Credo anch'io che per il 2,5x, se la riduzione non è eccessiva (2X ?), accorciando un poco il tubo non si dovrebbe perdere tanto.
Dalle mie prove con un Olympus 3,3x ho potuto verificare che non c'è alcuna differenza tra 2,5 e 4x (valori che ho provato), ma il 3,3x è avvantaggiato dal fatto che lavora su una porzione centrale dell'immagine più piccola di quella del 2,5x, e quindi più corretta. Anzi, a 4X (immagino solo per miglior campionamento) ottengo un evidente aumento dei dettagli.
Piuttosto, mesi dopo la "scoperta" che 125 mm di tubo non restituivano il valore nominale dell'ingrandimento, ho trovato proprio nell'articolo sugli oculari Olympus che ho segnalato la conferma di ciò. In particolare, l'autore segnala che, secondo una fonte che cita, il valore corretto per ottenere con gli Olympus l'ingrandimento nominale non è 125, ma 150 mm.
I 150 mm (tra estremità esterna dell'oculare e piano focale) sono lì indicati genericamente per tutti i proiettivi marcati "125", ma questo non è corretto per il 3,3x per il quale, come ho verificato, il raccordo deve essere di circa 135 mm. Se il valore di 150 mm rilevato dalla fonte citata è corretto, si deve concludere che i vari oculari abbiano pupilla di uscita in posizione leggermente differente e che pertanto il tubo di raccordo per ottenere il valore nominale possa differire a seconda dell'oculare, in misura tale che i 150 mm di lunghezza citati potrebbero essere riferiti al 2,5X.
Tieni presente questo nelle tue prove. Misura da te il valore corretto dell'ingrandimento ottimale e non prendere pari-pari il valore di 135 mm da me determinato e neppure il valore "generico" di 150 mm citato nell'articolo (sebbene possa essere un giusto riferimento di partenza per il tuo 2,5X).
Guido Gherlenda ha scritto:L'articolo sugli oculari Olympus lo conosco bene... Appena avrò un po' di tempo sarò curioso di verificare la differenza qualitativa tra la distanza per la quale è stato progettato e quella del mio adattamento.