Per Born: impressioni sul TEC 140

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piergiovanni
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Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Claudio, quando avrai tempo, mi piacerebbe avere le tue impressiono d'uso sul TEC 140.
Ho avuto modo di provarlo un paio di volte ma sempre nel terrestre.
Come si comporta sui pianeti tipo Giove e Marte?
Sulla luna sino a che ingrandimenti sei riuscito ad arrivare? e cosi via...
Hai avuto modo di compararlo contro un rifrattore a lunga focale
Ovviamente anche Cherubino è invitato a partecipare alla discussione..
Grazie anticipatamente.
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

Ciao Pier, sono un po' di corsa per cui rimando ad un secondo momento i discorsi piu' articolati.
Il TEC e' un grande telescopio. Non e' un 60 cm :roll: ma le piu' belle osservazioni di Giove le ho fatte con lui. E' un apo vero con una resa cromatica molto...Zeiss.
Non sono un amante degli ingrandimenti esagerati ma sulla Luna puoi tirare finche' vuoi nei limiti consentiti di luce raccolta e di risoluzione dei suoi 14 cm.
I miei lunghi fuochi sono tutti di diametro decisamente inferiore per cui i confronti non hanno molto senso. Lo ho provato, invece, fianco a fianco con l'AP 130 Gran Turismo sul quale e' risultato vincente (un cm in piu' e un rapporto focale leggermente meno veloce fanno la differenza). Comunque sono entrambi due gioielli.
A presto per il seguito.... ;)
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da cherubino »

A chi può interessare...

TEC 200 Vs TEC 140
Io non sono molto concorde, comunque...

http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=2760


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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da cherubino »

TEC 140 vs Takahashi FS 128


http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=2477


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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Acronauta »

cherubino ha scritto:Io non sono molto concorde, comunque...
perché no ?
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Angelo »

Forse abbiamo chiusi il cerchio:
Astro-Physics 130 GT vs TEC 140 ED:

http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=2749

Takahashi FC-100DL
Carl Zeiss AS 80/1200 1Q (su meccanica NortheK)
Barlow Zeiss Abbe 2X-4X
Planetary ED 5 - 8 - 12mm - APM Ultra Flat Field 18mm - Pentax SMC Ortho 7mm - Vixen Or. 4mm
APM 82 mm 45° ED
Nikon 12x50 SE
Nikon 8x30 E2
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

Angelo...aspettavo un tuo intervento.
Dacci anche tu un parere da esperto sul TEC 140 ;)
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

cherubino ha scritto:A chi può interessare...

TEC 200 Vs TEC 140
Io non sono molto concorde, comunque...

http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=2760


Paolo

La foto dei due obiettivi è impressionante... :shock: :shock: :shock:

Il 140 sembra... il cercatore dell'altro !!!!
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R: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Acronauta »

Ho notato anch'io che il diametro dei tubi è sproporzionato rispetto al diametro degli obiettivi. E' vero però che aumentando le dimensioni delle lenti ci vuole un tubo proporzionalmente sovradimensionato.

Inviato dal mio GT-I9000 con Tapatalk 2
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

Raf io parlavo degli obiettivi... :shock: :shock: :shock:
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Acronauta »

A me impressionano di più i tubi nella prima foto. Ma quell'intubazione è originale ?
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

Raf ha scritto:A me impressionano di più i tubi nella prima foto. Ma quell'intubazione è originale ?
No Raf, come si dice nel testo il fortunato possessore ha fatto intubare gli obiettivi in tubi di sua progettazione, un po' old style.
Claudio Todesco

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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Angelo »

Ciao a tutti,
sono ancora impressionato dei dettagli su Marte di qualche sera fa.
In quella serata ho usato gli oculari Zeiss da 4 e 6 mm e il TMB Supermonocentric 5mm con la barlow 2x sempre inserita.

Il TEC 140 è un tele con un'ottica e una meccanica di eccellente qualità in stile Zeiss APQ. Le immagini in visuale sono molto taglienti e se il seeing è buono grazie alla trasparenza delle lenti i limiti di ingrandimento vanno ben oltre al teorico.

Quello che mi piace meno è la valigia.... :lol:

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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vale75 »

Mi correggano i piu’ esperti se sbaglio, ma e’ la lavorazione e la qualita’ delle lenti a rendere possibile il salire con gli ingrandimenti e il nn degradarsi dell’immagine.
Il trattamento antiriflesso e’ di norma decisamente piu’ importante nei binocoli composti da innumerevoli rifrazioni nelle lenti/prismi interni piuttosto che in un tripletto con sole 6 superfici ottiche.
Addirittura ricordo che tempo fa,il costruttore dei D&G, consigliava sui propri doppietti un semplice antiriflesso monostrato al fluoruro di magnesio.
Non a caso possono essere molto migliori binocoli ( o telescopi) , anteguerra con trattamenti antiriflesso molto meno sofisticati ma ottime lavorazioni, che lenti con un multistrato di ultima generazione ma cosi cosi.
Ivan86

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Ivan86 »

Si Vale è così, è la lavorazione ottica più che i coating a fare la differenza, ma questi non sono da escludere comunque ! la trasparenza dell'immagine e quindi la sua luminosità, oltre al bilancio cromatico, fanno il loro sporco compito comunque.

L'aspetto comunque più predominante è il seeing, più aumenta la scala del'immagine e più qualsiasi imperfezione da questo introdotta sarà evidente.

In realtà quando si dice che un rifrattore ha sorpassato l'ingrandimento limite teorico, si sta solo dicendo che in quella occasione riuscivo ad essere appagato da una immagine eccezionalmente ingrandita, i dettagli visibili si fermano però all'ingrandimento teorico, nel senso che non se ne possono aggiungere altri.

Forse una persona con scarsa acutezza, potrebbe percepire nuovi dettagli grazie al miglior ingrandimento, ma in realtà erano presenti anche prima.

ciao
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vincenzo
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vincenzo »

So, che alcuni vecchi rifrattori planetari, erano addirittura previsti senza coating. Cherubino ed altri esperti vi possono meglio argomentare e storicamente riportare tale notizia. Qualcuno porterà alla NLT il TEC 140 ? Un bel confronto con l'AP 130 e l'OS 152 sarebbe interessantissimo
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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Born to... Zeiss
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

Confermo la questione degli obiettivi non trattati.
Quanto al TEC, sempre se riesco a venire, posso portarlo io...Pier lo aveva gia' chiesto...
Ci sono montature con attacco losmandy?
Claudio Todesco

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Ivan86

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Ivan86 »

ci sono dei grossi dobson specializzati in alta risoluzione che non hanno nemmeno l'alluminatura.. la strategia credo che sia parente a quella dei rifrattori.

ciao
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vale75
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vale75 »

Ivan86 ha scritto:ci sono dei grossi dobson specializzati in alta risoluzione che non hanno nemmeno l'alluminatura.. la strategia credo che sia parente a quella dei rifrattori.

ciao
OT: ah si?? Pensavo solo quelli usati x il sole.
O forse sono senza quarzatura come il mio, per aumentare contrasto, diminuire luce diffusa e avere uno spettro di riflettivita' piatto??
Ivan86

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Ivan86 »

Beh quei vantaggi non sono solo per il sole...

Un 60cm senza coating sui pianeti e sulla luna dovrebbe essere incredibile.

ciao
cherubino

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da cherubino »

rispondo a RAF. ("perché no?")

Perché i dettagli riportati dal disegnatore sono molto riduttivi.
I dettagli che disegna con il 140 si vedono meglio all'oculare di un 10/11 cm. e quelli del 200 sono inferiori a quanto faccia un rifrattore da 13/14 cm.

Ecco perché non sono concorde con le sue affermazioni.
Detto questo è bella l'idea della comparazione, ma andrebbe fatta a mio modo di vedere meglio.
Ritengo invece molto bella la sua "conclusione".
Quando dice che il 200 è meglio ma anche il 140 non fa rimpiangere nulla.
Su questo mi trova perfettamente in linea.
Sfruttare in alta risoluzione un rifrattore da 20 cm. è impresa molto ardua poiché sui pianeti è molto difficile (se non su particolari estremamente contrastati) scendere sotto 0,7" di dettaglio.
Ci sono pochissime sere in un anno dai nostri cieli che lo consentono.
Ho amici che fanno solo alta risoluzione visuale con strumenti di grosso calibro (sia specchi che lenti) e molti si sono downizzati a rifrattori da 15/18 cm. perché i 20 cm. danno troppo poco di più e molto raramente. Non parliamo dei diametri maggiori.
Quando poi fanno foto il discorso cambia un poco ma ho visto immagini di giove tratte con rifrattori da 18/20 cm. che sono per dettaglio superiori a quelle fatte con i C14 e i newton da 16 pollici, anche da bravi astroimager italiani.
Ecco perché ritengo "un po' riduttivo" quell'articolo tra il 140 e il 200.

Paolo
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Acronauta »

OK, adesso è chiaro.

Sì, vedo molto di più anch'io all'oculare del mio mak cinese che in quei disegni fatti col 200 mm. Però bisogna tenere conto che i dettagli più piccoli sono difficili da riportare, soprattutto se non sei un osservatore planetario navigato, e che oltre un certo limite di risoluzione solo l'imaging può dare veramente l'idea di ciò che si vede o non si vede (a meno di non avere il talento grafico di Antoniadi, che riusciva a disegnare Marte all'oculare dell'83 cm di Meudon senza perdere nulla per strada).
cherubino

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da cherubino »

... o aggiungerci i "canali" come ha fatto qualcun altro...

scherzi a parte concordo. Disegnare è molto difficile.

Paolo
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vale75 »

Io sono arrivato a circa 0,3" su ganimede vedendo il puntino bianco di osiris a 570x.
0,7" e' poco meno del diametro di titano, ben visibile da parte mia come dischetto rossiccio spesso e volentieri .
Quindi presumo che lo strumento maggiore sia sfruttabile ben piu' spesso che poche volte in 1 anno. ciaoo
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R: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Acronauta »

Con che strumento?
cherubino

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da cherubino »

Mi chiedo, alle volte, se il problema sia la lingua scritta o l'attenzione di chi legge.
Vale, rileggi il mio post. Spero tu riesca a leggere anche le parentesi. Ho escluso i dettagli ad altissimo contrasto. Quelli che citi lo sono quindi cosa significa il tuo intervento?
Se fossi un osservatore planetario, e se avessi usato certi strumenti capiresti che, sui pianeti, in visuale il potere risolutore di un 20 Cm. E', dai nosrri cieli, quasi il massimo sfruttabile (e anche raramente). Se vuoi vedere qualche detteglioaccennato su ganimede venti cm. Bastano e avanzano. Oltre hai solo piu' luce ma zero detteglio in piu'
Non sto dicendo che un c8 sia il massimo, sto dicendo che lo e' un rifrattore come il 200 del test..

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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vale75 »

Ho usato il mio telescopio di legno di 450mm,binoculare Denk e 2 go 12,5 e big barlow TV.
Che io sappia, sono un osservatore planetario.
A parte i dettagli ad altro contrasto, anche quelli a basso contrasto si vedendo meglio,così come i colori.
O mi vorresti dire che i festoni azzurri a basso contrasto e ben più grandi del potere risolutivo, si vedono meglio e più saturi in uno piccolo che in un grande diametro?
Ultima modifica di vale75 il 21/05/2012, 18:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da -SPECOLA-> »

vale75 ha scritto: O mi vorresti dire che i festoni azzurri a basso contrasto e ben più grandi del potere risolutivo, si vedono meglio e più saturi in uno piccolo che in un grande diametro?
Quelli più piccoli ovviamente si vedono soltanto in ottiche di maggiore apertura, seeing permettendo, dipendendo il potere risolutivo a parità di tutte le altre condizioni, proprio dall'apertura dell'obiettivo.
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Vale, mi piacerebbe guardare nel tuo dobson prima o poi ;)
Se ti riferisci ai festoni nella EZ, i più evidenti si vedono già in un rifrattore da 100- 120mm. Nel C9.25 ne percepisco di più, ma in maniera meno netta. Personalmente ho solo una limitazione: non ho usato rifrattori più grandi di 150mm. Quando ho avuto in prova il 150mm, confrontandolo con il 120mm ho notato che si poteva percepire, circa un 15% in più dei dettagli su Giove, sempre nelle serate contraddistinte da un buon seeing. Penso che sia ovvio che in uno specchio da 40cm si riesca a percepire dettagli molto flebili, la luna, ad esempio, quando usavo un 30cm era già un bello spettacolo, ma in poche serate l'anno o nei rari momenti di calma atmosferica.
Penso che Paolo volesse dire, che nel corso di un anno, un rifrattore da 20cm sia il massimo utilizzabile in media. Non so da voi, ma qui da me, il fattore seeing è pessimo per chi fa alta risoluzione. Ora non ricordo la misura precisa, ma i ragazzi dell'osservatorio del Campo dei Fiori, che ogni sera misurano il seeing medio, hanno confermato a Federico, che qui da noi il seeing è abbastanza pessimo , rispetto, ad esempio a chi abita in pianura.
Quando uso il C9.25 ed il 120ED, curo molto l'ambientazione termica del C9.25, uso anche un estrattore, ed altri accorgimenti, tuttavia le serate in cui,mi ha dato di più le posso contare sulla punta delle dita. A tal punto penso che sul web vi siano differenti opinioni dovute principalmente alle condizioni locali oltre che all'acuità visiva dell'osservatore ed alla sua strumentazione.
Del resto, si preferisce osservare Venere di giorno, con un rifrattore, proprio perché il seeing è pessimo, per tale motivo, perché non credere agli osservatori che dicono di non riuscire a sfruttare con profitto grandi aperture ostruite?
Pier

Ciao
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da -SPECOLA-> »

Quoto al 100% quello che hai scritto, Piergiovanni! :!:
E il mio telescopio più grande è un MEADE LX90 GPS LNT UHTC 203mm /2000 (8").
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

piergiovanni ha scritto:... Hanno confermato a Federico, che qui da noi il seeing è abbastanza pessimo , rispetto, ad esempio a chi abita in pianura.
ci sara' qualcosa per cui non dobbiamo invidiare la tua location?!? :mrgreen:
Claudio Todesco

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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da piergiovanni »

Si beh, ho dimenticato di dirvi che però da casa, nelle serate ventose vedo M31 ad occhi nudo :D
Pier
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

.....azz!!!!!.... :evil: :evil: :evil:

Io nelle serate ventose...rischio il raffreddore!!! :lol:
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Re Vega »

Dell'ora trascorsa insieme a Pier a confrontare su Giove il 120ED e l'Esprit150 ricordo che il vantaggio di quest'ultimo non consisteva tanto nel mostrare dettagli non visibili nel 120, piuttosto la decisa maggior facilità con cui erano percepibili gli stessi ha fatto la differenza.

Federico
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Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
Fujinon 7x50 Mariner; Zeiss Dodecarem.

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono.” - Malcom X. 
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Ivan86 »

La maggior facilità, i colori più accesi, qualche decina di ingrandimenti in più, sono questi fattori importanti, non esiste solo la risoluzione.

Anche prima dell'avvento delle ottiche adattive la rincorsa era al diametro e gli osservatori si cercava di costruirli sempre più grandi. Quindi un modo per sfruttare quei diametri ci sarà pur stato.

Nell'alta risoluzione amatoriale il seeing è il collo di bottiglia, lo sappiamo tutti, ma come è stato anche da voi detto non si può standardizzare dicendo che l'apertura massima sfruttabile è 20cm, quella al massimo lo è per quella persona e in quel luogo... ma allora cosa dire di quei report con Giove a 500x e aperture da 60cm ? questi report si trovano anche oltre oceano, significa che per loro l'apertura massima sfruttabile è 60cm?

Ognuno in base al proprio luogo e a ciò che gli piace valuta i suoi limiti, ma questi non necessariamente valgono per tutti.

sempre IMO

ciao
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ivan86 ha scritto:Ognuno in base al proprio luogo e a ciò che gli piace valuta i suoi limiti, ma questi non necessariamente valgono per tutti.

sempre IMO
Quoto,
il punto però resta sempre che se un particolare sottende un angolo tale da essere alla portata di uno strumento piccolo, è chiaro che lo stesso si veda più facilmente in uno più grande, solo se il seeing resta trascurabile.
A causa proprio di questo aspetto, qui da me un'apertura maggiore di 8" sarebbe sfruttabile appieno soltanto per pochissime sere all'anno, purtroppo. :cry:
Beati e forunati quelli che non hanno questo limite e per questo lo possono superare; magari osservando dal Pic du Midi.
Fabrizio Ferrario
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Born to... Zeiss »

...che tra l'altro e' anche un gran bel posticino...
Claudio Todesco

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Ivan86

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da Ivan86 »

La scelta del luogo d'osservazione è una SCIENZA ! non sto scherzando, valutate gli studi che ci sono dietro sulla scelta del posto per costruire un nuovo importante osservatorio.

Quello che io consiglio a SPECOLA e a chiunque altro affetto da problemi di cattivo seeing è di valutare in maniera razionale tale aspetto. Vi assicuro che ad esempio ad Arma di Taggia se osservo giù in cortile/giardino condominiale che rimane sul retro, il seeing è orrendo. Se vado all'altra casa che ho, che si trova in linea d'aria distante solo 200 metri dall'altra, ma rialzata e su una collinetta che da sul mare, beh li il seeing è eccezionale e sempre !

Stiamo parlando di soli 200 metri, il motivo è scientificamente spiegabile, sulla collinetta, da posizione rialzata, il flusso d'aria è laminare, più in basso, la brezza genera turbolenza locale.

Secondo me la stragrande maggioranza di astrofili ha problemi di seeing locale più o meno di grande scala, difficilmente dipendono dal vento d'alta quota, molto più probabilmente dal flusso d'aria causato dalla morfologia del territorio.

Basterebbe delle volte spostarsi da casa qualche centinaio di metri o manciata di km, ad esempio cambiando fronte della collina, per trovare condizioni di turbolenza opposte alle precedenti.

Esiste un articolo in inglese che spiega indicativamente alcuni trucchi, se lo trovo lo posto... non dico che ci si riesca sempre ma provare non guasta.

ciao
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Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da -SPECOLA-> »

Sì OK Ivan,
però purtroppo in attesa di spostare la residenza in un posto migliore, intanto io abito felicemente qui. :)
La sera dopo una bella "giornatina" passata in ufficio, ti devo dire la verità, non è che abbia poi così tanta voglia di caricare la macchina, spostarmi chissà dove, montare il setup, effettuare il puntamento della montatura, osservare e poi ripetere tutta la trafila al contrario, una volta ritornato a casa.
Senza contare poi, che con l'arrivo della bella stagione, oltre al lavoro con cui mi guadagno da vivere, devo curare anche quello "nei campi", visto che intorno a casa ho un po' di terra.
Per questo sono contententissimo per chi non ha problemi di seeing, però nel contempo seppur con tutti i limiti del luogo, io mi accontento benissimo di divertirmi dal posto per me più congeniale, cioè da casa, che per me è il più comodo, anche se così facendo mi dovrò accontentare di osservare con profitto al massimo nel mio SCT 8". :D

La seconda cosa che farò quando mi sarò trasferito al Pic du Midi (perchè la prima sarà invece quella di imparare il FRANCESE), sarà certamente comperarmi anch'io un tubone a specchio da almeno 60cm. ;)
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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vale75
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Iscritto il: 07/05/2012, 18:56

Re: Per Born: impressioni sul TEC 140

Messaggio da vale75 »

La differenza tra il mio C9,25 e il 450mm e' abissale in condizioni di ottimo seeing, ma anche in quelle di seeing medio il catadiottrico seppur ottimo,nn riesce mai a competere col dobson (e mi dispiace visto che alla fine rimane spessissimo a prender polvere).
Anche i dettagli facili, come la macchia rossa, nel telescopio a maggior apertura sono sempre piu' facili,colorati anche grazie all'ingrandimento maggiore che di solito uso.
I festoni all'equatore per esempio nel C9,25 sono accennati e appena appena azzurrini, nel 450mm sono azzurro vivo.
Su giove con la denkmerier, osservo -quelle poche volte che lo uso- nel c9,25 quasi sempre a 230x, mentre nel dobson osservo di solito a 340x fino a massimo 405x. (i 570x li ho usati solo x ganimede visto che su giove sono troppi x i miei gusti).
Su saturno 570x fissi, mentre x marte in questa opposizione 405x e 570x, viste le mini dimensioni, anche se spesso a 340x l'immagine era piu' ferma e contrastata.
Durante l'ultima serata al planetario di ravenna, paolo morini, puo' confermare (anche se nn mi ricordo se ha osservato solo saturno o anche marte) come si vedevano in un 450mm. ( e ricordo che lui aveva un taka 102 fluorite, quindi neutrale nel giudicare).

Sarei curioso invece di sapere quali sono i "certi" strumenti che fanno la differenza tra un osservatore planetario buono e uno scarso.

Aggiungo per correttezza pero' che nelle serate di seeing scarso, nn osservo quasi mai e nn faccio confronti accurati in quanto smonto subito e vado a letto.

Ps. adesso parliamo un po' del tec, senno' siamo ot.
Ciaooo
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