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Meade ETX 90
12 febbraio 1999
INTRODUZIONE meade etx 90
Ripresento con piacere questo testo, scritto sei anni or sono perchè proprio qualche giorno fa, durante una sessione di fotografia naturalistica, pensavo a come mi avrebbe potuto far comodo quel piccolo gioiellino


CONFIGURAZIONE OTTICA
Nato come imitazione del mitico Questar, ha riscosso, nel corso degli anni un notevole successo, grazie alla notevole compattezza ed alle ottime prestazioni.

L’ETX possiede una lunghezza focale di 1250mm ed una luminosità relativa di f\13.5, simile per certe peculiarità al cugino Schmidt Cassegrain si differenzia per vari particolari: monta al posto di una lastra correttrice, che nella parte centrale sostiene lo specchio secondario, un menisco privo di foro per il sostenimento del secondario, come nel caso dello S.C.
Una parte del menisco in vetro tipo BK-7 è stata alluminata fungendo così da specchio secondario. Le superfici ottiche sono multi-trattato con il famoso EMC Meade.
La versione che ho provato è l ’ETX Astro che si differenzia da quella spotting scope per la montatura realizzata in materiale plastico, più precisamente in ABS, un materiale, valido per sorreggere senza alcun problema il tubo ottico.

Lo strumento può essere utilizzato sia in modalità altazimutale che equatoriale, grazie a tre piccoli piedi di alluminio che si avvitano sotto al basamento, dotato di piei di gomma anti-scivolo ed anti-vibrazione.
La motorizzazione in Ascensione Retta, alimentata con 3 pilo da 1.5V è custodita nel basamento appena citato ed è dotata di leva per l'utilizzo nell'emisfero australe.
E' possibile spostare il telescopio senza pulsantiera servendosi delle due micro-leve situate nei pressi dell'interruttore di accensione, abbastanza ostiche da utilizzare con guanti invernali.

(Il focus shift è presente ma ovviamente inferiore rispetto al modello di 178mm che ho testato nel 2005). Il cercatore , situato in una posizione veramente scomoda, invece è quasi inutilizzabile, trattasi di un 8x21 acromatico con ad immagine raddrizzata pre- focheggiato. ma con possibilità di regolazione, che per problemi di spazio si trova in una posizione abbastanza scomoda all’osservatore. (L'ostruzione secondo la mia opinione è sempre troppo elevata per uno strumento progettato per l'alta risoluzione,anche se conta molto anche la bontà dell'ottica. )

Prova su campo

Se mi dovessi basare sulle pure formule d’ottica eliminando la notevole ostruzione dello strumento si raggiungerebbe un'apertura libera di soli 6 cm. Una così modesta apertura non riuscirebbe ad appagare gli astrofili più esigenti.
In realtà l'ETX è in grado di rivaleggiare con strumenti dal costo e dall'apertura superiore. Non dovranno sorprendere quindi le ottime prestazioni ottenute osservando i pianeti e le stelle doppie. (penso sia interessante confrontare le sue prestazioni con quelle del più recente Vixen Viper)

La prima favorevole impressione che si ha utilizzando questo piccolo Maksutov risiede nella sua estrema facilità d’utilizzo. Tutte le leve sono laddove dovrebbero essere, eccetto il cercatore, piccolo e scomodo da utilizzare. Occorre puntare gli oggetti con l’occhio destro per evitare di toccare con il viso lo strumento, quindi le prime volte si dovrà prestare un poco d’attenzione.
La montatura è stabile per l’osservazione visuale anche se utilizzando ingrandimenti compresi tra i 150 ed i 200X, un leggero spostamento del pomello della messa a fuoco, tra l’altro ben preciso, provoca delle notevoli vibrazioni dello strumento. Le foto a fuoco diretto sono possibili, in questo caso è però consigliabile utilizzare il tubo dell’ETX con una montatura più adeguata.

LUNA
Utilizzando un oculare Ploss da 40 mm. la falce lunare appare contrastatissima, Quando il seeing è compreso tra il valore tre ed il valore due della scala d’Antoniadi, un confronto impari con uno S-C da 20cm mostra la maggiore sensibilità di questo strumento allo scintillio ed alla turbolenza. In questo frangente l’ETX si può paragonare ad un rifrattore Televue Pronto da 7cm, anche se a quest’ultimo occorre meno tempo per l’ambientazione termica. Per utilizzare al meglio il piccolo Mak, sono in ogni modo  sufficienti dai trenta ai sessanta minuti d’ambientazione all’esterno.
Si può ovviare al tenue tremolio dell’immagine  avvitando un leggerissimo filtro arancione chiaro al barilotto dell'oculare,
 L'immagine così ottenuta è degna di un ottimo rifrattore da 8 cm.
Scrivo di seguito le  impressioni provate durante alcune sessioni osservative:
Aumentando gli ingrandimenti, ho utilizzato un Ploss Celestron da 10mm tentando di osservare la rima del cratere Furnerius: l’operazione è facilmente riuscita.
Con un Ploss da 7,5 mm era ben visibile anche il piccolo domo situato all'intento di Lick (53°E, 12,5°N nel Mare Crisium). Confrontato con un Pronto, le differenze erano infinitesimali, il piccolo rifrattore presentava un maggior contrasto ai bordi della falce lunare, ma una tenue aberrazione cromatica. Nelle serate successive abbiamo osservato la Rupes Recta ed il piccolo domo posto alla fine della Rima Birt.
Ben visibile anche la parte centrale di Posidonius ed i piccoli crateri piroclastici all'interno di Alphonsus. In altre sere siamo stati in grado di osservare la Rima Plinius ed i domi situati nei pressi della Rupes Cauchy
Negli attimi di calma era possibile utilizzare con soddisfazione un Ploss da 6,3 mm.

GIOVE
La facilità con la quale l'ETX permette l'osservazione dei dettagli più tenui è incredibile.
A circa 100 ingrandimenti nelle serate di seeing medio sono facilmente visibili la SEB, la NEB, la NTB, la STB e le leggere sfumature nella SEB. I satelliti galileiani appaiono molto puntiformi. Ho avuto la possibilità di studiare un transito della Macchia Rossa al meridiano centrale e la proiezione dell'ombra del satellite Io sulla superficie del pianeta. Anche i possessori dei rifrattori amanti delle osservazioni planetari potrebbero acquistare l’ETX come strumento da utilizzare durante le vacanze, quando non è possibile trasportare il loro amato ma ingombrante strumento a lenti.

SATURNO
Lo scarso diametro angolare del pianeta nei mesi invernali credevo osteggiasse la risoluzione del piccolo Mak, comunque in questa condizione si è comportato egregiamente mostrandoci oltre alla SEB anche la divisione di Cassini e la regione polare, anche in questo caso l'immagine non sfigurava rispetto a quella ottenuta attraverso uno S-C da 20cm. Con questo non voglio  preferire un piccolo specchio da 9cm ad uno da venti ma rammentare che in certi tipi d’osservazione a volte anche un piccolo telescopio se dotato di un’ottima ottica può donarvi grandi soddisfazioni.

STELLE DOPPIE ED AMASSI STELLARI
In questo campo i rifrattori la fanno ovviamente da padrone, ciononostante siamo stati in grado di sdoppiare Rigel con un Ploss da 7,5 mm, Castore, Zeta Orionis (Ploss da 10mm) e la doppia della Polare.
M35 visibile con un oculare da 25mm, risolto e molto contrastato
M46 anch’esso ben visibile, M44 era invece stupendo!
Il Doppio ammasso di Perseo appariva con un Ploss da 26mm. poco luminoso ma molto puntiforme

Nota: utilizzando un Ploss da 40mm osservavamo una perdita di definizione ai bordi del campo. Il coma e l’astigmatismo riducono notevolmente il campo utile, ma lo ricordiamo questa è una caratteristica intrinseca della configurazione Maksutov.

CIELO PROFONDO
Nove centimetri d’apertura ridotti dalla notevole ostruzione (0.31) non sono il massimo per chi ama osservare gli oggetti del cielo profondo.
Sono comunque stato in grado osservare M81 e M82. Queste due galassie apparivano piccole e poco luminose all’interno di un fondo cielo nero e contrastato. (purtroppo attualmente, l'inquinamento luminoso nel mio paese è decisamente peggiorato) Nel cercatore, i due oggetti erano pressoché invisibili ma utilizzando un Ploss da 40 e navigando da una stella all’altra, siamo riusciti in pochi minuti a “raggiungere l’obiettivo”
Più facile invece la galassia d’Andromeda e la compagna Ngc 205.
Concludo affermando che anche gli ammassi nell’Auriga si sono mostrati facilmente dentro l’oculare da 26mm.

CONCLUSIONI
Che dire! Il piccolo di casa Meade si è rilevato un ottimo strumento portatile, facile ed intuitivo dalle buone prestazioni visuali e dalla linea accattivante.
I lati negativi risiedono nell’imprecisione del moto orario, (insegue alcuni secondi dopo il bloccaggio della leva dell’A.R.), nel piccolo cercatore acromatico e nella facile tendenza ad appannarsi. Sono stato costretto infatti ad interrompere le osservazioni dopo poco tempo a causa di questo fastidioso problema. Un piccolo tubo anche auto-costruito potrebbe aiutarvi nelle serate più umide.