, tra un consiglio e l’altro, decisi di acquistare il piccolo (ma non leggerissimo) Huet 8x30 (per intero: MG 8x30 MILLIEMES n. 60 S1)…
Appena spacchettato ho avuto la sensazione di avere tra le mani un binocolo (certo, direte voi, mica è un cetriolo!). in realtà mi riferisco all’idea che si ha guardando questo oggetto: corrisponde proprio, per linee, proporzioni e dimensioni, alla forma più “classica” del binocolo.
Se chiedessi ad un bambino di disegnare una casa, questi farebbe subito il grafico puerile ed immediato di un rettangolo con sopra un triangolo, e magari il comignolo fumante…
Se un bambino mi chiedesse di disegnargli un binocolo, probabilmente gli traccerei le linee dell’Huet…
L’icona classica, l’archetipo, l’idea e la forma cristallina del binocolo.
Mi è arrivato direttamente dalla patria di origine, con la sua bella custodia in cuoio. Ben tenuto, solido, dal peso “deciso”… finalmente avevo anche io il mio pezzo “vintage”, ma soprattutto avevo un porro!
Vi sembrerà strano ma, a parte il 15x70, non ho nemmeno uno con questo tipo di prismi!
Emozionato lo avvicino agli occhi e la prima cosa che noto è che il mondo è in tre dimensioni! Ma non solo per i piani vicini: l’effetto tridimensionalità lo riesco ad avvertire tra piani lontani (anche 2km) tra oggetti distanti qualche decina di metri tra di loro. Non ho alcuna esperienza di strumenti più vecchi di me, a parte qualche binocolaccio che da immagini sbiadite grigio-bluatre, ma i colori restituiti da questi “vecchietti” in relazione all’età, mi sembrano molto buoni. Quel poco di calore accogliente che serve a stemperare l’aria e la turbolenza. Al centro sono molto nitidi, hanno un buon campo apparente e, soprattutto, hanno quell’effetto di iperfocale che, da 50 mt in poi, con un minimo di assestamento del bulbo oculare, ti permette di avere tutto a fuoco, ma questo voi già lo sapete.
(Fine prima parte)
Andrea Vagni
http://www.nuovapegasus.it
"... pensate quale mondo ci saremmo trovati oggi se Galileo non fosse stato curioso? E Marconi? E Leonardo? E i coniugi Curie? E Fleming? E Janssen?... E' la curiosità che manda avanti l'umanità"
(Andrea Vagni)
2xlight
Buon utente
Messaggi: 183
Iscritto il: 26/12/2012, 17:12
Località: oria, brindisi

Re: Io ed il piccolo HUET 8x30

Messaggio da 2xlight »

andrea vagni ha scritto: Appena spacchettato ho avuto la sensazione di avere tra le mani un binocolo (certo, direte voi, mica è un cetriolo!).
:lol: sono caduto dalla sedia per le risate!

Se ora ti viene la porrite e butti via l'edg fai un fischio...sarà mia premura riciclarlo :twisted:
Condivido la sensazione di 3D utilizzando questo tipo di prismi...inoltre un'altra cosa che adoro del piccolo porro in firma è l'ergonomia, cosa che non mi ha colpito tanto con i tetto :thumbup:

Attendo di leggere la seconda parte ;)
Rispondi