Ciao Giovanni,
nelle specifiche si parla di vetri ED, cioè a bassa dispersione, e bisognerà vedere quanto efficace sarà la correzione del cromatismo residuo.
Quanto alla tua osservazione su Canon, ci sono tante considerazioni da fare.
Innanzi tutto, come è stato fatto notare non ricordo dove, sembrerebbe che questa tecnologia Kamakura ha in sé dei vincoli costruttivi che sono limitanti, impedendone un uso estensivo sui binocoli: anche se nella descrizione del brevetto si dichiara che la tecnologia è utilizzabile con qualunque tipo di prisma, di fatto la gabbia del gimbal è molto più grande del prisma che ospita e che deve essere stabilizzato, cosicché per realizzare un binocolo di dimensioni consone si è costretti ad usare prismi Schmidt-Pechan sufficientemente piccoli.
E, come fatto notare in altra sede, è la dimensione di quei prismi a determinare il campo apparente inquadrato da questa tipologia di binocoli, poiché -se noti- aumenta con l’aumentare dell’ingrandimento, in virtù del fatto che per maggiori ingrandimenti si utilizzano oculari con focale più corta e quindi diaframma di campo più piccolo, mentre con ingrandimenti più bassi, cioè oculari a focale più lunga, il diaframma di campo dell’oculare, che in questo caso aumenta, viene limitato dalla dimensione del prisma.
Canon più o meno dal 2017 ha deciso d’introdurre un nuovo sistema di stabilizzazione, cioè il Lens Shift IS, che a quanto leggo già utilizzava per i suoi obiettivi fotografici, molto apprezzati dagli utenti.
Non so perché nel contempo non abbia abbandonato il sistema VAP né dismesso la produzione dei binocoli che lo utilizzano, ma non ritengo che sia un’azienda che proceda per improvvisazione, anche perché in altri settori (ad esempio la fotografia, le stampanti, i fotocopiatori, ecc…) è in continuo aggiornamento.
Certo sarebbe bello se a quelle ottiche così rinomate, che ancora oggi sembrano imbattute, affiancasse una stabilizzazione più snella ed efficace
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