Copepodi in polarizzata

[Dante]

Stimolato dall'utilizzo che Maurizio Gazzaniga fa della luce polarizzata anche sui soggetti biologici trovo che a volte sia una tecnica molto interessante, che permette di aprezzare particolari altrimenti non percepibili. Avevo già postato un intervento sui copepodi in luce polarizzata, ma in quel caso si trattava di soggetti fissati permanentemente in precedenza. Questa mattina invece sono riuscito a fotografare (in un raro momento di immobilità) gli stessi soggetti vivi sia in chiaro che in polarizzata.
La macchia oculare ed alcuni corpuscoli del tronco risaltano enormemente in polarizzata. Cosa interessante è che questa specie di rifrangenza della macchia oculare è presente solo in soggetti vivi, scomparendo gradualmente del tutto dopo la morte. La stessa cosa mi sembra di aver visto a proposito dei corpuscoli luminosi all'interno di quasi tutti i ciliati holotrichi (ma non su Euplotes), scompaiono con la morte dell'organimo, anche se viene fissato e le altre componenti cellulari si vedono ancora bene.

Nelle foto ho utilizzato un obiettivo Zeiss Achroplan 10x con la stessa messa a fuoco. Fotocamera Canon Eos 450d senza oculare di proiezione, in diretta.

[Dunadan]

E' una cosa che avevo notato anche io
Per ovviare al problema della loro motilità puoi aggiungere qualche goccia di alcool puro a qualche millilitro di campione. Sulle dafnie e qualche altra bestiola funziona molto bene, ma sui copepodi non ricordo.

[Maurizio Gazzaniga]

Molto belle le foto. La luce polarizzata poi, ha un fascino tutto particolare.

Essere da sprone per le altrui esperienze è davvero una grande soddisfazione. Ti ringrazio davvero Dante per avermelo detto. Questo è il motivo che poi mi ha spinto a scrivere i miei libri, a fare il sito o anche solo partecipare nei fari forum tematici. Attualmente la luce polarizzata la sto utilizzando prevalentemente in campo mineralogico, però, contavo quest'autunno di riprendere le osservazioni anche sul materiale vivo.