L'Impero Invisibile

Fotografie, filmati e descrizioni del micromondo animato e inanimato

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Dante
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L'Impero Invisibile

Messaggio da Dante »

Un saluto a tutti.
Ho scritto questa recensione sperando di farvi cosa gradita :)
Scambio genetico fra batteri
Scambio genetico fra batteri
L'IMPERO INVISIBILE

E’ uscito “Metà delle Terra” del biologo Edward O. Wilson. Pubblicato negli Stati Uniti nel 2016 è stato subito tradotto in italiano dalla Codice edizioni. Questa casa editrice ci fa spesso il regalo di tradurre nella nostra lingua pubblicazioni e saggi importanti e attualissimi quasi in simultanea alla loro pubblicazione originale.
Il quattordicesimo capitolo: “L’Impero Invisibile” è dedicato allo stato dell’arte della nostra conoscenza del micromondo. Scoperte che stanno rivoluzionando il nostro modo di comprendere la vita.
Di seguito cerco di riassumere a grandi linee il capitolo.
Anzitutto l’importanza del Microbioma. Da tempo si sapeva che nel nostro organismo vivono microrganismi non patogeni, ma non si era ancora ben capita la loro funzione nel mantenere un buono stato di salute. I batteri che compongono il microbioma sono simbionti mutualistici, cioè che traggono vantaggi dagli organismi che li ospitano e a loro volta li avvantaggiano. Negli esseri umani sono presenti soprattutto nell’apparato digerente. Solo nella bocca e nell’esofago vi sono 500 specie di questi batteri “amici” che ci proteggono dalle specie nocive e parassitiche di batteri; Quando per qualche motivo questa simbiosi viene alterata è una invasione di alieni: accumulo di placca dentaria, decadimento dei denti e gengivite. Altra scoperta importante sono i numeri del microbioma: Il totale dei batteri che vivono con noi in simbiosi ammonta a dieci volte le cellule del nostro corpo! Se dovessimo considerare solo la preponderanza di DNA all’interno di ciascuno organismo, gli esseri umani sarebbero classificati come batteri. Attualmente si sta indagando sul ruolo del microbioma su un’ampia gamma di problemi di salute, non solo nelle patologie gastro intestinali, ma anche l’obesità, il diabete, la predisposizione alle infezioni e persino alcune forme di malattia mentale. E’ un cambiamento di paradigma: non più solo microorganismi nemici, ma un’insieme di ecosistemi interconnessi le cui diverse specie devono essere mantenute in vita e nel giusto equilibrio. Come scrive Wilson: “Gran parte della pratica medica futura diventerà una sorta di giardinaggio batterico.”
L’autore fa notare che il microbioma umano e solo uno di quelli esistenti, che studiamo per gli evidenti benefici per l’umanità, ma il numero complessivo dei microbiomi presenti negli animali e nelle piante di tutto il mondo è ancora del tutto sconosciuto: “La microbiologia della simbiosi si è rivelata una appassionante frontiera della scienza e tale resterà per decenni”.
Altro evento rivoluzionario nel mondo microscopico è stata la scoperta degli Archei, organismi simili ai batteri, ma con un DNA completamente diverso. Inizialmente trovati solo in ambienti estremi si sono rivelati poi comunissimi in tutti gli ambienti tanto da cambiare il così detto “albero della vita”. Ora i regni del vivente sono classificati in tre rami: Batteri, Archei ed Eucarioti, di questi ultimi fanno parte protisti, funghi, animali (noi), piante e alghe. “I batteri e gli archei predominano per quantità e diffusione globale, come hanno sempre fatto dall’origine della vita.” Sono ovunque, pronti a catturare e accumulare energia solare, ripulire rifiuti tossici e combinare acqua e carbonio. Dominano alla base della catena alimentare. In breve il nostro pianeta è stato plasmato da un mondo invisibile.
Ulteriore scoperta sorprendente è stata la “comunicazione” fra loro dei microorganismi (che personalmente già conoscevo dagli scritti di Sorin Sonea, il biologo canadese di origini rumene, che la descriveva già dagli anni 80, allora fu deriso, ma ora è unanimamente accettata). Qui Wilson più che di comunicazione preferisce parlare di promiscuità: i batteri raccolgono geni di altre cellule, anche non affini, raccogliendo frammenti di DNA dall’ambiente, rubando pezzi ai retrovirus e, infine, praticando la fusione, un’operazione sorprendentemente complessa durante la quale due cellule (anche di diversa specie) si uniscono scambiandosi segmenti di DNA. Per trarne un mutuo vantaggio.
L’autore prosegue elencando la recente scoperta di nuovi microorganismi e fa un equivalente con la “materia oscura” in campo astrofisico: tutta questa materia vivente nota, che pullula sopratutto negli oceani è probabile che sia bilanciata da una materia sconosciuta di saprofagi e predatori non rilevabili per mezzo della microscopia ottica tradizionale. Candidati al questo ruolo potrebbero essere i Picozoi, studiati nel dettaglio solo nel 2013 e riconosciuti come nuovo phylum. I Picozoi sono così piccoli da essere quasi inconsistenti, si nutrono di frammenti colloidali e si spostano a scatti nell’acqua muovendo aventi e indietro i flagelli. Hanno caratteristiche anatomiche diverse da quelle di qualsiasi altro microrganismo: la forma è oblunga e l’apparato boccale occupa l’intera metà del corpo, con tutti gli altri organelli ammassati nell’altra metà.
In conclusione l’autore parla della Biosfera Profonda, citando Desulfurudis audaxviator, un microrganismo che vive ad una profondità di 2,8 km sotto la superficie della terra, nella totale assenza di luce e di ossigeno, alla temperatura costante di 60°C. Vive sfruttando un processo geochimico che utilizza le fonti inorganiche presenti nel suolo e nelle rocce.
“Se noi esseri umani, autodominati signori della Terra, riducessimo in cenere la superficie del pianeta… la vita potrebbe proseguire nella biosfera profonda… li i microbi e i predatori invertebrati continuerebbero a vivere, ricavando energia e sostanza dalle rocce.”
Si tratta solo di una piccola sintesi del quattordicesimo capitolo e non è rappresentativa dell’intera opera. Nel capitolo successivo Wilson chiede a 18 suoi colleghi, non solo biologi teorici, ma persone che hanno passato decenni della loro vita “sul campo”, di segnalargli le riserve ambientali migliori, quelle che proteggono raggruppamenti di specie uniche e particolarmente preziose di piante, animali e microrganismi, traendone importanti considerazioni.
Spero di avervi incuriosito alla lettura di questa importante lavoro.
Dal canto mio l’ho letto, lo rileggerò e prenderò appunti :)
"Ciascuna specie merita che dei ricercatori vi dedichino la loro carriera e storici e poeti la celebrino... poichè noi ne facciamo parte, il destino della creazione è tutt'uno con il destino dell'umanità."
E.O. Wilson

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Maurizio Gazzaniga
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Re: L'Impero Invisibile

Messaggio da Maurizio Gazzaniga »

Grazie della segnalazione, Dante. Un libro assolutamente da acquistare.
cielo17
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Re: L'Impero Invisibile

Messaggio da cielo17 »

Grazie!
Molto interessante.
Addirittura i batteri si scambiano i geni! Per capacità di adattamento, sono più evoluti di noi...
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