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Come le altre alghe azzurre è fra le più antiche piante fotoautotrofe oggi esistenti.
Le cellule più grandi sono eterocisti con la quale questo cianobatterio riesce a fissare l'azoto atmosferico. Per il fatto che dopo una pioggia Nostoc può apparire improvvisamente in prati, pascoli o superfici pavimentate si pensava che avesse un che di magico e veniva chamata Burro delle Streghe. Altro nome con cui era conosciuta era Soffio di Stella per la credenza che fosse un residuo di stella cadente.
G.P. Pernety (1716-1801) cita nel suo "Dizionario Mito Ermetico" l'uso di Nostoc, qui chiamato Flos Coeli, a scopo terapeutico fra gli alchimisi, cosa presa a prestito probabilmente dalla medicina popolare. Al momento la ricerca scientifica indica che può essere di beneficio solo come antinfiammatorio, ma questi rimedi tradizionali possono riservare delle sorprese... come è successo per l'utilizzo dell'artemisina nella malaria con cui la cinese You You Tu ha vinto il Nobel (quest'anno) per la Medicina e la Fisiologia. Quest' alga nelle Filippine, Indonesia e Taiwan è consumata come insalata, anche se, almeno per me, la sua consistenza è assai ripugnate
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