AlessioM: L'aria che respiriamo a differenza del nulla (anche se quantisticamente non è vero) non è vuota ma è composta di atomi, ossigeno, azoto e anidride carbonica in primis.
Siccome la luce interagisce con questi atomi poichè (per farla facile) le "dimensioni" dei corpuscoli di luce sono confrontabili a quelle degli atomi, si producono degli effetti misurabili e quindi osservabili dall'uomo.
Ad esempio perchè il cielo è azzurro nelle ore diurne quando il Sole è alto? perchè solo alcuni corpuscoli di luce provenienti dal Sole (quelli a corta lunghezza d'onda) interagiscono con gli atomi della nostra atmosfera, rimbalzando su questi come palline da biliardo e quindi spargendosi ovunque. Quelli che arrivano giù sulla terra e che quindi i nostri occhi vedono, sono più resistenti e forti (lunghe lunghezze d'onda), quindi al massimo sono un pò rallentati in velocità. Questi corpuscoli sono mediamente colorati di azzurro
Durante la notte la luce incidente non è più quella del Sole ma quella degli altri astri, come pianeti e stelle, ma il fenomeno si ripete.
C'è solo un sostanziale cambiamento, le energie in gioco sono ben più basse.. durante il giorno i pannelli fotovoltaici producono energia, di notte praticamente nulla.
E' per questa ragione (più scientificamente l'assorbimento è trascurabile) che non vediamo le stelle ed i pianeti colorati di azzurro, seguendo il ragionamento di prima infatti poteva sembrare così.
Tuttavia i corpuscoli continuano ad interagire con gli atomi dell'atmosfera solo che questa volta, generalmente, possono subire cambi di traiettoria e di velocità.
Il cambio di traiettoria è quello che fa ballare l'immagine nell'oculare, quello di velocità è quello che fa scintillare la luminosità dell'immagine.
Pensa infatti ad una ipotetica immagine all'oculare formata da 2 "pixel". Se la traiettoria dei due raggi che formeranno i due pixel cambia, l'immagine cambia forma, si deforma, si sposta e balla intorno.
Se invece i due raggi sono rallentati uno rispetto all'altro, allora si illuminerà prima un pixel e poi un altro, producendo quello che si chiama scintillazione.
L'interazione fra corpuscolo di luce e atomi in atmosfera abbiamo capito che dipende dalle "dimensioni", più sono simili e più gli effetti saranno evidenti; ma scientificamente parlando sarebbe giusto parlare di frequenza ovvero di colore dei vari raggi luminosi piuttosto che di dimensioni (era per farla facile).
Quindi ogni colore vede lo stesso atomo in maniera un pò diversa e quindi conseguentemente reagisce allo scontro in maniera diversa... è così che si genera la dispersione dei raggi di luce.
Infine due atomi di ossigeno ad esempio, pur avendo la stessa struttura, possono differire per temperatura.. oppure in un metro cubo d'aria possono esserci 100 o 1000 atomi di ossigeno, cambia quindi la densità di questi.
Avrai capito del caos lassù.. raggi di luce con colore differente che si scontrano con N atomi diversi, a volte non solo per struttura ma anche per temperatura e densità.
Le masse d'aria, il vento, della nostra atmosfera, cambia continuamente tutti i valori di pressione, temperatura, densità degli atomi di ossigeno, azoto, anidride carbonica, ecc ecc con la conseguente creazione di interazioni l'una diversa dalle altre.
Alla fine all'oculare quindi arriveranno raggi di luce, ognugno con la sua "storia", ognuno ha subito le sue interazioni con gli atomi in atmosfera e quindi arriverà all'oculare in un certo modo.
Più raggi di luce vicini arrivano con una "storia" simile e più le condizioni di seeing/turbolenza saranno migliori.
R0 che è il parametro di Fried puoi immaginarlo come il più piccolo imbuto ove finiscono raggi di luce con una storia abbastanza simile. Per questo motivo un telescopio con un diametro paragonabile ad R0 subirà gli effetti delitieri del seeing percentualmente in maniera "migliore" rispetto ad uno con diametro pari a 5 R0.
Ciao