Il controllo degli obiettivi usati

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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Enotria
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Il controllo degli obiettivi usati

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La stragrande maggioranza degli obiettivi che utilizziamo sui nostri microscopi è stata acquistata usata, senza nessuna preventiva forma di controllo sulla loro qualità.

Al venditore non conviene verificare un obiettivo prima di venderlo, sarebbe solo una perdita di tempo, oltretutto controproducente, in quanto non è affatto detto che l’acquirente sia sempre in grado di individuare eventuali difetti. :shhh:
Per lui è molto meglio dare una semplice occhiata e, se non vi sono ammaccature o scheggiature macroscopiche, metterlo immediatamente in vendita. :whistle:
La conseguenza è che se è in buone condizioni, bene, altrimenti se l’acquirente contesta qualche difetto, lo si recupera senza discussioni, restituendo lo speso e facendo anche bella figura !

Poi, magari, lo si rimette di nuovo in vendita, sperando che il nuovo acquirente sia di “bocca buona” ! :lol:

Di conseguenza, il controllo della qualità di un obiettivo per microscopia è bene che sia fatto dall’acquirente, immediatamente all’arrivo del pacchetto.



Il primo controllo va fatto ad occhio, o al massimo, con una lente, verificando l’assenza di ammaccature o di graffi o di corrosioni, poi vanno controllate molto bene le due lenti esterne, in quanto sono quelle che, essendo più esposte, hanno più probabilità di subire dei traumi.
Difetti macroscopici: lenti scheggiate e gravi delaminazioni.
Difetti macroscopici: lenti scheggiate e gravi delaminazioni.
Nell’immagine si vede, ad esempio, una lente frontale butterata dagli urti ed una lente di tubo quasi completamente delaminata

Ma, dopo questo primo controllo preliminare, è bene passare a qualcosa di più specifico, in modo da poter vedere lo stato anche delle lenti interne dell’obiettivo.
Lo strumento giusto è il telescopio centratore di Bertrand o di Amici che dir si voglia, un piccolo cannocchiale che è in grado di mettere a fuoco qualsiasi superficie, compresa fra pochi centimetri fino, talvolta, all’infinito. In questo modo, noi possiamo vedere qualsiasi lente del nostro microscopio, dalla lente di tubo, giù giù, visualizzando tutte le lenti dell’obiettivo, quelle del condensatore, i diaframmi e, se non vi sono filtri smerigliati a bloccarci la vista, possiamo visualizzare fin anche il filamento della lampadina illuminante !
Cannocchiali di Bertrand e Optovar
Cannocchiali di Bertrand e Optovar
La lente di Amici è presente anche nel diffuso Optovar, spesso presente sui vecchi microscopi della Zeiss e tanto comodo in microscopia e nella micro fotografia in particolare.
A parte il loro scopo principale, la centratura degli anelli di fase, noi possiamo con questo strumento mettere a fuoco le diverse lenti che compongono l’obiettivo, scoprendo così eventuali scollature, depositi di sporcizia, infiltrazioni di olio, ecc. ecc.
Anelli di fase in varie condizioni.
Anelli di fase in varie condizioni.
Qui possiamo vedere un obiettivo per CdF in condizioni normali, un altro con la lente esterna sporchissima ed un altro ancora con una lente profondamente graffiata.

Uno strumentino molto utile se avete spesso degli obiettivi da controllare, lo potete costruire con due tubi telescopici che simulano il microscopio ed a cui potete collegare l’obiettivo da testare: è quello che io ho chiamato OmniScope perché mi serve per guardare di tutto: strumento semplicissimo che potete vedere meglio sul mio sito a http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/micro/omn.htm
OmniScope in configurazione per il controllo degli obiettivi.
OmniScope in configurazione per il controllo degli obiettivi.
Se volete andare oltre con il controllo, potete mettere alla prova il vostro obiettivo visualizzando le strie ed i punti delle diatomee del vetrino di Kemp (vedi tread già pubblicato: viewtopic.php?f=85&t=1582 ) e, se i risultati non vi soddisfano appieno, potete ancora fare alcuni controlli ottici che, però, richiedono alcuni piccoli accessori non sempre facili da reperire.
Sto parlando dello Star Test e delle barre di contrasto.
Vetrini per il test dei microscopi.
Vetrini per il test dei microscopi.
In alto vedete un vetrino apposito per test di contrasto, costruito dalla Wild e che contiene delle barre nere più o meno fitte, da utilizzare a seconda dell’ingrandimento dell’obiettivo.

Subito sotto, un altro vetrino completamente argentato su di una superficie, in modo da creare uno specchio ottico.
Solo per nota, ma per riconoscere la superficie argentata, basta appoggiare un righello millimetrato: se è la superficie giusta vedrete il riflesso delle tacche senza alcuna separazione, se è invece la parte sbagliata, fra le due serie di tacche si nota uno spazio vuoto: non è altro che lo spessore del vetrino ed indica la parte sbagliata.
Il tutto funziona perché durante l’argentatura, per quanto si lavori sotto vuoto e con la massima pulizia, microscopici forellini rimangono nella argentatura e proprio quelli ci servono per ottenere la nostra stella: ne cercheremo uno abbastanza piccolo da essere appena visibile e sulla base della forma del disco di diffrazione, potremo valutare meglio i difetti ottici del nostro obiettivo.

Le barre di contrasto ci permettono poi di valutare molto facilmente la planarità e gli eventuali residui di aberrazione cromatica, mentre il contrasto fra le barre ci darà una idea della bontà dell’immagine ottenibile.
Barre di contrasto.
Barre di contrasto.
In questo caso si nota bene una insufficiente planarità ben visibile al bordo inferiore ed un residuo di Cromatica non completamente corretto, mentre il contrasto è abbastanza buono (obiettivo 40x)


Lo Star Test va eseguito ponendo il vetrino argentato sul microscopio ed illuminandolo con tutta la luce che abbiamo disponibile. Il vetrino sarà stato precedentemente preparato con una zona libera, l’altra ricoperta dalla lamella canonica spessa 0,17 mm, in modo da poter essere utilizzato sia per gli obiettivi deboli, sia per quelli forti.
Immagini di Star Test al naturale, senza crop.
Immagini di Star Test al naturale, senza crop.
Ho lasciato le foto al naturale, senza fare uso di crop, per dare una immagine panoramica: una è relativa alla posizione di miglior fuoco, l’altra è leggermente sfuocata, in modo da vedere meglio eventuali difetti.
Per riuscire a vedere qualcosa dovete, per forza, ingrandire al massimo l'immagine.
Di nuovo si rileva un problema di Croma non completamente corretta e una Coma piuttosto evidente.


Concludo qui questa breve carrellata in quanto lo scopo era solo quello di informare e di accennare a problemi e relative soluzioni.

Per chi volesse entrare nei particolari dei difetti ottici degli obiettivi e della loro eventuale correzione, rimando ai magnifici appunti del prof. Sini, che potete trovare in rete sul sito di Carboni: http://www.funsci.com/fun3_it/sini/mo/mo.htm


:wave:
Andrea

URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm

:clap: il binocolo migliore in assoluto, è quello che hai con te nel momento in cui ti serve. :clap:

Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)
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