Le bussole militari: storia e caratteristiche

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Enotria
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Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Nelle attività outdoor, la bussola ha il compito di guidarci alla meta e poi, di riportarci a casa.

O almeno questo ERA il suo compito, oggi è decisamente demodè, sostituita dal ben più prestante sistema satellitare GPS. O almeno questo vale finché durano le pile. :lol:

Ciò nonostante, la bussola mantiene intatto tutto il suo fascino: questo ago che imperterrito continua ad indicarci la strada è da secoli il compagno fedele delle nostre escursioni.

Attualmente non vi è che l’imbarazzo della scelta nell’individuare la bussola più adatta alle nostre abitudini, ricordiamoci però che tutte discendono e trovano la loro massima espressione nelle bussole militari, ed allora, facciamo assieme una passeggiata in loro compagnia e, per una volta, saranno proprio loro l’argomento delle nostre conversazioni.




Barker MkIII (GB) e W. & Gurley (USA)

Iniziamo con due capostipiti, due bussole che hanno posto le basi per una produzione enorme e di altissimo livello, utilizzate in tutto il Mondo e replicate in milioni di esemplari sia nel campo militare, sia in quello civile.
Le bussole in posizione di lavoro
Le bussole in posizione di lavoro
Eppure non potrebbero essere più diverse fra loro: la Gurley semplicissima e funzionale, la Barker estremamente sofisticata, impermeabile con visione prismatica otticamente regolabile, alidada di madreperla immersa in liquido, camera di compensazione per la temperatura, costruzione robustissima in ottone, precisione ai limiti del possibile.


Tutto perfetto allora ? E’ il massimo possibile delle bussole militari ?

La sua grave colpa è quella di essere costruita con metalli costosi e con tecniche costose. Pertanto è una bussola che è perfetta quando la Nazione è in pace, ma diventa troppo onerosa in caso di guerra: l’ottone con cui è costruita diventa molto più utile nella produzione dei bossoli dei proiettili, in fin dei conti le bussole si possono fare anche con altri materiali !

Ecco quindi che la nostra bellissima MkIII è in dotazione ai corpi militari inglesi fino allo sbarco in Normandia: a quel punto viene sostituita da una altra bussola, la TG Mark I, totalmente diversa e che vedremo in seguito, costruita in semplice bachelite, con smorzatore non più idraulico, ma molto più semplificato.

La nostra Barker è quindi perfetta, ma costosa, ciò nonostante è stata adottata da molti eserciti, Italia compresa, sia nella sua versione originale, sia in versione alleggerita, come ad esempio, per l’Esercito di Israele.

Le bussole in posizione di riposo
Le bussole in posizione di riposo
E la nostra povera Gurley ?
Avrà il grande merito di essere di una costruzione economica e molto semplice ma, costruita bene e con buoni materiali, di essere di uso immediato e molto precisa.
Sarà lei a dare origine a quella successiva perfezione che sarà la Cammenga M27 e a tutta la miriade di copie di infima qualità che imperversano il mercato delle bussole.


Una ultima nota: entrambe le bussole sono altamente radioattive, il Radio 226 utilizzato per la luminescenza si dimezza dopo 1600 anni, pertanto saranno ancora pericolosamente radioattive per molte migliaia di anni.
Naturalmente in tempo di guerra era un particolare di ben poca importanza, ma se oggi le tenete in collezione, considerate che la loro radioattività è di migliaia di volte quella naturale e che sono delle ottime produttrici di gas Radon 222.
Pertanto, se le volete collezionare, nulla di male, ma almeno informatevi su come e dove conservarle.
Se invece le volete utilizzare, suggerisco di cercare le versioni moderne del dopo guerra, costruite senza materiali altamente radioattivi.
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Born to... Zeiss »

Cavoli!!!
Un povero collezionista dovrebbe avere un'armadio rivestito di piombo... :shock:
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AlessioM
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Bella questa recensione delle bussole. Io ne ho una ma non c'e nessun marchio nella bussola ! Strano
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ AlessioM
Si tratta di una bussola da rilevamento con o senza regolo, o di un altro tipo?
Per meno di 5,00 € a volte al LIDL vendono una "M27" che non è male (millesimale).

Tra le mie bussole c'è anche una NVA F73 (made in DDR) Freiberger Präzisionsmechanikne.
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Ritorno su un argomento che non vi deve spaventare inutilmente, ma che non va neppure sottovalutato.

Non voglio creare inutili allarmismi, ma è un fatto che molti strumenti per uso militare sono notevolmente radioattivi e che vanno maneggiati e collezionati con alcune semplici cautele.

Gli strumenti di cui parlo sono tutti quelli che hanno degli indici e che devono essere ben visibili anche nel buio completo: strumentazione di aerei, manopole e quadranti di radio militari, bussole ed altri strumenti di puntamento, orologi, ecc.

Il motivo della loro emissione radioattiva è perché veniva utilizzata per gli indici ed i numeri una vernice formata da una sostanza luminescente se eccitata e l'isotopo Radio 226 era quello che forniva l'eccitazione necessaria. Solo che ora, a quasi un secolo di distanza, la vernice ha perso ogni luminosità, ma il Radio 226 continuerà ancora ad emettere radioattività per molte migliaia di anni.

Tutto questo non vuol dire che se avete in casa di questi strumenti dovete disfarvene, ma semplicemente che li dovete conservare con un minimo di attenzione.
Per fortuna il Radio 226 emette prevalentemente radiazioni di tipo Beta, per cui una schermatura anche leggera, unitamente ad un collocamento in posti non frequentati, è sufficiente per non avere danni dalla radiazione diretta. Resta comunque il problema del gas Radon che viene continuamente generato dalla trasmutazione del Radio. Pertanto, o li tenete in un posto all'aria aperta, oppure l'unica soluzione è la chiusura ermetica del contenitore.

Considerato tutto questo, la soluzione che vi propongo se volete collezionare tali dispositivi in tutta tranquillità è di metterli in una teca di plexiglass trasparente, chiusa ermeticamente e conservata in un locale non molto frequentato. Il poco tempo di esposizione, mentre la mostrate agli amici, rende la dose assorbita minima e non creerà alcun danno: fate finta di aver passato un pomeriggio in gita sul Monte Bianco.

Cordiali saluti
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Andrea, i tuoi interventi sono molto interessanti e costruttivi. Grazie per migliorare questo forum di giorno in giorno
Pier
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Grazie Andrea dell'avviso, anch'io ero a conoscenza di questo prodotto per la fluoroscenza.. Ecco la mia bussola Fabrizio:
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P1150069 Bussola.jpg
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ AlessioM
Bella; una "M27". :)

Di che anno è?
Made in Japan, giusto?

Io tra le mie ne possiedo una molto simile, che acquistai alla Cecchignola da TARANTINO ARTICOLI MILITARI - VL. ESERCITO 62/B - 00143 - ROMA (RM), per £ 40000.
Era Agosto del 1991 e mi trovavo alla Cittadella Militare a Roma per un corso sui sistemi d'arma filoguidati TOW, durante il servizio militare di leva.
La cosa sorprendente, è che quel negozio esiste ancora. :o
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

piergiovanni ha scritto:Ciao Andrea, i tuoi interventi sono molto interessanti e costruttivi. Grazie per migliorare questo forum di giorno in giorno
Pier

Sei tu che hai avuto fiducia aprendo alla microscopia, peccato solo che non è certo una materia ne facile ne diffusa, per cui l'unica cosa certa è che faremo fatica a creare un gruppo interessato. :)

Cordiali saluti
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Riprendiamo il nostro discorso.


Berker M88 (Israele) e Brunton M2 (USA)

Due bussole dal carattere completamente opposto, ma con una caratteristica in comune: la perfezione.

Della Berker abbiamo già parlato, abbiamo messo in evidenza come la sua costruzione sia estremamente robusta, ma proprio per questo anche il suo peso non è indifferente.
Le bussole in posizione di lavoro
Le bussole in posizione di lavoro
La M88 ne è quindi una versione alleggerita, ne mantiene tutte le ottime qualità ma, dove non necessario, sostituisce il pesante ottone con una robustissima resina plastica.
Per il resto abbiamo tutto: prisma ottico per leggere le gradazioni, un sistema di tubi di Trizio per illuminare la lettura notturna, smorzamento idraulico dell’indice, camera di compensazione per la temperatura, totalmente stagna, per cui insensibile a polvere o a sabbia, ecc. ecc.
Date le sue caratteristiche, è costruita su licenza non solo in Israele, ma anche in altri stati del Medio Oriente ed in tutte le nazioni dove il caldo e la sabbia la fanno da padrone.
Nel buio più completo, quasi ci leggete il giornale !
Nel buio più completo, quasi ci leggete il giornale !
Unica nota negativa: il Trizio perde la sua eccezionale luminosità nel giro di una decina d’anni, poi per altrettanti da ancora una debole luminescenza, per poi infine spegnersi definitivamente.
State quindi attenti se acquistate la bussola usata.
Le bussole in posizione di riposo.
Le bussole in posizione di riposo.
La Brunton M2 è il mostro sacro americano, il non plus ultra delle bussole, quella che ha tutto e che non deve chiedere nulla: correzione del nord magnetico, alidada di ampie dimensioni, clisimetro per la determinazione delle pendenze, smorzatori magnetici e pneumatici, compensazione verticale, linee di traguardo dalle dimensioni esagerate, ecc. ecc. ecc. ecc.
Ha tutto, ma non è e non può essere una bussola per uso militare !
La Brunton è e resta una delle migliori bussole topografiche, di altissima precisione, ma troppo delicata per essere data in mano a dei soldati, troppo delicata per fare una guerra !
Se ne dovettero accorgere a loro spese gli americani, quando le M2 venivano sistematicamente messe fuori uso dalle cadute e dalla polvere, tanto da obbligarli a preparare in fretta e furia una seconda versione, chiaramente indicata come “nonmaintainable”, un po’ più spartana e costruita in modo semplificato, una specie di “usa e getta” dei giorni nostri.
Meglio essere chiari !
Meglio essere chiari !
Guardate inoltre che tenerezza fa a noi scafati europei la scritta “open this end”, dedicata a spiegare allo sprovveduto soldato americano che, essendo la cerniera in alto e la chiusura in basso, la scatola la si apriva solo in un senso, giammai in senso contrario.

Chissà cosa sarebbe successo altrimenti ! :lol: :lol: :lol:
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Bello leggere queste caratteriste di queste bussole . Grazie Andrea.
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

-SPECOLA-> ha scritto:@ AlessioM
Si tratta di una bussola da rilevamento con o senza regolo, o di un altro tipo?
Per meno di 5,00 € a volte al LIDL vendono una "M27" che non è male (millesimale).

Tra le mie bussole c'è anche una NVA F73 (made in DDR) Freiberger Präzisionsmechanikne.
Io non sapevo che era una M27, in quanto nella bussola non c'e manco una scritta ,ma nella confezione reca la scritta : Precisely made handy instrument Lensantic compass for aiming on land and water, poi le istuzioni d'uso con vari disegni e scritto in inglese e alla fine delle istruzioni Taiwan . L'anno non so !! Belle le tue bussole, e sorprendente che quel negozio che citi ci sia ancora ;)
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Mario Marassi »

Per Enotria
tempo fa ho acquistato questa bussola. Mi hanno detto che si tratta della M73 in dotazione all'Esercito italiano e costruita in Italia su licenza della Barker; risponde al vero o si tratta di una contraffazione ? Non ricordo bene il peso, mi sembra che superi i 200 g.
Ad ogni modo dovrò imparare ad utilizzarla.
Grazie, Mario
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Bellissima, tientela cara, non ce ne sono molte in giro.

Veniva costruita su licenza Barker da un paio di fabbriche, una a Roma, l'altra a Firenze, per le scuole di topografia del Genio e date in dotazione agli ufficiali.

Io ne ho avute solo tre, la prima stupidamente l'ho venduta diversi anni fa e, forse, è proprio la tua, la seconda l'ho regalata ad un mio caro amico che appunto ne aveva una in dotazione alla scuola ufficiali e l'ultima me la tengo per me. :D

Vedo che è in ottime condizioni, solo il liquido di sospensione è piuttosto brunito.
Bisognerebbe lavarla per bene internamente e sostituirlo, in modo da rivedere nella sua lucentezza la madreperla dell'alidada.

Fra poco descriverò anche lei, appena verrà il suo turno.

Se, nel frattempo, a qualcuno venisse la voglia di acquistarne una nuova, la può trovare presso:
http://www.sherwoods-photo.com/francis_ ... ker_fs.htm ma attenti al prezzo, è in sterline ! :lol:
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Mario Marassi »

Grazie Enotria per la bella risposta che mi hai dato; attendo con ansia la descrizione che farai della M73 ed eventualmente anche il modo di pulirla internamente, visto che mi hai suggerito di farlo :lol: :lol: :lol: Poi imparerò anche ad usarla.
Saluti, Mario
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Riprendiamo.


T&G Mark 1 (GB) e C.E.V. (Italia)
Le bussole in posizione di lavoro.
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Se la Barker era la bussola di Montgomery e della battaglia di El Alamein, la T & G Mark 1 è la bussola dell'invasione della Normandia.
A lungo andare gli U-Boot tedeschi avevano rallentato i rifornimenti di materie prime alla Gran Bretagna attraverso l'Atlantico e l'ottone veniva utilizzato in grandi quantità nella fabbricazione dei bossoli dei proiettili.
La Barker era formata per la maggior parte di ottone e la sua produzione dovette quindi essere sospesa per passare ad una bussola che non utilizzasse materiali cosi strategicamente importanti.
La Thomas Glauser Co. Ltd. di Londra, già da tempo fabbricava, su licenza, le Barker MkIII.
La TG si impegnò nella ricerca ed il risultato fu una nuova bussola con il corpo in semplice backelite, smorzamento meccanico e non più idraulico, senza particolari dispositivi di lettura.
Il progetto, sebbene semplicissimo, era ben congeniato e fu scelto con il nome di modello Mark 1. Costruito in grandissime quantità, fu utilizzato in tutta l'ultima parte della guerra, appunto dallo sbarco di Normandia, fino alla conclusione della guerra.
A sinistra l'esploso della Barker, a destra quello della Thomas Glauser.
A sinistra l'esploso della Barker, a destra quello della Thomas Glauser.
La Mark 1 fu molto ben accolta dai soldati, che la preferirono subito per la sua estrema semplicità e, sopratutto, per la sua leggerezza. Anche la precisione non era affatto male e la sua utilità nello seguire una direttrice era anche maggiore della stessa Barker.
Come tutte le bussole inglesi per impiego militare, ancora oggi sono molto radioattive, in quanto il composto usato per renderle fosforescenti ha perso ormai da tempo la possibilità di emettere fotoni, ma ancora e per migliaia di anni, continuerà ad emettere radiazioni.

Le bussole in posizione di riposo
Le bussole in posizione di riposo
La C.E.V. spa era una fabbrica che costruiva accessori per l’industria, nel dopoguerra era nota per costruire i contachilometri per la Ducati e la Vespa, quindi nulla di strano se, durante l’ultima guerra, fu incaricata di produrre la bussola per equipaggiare i soldati italiani.
Nonostante le note restrizioni di quel periodo e l’embargo su molti materiali, la nostra bussola mostra una notevole perizia nella sua progettazione e costruzione: fatta come un orologio da tasca, era sempre ben protetta, una lunetta trasparente fungeva da lente, migliorando la precisione della lettura. Oltre al solito blocco automatico di chiusura, disponeva di un bloccaggio separato per poterla tenere aperta, ma bloccata, durante la marcia. La custodia era in autarchico cartoncino pressato, ciò nonostante in molti casi si è conservato in ottime condizioni, a dispetto delle sanzioni del 1935.

Vi assicuro che, ancora oggi, nel vederla esposta nella sua umile giberna grigio verde in cartone, ed a fianco alle bussole inglesi ed americane, nelle loro ricche custodie di puro cuoio, fa venire il groppo in gola.
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Molto belle e interessanti queste recensioni delle bussole, le leggo con piacere ..grazie
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

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Riprendiamo:


Barker M73 (Italia) e Cammenga M27 (USA)

Le bussole in posizione di lavoro
Le bussole in posizione di lavoro
Nell’Italia del pieno bum economico, le scuole Allievi Ufficiali si dotano di una delle migliori bussole allora in commercio, la Barker M73, diretta discendente della gloriosa MkIII dei tempi della guerra in Nord Africa.
La Barker M73 aperta, versione al trizio.
La Barker M73 aperta, versione al trizio.


La struttura è immutata, del resto è rimasta sempre la stessa, perfetta, dalla prima guerra mondiale ad oggi: camera stagna compensata, alidada immersa in liquido di smorzamento, sistema di lettura a prisma regolabile per il diverso visus dell’utilizzatore.
Costruita su licenza inglese a Firenze ed a Roma, è considerata la miglior bussola militare assieme alla sua versione alleggerita, la M88 (vedi).
Le bussole in posizione di riposo.
Le bussole in posizione di riposo.
Assieme alla già vista W. & Gurley, la Cammenga è di certo la bussola che vanta più imitazioni, più ancora della Settimana Enigmistica !
In pratica, la quasi totalità delle bussole di imitazione si dividono nei due ceppi principali, a seconda se hanno copiato la Gurley del 1938 o la Cammenga del 1939.
La Gurley del 1938 in mezzo a due imitazioni attuali.
La Gurley del 1938 in mezzo a due imitazioni attuali.
Disponibile nella versione classica M27 o con illuminazione mediante tubi al trizio nella versione denominata 3H, la Cammenga è forse una delle migliori bussole utilizzabili per uso civile.
Mantiene una precisione assoluta, abbinata ad una leggerezza molto confortevole, peccato solo per la pletora di brutte copie che la assedia.
In alto due imitazioni, in basso la Cammenga originale
In alto due imitazioni, in basso la Cammenga originale
Dotata di doppia scala, millesimale e sessagesimale, ha una lente che facilita la lettura e, che, opportunamente posizionata, compensa in parte una vista non perfetta. Aperta, dispone di un righello rapportatore con scala 1:50.000 per facilitare la lettura delle distanze sulle carte topografiche.

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Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Bene Andrea, da questa recensione di queste belle due bussole ho capito che la mia bussola (M27) e' un imitazione, ma per me ha un grande significato affettivo
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

.

Certo Alessio, del resto la tua bussola svolge di certo il suo compito in modo egregio.

Quello che è importante è che tu conosca la situazione e che ti vada bene, per il resto è un problema che lo possiamo lasciare ai collezionisti.

Cordiali saluti
Andrea

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da AlessioM »

Si Andrea, giustissimo discorso
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da tommaso »

vedendo gli sritti di Enotria, capisco che anche la mia bussola è un'imitazione della M27. Comunque in montagna ho visto che fa il suo dovere, nn è starata.
Bisogna conservarla lontano da masse di ferro.
fotografo con Nikon Coolpix S32 e Fujifilm 9500,
osservo con Zeiss Jenoptem 10x50 multi-coated, Steiner Fero D12 8x30 Bund,
ATN Omega Class 7x30, Rouya 10x50.
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da cecalonius »

Ciao complimenti per il reportage,
mi chiedevo, però, se anche il trizio non potesse essere pericoloso per la salute, alla fine è sempre un isotopo.
A quando una reportage sulle bussole civili?
Ciaooo
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Diogene »

Enotria ha scritto:
piergiovanni ha scritto:Ciao Andrea, i tuoi interventi sono molto interessanti e costruttivi. Grazie per migliorare questo forum di giorno in giorno
Pier

Sei tu che hai avuto fiducia aprendo alla microscopia, peccato solo che non è certo una materia ne facile ne diffusa, per cui l'unica cosa certa è che faremo fatica a creare un gruppo interessato. :)

Cordiali saluti
Leggo sempre con molta attenzione i tuoi post, sono convinto che con il tempo avranno otterranno più interesse da tutti. Intanto grazie per la tua opera di divulgazione ! :thumbup: Le bussole mi hanno sempre affascinato, puoi spiegarci quali elementi di progetto e costruttivi creano una bussola di eccellenza ? Come giudichi le attuali più diffuse, tipo le Recta ? Grazie !
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Enotria
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Diogene ha scritto:Le bussole mi hanno sempre affascinato, puoi spiegarci quali elementi di progetto e costruttivi creano una bussola di eccellenza ? Come giudichi le attuali più diffuse, tipo le Recta ? Grazie !
Per prima cosa separa le bussole militari da quelle topografiche e da quelle escursionistiche e, per ora e per semplificare, dedichiamoci solo a queste ultime.

Tu la bussola la porti in montagna, nel bosco, dove non hai riferimenti e vorresti che ti ci portasse fuori.

Quello che devi pretendere dalla tua bussola sono, tanto per cominciare, due caratteristiche prettamente tecniche: una bassa inerzia ed una minima isteresi.
Se tu poni la bussola su un tavolo e la ruoti leggermente, possono succedere due cose: la bussola non si muove, è inerte, non reagisce alle piccole variazioni magnetiche, oppure si muove, ma la lancetta va oltre la posizione giusta, cioè ha una esagerata risposta ad una piccola variazione (isteria).
Queste due caratteristiche sono legate al coefficiente di attrito del perno ed alla facilità di movimento dell'alidada, in genere risolte nelle buone bussole con un rubino che sostiene un ago praticamente senza attrito e da una alidada ben leggibile ma leggerissima, pensa come esempio al disco di sottilissima madreperla delle Barker originali.

Poi, altra caratteristica indispensabile, è lo smorzamento e la facilità di lettura.
Se tu muovi la bussola, questa deve indicare la nuova posizione e lo farà probabilmente andando oltre il giusto, per poi ritornare indietro ed ancora oltre il giusto e così via fino a stabilizzarsi nella giusta posizione. E' proprio il tempo di smorzamento che, se breve, rende più rapida la giusta lettura e viene ottenuto in genere con dei freni dinamici, delle alette fissate all'alidada che vengono frenate o dall'aria o dal liquido in cui è immersa l'alidada. Pacifico poi che questo porta ad altri problemi: lo smorzamento in liquido è efficientissimo, ma il liquido è incomprimibile per cui devi poi prevedere delle possibilità di espansione a causa della temperatura, altrimenti con il calore la camera stagna si rompe.
Se smonti una Barker, vedrai che la sua camera stagna ha il fondo in sottilissimo lamierino ondulato, come i barometri, in modo da assorbire senza problemi qualsiasi variazione di temperatura.
La lettura poi deve considerare che non tutti hanno la vista dei venti anni, qualcuno è un po' orbo, per cui serve un sistema di lettura che si possa adattare al nostro visus.
La Cammenga M27 ha la lente inclinabile, la Barker ha il prisma di lettura regolabile, ma il massimo della facilità di lettura è raggiunto dalle bussole finlandesi tipo Suunto, con la lettura mediante un piccolo cannocchiale regolabile che guarda un piccolo disco graduato solidale alla alidada.

Infine, una ultima considerazione che è spesso trascurata, salvo poi dare cocenti delusioni.
Se mettete la vostra bussola sul tavolo, tutto andrà bene e non avrete problemi, ma nel bosco la bussola la tenete in mano e, pur senza volerlo, non sarà mai orizzontale.
Ecco, la sensibilità alla condizione orizzontale certamente può pregiudicare l'utilizzo della vostra bussola: in certune, basta che sia anche di poco inclinata da una parte perché l'alidada tocchi da un lato e non sia più libera di muoversi e voi prendete delle gran cantonate.
Quindi, o largo margine di indifferenza alla orizzontalità, o la possibilità di poterla controllare e verificare mediante sistemi a bolla o simili.


Tutte queste caratteristiche sono ben note ai costruttori e ne tengano dovuto conto per cui, basta affidarsi ad una bussola di buon nome (Recta, Suunto, Konus, ecc.) e vedrete che riuscirete ad uscire indenni dal vostro bosco.

In ogni caso, portate con voi una coperta termica ed un fischietto, non si sa mai ! ;)
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Alcune bussole recenti con traguardo a cannocchiale.
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Andrea

URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Diogene »

Molto chiaro, immagino quindi che anche le bussole militari o topografiche per essere efficienti debbano possedere queste caratteristiche di base, ma quali devono essere le loro specifiche peculiarità ? Dal bellissimo report deduco che la Brunton M2 fosse una summa di tutte le accortezze costruttive, nella produzione attuale esiste una bussola portatile che rappresenta lo stato dell'arte ? Scusa ma l'appetito vien....leggendo ! :)
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CARLO ROSSI
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da CARLO ROSSI »

l'argomento, apparentemente poco attraente, diventa estremamente interessante con la regia del Docente.
Molto bravo Andrea, molto bravo Enotria, molto, molto, bravo il Magnifico Docente.
Oggi le bussole hanno un nuovo innamorato grazie alla penna di Andrea. :violin: :violin: :violin:

ciao ciao carlo
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Born to... Zeiss
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Born to... Zeiss »

Non intervengo per totale mancanza di conoscenza della materia....ma sto leggendo tutto con estremo interesse. La mia indole collezionistica un po' vintage mi sta facendo un po' l'occhiolino per il modello completamente in ottone che si vede sul sito inglese linkato dall'ottimo Enotria...che ringrazio infinitamente perche' sto imparando tantissime cose dai suoi interventi :thumbup:
Claudio Todesco

Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
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Enotria
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Enotria »

Diogene ha scritto:Molto chiaro, immagino quindi che anche le bussole militari o topografiche per essere efficienti debbano possedere queste caratteristiche di base, ma quali devono essere le loro specifiche peculiarità ?
Certamente, le caratteristiche di base sono le stesse, anche se, per le topografiche, i parametri di accettabilità sono più ristretti: l'inerzia deve essere realmente minima, la leggibilità è essenziale, come anche la precisione.
MVC-086F.JPG
Nella foto vedete alcune bussole topografiche: notate che i quadranti di lettura sono piuttosto ampi per aver la massima precisione nella lettura, oppure utilizzano il piccolo cannocchiale per poter leggere anche la frazione di grado. Quasi tutte, per evitare di usare la bussola in posizione non orizzontale, hanno in dotazione una bussola sferica o altro dispositivo simile. Molte hanno anche la possibilità di misure integrative: tre di quelle rappresentate hanno il clisimetro per la misura dei dislivelli e delle pendenze, la Brunton dispone inoltre della correzione della declinazione magnetica, per cui è in grado di misurare gli angoli in rapporto al Nord vero.
Dato l'elevato costo di questi strumenti, la produzioni dei falsi è molto diffusa ed è la specialità di cinesi ed indiani che sfornano innumerevoli copie, mal fatte, delle bussole più conosciute.

Solo come curiosità, ma erano poi molto interessanti le bussole degli albori della topografia, quando i quadranti non erano incisi al laser, ma disegnati a mano con l'inchiostro di china, ma guardate la perfezione:
MVC-087F.JPG
A destra vedete una bussola Barker della fine 800, ma già dotata di lettura prismatica regolabile, traguardi, clisimetro per la rilevazione della pendenza, ecc.
A sinistra, invece, una sua copia russa, banalmente scopiazzata un secolo dopo, e non ha neppure il misuratore della pendenza ! :lol:


Per le bussole militari valgono le stesse identiche condizioni, solo che altre, ancora più importanti, si aggiungono.
Essenziale è la resistenza agli urti, al fango, alla sabbia finissima ed agli sbalzi di temperatura.
Pensate per un momento alla guerra nel deserto, dove la sabbia impalpabile vi entra da per tutto e tra giorno e notte, vi sono variazioni termiche di diverse decine di gradi.
Altra caratteristica essenziale, è che la bussola sia costruita partendo da materiali non importanti dal punto di vista strategico: ricordate la ottima Barker MkIII che, appena terminata la campagna del Nord Africa, fu immediatamente sostituita dalla molto più semplice Mark-1, costruita in bachelite al posto del ben più prezioso ottone.
Notate anche come la caratteristica di resistenza agli urti ed alle cadute accidentali è stata risolta in modi diversi a seconda dei diversi progettisti: le bussole molto pesanti, dotate di notevole massa come la Barker MkIII, facevano affidamento sulla protezione di due robuste celle di sicurezza poste l'una dentro l'altra, se anche esternamente si ammaccava, la parte che misurava restava protetta ed indenne. Soluzione opposta era quella della Cammenga, che contava su di una ridotta massa, quindi su urti di modesta entità e che una struttura anche non particolarmente protetta poteva benissimo assorbire.
In mezzo, se volete, c'è la perfezione: la Barker M88, con tutti i pregi della sorella maggiore, ma con una struttura in una robustissima resina sintetica che le conferiva assieme resistenza, elasticità e grande leggerezza.

Non val la pena riportarlo, ma se avete voglia di sorridere, leggetevi sul mio sito il racconto della Brunton da guerra: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bo ... runton.htm
Andrea

URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm

:clap: il binocolo migliore in assoluto, è quello che hai con te nel momento in cui ti serve. :clap:

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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da Diogene »

Bellissimo contributo, grazie ! :clap: Spero di non andare troppo OT , ma qualcuno ha notizie aggiornate sulla rete satellitare europea che doveva affiancarsi al GPS del pentagono ? :?:
alessio
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Re: Le bussole militari: storia e caratteristiche

Messaggio da alessio »

Diogene ha scritto:Spero di non andare troppo OT , ma qualcuno ha notizie aggiornate sulla rete satellitare europea che doveva affiancarsi al GPS del pentagono ? :?:
tranquillo tranquillo....non sei OT sei proprio FF (fuori forum :mrgreen: :mrgreen: )
dai scherzo!!!non saprei proprio come aiutarti :wave:
....il mio vetro preferito??Ovviamente HABICHT 7x42!!!!
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