Lo scorso 12 dicembre 2013 il diametro apparente di Marte ha raggiunto i 6 secondi d'arco: questo valore viene tradizionalmente ritenuto la soglia a partire dalla quale è possibile compiere osservazioni visuali con un sufficiente grado di attendibilità (gli astrofotografi hanno iniziato a produrre immagini molto belle e dettagliate già con un disco di soli 4"). Sei secondi d'arco significa che per osservare il pianeta grande come la Luna piena vista a occhio nudo - anche questo un requisito tradizionalmente assunto come necessario - occorrono circa 300 ingrandimenti, e per far corrispondere questo potere a una pupilla d'uscita di almeno 0.7 mm - altro limite tradizionalmente inteso sotto il quale sarebbe bene non scendere - ci vorrebbe un'apertura di 21 cm. Si tratta naturalmente di un criterio minimalista, vale sempre la regola che maggiore è il diametro del telescopio e più cose si vedono.
Nella tabella qui sotto ho raccolto in colonne la data, il diametro apparente di Marte in incrementi di un secondo, l'ingrandimento minimo e l'apertura minima necessari per osservare almeno i dettagli più cospicui (si tratta di valori solo indicativi, non vanno considerati rigorosamente). Come potete vedere, all'opposizione del prossimo 9 aprile 2014 il diametro sarà ancora scarsino, sui 15 secondi: tanto per fare un confronto, alle opposizioni perieliche quando Marte può raggiungere i 25 secondi bastano meno di 100 ingrandimenti per vederlo grande come la Luna a occhio nudo e un rifrattore da 60 mm è già sufficiente per individuare i tratti essenziali della superficie e osservare le calotte. Quest'anno all'opposizione un 80 mm è davvero il minimo che si possa impiegare per vedere qualcosa, anche se ricordo benissimo che durante l'opposizione afelica del 1978 riuscii a osservare almeno la Grande Sirte, il Mare Acidalio e la calotta settentrionale col mio piccolo Stein Optik da 6 cm a 140x...
![Rolling Eyes :roll:](./images/smilies/icon/rolleyes.gif)
![Smile :)](./images/smilies/icon/smile.gif)
Per la maggior parte di questa apparizione si potrà osservare il polo nord del pianeta, ma la calotta apparirà di dimensioni ridotte in quanto il 15 febbraio 2014 corrisponde al solstizio d'estate nell'emisfero nord.
Nel periodo più interessante di questa apparizione Marte sarà nella costellazione della Vergine, a declinazione leggermente negativa ma comunque ancora ben posizionato per l'osservazione. All'opposizione splenderà di magnitudine -1.5, poco più di Sirio, e sarà perciò un oggetto cospicuo del cielo primaverile. Un esercizio interessante e istruttivo, soprattutto per i ragazzi e che si può compiere al binocolo o con un telescopio a grande campo, è quello di tracciare il percorso di Marte nel cielo usando una mappa che arrivi almeno alla magnitudine 7. Data la sua vicinanza alla Terra il moto di Marte è relativamente rapido e ben evidente da un giorno all'altro anche per chi ha poca dimestichezza con le stelle: unendo le posizioni del pianeta segnate di giorno in giorno sulla mappa si potrà ricostruire il suo movimento apparente e osservarne il moto retrogrado.
Più avanti io e Pier daremo qualche altra indicazione utile, ad esempio sull'uso dei filtri e altre cose ancora. Intanto allego al messaggio la mappa di Marte dell'UAI.