Ciao a tutti,
seguendo la raccomandazione di Enotria e inserisco le foto in formato ridotto nel post, fornendo le mie impressioni a caldo della prima serata di utilizzo.
Inizio con le foto complessive dello strumento:
![04.jpg (115.4 KiB) Visto 7259 volte Ha inizio l'apertura del pacco](./download/file.php?id=5469&t=1)
- Ha inizio l'apertura del pacco
![05.jpg (86.04 KiB) Visto 7259 volte Foto di gruppo con microscopio, obiettivi e mobiletto originale](./download/file.php?id=5470&t=1)
- Foto di gruppo con microscopio, obiettivi e mobiletto originale
![11.jpg (77.85 KiB) Visto 7259 volte Microscopio con cover e mobiletto originali](./download/file.php?id=5474&t=1)
- Microscopio con cover e mobiletto originali
Trovatomi in trasferta purtroppo utilizzo quello che ho per testarlo, ovvero i vetrini zoologia 2 della Salmoiraghi e Viganò, vabbè!
Provvedo a dare una bella soffiatina al tutto e parto e orrore, non riesco a mettere a fuoco nulla! Sono preoccupato, ma mantengo la calma e cosa scopro?
Il gruppo tavolino e condensatore erano bloccati in basso e mi trovavo a 7- 8 cm dagli obiettivi; la foga certe volte gioca brutti scherzi...
Svito allora le viti presenti nelle manopole di messa a fuoco e miracolo, tutto scorre fluidamente!
Ho francamente trovato notevole l'escursione possibile, credo che la messa a fuoco si possa fare anche con obiettivi dalla generosissima distanza di lavoro.
Ero preoccupato delle manopole Leitz, in quanto sono le stesse sia per il fuocheggiamento macro, che quello micro, invece, dopo un paio di minuti devo dire che il sistema è veramente comodo e intuitivo.
Il revolver gira che è una meraviglia! Devo dire che tutta la meccanica è veramente eccezionale e il venditore sembra avermi venduto un microscopio appena uscito dalla fabbrica (Sì, trent'anni fa!)
Interessante la testa binoculare, con la bella scala graduata della distanza interpupillare, la cui slitta ha un movimento dolcissimo, che ricorda quello del fuocheggiatore feather touch, utilizzato per i telescopi (oops, digressione astronomica...)
Gli oculari dovranno poi essere ruotati fino a leggere nelle loro scale graduate il medesimo valore della distanza interpupillare.
Bando alle ciance, diamo inizio alle danze!
Purtroppo mi sono portato dietro solo gli obiettivi a secco:
170/- 4/0.12
170/- 10/0.25
170/- PL 10/0.25
170/0.17 40/0.65
Inizio la messa a fuoco, chiudendo al minimo il diagramma di campo e mettendo a fuoco.
Fatta l'operazione centro il condensatore con le vitine e devo dire che l'operazione è immediata e la regolazione è veramente fine.
Ho notato che quando uso l'obiettivo 170/- 4/0.12 devo ruotare la manopolina per far lo swing out del condensatore se voglio avere tutto il campo illuminato.
l contrasto è molto buono, ma noto una dominante calda, forse dovuto alla lampada, un po' lofia, come si direbbe dalle mie parti (smunta, debole) e in futuro ci darò un'occhiata.
La levetta che regola l'apertura del diaframma aiuta non poco nell'aumentare la profondità di campo, soprattutto quando abbiamo campioni di spessore notevole.
Ecco alcune immagini del condensatore:
![06.jpg (62.53 KiB) Visto 7259 volte Particolare del condensatore con le viti di centraggio, della scamottatura, dello swing out e del centraggio del vetrino sul tavolo](./download/file.php?id=5471&t=1)
- Particolare del condensatore con le viti di centraggio, della scamottatura, dello swing out e del centraggio del vetrino sul tavolo
![07.jpg (72.97 KiB) Visto 7259 volte Altro particolare del condensatore](./download/file.php?id=5472&t=1)
- Altro particolare del condensatore
Piccola digressione sui vetrini: un disastro...
I campioni al loro interno sono anche fatti bene e le cellule sono conservate abbastanza bene, ma quante inclusioni e difetti del vetro; in fotografia dovrei lavorarci molto...
Una cosa che mi ha incuriosito è la differenza tra l'obiettivo 170/- 10/0.25 e il 170/- PL 10/0.25: forse il primo presenta un contrasto e una definizione leggermente migliore, ma la comparazione richiede maggior approfondimento.
Una menzione merita anche il 170/0.17 40/0.65 che risulta molto buono e capace di dare molte soddisfazioni.
L'illuminazione è sufficiente, ma non esuberante.
Credo di aver capito, comunque, che la lente del condensatore forse si può sostituire, ma non son sicuro.
Un aspetto che devo ancora approfondire è il condensatore scamottabile; alzandolo e abbassandolo, almeno con questi obiettivi non vedo mica una gran differenza e mi chiedo quanto sia veramente utile.
Mi chiedo se posso parzializzare la luce testa binoculare e la terza uscita, boh!
Ecco il particolare dell'attacco del tubo trinoculare:
![10.jpg (98.23 KiB) Visto 7259 volte Particolare della testa trinoculare](./download/file.php?id=5473&t=1)
- Particolare della testa trinoculare
In conclusione che dire?
La meccanica è fantastica e la conservazione dello strumento non ha richiesto per ora alcun intervento.
La sensazione che dona il microscopio è di eleganza e il suo uso risulta da subito naturale e gradevole.
La resa di questi vecchi obiettivi è buona, almeno a mio avviso, e permette subito di divertirsi.
Forse avrei potuto trovare strumenti più performanti, ma credo di aver trovato quello che a pelle mi sento mio e che userò di pù; non male, visto che è il primo microscopio biologico che ho comprato!
Ora passo ai quesiti, cercando di limitarli per ora, per non tediare gli esperti.
1) Nel catalogo Leitz pare esistere un accessorio da montare sul condensatore che,in un verso permetta l'uso del campo oscuro e montato nell'altro la tecnica del contrasto di fase: è un accessorio da tener sott'occhio?In tal caso quali sarebbero i migliori obiettivi da accoppiare?
2) Per la polarizzazione esiste un accrocchio sempre Leitz che sembra essere abbastanza valido; qualcuno ne ha esperienza?
3) Considerando la coniugata di 170, sarebbe meglio, nel caso volessi ampliare il mio parco obiettivi, rimanere in casa Leitz (che prodotti buoni cmq ne ha un bel pò)
4) Ultima questione: un valido miglioramento dell'illuminazione in che modo si otterrebbe?
Spero di non avervi annoiato, ma avervi trasmesso un po' della gioia che si prova nello scoprire qualcosa di nuovo anche in un strumento di 30 anni.
In ultimo spero che i quesiti non metteranno troppo in difficoltà gli ospiti dell'ospizio, così pieni di energia e di conoscenza, ma sotto lo stretto controllo delle suorine...
(è uno scherzo ovviamente; ad avercene suorine che si prendono cura di noi
![Wink ;-)](./images/smilies/icon/wink.gif)
)
Ciao
Fabio