IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
- CARLO ROSSI
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IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
8x30 Zeiss West - IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Da una costola dell’unica Carl Zeiss Jena, un manipolo di tecnici zeiss, finanziati dai liberatori americani, fondò nel 1947, una nuova Carl Zeiss nella germania dell’ovest. A Jena, occupata dai russi, la vecchia Carl Zeiss continuò a produrre i modelli storici.
E fu subito guerra. Prima commercialmente sul piano dei modelli e delle novità, poi fu guerra sul piano degli avvocati (Pensa, Born, essere stato là, pronto a cogliere il bagliore di questa guerra……, oggi saresti un altro uomo, un altro avvocato)
E per fortuna che ci fu guerra: questa ha prodotto per noi magnificenze che ancor oggi ci stupiscono e ci ammaliano:
- da una parte PENTEKAREM, OCTAREM, DODECAREM, NOBILEM SUPER, NOBILEM SPEZIAL, ASPECTEM ecc.,
- dall’altra questo esaltante 8x30 a corta focale (dal quale provengono gli insuperati Nikon 8x30 E2 e 8x32 SE, ma questa è un’altra storia) ed i suoi fratelli 6x30, 7x50, 8x50 a corta focale anch’essi oggi quasi introvabili e con quotazioni di grandissimo rispetto – in seguito 15x60, i tetto : la famiglia DIALYT, ecce cc.
Dunque questo mostriciattolo fu il primo binocolo della nuova Zeiss. Uscì nel 1954 perché prima la nuova zeiss si occupò di ottiche per l’industria della ricostruzione tedesca.
Un 8x30 che, nella mission (oggi si dice così) dei progettisti, doveva superare il binocolo più venduto e copiato al mondo prodotto dal 1920 dagli odiati cugini di JENA: il DELTRINTEM 8x30 a largo campo (FOV: 154 metri a 1000 metri).
Ebbene il capolavoro riuscì in pieno: l’ 8x30 Carl Zeiss (oggi conosciuto come Oberkochen o “kurz”) riuscì ad annullare (quasi) il difetto più eclatante del Deltrintem : la terribile e notevole sfumatura ai bordi che parte già al 60% se non prima. Riuscì anche a mantenere un larghissimo campo: FOV di 150 metri a 1000 metri.
Il nuovo, rivoluzionario 8x30, superò in modo netto in tutti i parametri ottici il Deltrintem, tanto che ancor oggi è un piacevolissimo binocolo tutto fare: leggero, piccolissimo ed in linea rispetto ai più attuali, 8x.
Ovvio che ottiche ED di ultima generazione gli sono superiori ma io, quando parto per un viaggio lo preferisco ancora.
La NIKON, che allora marchiava NIPPON KOGAKU, lo prese ad esempio, lo studiò profondamente e se ne uscì nel 1955 con il loro 8x30 (che successivamente il mercato denominerà A, dopo che ne furono messe in commercio le sue evoluzioni). I Jap riuscirono ad eguagliare il tedesco occidentale in tutto meno che nelle dimensioni che furono non così minute come quelle dell’ Oberkochen. Da questo risultato i giapponesi partirono con lo sviluppo e, attraverso numerosi step, sono oggi giunti al loro impareggiabile Nikon EII 8x30.
Onore al merito, onore alla Zeiss occidentale che produsse questo nano straordinario, onore agli americani che favorirono la nascita dell’odierna Zeiss (oggi unica poiché la zeiss Jena ha chiuso), onore ai giapponesi che da lì partirono, lancia in resta, per arrivare al loro EII.
Un’ultima considerazione: La Zeiss abbandonò nel 1978 i binocoli a prismi di porro (dismettendo definitivamente il loro 8x30 B) per incrementare e abbracciare definitivamente la filosofia dei prismi a tetto. L’acquisizione della Hensoldt, inventore a fine ottocento dei binocoli a prismi a tetto, che produceva da anni la serie DIALYT, un mostro di qualità, favorì questa decisione.
Ecco, mi chiedo se la zeiss non avesse abbandonato il porro a favore del tetto, come avrebbe trasformato e migliorato il suo KURTZ, oggetto di questa chiaccherata?
Forse saremmo qui a disquisire tra i due 8x30 a porro migliori del mondo, uno tedesco, l’altro giapponese.
PS. Dimenticavo il bino in fotografia è di mia proprietà
Da una costola dell’unica Carl Zeiss Jena, un manipolo di tecnici zeiss, finanziati dai liberatori americani, fondò nel 1947, una nuova Carl Zeiss nella germania dell’ovest. A Jena, occupata dai russi, la vecchia Carl Zeiss continuò a produrre i modelli storici.
E fu subito guerra. Prima commercialmente sul piano dei modelli e delle novità, poi fu guerra sul piano degli avvocati (Pensa, Born, essere stato là, pronto a cogliere il bagliore di questa guerra……, oggi saresti un altro uomo, un altro avvocato)
E per fortuna che ci fu guerra: questa ha prodotto per noi magnificenze che ancor oggi ci stupiscono e ci ammaliano:
- da una parte PENTEKAREM, OCTAREM, DODECAREM, NOBILEM SUPER, NOBILEM SPEZIAL, ASPECTEM ecc.,
- dall’altra questo esaltante 8x30 a corta focale (dal quale provengono gli insuperati Nikon 8x30 E2 e 8x32 SE, ma questa è un’altra storia) ed i suoi fratelli 6x30, 7x50, 8x50 a corta focale anch’essi oggi quasi introvabili e con quotazioni di grandissimo rispetto – in seguito 15x60, i tetto : la famiglia DIALYT, ecce cc.
Dunque questo mostriciattolo fu il primo binocolo della nuova Zeiss. Uscì nel 1954 perché prima la nuova zeiss si occupò di ottiche per l’industria della ricostruzione tedesca.
Un 8x30 che, nella mission (oggi si dice così) dei progettisti, doveva superare il binocolo più venduto e copiato al mondo prodotto dal 1920 dagli odiati cugini di JENA: il DELTRINTEM 8x30 a largo campo (FOV: 154 metri a 1000 metri).
Ebbene il capolavoro riuscì in pieno: l’ 8x30 Carl Zeiss (oggi conosciuto come Oberkochen o “kurz”) riuscì ad annullare (quasi) il difetto più eclatante del Deltrintem : la terribile e notevole sfumatura ai bordi che parte già al 60% se non prima. Riuscì anche a mantenere un larghissimo campo: FOV di 150 metri a 1000 metri.
Il nuovo, rivoluzionario 8x30, superò in modo netto in tutti i parametri ottici il Deltrintem, tanto che ancor oggi è un piacevolissimo binocolo tutto fare: leggero, piccolissimo ed in linea rispetto ai più attuali, 8x.
Ovvio che ottiche ED di ultima generazione gli sono superiori ma io, quando parto per un viaggio lo preferisco ancora.
La NIKON, che allora marchiava NIPPON KOGAKU, lo prese ad esempio, lo studiò profondamente e se ne uscì nel 1955 con il loro 8x30 (che successivamente il mercato denominerà A, dopo che ne furono messe in commercio le sue evoluzioni). I Jap riuscirono ad eguagliare il tedesco occidentale in tutto meno che nelle dimensioni che furono non così minute come quelle dell’ Oberkochen. Da questo risultato i giapponesi partirono con lo sviluppo e, attraverso numerosi step, sono oggi giunti al loro impareggiabile Nikon EII 8x30.
Onore al merito, onore alla Zeiss occidentale che produsse questo nano straordinario, onore agli americani che favorirono la nascita dell’odierna Zeiss (oggi unica poiché la zeiss Jena ha chiuso), onore ai giapponesi che da lì partirono, lancia in resta, per arrivare al loro EII.
Un’ultima considerazione: La Zeiss abbandonò nel 1978 i binocoli a prismi di porro (dismettendo definitivamente il loro 8x30 B) per incrementare e abbracciare definitivamente la filosofia dei prismi a tetto. L’acquisizione della Hensoldt, inventore a fine ottocento dei binocoli a prismi a tetto, che produceva da anni la serie DIALYT, un mostro di qualità, favorì questa decisione.
Ecco, mi chiedo se la zeiss non avesse abbandonato il porro a favore del tetto, come avrebbe trasformato e migliorato il suo KURTZ, oggetto di questa chiaccherata?
Forse saremmo qui a disquisire tra i due 8x30 a porro migliori del mondo, uno tedesco, l’altro giapponese.
PS. Dimenticavo il bino in fotografia è di mia proprietà
Ultima modifica di CARLO ROSSI il 08/07/2014, 10:35, modificato 2 volte in totale.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Lettura davvero molto interessante e piacevole!
Sia dal punto storico (con nozioni che mi mancavano), che tecnico (ecco da dove esce il nikon )
Grande Carlo
Sia dal punto storico (con nozioni che mi mancavano), che tecnico (ecco da dove esce il nikon )
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Bella chiaccherata, e dotta disanima storica. Grande Carlo, come sempre.CARLO ROSSI ha scritto:Forse saremmo qui a disquisire tra i due 8x30 a porro migliori del mondo, uno tedesco, l’altro giapponese.
In questo momento non ho tempo, ma ti aggiungo solo:
... e i francesi?
Poi, parere e gusto personale, a me il Kurz non ha mai convinto pienamente. Gran pezzo s'intende, ma semplicemtente non mi da appieno quello che cerco. Se teutonico dev'essere, preferisco il Binuxit, con buona pace di Holger.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Ciao Carlo e grazie. Un solo appunto, nel tuo elenco dei porro classici Zeiss West manca il 10x50 (Jahrhundertglas) !!!
Ci parli un po' di questo binocolo ?
Ci parli un po' di questo binocolo ?
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Dei francesi, che pure mi hanno stregato, ne parliamo un'altra volta.Marco Ghirardi ha scritto:Bella chiaccherata, e dotta disanima storica. Grande Carlo, come sempre.CARLO ROSSI ha scritto:Forse saremmo qui a disquisire tra i due 8x30 a porro migliori del mondo, uno tedesco, l’altro giapponese.
In questo momento non ho tempo, ma ti aggiungo solo:
... e i francesi?
Poi, parere e gusto personale, a me il Kurz non ha mai convinto pienamente. Gran pezzo s'intende, ma semplicemtente non mi da appieno quello che cerco. Se teutonico dev'essere, preferisco il Binuxit, con buona pace di Holger.
Non ho parlato del Binuxit Leitz, anch'esso un puro sangue come tanti altri, perché la mia voleva essere una chiaccherata su di un binocolo che, con la sua corta focale, ha stravolto e condizionato il modo di fare binocoli fino ad allora. E poi per dare in po' di visibilità all'antagonismo che spinse le due Zeiss, in concorrenza tra loro, a sfornare eccellenze in quegli anni.
Di queste pietre miliari ce ne sono state altre. Non ultimo il Trinovid presentato da Leitz al Photokina di Colonia nel 1963: successivamente si sarebbe fatta la distinzione "prima del Trinovid" o "dopo il Trinovid"
Oppure la correzione di fase (phase coated) sui binocoli a tetto introdotta da Zeiss West nel 1988: questo trattamento corresse le aberrazioni ottiche (cromatismo) che affliggevano i binocoli a Tetto costruiti fino a quella data (anche se un mio magnifico Hensoldt AD 6x36 a tetto degli anni 20 ne è totalmente privo)
Ma allora su questo piano bisognerebbe non dimenticare il trattamento antiriflesso, il largo campo. ecc ecc.
Ultima modifica di CARLO ROSSI il 20/07/2014, 5:48, modificato 1 volta in totale.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Mi associo a quanto detto da Marco, i binocoli francesi anni 40/60 sono unici, e in senso positivo, molto positivo.....
Osservo con: Stabilizzati Canon, Leitz Marseptit 7x50, Leitz Maroctit 8x60, Zeiss Telex 6x24, Zeiss Marineglass 6x30, HUET-BBT-SRPI militari francesi 8x30, HUET 7x50 SGO M.le 1957 7° Vingtiemes Marine Nationale(Porro II), Miyauchi Binon 7x40(ex 50)W, HUET SGO Marine Nazionale mod. 1959 (Abbe Konig) 8x40 11° Vingtiemes (AFOV 88°-190 m. a 1000 m.) e altro;
Celestron C8, Meade ETX 90, Zeiss C 63/840 (Telementor), Vixen 90/1300, Newton 114/900 Toyo Japan rifigurato ZEN.
Celestron C8, Meade ETX 90, Zeiss C 63/840 (Telementor), Vixen 90/1300, Newton 114/900 Toyo Japan rifigurato ZEN.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Allora, non ne ho parlato perché il "titolo" era un altro, come ho spiegato più sopra.
Sui francesi, Marco lo sa, sfondate non una porta ma un portone aperto.
Il binocolo che mi segue sempre quando uso l'automobile, è un HUET 8x30 esternamente tutto massacrato ma internamente limpido come l'acqua di fonte.
Mi restituisce una visione chirurgica e spettacolare difficilmente raggiungibile da altri attrezzi - un gran bel ferro. Considerando i 60 anni un risultato superbo.
.....da qui a dire che è il miglior 8x mai costruito al mondo, ci penserei magari su qualche minuto......
Sui francesi, Marco lo sa, sfondate non una porta ma un portone aperto.
Il binocolo che mi segue sempre quando uso l'automobile, è un HUET 8x30 esternamente tutto massacrato ma internamente limpido come l'acqua di fonte.
Mi restituisce una visione chirurgica e spettacolare difficilmente raggiungibile da altri attrezzi - un gran bel ferro. Considerando i 60 anni un risultato superbo.
.....da qui a dire che è il miglior 8x mai costruito al mondo, ci penserei magari su qualche minuto......
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Oooops! "veda che questa cosa è vera" - chiedo venia, si è trattato di senile perdita di memoria, non lo farò più!anto59 ha scritto:Ciao Carlo e grazie. Un solo appunto, nel tuo elenco dei porro classici Zeiss West manca il 10x50 (Jahrhundertglas) !!!
Ci parli un po' di questo binocolo ?
Il 10x50 a corta focale è arrivato sul mercato nel 1957 e fu prodotto fino al 1969 - ha un FOV (campo) di 130 metri a 1000 metri - pesa 1000 gr - una estrazione pupillare intorno ai 10 mm (povero Born!!) - è tuttora un gran binocolo fruibile e godibile al massimo.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Grazie ancora Carlo
Tutti grandi binocoli questi storici porro della Zeiss West ma ..... io personalmente li trovo molto "tedeschi" cioè perfettini meccanicamente e otticamente ma "asettici", poco coinvolgenti dal punto di vista visivo. La mia esperienza è limitata ai seguenti modelli West che posseggo, 8x30, 10x50, e 15x60 GA T*.
Ben altre sensazioni invece dai binocoli Zeiss Jena 8x30, 10x50W, Octarem e Dodecarem che trovo otticamente più brillanti e "vivi" nonostante magari una meccanica un po' più ballerina.
Sensazioni molto personali ovviamente
Tutti grandi binocoli questi storici porro della Zeiss West ma ..... io personalmente li trovo molto "tedeschi" cioè perfettini meccanicamente e otticamente ma "asettici", poco coinvolgenti dal punto di vista visivo. La mia esperienza è limitata ai seguenti modelli West che posseggo, 8x30, 10x50, e 15x60 GA T*.
Ben altre sensazioni invece dai binocoli Zeiss Jena 8x30, 10x50W, Octarem e Dodecarem che trovo otticamente più brillanti e "vivi" nonostante magari una meccanica un po' più ballerina.
Sensazioni molto personali ovviamente
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Personalmente, fra i binocoli Carl Zeiss Jena che hai citato, concordo sul Dekarem (o Jenoptem) 10x50, sull' Octarem 8x50 che è stato il mio grande amore, sostituito oggi con l'8x56 Nobilem, e sul Dodecarem un pennone in casa Zeiss Jena.
Ma il Deltrintem, secondo la mia opinione non mi acchiappa e soccombe di fronte al Kurz Zeiss west 8x30. Il larghissimo campo fu una rottura con lo standard mondiale del 1920 e rappresentò il modello di riferimento per tutti gli altri.
Incontrastato nei "numeri" fino alla fine degli anni 80,ne fu smessa la produzione nel 1990 con il passaggio della proprietà alla Zeiss west. Come già detto fu il binocolo più imitato al mondo.
Secondo me, molti produttori europei superarono le sue caratteristiche fin dalla fine degli anni '40 (e anche prima), a cominciare dai francesi che misero sul mercato (a marchio Huet, Srpi, BBT Krauss) ottiche 8x30, pesanti perché costruiti tutti in ottone, con lo stesso campo, ma con caratteristiche ottiche ben superiori.
Tra tutti, sempre a mio giudizio, il Deltrintem (che ha nella sua oggi ridicola nitidezza ai bordi il suo peggior difetto) fu superato nel primo dopoguerra da Zeiss West, da Leitz, dai francesi come già detto, da Swarovski, da Nikon, da Hartmann, da Beck e Kassel, da CBS, etc etc etc
Ho espresso opinioni personali sulle quali molti si potrebbero trovare non d'accordo. Ma è quello che penso.
Ma il Deltrintem, secondo la mia opinione non mi acchiappa e soccombe di fronte al Kurz Zeiss west 8x30. Il larghissimo campo fu una rottura con lo standard mondiale del 1920 e rappresentò il modello di riferimento per tutti gli altri.
Incontrastato nei "numeri" fino alla fine degli anni 80,ne fu smessa la produzione nel 1990 con il passaggio della proprietà alla Zeiss west. Come già detto fu il binocolo più imitato al mondo.
Secondo me, molti produttori europei superarono le sue caratteristiche fin dalla fine degli anni '40 (e anche prima), a cominciare dai francesi che misero sul mercato (a marchio Huet, Srpi, BBT Krauss) ottiche 8x30, pesanti perché costruiti tutti in ottone, con lo stesso campo, ma con caratteristiche ottiche ben superiori.
Tra tutti, sempre a mio giudizio, il Deltrintem (che ha nella sua oggi ridicola nitidezza ai bordi il suo peggior difetto) fu superato nel primo dopoguerra da Zeiss West, da Leitz, dai francesi come già detto, da Swarovski, da Nikon, da Hartmann, da Beck e Kassel, da CBS, etc etc etc
Ho espresso opinioni personali sulle quali molti si potrebbero trovare non d'accordo. Ma è quello che penso.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Carlo, personalmente concordo su tutta la linea da te espressa.
In più aggiungo un dettaglio. Negli anni Cinquanta, quando le due Zeiss se le davano di santa ragione, e molta dell'attenzione era catturata anche da tale aspetto in merito a una concorrenza che "non faceva prigionieri", un terzo incomodo tedesco (Leitz) produceva stumenti di perfezione assoluta...e (parere personale) forse i miglori pezzi, sicuramente fra la produzione tedesca, dell'epoca.
I Porro 1 Leitz che, fra le ottiche d'epoca, sono forse quelle che reggono meglio il confronto con le attuali in termini di fedeltà del colore, luminosità/trasmissione, trasparenza ecc. e addirittura, in molti casi, i vari Marcoctit, Maseptit, Decimarit, Binuxit, Campofortit ecc. sono ancora vincenti in "scontri" diretti con ottiche attuali.
In più aggiungo un dettaglio. Negli anni Cinquanta, quando le due Zeiss se le davano di santa ragione, e molta dell'attenzione era catturata anche da tale aspetto in merito a una concorrenza che "non faceva prigionieri", un terzo incomodo tedesco (Leitz) produceva stumenti di perfezione assoluta...e (parere personale) forse i miglori pezzi, sicuramente fra la produzione tedesca, dell'epoca.
I Porro 1 Leitz che, fra le ottiche d'epoca, sono forse quelle che reggono meglio il confronto con le attuali in termini di fedeltà del colore, luminosità/trasmissione, trasparenza ecc. e addirittura, in molti casi, i vari Marcoctit, Maseptit, Decimarit, Binuxit, Campofortit ecc. sono ancora vincenti in "scontri" diretti con ottiche attuali.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Dillo a me che, dopo lunghe attese, sono riuscito ad
accaparrarmi un magnifico CAMPOFORTIT 15x60 - una leccornia da far tremare le gambe ........
accaparrarmi un magnifico CAMPOFORTIT 15x60 - una leccornia da far tremare le gambe ........
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Bel racconto Carlo
Ma non è che ad ottobre al Rufeno ci porti un paio di scaffali dei tuoi pargoli a far vedere e anche a spiegarceli??
Ma non è che ad ottobre al Rufeno ci porti un paio di scaffali dei tuoi pargoli a far vedere e anche a spiegarceli??
....il mio vetro preferito??Ovviamente HABICHT 7x42!!!!
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Io li porto Alessio, ma............. costano una cifra
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
...vorrà dire che ci limiteremo solamente ad osservarci dentro e a contemplarli piuttosto che a fare offerte per eventuali acquisti.....
....il mio vetro preferito??Ovviamente HABICHT 7x42!!!!
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Si....molto piu' vecchio....CARLO ROSSI ha scritto:8x30 Zeiss West - IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
(Pensa, Born, essere stato là, pronto a cogliere il bagliore di questa guerra……, oggi saresti un altro uomo, un altro avvocato)
Facezie a parte, io ne ho in vendita un esemplare davvero pari al nuovo...Carlo lo ricordera' quando al Rufeno lo defini' vero pezzo da collezione, con tanto di scatola e carteggi originali...
Se a qualcuno interessa, debbo finanziare un "astronomico" progetto...
Claudio Todesco
Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Marco Ghirardi ha scritto:
...i vari Marcoctit,
...ti piacerebbe che ti avessero dedicato il modello...
Claudio Todesco
Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Quel pollice di mano che regge il binocolo nella prima foto dà ben l'idea di quanto sia piccolo l'oggetto.
Grazie x la condivisione.
E' BELLISSIMO !!!
Grazie x la condivisione.
E' BELLISSIMO !!!
gioco con Canon is 8x25 e 18x50
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
...ops! la velocità. O dimentico le lettere, o le inverto....
Chiedo venia.
Con l'occasione una breve digressione sui nomi dei due a me preferiti, ma del resto un pò su tutta la linea dei Porro 1 Leitz e anche altrove, c'è sempre stato un pò di italiano/latino:
Il Marsept 7X50 IF e la corrispondente versione CF (Marseptit): Mar (Mare) Sept (Septem = 7) >> Sette da Mare oppure, per i più fantasiosi, il Sette Mari.
Stesso discorso per il Mar - Octo 8 (it) X 60. Penso abbiano deciso per questa nominazione principalmente per le grandi pulille di uscita ideali per l'osservazione in ambito nautico (in questo caso da diporto).
Il Campofort-it preso recentemente da Carlo, è un 15X con (circa) 70° di Campo (Forte) Apparente, quindi sbalorditivo.
Nome, anche in questo caso più che adeguato. Nel tempo Leitz ha comunque sempre dimostrato una chiara vocazione/inclinazione italica nel naming dei suoi prodotti (Amplivid...Trinovid, Decimarit, Camparit (evidentemente escogitato durante un aperitivo di qualche alto dirigente in Piazza della Signoria a Firenze...).
Quindi Claudio come vedi avevo poche speranze...
Chiedo venia.
Con l'occasione una breve digressione sui nomi dei due a me preferiti, ma del resto un pò su tutta la linea dei Porro 1 Leitz e anche altrove, c'è sempre stato un pò di italiano/latino:
Il Marsept 7X50 IF e la corrispondente versione CF (Marseptit): Mar (Mare) Sept (Septem = 7) >> Sette da Mare oppure, per i più fantasiosi, il Sette Mari.
Stesso discorso per il Mar - Octo 8 (it) X 60. Penso abbiano deciso per questa nominazione principalmente per le grandi pulille di uscita ideali per l'osservazione in ambito nautico (in questo caso da diporto).
Il Campofort-it preso recentemente da Carlo, è un 15X con (circa) 70° di Campo (Forte) Apparente, quindi sbalorditivo.
Nome, anche in questo caso più che adeguato. Nel tempo Leitz ha comunque sempre dimostrato una chiara vocazione/inclinazione italica nel naming dei suoi prodotti (Amplivid...Trinovid, Decimarit, Camparit (evidentemente escogitato durante un aperitivo di qualche alto dirigente in Piazza della Signoria a Firenze...).
Quindi Claudio come vedi avevo poche speranze...
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
E bravo Carlo ..
Però la Zeiss produceva sotto marchio Hensoldt un cuginetto sempre 8x30 non a cortissima focale ma sicuramente corta ..aveva pochi gradi ma taglienti come suo fratello D16
Abramo
Però la Zeiss produceva sotto marchio Hensoldt un cuginetto sempre 8x30 non a cortissima focale ma sicuramente corta ..aveva pochi gradi ma taglienti come suo fratello D16
Abramo
Hensoldt dialyt..qualcuno!! Hans Hensoldt jagd e nox..Minox family bd 10x44 br,bd 8-14x40 br ed, Scope MD62 ED..Sard 7x50.. Nedelta 7x50..Switf Audubon...Polifemo Celestron C5
http://www.centrometeolombardo.com/cont ... e=Stazioni
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Molto interessante anche la spiegazione sulla "nomenclatura"...
Claudio Todesco
Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
"Incontrastato nei "numeri" fino alla fine degli anni 80,ne fu smessa la produzione nel 1990 con il passaggio della proprietà alla Zeiss west. Come già detto fu il binocolo più imitato al mondo.
Secondo me, molti produttori europei superarono le sue caratteristiche fin dalla fine degli anni '40 (e anche prima), ....
Tra tutti, sempre a mio giudizio, il Deltrintem (che ha nella sua oggi ridicola nitidezza ai bordi il suo peggior difetto) ....
Verissimo Carlo quello che dici sui difetti classici del Deltrentis.
L'unica variazione/modello di Deltrentis che riduce di molto il solito difetto di uno Sweet spot particolarmente ridotto è il Deltrentis/Olandese. Il CZJ Nedinsco 8x30 Venlo Systeem, che superò il fratello tedesco già nel lontano 1934.
Forse questa migliore prestazione fu permessa da una semi integrale riprogettazione (a scopi militari per la fornitura all'esercito svizzero, che certo nemmeno allora era facile a compromessi) degli oculari del binocolo.
Sempre a grande campo, di tipo Erfle, ma pesantemente modificati nel disegno ottico con la presenza di una lente esterna di tipo convesso (uno dei pochi pezzi a presentare una simile soluzione).
Avendolo, posso confermare che è nitido fin quasi al bordo. Anzi, posso tranquillamente sostenere che è molto più nitido al bordo rispetto a quanto fornito dall addirittura dal super svizzero Kern Aarau 8x30 Armée Modell.
Secondo me, molti produttori europei superarono le sue caratteristiche fin dalla fine degli anni '40 (e anche prima), ....
Tra tutti, sempre a mio giudizio, il Deltrintem (che ha nella sua oggi ridicola nitidezza ai bordi il suo peggior difetto) ....
Verissimo Carlo quello che dici sui difetti classici del Deltrentis.
L'unica variazione/modello di Deltrentis che riduce di molto il solito difetto di uno Sweet spot particolarmente ridotto è il Deltrentis/Olandese. Il CZJ Nedinsco 8x30 Venlo Systeem, che superò il fratello tedesco già nel lontano 1934.
Forse questa migliore prestazione fu permessa da una semi integrale riprogettazione (a scopi militari per la fornitura all'esercito svizzero, che certo nemmeno allora era facile a compromessi) degli oculari del binocolo.
Sempre a grande campo, di tipo Erfle, ma pesantemente modificati nel disegno ottico con la presenza di una lente esterna di tipo convesso (uno dei pochi pezzi a presentare una simile soluzione).
Avendolo, posso confermare che è nitido fin quasi al bordo. Anzi, posso tranquillamente sostenere che è molto più nitido al bordo rispetto a quanto fornito dall addirittura dal super svizzero Kern Aarau 8x30 Armée Modell.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Come scritto il dentrintem classico ebbe un successo mondiale travolgente ma era ben lungi dall'essere il migliore 8x.
La volata gli fu tirata dall' "aura" santa e dall'incedere a rullo compressore della casa costruttrice che è stata (e in quegli anni lo era) la MADRE DI TUTTE LE MADRI - non vi è costruttore nel mondo che in quegli anni non fosse influenzato dai progetti Zeiss, oppure che non avesse accordi con Zeiss, o comunque collegato in qualche modo alla produzione zeiss.
Solo pochissimi produttori cercarono di contrastare qualche primato alla Zeiss - qualcuno ci riuscì - molti, forse i più bravi, furono fagocitati nel corso degli anni (vedi Moeller &Wedel, Hensoldt, Goertz, ecc ecc)
La volata gli fu tirata dall' "aura" santa e dall'incedere a rullo compressore della casa costruttrice che è stata (e in quegli anni lo era) la MADRE DI TUTTE LE MADRI - non vi è costruttore nel mondo che in quegli anni non fosse influenzato dai progetti Zeiss, oppure che non avesse accordi con Zeiss, o comunque collegato in qualche modo alla produzione zeiss.
Solo pochissimi produttori cercarono di contrastare qualche primato alla Zeiss - qualcuno ci riuscì - molti, forse i più bravi, furono fagocitati nel corso degli anni (vedi Moeller &Wedel, Hensoldt, Goertz, ecc ecc)
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
sbagliato scusate
- CARLO ROSSI
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
posto uno scatto che dovrebbe rendere più comprensibili le dimensioni lillipuziane del Kurtz (Carl Zeiss Oberkochen 8x30):ledo57 ha scritto:Quel pollice di mano che regge il binocolo nella prima foto dà ben l'idea di quanto sia piccolo l'oggetto.
Grazie x la condivisione.
E' BELLISSIMO !!!
l'accostamento binoculare è con un Nikon 8x35 (oltre ai fazzolettini e metro)
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
E' proprio vero che le cose più evidenti sono le più difficili da notare....
Solo oggi mi accorgo, grazie alla tua immagine postata sopra, l'incredibile "somiglianza" dello Zeiss Kurz con altri progetti, tuttaltro che tedeschi. I San Giorgio, ovvero forse i primi progetti binoculari a corta focale della Storia di questi strumenti e sicuramente anticipatori del progetto tedesco. Che la Zeiss si sia ispirata per il suo 8x30 iper compatto sulle rive del mar Ligure?! A vedere gli scafi esterni, la cosa sembra addirittura scontata.
Metto un pò di immagini di M. Bensi dove in uno scambio avvenuto su Forum Astrofili nel 2010 con Monpapo, parlavano di dimensioni e di ottiche italiche a corta focale.
Il Lataocta, e la corrispondente versione CF, il LATAOCTAR 8X30 sono i più simili allo Zeiss Kurz, ma lo precedono di circa 20 anni in progetto...
Notate i fianchetti inclinati degli scafi (tipici dei San Giorgio), la lunghezza del tubo di cerniera, e un pò tutto il design globale.
Ultima cosa sul binocolo italico: Campo di 150/1000.
Metto anche un Esar 6x30, difatti lo stesso scafo.
Di Lataoctar se ne trovano zero sul mercato...
Che la Zeiss West ne abbia favorito l'esclusione, o la soppressione, a vantaggio del proprio rilancio commerciale degli anni Cinquanta?
Difatti questo binocolo italico, soprattutto la versione civile CF, era l'unico pezzo che le toglieva la novità "rivoluzionaria" a termini di dimensioni Vs l'odiato Deltrintem, punto strategico verso il cugino dell'Est.
Sarebbe uno scoop clamoroso, e forse lo è pure.
Solo oggi mi accorgo, grazie alla tua immagine postata sopra, l'incredibile "somiglianza" dello Zeiss Kurz con altri progetti, tuttaltro che tedeschi. I San Giorgio, ovvero forse i primi progetti binoculari a corta focale della Storia di questi strumenti e sicuramente anticipatori del progetto tedesco. Che la Zeiss si sia ispirata per il suo 8x30 iper compatto sulle rive del mar Ligure?! A vedere gli scafi esterni, la cosa sembra addirittura scontata.
Metto un pò di immagini di M. Bensi dove in uno scambio avvenuto su Forum Astrofili nel 2010 con Monpapo, parlavano di dimensioni e di ottiche italiche a corta focale.
Il Lataocta, e la corrispondente versione CF, il LATAOCTAR 8X30 sono i più simili allo Zeiss Kurz, ma lo precedono di circa 20 anni in progetto...
Notate i fianchetti inclinati degli scafi (tipici dei San Giorgio), la lunghezza del tubo di cerniera, e un pò tutto il design globale.
Ultima cosa sul binocolo italico: Campo di 150/1000.
Metto anche un Esar 6x30, difatti lo stesso scafo.
Di Lataoctar se ne trovano zero sul mercato...
Che la Zeiss West ne abbia favorito l'esclusione, o la soppressione, a vantaggio del proprio rilancio commerciale degli anni Cinquanta?
Difatti questo binocolo italico, soprattutto la versione civile CF, era l'unico pezzo che le toglieva la novità "rivoluzionaria" a termini di dimensioni Vs l'odiato Deltrintem, punto strategico verso il cugino dell'Est.
Sarebbe uno scoop clamoroso, e forse lo è pure.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Quindi, se la mia supposizione è esatta, secondo i dettami più ferrei della Genealogia ottica,
si dovrebbe avere questa sequenza tipo:
San Giorgio Lataocta 8x30 IF (metà anni Trenta) >
> Lataoctar (versione CF del Binocolo, prodotta dopo la WWII),
> Zeiss 8X30 Kurtz (anno 1954)
> Nippon Kogaku 8x30 A (Fine Cinquanta primi sessanta)
> Nikon 8x30 A (rimarcato Nikon, anni Sessanta)
> Nikon 8x30 E1 (anni Ottanta)
> Nikon 8x30 E2 (anni Duemila e attuale)
Quindi, se ho ragione, anche nel famoso (e quasi famigerato) odierno Nikon 8x30 E2 c'è cromosoma italico. Del resto i binocoli, come strumenti, li hanno inventati sti folli di italiani!
Posto una rara immagine, postata tempo fa da un utente del forum e che ho trattenuto, del San Giorgio - Genova Sestri 8x30 Lataoctar (che si vede in secondo piano), progetto/prodotto "?soppresso?" o fatto sopprimere (?) da mamma Zeiss West (per ragioni belliche) VS l'eterna nemica e rivale ex sorella Zeiss di Jena. Ora che sono finalmente riunite, si spera non facciano più disastri...
si dovrebbe avere questa sequenza tipo:
San Giorgio Lataocta 8x30 IF (metà anni Trenta) >
> Lataoctar (versione CF del Binocolo, prodotta dopo la WWII),
> Zeiss 8X30 Kurtz (anno 1954)
> Nippon Kogaku 8x30 A (Fine Cinquanta primi sessanta)
> Nikon 8x30 A (rimarcato Nikon, anni Sessanta)
> Nikon 8x30 E1 (anni Ottanta)
> Nikon 8x30 E2 (anni Duemila e attuale)
Quindi, se ho ragione, anche nel famoso (e quasi famigerato) odierno Nikon 8x30 E2 c'è cromosoma italico. Del resto i binocoli, come strumenti, li hanno inventati sti folli di italiani!
Posto una rara immagine, postata tempo fa da un utente del forum e che ho trattenuto, del San Giorgio - Genova Sestri 8x30 Lataoctar (che si vede in secondo piano), progetto/prodotto "?soppresso?" o fatto sopprimere (?) da mamma Zeiss West (per ragioni belliche) VS l'eterna nemica e rivale ex sorella Zeiss di Jena. Ora che sono finalmente riunite, si spera non facciano più disastri...
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
A proposito di innovazione della San Giorgio di Genova...
Questa una pubblicità del periodo di fine anni Trenta e utilizzata anche durante i primi anni Quaranta (almeno fino al 1943).
L'Azienda dichiara la disponibilità nella propria gamma di binocoli... grandangolari (!), a luminosità normale e a grande luminosità (lenti trattate?) e di binocoli a campo normale (!!) di normale o superiore luminosità. Più sotto un'immagine dei prodotti San Giorgio disponibili nel 1936. E' evidente la grande quantità di "corta focale".
Si osservi comunque la grande somiglianza nel design complessivo del binocolo rappresentato nell'immagine pubblicitaria.
Sembra uno Zeiss 8x30 Oberkochen "Kurtz" in versione IF. Ma qui siamo con quasi vent'anni di anticipo rispetto alla Zeiss.
Questa una pubblicità del periodo di fine anni Trenta e utilizzata anche durante i primi anni Quaranta (almeno fino al 1943).
L'Azienda dichiara la disponibilità nella propria gamma di binocoli... grandangolari (!), a luminosità normale e a grande luminosità (lenti trattate?) e di binocoli a campo normale (!!) di normale o superiore luminosità. Più sotto un'immagine dei prodotti San Giorgio disponibili nel 1936. E' evidente la grande quantità di "corta focale".
Si osservi comunque la grande somiglianza nel design complessivo del binocolo rappresentato nell'immagine pubblicitaria.
Sembra uno Zeiss 8x30 Oberkochen "Kurtz" in versione IF. Ma qui siamo con quasi vent'anni di anticipo rispetto alla Zeiss.
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Marco Ghirardi ha scritto:A proposito di innovazione della San Giorgio di Genova...
Questa una pubblicità del periodo di fine anni Trenta e utilizzata anche durante i primi anni Quaranta (almeno fino al 1943).
L'Azienda dichiara la disponibilità nella propria gamma di binocoli... grandangolari (!), a luminosità normale e a grande luminosità (lenti trattate?) e di binocoli a campo normale (!!) di normale o superiore luminosità. Più sotto un'immagine dei prodotti San Giorgio disponibili nel 1936. E' evidente la grande quantità di "corta focale".
Si osservi comunque la grande somiglianza nel design complessivo del binocolo rappresentato nell'immagine pubblicitaria.
Sembra uno Zeiss 8x30 Oberkochen "Kurtz" in versione IF. Ma qui siamo con quasi vent'anni di anticipo rispetto alla Zeiss.
Beh! Se la metti su questo piano, il "cromosoma italico" c'è su tutti se consideriamo la nazionalità di questi due signori:
Ignazio Porro
Giovanni Battista Amici
Peccato non fossero anche brillanti imprenditori.......sig
Daniele Ricci Mingani
Sempre a caccia del binocolo perfetto.....
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
A parte le facezie, anch'io che possiedo un San Giorgio 8x30 militare, avevo notato la straordinaria somiglianza che mi porta a fare le stesse considerazioni di Marco.
A quest'argomento aggiungo soltanto che il "vituperato" 8x30 CZJ, si prese una rivincita con il superiore trattamento multicoated T3M, quest'ultimo anche se non correggeva la perdita di nitidezza, già descritta, restituiva una luminosità da record, superiore a tutti i coevi ben migliori dal punto di vista ottico! Questo guadagno di luminosità vale per tutti i CZJ che ne hanno beneficiato.
Sarebbe interessante una prova comparativa al crepuscolo con un francese HUET o BBT 8x30 porro 2 (piuttosto rari)
A quest'argomento aggiungo soltanto che il "vituperato" 8x30 CZJ, si prese una rivincita con il superiore trattamento multicoated T3M, quest'ultimo anche se non correggeva la perdita di nitidezza, già descritta, restituiva una luminosità da record, superiore a tutti i coevi ben migliori dal punto di vista ottico! Questo guadagno di luminosità vale per tutti i CZJ che ne hanno beneficiato.
Sarebbe interessante una prova comparativa al crepuscolo con un francese HUET o BBT 8x30 porro 2 (piuttosto rari)
Daniele Ricci Mingani
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
All'interno di questa comparativa http://www.holgermerlitz.de/seven8x30.html Merlitz scrive che nel'58 uscì l'8x30B, che portava l'estrazione pupillare a 19 mm, riducendo il CA a 50°. Nel '68 il campo venne allargato fino a 60°. Quindi esisterebbero in sostanza tre versioni del Kurtz, con caratteristiche abbastanza diverse. Come distinguerli ? Esiste un riferimento per i numeri di serie ?
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
I B hanno le conchiglie in gomma ripiegabili...e non sono qualitativamente paragonabili al kurtz
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Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Yez Maner, they are 3 version.
Come riconoscerle? la prima dal campo più largo, la seconda dal campo più stretto, la terza dal campo.........intermedio
scherzi a parte la prima è inconfondibilmente a largo campo - la seconda (LA b) CON LE CONCHIGLIE GOMMATE - LA TERZA......beh, insomma, ti arrangi......
Come riconoscerle? la prima dal campo più largo, la seconda dal campo più stretto, la terza dal campo.........intermedio
scherzi a parte la prima è inconfondibilmente a largo campo - la seconda (LA b) CON LE CONCHIGLIE GOMMATE - LA TERZA......beh, insomma, ti arrangi......
Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
E' bello avere degli amici ! A parte le battute speravo ci fosse qualche caratteristica immediatamente riconoscibile anche da foto web e non solo avendo in mano il bino. Quindi entrambe le versioni B (50 e 60 gradi) sono otticamente inferiori al primo modello ?
- CARLO ROSSI
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Stufato di serratura
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Re: IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
Solo per condividere con voi la locandina pubblicitaria del 6x30 immesso sul mercato nel 1955, un anno dopo il capostipite 8x30 - notare il peso: 410 gr. !!!! ed il prezzo che forse superava una mensilità di un alto dirigente....!!!CARLO ROSSI ha scritto:8x30 Zeiss West - IL BINOCOLO CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA.
.........dall’altra questo esaltante 8x30 a corta focale (dal quale provengono gli insuperati Nikon 8x30 E2 e 8x32 SE, ma questa è un’altra storia) ed i suoi fratelli 6x30, 7x50, 8x50 a corta focale anch’essi oggi quasi introvabili e con quotazioni di grandissimo rispetto.........
La versione civile fu dismessa nel 1961 mentre la versione militare proseguì fino a che Zeiss stabilì che i binocoli militari li doveva produrre solo a marchio HENSOLDT (Zeiss Groupe)