Vixen 80 e altre storie...

Osservazioni del Sole e del Sistema Solare, del cielo profondo, di comete e quant'altro sopra le nostre teste
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Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

Anni fa possedevo un prisma di Herschel Intes di ottima qualità e di cui avevo anche scritto una recensione molto lusinghiera su Coelum. L'avevo preso con l'intenzione di tornare a osservare il Sole con assiduità come facevo da studente, ma le esigenze della vita lavorativa me l'hanno presto impedito e ho dovuto rinunciare. Ho quindi venduto il prisma e di osservazioni solari non mi sono più occupato fino all'anno scorso, quando mi sono trasferito in un'abitazione più vicina all'ufficio e dove posso tornare durante la pausa del pranzo per fare le mie osservazioni.

Ora, dopo quasi un anno e mezzo di impiego assiduo dell'astrosolar, stufo di fare del bricolage con cartone e colla e di sostituire periodicamente la pellicola (la polvere di Milano è terribile) ho deciso di riacquistare un prisma solare, ma avendo venduto nel frattempo tutti i miei rifrattori, compreso l'ottimo apo Celestron XLT, ho dovuto mettermi a caccia di un piccolo obiettivo a lenti di buone prestazioni da usare col prisma e da equipaggiare coi filtri per lo studio del Sole in luce monocromatica, ormai imprescindibile per ogni appassionato di osservazioni solari. Scartata subito l'idea di un piccolo apo, strumento troppo corto e troppo "nervoso" per i miei gusti, soprattutto in diurna, e fallito il tentativo di procurarmi assieme a Pier un TMB Planet Hunter 80, purtroppo fuori produzione, ho trovato finalmente un tubo ottico Vixen A80M a un prezzo molto conveniente, un classico doppietto 80/910.

Una volta ritirato l'oggetto ho notato sul tubo la scritta "Made in Japan", il che mi ha fatto ben sperare. Il fuocheggiatore a cremagliera da 60 mm con portaoculari da 2 pollici è risultato in ottime condizioni, con un movimento fluido e regolare. Per mettere a fuoco occorre una generosa prolunga (quella da 35 mm che avevo in casa non è stata sufficiente) oppure la prolunga più un diagonale da 31.8 oppure direttamente un diagonale da 2 pollici. Internamente il tubo è in ottime condizioni, ci sono quattro diaframmi a bordo tagliente e l'opacizzazione è ben realizzata. In dotazione c'è un cercatore red dot ben realizzato, ma io preferisco i cannocchialetti tradizionali e gli ho messo un 6x30 di recupero. Il tubo è leggero, relativamente compatto, ben rifinito.

A casa controllo per prima cosa la collimazione col Ceshire e subito noto un riflesso periferico anomalo, grandissimo, di un tipo che non ho mai visto prima. La sera punto una stella a caso e voilà, si palesa l'inconfondibile immagine di diffrazione fornita da un obiettivo acromatico montato alla rovescia. Torno in casa, tolgo il paraluce, illumino l'obiettivo e in effetti vedo subito che la lente divergente è in posizione frontale. Probabilmente al momento del montaggio il tecnico aveva bevuto troppo. Pazienza, svito la cella dal tubo, la sfilo dalle lenti, la giro dall'altra parte, la infilo di nuovo sulle lenti, rimonto il tutto, torno fuori e questa volta la musica cambia: l'immagine a fuoco di Capella è semplicemente perfetta, unico neo le interruzioni del primo anello dovute ai tre spaziatori (questo è uno dei motivi per i quali mi piaceva tanto il Konus Centaur: non c'erano gli spaziatori). Avendo un indice di aberrazione cromatica di ben 3.5, il cromatismo è appena percettibile e non dà alcun fastidio.

Non mi dilungo sull'orgia di stelle doppie e triple che mi sono goduto, anche se il cielo autunnale è un po' tirchio da questo punto di vista, tutte vecchie conoscenze ma che rivedo sempre volentieri. La regolarità delle immagini di diffrazione e la facilità con cui si distingue la centrica in un piccolo rifrattore giustificano la fama di questi strumenti tra gli appassionati di stelle doppie. E' vero che con aperture più grandi si "risolve" di più, ma quando inizi a far fatica a vedere la centrica non hai la stessa soddisfazione.

Più avanti nella serata ho puntato lo strumento sul gigante gassoso per confrontarlo col mio Newton Skywatcher da 130mm f/5, strumento fotografico e bene intubato che uso per osservare le variabili semiregolari, le uniche assieme a molte cefeidi che sopravvivono al cielo inquinato di Milano. Il newton ha un'ottica più che discreta e in base alla regola del "D-d", se d è il diametro lineare dell'ostruzione, nell'osservazione planetaria dovrebbe fornire all'incirca le stesse prestazioni di un rifrattore da 85 mm. Perché non verificarlo ? Detto fatto, i dettagli visibili su Giove sono stati più o meno gli stessi in entrambi gli strumenti, ma certe frastagliature al bordo sud della SEB, ad esempio, o la tenue traccia della EB si vedevano meglio nel riflettore, il quale inoltre a parità di ingrandimenti forniva un'immagine più luminosa e quindi meglio sfruttabile: a 170x con la torretta Baader il pianeta era più brillante rispetto a quello visto nel rifrattore con la stessa torretta e gli stessi oculari a 155x, cambiando solo il correttore. Nel Vixen, anzi, con la torretta l'immagine iniziava ad essere davvero scura e per usare i filtri di contrasto era necessario passare alla visione monoculare classica.

In definitiva il rifrattore ha fornito un'immagine planetaria molto incisa sulla quale i particolari si stagliavano subito con grande evidenza: NEB, SEB (bicolore), NTB, NNTB, "barges" e via discorrendo, nei limiti del suo diametro ovviamente. Uno strumento quindi "divertente" per osservazioni planetarie occasionali, magari in vacanza, agli star party o semplicemente quando non si ha voglia e tempo di mettere in pista lo strumento maggiore. Nel riflettore invece Giove appariva più "morbido", con sfumature più tenui, e i dettagli dovevi un po' andarteli a cercare, però una volta individuati si vedevano comunque con chiarezza e magari con qualche particolare in più grazie al maggior diametro. Ciò conferma la regola empirica "uno e mezzo", secondo la quale per osservare in un riflettore gli stessi dettagli visibili in un rifrattore a parità di tutto il resto, il primo deve avere un diametro di circa una volta e mezzo quello dello strumento a lenti, 1.3 volte nei casi più favorevoli. E' una regola spannometrica ma almeno in questo caso è stata rispettata: 80 mm x 1.5 = 120 mm, lo strumento a specchi è 130 mm quindi mi aspettavo di vedere qualcosina (ma proprio qualcosina) in più, e così è stato. Potrei citare almeno un'altra dozzina di esperienze simili che ho avuto usando strumenti anche decisamente più grandi di questi, mi è rimasto però il desiderio di confrontare un rifrattore da 20 cm con un bel newton sui 35 – 40, chissà.... In rete si trova qualcosa ma senza le informazioni che contano e quindi è difficile valutarne l'affidabilità.

In definitiva sono soddisfatto, il Vixen 80M è senz'altro un ottimo grab-and-go ma anche un telescopio interessante per il neofita che cerca un prodotto di qualità, per il collezionista di ottiche a rifrazione e per l'appassionato di osservazioni del Sole e di stelle doppie. Come telescopio di guida sarebbe decisamente sprecato (ho visto però apocromatici da 7 pollici usati a questo scopo...). Lo consiglierei ad altri ? Sì, ma non al prezzo di listino, meglio cercare nell'usato.

Raf
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Raf, bel resoconto. Conosco la tua passione per il sole e sono contento che l'80ino sia un bell'esemplare. Come sai, domani ritirerò il mio esemplare ad Erba che dovrebbe essere un po' più vecchiotto. Speriamo in bene..A domani!
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Re Vega »

Trovo azzeccato il termine "morbido" usato da Raf per descrivere il Giove visto nel 130; confrontando il 120ED con l'MK66 ho avuto la stessa percezione.
Il Vixen è senz'altro valido con in più il fascino degli anni passati, ma, forse se tenevi il celestron xlt non era meglio?

Federico
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Vega, presumo che il Vixen tra qualche anno avrà decisamente più valore del Celestron made in china.. Io scriverò qualche riga sul mio esemplare questo pomeriggio. Oggi voglio anche guardare il sole..Purtroppo non va a fuoco con il diagonale baader+estrattore 1.7x e visore binoculare, manca un'inezia per raggiungerlo..
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

@Fede: forse col senno del poi avrei dovuto tenermi il Celestron ED... l'ho venduto perché lo usavo pochissimo da quando ho il Mak 180. Beh, ormai è andata... Fortunatamente sono riuscito a sistemare l'obiettivo del Vixen.

Pier, oggi ho scoperto che non riesco a mettere a fuoco con la torretta e il prisma solare.... mannaggia, sta a vedere che dovrò prendermi il Baader...

Raf
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Raf, alla fine anche io ho optato nuovamente per il visore Baader, lo trovo molto utile grazie alla possibilità di applicare una innumerevole quantità di accessori e raccordi..
Piergiovanni
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

.... ma io mi riferivo al prisma di Herschel, il cool ceramic, che costa un occhio :( ed è progettato proprio per essere usato col visore Baader.

cavolaccio... ce n'é sempre una...

Raf
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

ciao, sono contento che tu abbia risolto, di solito i progettisti mettono due segnetti ai lati delle ottiche per far ricombaciare il flint con il crown, li hai visti? c'erano?
Io sono fuori con il 120Ed, ho l'80 sul tavolo in giardino, più tardo lo provo sulla luna. Voglio vedere se riesco a percepire almeno la rima più grande nel cratere Atlas..anche se dubito..vedremo
Mi sa che Fracastorius questa sera è ancora troppo un luce, ricordo una visione con il C9.25 ed il visore con la rima al suo interno costellata da decine da micro-crateri.. Cosi a spanne dovrebbe essere una via di mezzo fra la Rupes Recta e la Birt, magari si vede..Non ho molta esperienza con i diametri piccoli sulla luna...e sono curioso

Fortunatamente riesco ad usare il visore Baader con il 120 e il diagonale baader. Si notano varie bande, ma nella SEB e NEB ci sono dettagli poco interessanti.
Con il visore c'è molta luce diffusa in più. Questa cosa si nota meno nel SC, dato che ce l'ha già di suo:-)
Certamente sarebbe da prendere il Baader Zeiss....ma lo giudico esagerato per l'attrezzatura amatoriale astronomica che possiedo..vedremo
Pier
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

sì, c'erano, ma io per sicurezza ne ho fatti degli altri.

Verso le 22 transita l'ovale BA, prova a vedrelo col 120, ultimamente è un dettaglio un po' scialbo ma non si sa mai...

Raf
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

ciao, ho qui i miei due cognati , quindi ho l'occasione di farli provare anche a persone poco avvezze all'oss.planetaria.
Ho piazzato il 120 sulla GP e l'80MA sulla Vixen Porta II.Per ora posso anticiparti che il piccolo Vixen, mostra ovviamente una immagine meno luminosa e più tendente al giallo, con un'ovvia ab.cromatica. Detto questo, anche questa sera, se dovessi disegnare i dettagli che vedo, confermo che sarebbero quasi gli stessi per entrambi i telescopi. Ovviamente il 120ED li mostra con maggior facilità a maggiori ingrandimenti. Ma a livello quantitativo il risultato è abbastanza simile. Non ho mai superato i 180X e direi che il seeing è sul II/V molto raramente con punte di III/V
Vi farò sapere.
Pier
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

Ehm, mi sono sbagliato :oops: avevo visto le effemeridi di saturno, su Giove sta per transitare la macchia rossa...

Raf
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

ciao, si, si, sto vedendo, non ti preoccupare, capita..Ho tratto qualche considerazione. Fra poco posto disegno e dati
Pier
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Ciao. Vi allego il disegno che ho fatto, rapidamente con il Vixen 80M. Ho controllato i miei vari disegni, tracciato con il medesimo seeing. Anche con il 120ED, percepivo i medesimi dettagli, mutazioni atmosferiche a parte.. Ovviamente il 120 forniva immagini più luminose e potevo usare un ingrandimento leggermente superiore..
In questo caso mi sono avvalso di un diagonale e di un oculare mono TMB di 6mm. l'ingrandimento era quindi di circa 150X. Ho fatto anche uso del Contrast Booster, anche se l'immagine risultava ancor meno luminosa.
Nello stesso tempo ho osservato anche con il 120ED, senza fare disegno. Si percepiva, a tratti, unicamente la maggior differenza di intensità nei vari strati della SEB (S) e SEB (N)
Nulla di più..altro che 40cm, in queste sere :D

Ho notato, inoltre, che l'immagine nel 120Ed, era più nervosa, si notava una maggior "ebollizione"dei dettagli e dove ritoccare il fuoco con maggiore intensità.
Osservando Fracastorius ho notato, a tratti, qualche micro-cratere in più nel 120Ed, mentre in Posidonius ho visto bene, anche con il Vixen 80M, la cinta craterica interna del cratere e la zona d'albedo più scura, dovuta al materiale riversatovi per l'impatto..
Insomma, non male, il piccoletto. Buona notte
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Acronauta »

Eh, sì, nervoso è la parola giusta. Non c'è da stupirsi dei risultati, Pier, oggi siamo abituati ad avere telescopi di ogni tipo e dimensione ma una volta il rifrattore da 76 - 80 mm era uno strumento molto ambito, negli anni '80 ho visto dei bei disegni di pianeti (Giove, ma anche Marte e Saturno) fatte coi vecchi Skymaster o Stein Optik.

Raf
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Re Vega
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Re Vega »

Ciao Pier, come al solito hai fatto un bel disegno.
Le tenui differenze che ci racconti confermano che il seeing è l'oste con cui fare i conti e che, come dice Paolo, aperture maggiori dei 5-6 pollici di apertura sono spesso inutili, soprattutto quando il problema non è tanto il potere risolutivo ma il contrasto, come avviene osservando Giove.

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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da cherubino »

Ciao.

ieri sera ho osservato Giove (per qualche decina di minuti non di più) con il GENESIS 100/500 1° serie.
Accanto alla MACCHIA ROSSA (zona che la seguiva, ho notato distintamente 2 wos o macchie chiare, fondo come la macchia rossa, una più alta rispetto alla mezzeria della banda SEB e l'altra appen più bassa.
Risulta a qualcuno?

Lo scrivo prendendo spunto dal bel disegno postato sopra da Pier.

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Angelo Cutolo

Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Angelo Cutolo »

Personalmente nell'osservazione planetaria ho sempre trovato che la differenza di diametro (in favore ovviamente del maggiore) si fa sentire a prescindere dal seeing con cui ho osservato; cio forse è dovuto alla grande differenza di diametro esistente tra i miei strumenti (8, 20 e 40 cm), ma ammetto di aver fatto assurgere tale considerazione allo status di "regola".
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Ciao, non sarebbe male che tu provassi una sera a fare una comparativa planetaria fra il tuo dobson e il Newton,ti manca, però l'anello mancante: un rifrattore da almeno 10-12cm..hai qualche amico?
pier
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da cherubino »

Raf, io ho uno Stein Optik 80/1200 che, accettata la scomodità della messa a fuoco con estrazione manuale del canotto e successiva "fine" con la cremagliera (tipica degli strunmenti di quegli anni) offre immagini spettacolari.

Prima o poi ve lo recensisco anche (più "poi" che "prima"... temo).

Paolo
Angelo Cutolo

Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Angelo Cutolo »

Tra un 20 ed un 40 c'è poco da comparare. :mrgreen: Battute a parte, secondo me molto (anzi moltissimo) la fa anche la montatura, col Barile ci osservo spesso anche i pianeti, ma considerato il diametro che impone alti ingrandimenti, i movimenti altazimutali manuali mi permettono pochi minuti di osservazione continuata soddisfacente del pianeta, inseguire a mano un pianeta tra i 200 ed i 400x spremendo gli occhi per cogliere dettagli ed inseguire M57 ad ingrandimenti simili sono due tipi di osservazioni diverse; mentre l'Obice con la sua bella montatura equatoriale e moti micrometrici sul planetario è tutt'altra cosa.
Però un reportino non troppo articolato in un'osservazione veloce sulle differenze macroscopiche tra il 20 ed il 40 si può fare, perché appena la cosa si fa piu "seria" ed articolata entra (sempre secondo me) in gioco la variabile montatura.
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da piergiovanni »

Ciao, prova ad usare il 400 all'ingrandimento che mostra tutto il PR del tuo telescopio ossia 260X circa.. Cosi riesci a gestire un po' meglio l'assenza di motori, certo che la situazione "Dobson" non ti aiuta... Io osservo con la GP senza motori e uso la deriva per vedere più dettagli, tu però non hai moti micrometrici e sarà un problema maggiore...insomma...buon divertimento?
E il nano? come va? su Giove?
Pier
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Re: Vixen 80 e altre storie...

Messaggio da Angelo Cutolo »

Il Nano sul planetario in genere va benissimo per essere un 80ino corto, il massimo (quanto a dettagli restituiti) secondo me lo da a 192x (nagler zoom a 2,5 mm), solo su Saturno e doppie a volte arrivo a 240x (zoom a 2 mm); e comunque lo uso in solitario quando sono in "trasferta", altrimenti diventa il "cercatore" del 200 a Milano e del 400 a Sovere.
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