Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Osservazioni del Sole e del Sistema Solare, del cielo profondo, di comete e quant'altro sopra le nostre teste
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piergiovanni
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Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da piergiovanni »

Vorrei sentire la vostra opinione...
Piergiovanni
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Acronauta
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Penso che si possa rispondere in due modi. Uno riguarda semplicemente il perché passiamo delle ore al telescopio e qui penso che ciascuno di noi abbia le proprie motivazioni, che sono indipendenti dall'utilità o dall'inutilità di osservare. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto io penso che le osservazioni visuali siano utili nella misura in cui garantiscono la continuità con le osservazioni del passato, con le quali sarebbe difficile fare un paragone se utilizzassimo solo le fotografie digitali. Quest'aspetto è evidenziato un po' da tutti i coordinatori dei programmi osservativi. Esiste poi sempre la possibilità (ma questa ce l'hanno anche gli imagers) di segnalare eventuali fenomeni rari, ricorrenti o anomali.

Raf
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Andrea
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Andrea »

Rispondo in maniera totalmente personale.
L'osservazione visuale da una sensazione di reale e di totalmente non contraffatto di ciò che si guarda che é impagabile. Le immagini che vediamo in rete sono meravigliose, paragonabili delle volte a quelle prese con Hubble per la ricchezza di informazioni, ma sono sempre frutto di modifiche post cattura.. Sono miglioramenti e magari forzature elettroniche dell'immagine originale e non hanno, a parer mio, lo stesso fascino dell'immagine "viva" che viene in diretta dall'oculare.

Andrea
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Angelo Cutolo

Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Angelo Cutolo »

Andrea ha scritto:Rispondo in maniera totalmente personale.
Anche io ed aggiungo, anche un po egocentrica. :mrgreen:
L'osservazione planetaria visuale continua a darmi grande soddisfazione, da ogni luogo (milano città compresa) e con ogni strumento (pure il piccolo 80ino), quindi ha ancora senso. ;)
cherubino

Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da cherubino »

Beh... è una domanda a cui è difficile offrire una risposta univoca ed esaustiva, come del resto molti dei quesiti che ci poniamo, in qualsiasi ambito.
Molti tra noi hanno notevole esperienza osservativa alle spalle e ci auguriamo che ne abbiano ancora molta da fare nel tempo che sarà.
Alcuni tra noi trovano spiragli affinché la loro passione abbia una qualche minima rilevanza in campo scientifico.
I più, mi metto tra questi, accarezzano semplicemente la complicità di una serata osservativa nella speranza che sia di rilassamento ai pesi che, volenti o meno, la vita impone.
Personalmente ho strumenti di un minimo rilievo eppure finisco sempre con l'osservare i pianeti con i più piccoli e improbabili.
Una ragazza, tanti anni fa, mi disse che soffro di melanconoia. Ancora oggi non sono riuscito a dare reale interpretazione a queste parole, ma comincio a cogliere qualcosa del loro senso .

Paolo
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piergiovanni
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da piergiovanni »

cherubino ha scritto:. Ancora oggi non sono riuscito a dare reale interpretazione a queste parole, ma comincio a cogliere qualcosa del loro senso .

Paolo
Guarda capita anche a me con i binocoli, non si è mai contenti, si vuole sempre qualcosa di diverso da provare e confrontare. Dopo aver provato molti telescopi, ti viene voglia, con il senno di poi, di provare a vedere cosa si riesce a fare con i piccoli diametri. Ho fatto alcune serate a cercare i dettagli con l'etx 125, quando avrei potuto usufruire di un buon seeing usando il C9.25..siamo fatti cosi :D Pensavo di essere un po' matto, ma il saper che tu, possedendo un 20cm a lente ,esci con un 70mm a far stelle doppie... mi rincuora..assai
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cherubino

Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da cherubino »

:-)

Il TMB non l'ho più, già da un po' di tempo.
Però ho un 38 cm...

Che ancora non funziona, ovviamente! :-)

Paolo
maxdrummer61
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da maxdrummer61 »

sono d'accordo con raffaello, l'osservazione visuale dei pianeti ha senso (a parte il puro divertimento, che è un'altra cosa......) come continuità con le osservazioni del passato, e per discernere quelli che sono "falsi" dell'elaborazione delle immagini da quello che è reale.......... richard mckim ha scritto: " i still prefer the pencil " e se lo dice lui.............
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piero
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da piero »

per quanto mi riguarda sottoscrivo in pieno quanto detto da Raf e Angelo...anche perchè io faccio solo visuale....
il problema della fotografia mi pare influenzato da molte cose tra cui anche mode e tendenze per cui oggi mi sembra che su 10 astrofili che iniziano 5 vogliono fotografare subito, 2 comprano un rifrattore apo, 2 un dobson e solo uno ha idea di cosa sia un cielo nero......
certamente chi del proprio hobby vuol fare una serio studio osservativo trova nella fotografia un validissimo strumento, credo ormai irrinunciabile
chi come me invece, vuol soltanto godere come un riccio nell'osservazione del cielo non vi è nulla di meglio che il silenzio, il buio, i rumori del bosco e un cielo, senza cavi, pc, batterie, lucette, motori e quant'altro (d'inverno incontro spesso un signore che oramai non scende più dalla macchina: piazza tele e CCD, poi si siede sul sedile posteriore ove si è fatto un piccolo tavolinetto stile aereo da cui controlla tutto e non mette più il naso fuori dall'auto per 2 ore, sempre con gli occhi piantati sul pc portatile.....)
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Andrea77
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Andrea77 »

Anch'io sono dell'idea che l'osservazione visuale deve principalmente appagare dei momenti passati all'oculare; il capire cosa si sta guardando coniderando l'inimmaginabili distanza mi rende molto felice e mi svuota dei più classici "pensieri giornalieri"; per me è una sorta di staccare la spina dal presente immergendosi realmente nell'universo e tornando un pò bambino, quando guardavo il cielo sognando "chissa che" e immaginandomi i misteri celati..

...tempo fa con l'allegato degli eventi per l'anno 2011 acquistato credo con Nuovo orione e molta pazienza (per la pessima serata), sono riuscito a trovare e osservare, Urano; ho fatto vedere a mia moglie il pianeta e la risposta è stata: "venti minuti per vedere solamente quel discetto azzurrognolo"...
per me è stata una serata decisamente soddisfacente e appagante, mentre per mia moglie era solamente una perdita di tempo.

Con questo volevo solamente ribadire il concetto che a livello scientifico probabilmente servirà a poco, ma a livello personale è tutta un'altra storia che ognuno di noi farà propria.
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Killbill
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Killbill »

A conferma di quanto avete scritto nei precedenti post, questa sera, complice un seeing piuttosto eccezionale (valutabile II/I della scala di Antoniadi) mi sono dilettato nell'osservazione alternata della luna e giove... è un piacere per gli occhi, per la mente e per l'anima!! Riesco a staccare dal tran tran quotidiano...e ad evadere "letteralmente". E' anche vero che alla fine piuttosto che cercare il massimo ingrandimento sfruttabile negli strumenti più "performanti"...mi sono limitato ad usare il takahashi FS78 e il televue pronto 70...il primo mi ha regalato dei momenti di pura contemplazione su entrambi gli astri!!
Altra cosa sulla quale ho voluto fare attenzione, dietro vostro suggerimento, il vantaggio di osservare giove prima che il cielo diventi completamente buio...in effetti aiuta ad attenuare la luminosità di giove e a "staccare" meglio i dettagli...

Francesco
URANIA
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da URANIA »

Tutto ha un senso, quando si parla di scrutare il Firmamento.

Il grande dono, oltre quello della vita, che ha ricevuto l'essere umano, è poter osservare la volta celeste con i suoi ancestrali moti e fenomeni celesti che lo legano indissolubilmente ad essi.

Mi sovviene sempre il pensiero espresso dal sommo Dante nel canto 26 dell'inferno: "Fatti non fosti per vivere come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".

Ha senso osservare le stelle doppie, quando un satellite scientifico astronometrico ed un programma iformatico sono in grado di espletare il lavoro osservativo svolto da astronomi professionisti e amatoriali?

Certo, a mio vedere ha senso, perchè desideriamo farlo. Desideriamo andare oltre la punta del nostro naso per conoscere e quindi ammirare ciò che ci sovrasta e ci avvolge senza alcun limite temporale o di spazio.

Quando osserviamo il cielo stellato siamo liberi da ogni artificioso orpello costruito dal pensiero o dalla voluttà umana. Siamo a contatto diretto con gli astri ed i corpi celesti e nessunopuò ostacolare oppure condizionare la nostra mente, mentre si nutre di ciò che il cielo stellato gli dona, come una dea mater matuta.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da ottaviano fera »

Ha sicuramente senso osservare i pianeti in visuale se il farlo ci piace e ci procura emozioni.
Se poi siamo appassionati anche di strumenti e abbiamo la possibilità di osservare i pianeti (ma per me pure tutto il resto), con strumenti di diversa tipologia, piccoli e grandi, cogliendo le differenze e le sfumature di ognuno, la cosa è anche molto piacevole e interessante.
Personalmente ritengo l'osservazione diretta molto più appagante ed emozionale di una dettagliatissima foto. :)
Osservo con: Stabilizzati Canon, Leitz Marseptit 7x50, Leitz Maroctit 8x60, Zeiss Telex 6x24, Zeiss Marineglass 6x30, HUET-BBT-SRPI militari francesi 8x30, HUET 7x50 SGO M.le 1957 7° Vingtiemes Marine Nationale(Porro II), Miyauchi Binon 7x40(ex 50)W, HUET SGO Marine Nazionale mod. 1959 (Abbe Konig) 8x40 11° Vingtiemes (AFOV 88°-190 m. a 1000 m.) e altro;
Celestron C8, Meade ETX 90, Zeiss C 63/840 (Telementor), Vixen 90/1300, Newton 114/900 Toyo Japan rifigurato ZEN.
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OrionMZ
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da OrionMZ »

Con i pianeti faccio (quando posso...) sia visuale che imaging. E in visuale cerco di mantenere (anche nel deep) certe abitudini del passato, in particolare disegnare ciò che si vede. Se non l'avessi fatto in passato, avrei perso molto del ricordo di vecchie osservazioni fatte negli anni 80.
Rifrattori: Celestron Omni XLT 120; Sky-Watcher BD 102/500 e 80/400; GSO 90 f/11; Ziel Gem 35
Riflettori/Catadiottrici: GSO 150 f/6 Newtonian; Celestron C5 XLT; Tanzutsu 114/1000; Sky-Watcher Mak 90
Montature: Celestron CG-4; Celestron CG-3; Sky-Watcher NEQ3; EQ1; TS Triton AZ
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Bravo, Orion. Disegnare è una forma di disciplina mentale, serve a tenere occhio e cervello allenati, il che non guasta, e non solo in astronomia. Se ci si dedica solo all'imaging certe facoltà si perdono inevitabilmente, si diventa schiavi della macchina.

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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da URANIA »

Disegnare ciò che si osserva nel cielo è la testimonianza del proprio esprit, a memoria futura. Un quaderno costellato da dati, disegni ed annotazioni di ciò che si osserva è appagante, soprattutto quando lo si rilegge nel tempo.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da piero »

ottaviano fera ha scritto:Ha sicuramente senso osservare i pianeti in visuale se il farlo ci piace e ci procura emozioni.
Se poi siamo appassionati anche di strumenti e abbiamo la possibilità di osservare i pianeti (ma per me pure tutto il resto), con strumenti di diversa tipologia, piccoli e grandi, cogliendo le differenze e le sfumature di ognuno, la cosa è anche molto piacevole e interessante.
Personalmente ritengo l'osservazione diretta molto più appagante ed emozionale di una dettagliatissima foto. :)
sottoscrivo parola per parola....da scolpire nella pietra....
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Born to... Zeiss »

Mi associo nel sottoscrivere!
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Il cielo...la natura...sono concetti semplici...per chi ha il vizio di sognare.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da vincenzo »

Come hobby, ha lo stesso senso di collezionare figurine della Liebig... Quindi una legittimazione derivante implicitamente dal fatto che uno il suo tempo libero se lo passa come vuole. Qui, la grande differenza e' che poter ripercorrere le esperienze e scoperte degli scienziati del passato con gli stessi loro mezzi o quasi, e' una sensazione unica. E poi, abbiamo sociologicamente bisogno, mai come adesso; di esperienze umane, solidali, sensoriali, rassicuranti, lente. A contrasto dell'imperante fretta tecnologica, capitalistica e consumistica (anche nella cultura) anomistica (da anomia) ed avara dei veri valori per i quali siamo stati forse creati...W il romanticismo, W Flammarion ! W Schiapparelli e Cerulli (in omaggio alla recente opposizione) W l'umanesimo, W l'osservazione visuale (meglio se fatta con rifrattori lunghi e vecchi) W Dante (ricordando il suo Ulisse) W la nostalgia delle cose belle ed a portata della comprensione e condivisione di tutti, W la slow astronomy. Un sorriso ed a presto cari amici.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da vincenzo »

Scusa Urania, ho citato Dante senza averti letto prima... Siamo in sintonia, peccato tu non sia una donna... Tradirei mia moglie! :)
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da maxdrummer61 »

ho letto, forse un po' di fretta, tutti i commenti precedenti di questo argomento, ma, a parte il divertimento e l'evasione, mi pare di capire che non si coglie il fatto determinante della faccenda: l'osservazione visuale dei pianeti è ancora scientificamente utile: non l'osservazione singola presa a sè, ma l'insieme di tante osservazioni di tanti osservatori che rilevano dati in modo coordinato. leggetevi un report di giove di Adamoli (sezione pianeti UAI) degli anni antecedenti l'avvento dell' imaging, quando tutto si faceva ancora in visuale, e poi venitemi a parlare ancora di contemplazione, evasione dai problemi quotidiani, sensazione dai appartenere all'universo, ecc.ecc.
questo per dire che oltre a divertirsi si può fare anche molto di più nello stesso tempo.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Non ne sono più tanto convinto, Massimo. C'è un mio vecchio intervento in proposito sul blog di binomania, vedo se riesco a recuperarlo così evito di ripetermi.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da URANIA »

Per quanto mi riguarda, scriverò sempre di contemplare il cielo stellato. Non per questo, l'aspetto scientifico viene meno, anzi è un motivo in più per osservarlo.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da vincenzo »

Max, scusami ma non condivido. Fare scienza è un'altra cosa, richiede metodo, sistematicità, tempo. Altra roba è la scoperta del tutto fortuita e causale ed anticipatoria e di qualche minuto prima della comunità scientifica, che sò: di macchie nuove su Giove, cometina sun grazer, etc. ma ripeto sono cosine solo imputabili al famoso fattore "C..."

Se poi la cosa ci illude e ci gasa di pensare di essere quasi scienziati e di fare scienza, va bene uguale, tanto è un hobby, ed io ho il massimo rispetto anche per chi per hobby colleziona tappi di bottiglia.

Dico solo che non è però la MIA astronomia ed il mio obiettivo (anzi proprio di obiettivi, per la MIA, astronomia non ne possiedo proprio avendone già sin troppi nella vita professionale e familiare...)

ciao :D
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Raf ha scritto:C'è un mio vecchio intervento in proposito sul blog di binomania, vedo se riesco a recuperarlo così evito di ripetermi.
Eccolo:


Qualche giorno fa pagaiavo in Internet alla ricerca di immagini gioviane e mi sono imbattuto in quella che vedete qui sotto, capolavoro del solito Damian Peach. L’avevo già notata quando venne pubblicata ma non mi ci ero soffermato più di tanto. Contemplandola (è il termine appropriato) non ho potuto fare a meno di pensare a come è cambiato il modo di fare alta risoluzione negli ultimi dieci anni o vent’anni, una vera e propria rivoluzione che certamente ha in serbo ancora parecchie sorprese, e di chiedermi se oggi c’è ancora un ruolo per l’osservazione planetaria visuale o se debba ormai essere considerata a tutti gli effetti una pratica obsoleta.

All’epoca della loro fondazione, otto o dieci anni fa, nei gruppi di discussione dedicati all’osservazione e all’imaging planetario (AstroHiRes, ALPO-Jupiter, Saturn-ALPO, ecc.) si discuteva di osservazioni, di metodologie, ci si scambiavano opinioni, disegni, immagini CCD, c'era posto persino per un po’ di storia dell’astronomia. Era un momento di proficua coabitazione tra le due anime dell’alta risoluzione, quella visuale e quella digitale, e i gruppi riflettevano perciò un’estrema varietà di interessi e di problematiche. Poi, con il diffondersi dell'alta risoluzione digitale e soprattutto con i progressi compiuti in questo campo, le riprese CCD hanno finito per occupare come un gas tutto il volume virtuale a loro disposizione mentre i visualisti, con i loro reports prolissi e i loro disegni all’antica, sono stati posti di fronte a una scelta: passare alle nuove tecnologie, continuare testardamente sulla vecchia via o dedicarsi ad altro. Alcuni osservatori sono effettivamente passati all’imaging CCD, soprattutto i leoni dell’alta risoluzione interessati alla fotografia già dai tempi della pellicola, quando comunque nessuna fotografia poteva paragonarsi a un buon disegno e quindi si era costretti a giocare in due campi, ma i più hanno proseguito sulla vecchia strada o hanno abbandonato. Il risultato netto di questo mutamento è stato comunque che gli osservatori visuali sono quasi del tutto scomparsi dai suddetti gruppi, dove oggi costituirebbero una presenza estranea e fuori luogo.

La loro uscita ha conciso con l’abbandono di qualunque discussione non legata alle metodologie di ottenimento delle immagini stesse, in pratica di tutta la cultura astronomica in generale, e alcuni di questi gruppi sono oggi ridotti ad essere l’arena di perpetue sfide digitali all’immagine più “risolta”, depositi di files o peggio ancora estenuanti passerelle dove, come abiti firmati, scorrono senza posa le immagini CCD, il pubblico applaude e gli autori ringraziano compiaciuti.

Nonostante queste storture, però, bisogna ammettere che è difficile non restare meravigliati di fronte a certe immagini planetarie la cui ricchezza di dettagli non potrebbe mai essere riprodotta in un disegno nemmeno riunendo nella stessa persona l'occhio d'aquila di Dawes e il talento del mio grande omonimo. Immagini che – non neghiamolo – a noi visualisti incalliti fanno masticare un po’ amaro e suscitano dubbi sgradevoli.

Tanto vale farsene una ragione, oggi l'alta risoluzione è questa, e sempre più lo sarà in futuro perché utilizza tecnologie che sono in continuo sviluppo e che attraggono come calamite i giovani astrofili, più interessati all'elettronica che alla planetologia, più al CCD come macchina fotografica che come strumento scientifico. E' un modo di fare astronomia perfettamente legittimo, sia chiaro, ma che non ha più nulla a che vedere con l'osservazione astronomica tradizionalmente intesa, in cui tanta parte aveva l'elemento umano e in cui ogni osservazione era frutto di un lungo e faticoso lavoro svolto all'oculare in una sorta di simbiosi uomo-telescopio.

In tutto questo sconvolgimento di quelli che fino a ieri erano gli standard dell’osservazione planetaria non professionale, i coordinatori dei programmi di ricerca si ostinano a sostenere che le osservazioni visuali sarebbero ancora utili perché l'occhio e il sensore "vedono" diversamente e dunque sono complementari; ma non è vero, la realtà è che non vogliono scoraggiare quei pochi visualisti che gli sono rimasti, tra i quali spesso ci sono proprio loro. Al più le osservazioni visuali possono ancora servire per garantire la continuità con quelle del passato, non direttamente confrontabili con le immagini CCD moderne. E comunque un'intera apparizione planetaria, da congiunzione a congiunzione, può essere esaurientemente documentata in base alle sole immagini CCD senza perdere nulla per strada, e tra qualche anno queste immagini saranno le uniche su cui i coordinatori potranno lavorare. Guardate questi numeri, sono le percentuali di osservatori e di imagers che hanno contribuito alle campagne della Jupiter Section dell'ALPO, ne ho scelte tre ben spaziate nel tempo:

1991: osservatori 90%, imagers 10%
2001: osservatori 56%, imagers 44%
2008: osservatori 13%, imagers 87%

in meno di vent’anni le percentuali si sono invertite. C’è bisogno di commenti ?

Ma non pensate però che liquidata l’epoca del visuale ora che c’è il CCD finalmente gli astrofili potranno portare un contributo fattivo alla planetologia. Non è vero, lo è soltanto nella misura in cui gli astrofili possono segnalare tempestivamente ai professionisti la presenza di fenomeni atmosferici peculiari (il fading della SEB, ad esempio, o gli impatti cometari nell’atmosfera di Giove) ma questo era vero anche prima dell’avvento del digitale. E tra qualche anno o decennio avremo sonde automatiche permanentemente in orbita attorno a tutti i pianeti maggiori, e allora non ci sarà più trippa per gatti.

Torniamo dunque a riproporci il dilemma iniziale: è arrivato il momento di appendere l’oculare al chiodo e di dare un calcio a tutto ciò che abbiamo imparato ? Ma nemmeno per idea: c’è forse qualcuno tra noi che passa le notti al telescopio per giocare al piccolo planetologo ? Per un astrofilo l'astronomia è un hobby e gli hobby sono fatti per divertirsi e dunque ciascuno si diverta come preferisce. Anche se l'osservazione planetaria visuale ha fatto il suo tempo come strumento di ricerca, noi visualisti siamo comunque contenti di continuare a praticarla e non ci importa un fico che sia utile o inutile o che coi CCD si veda di più o di meno o diversamente. La pratichiamo perché ci dà la consapevolezza di imparare sempre cose nuove, perché ci mette alla prova e ci spinge a migliorare noi stessi, e soprattutto ci fa sentire partecipi di una tradizione che altrimenti morirebbe nell'indifferenza, una tradizione che ha radici antiche e di cui ci sentiamo un po' orgogliosamente - posso dirlo ? - gli eredi.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da maxdrummer61 »

dunque, sono d'accordo che l'osservazione visuale non può competere in fatto di hi-res con l'imaging elettronico, però mi piacerebbe farvi leggere una comunicazione personale che ho ricevuto da Adamoli nel 2008, quando anch'io mi chiedevo se avesse ancora senso osservare i pianeti in visuale........in pratica lui fa l'esempio che le variazioni effettive di intensità e di colore della macchia rossa, la prominenza o meno dell'ovale BA rispetto agli ovali FA, BC, DE da cui deriva, la effettiva colorazione di certe fasce e zone di giove, l'insorgenza di piccoli ovali a latitudini elevate rispetto al passato, tutto questo è ancora demandato all'osservazione visuale del pianeta che completa e integra l'altissima risoluzione delle immagini elettroniche in un tutt'uno che è scientificamente valido tuttora. personalmente sono pienamente d'accordo con lui; non si fa scienza misurandola soltanto in base alla risoluzione delle immagini che si ottengono con il proprio strumento, questo sia ben chiaro.......
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Ivano Dal Prete »

Raf, ottimo post, mi permetto di aggiungere qualche considerazione personale visto che sono probabilmente tra i "chiamati in causa" :)

Quasi tutto quello che dici mi vede abbastanza d'accordo, e' difficile oggi per un visualista conservare motivazione. Per dirne una e senza scomodare immagini mostruose anche per i nuovi standard, non sono mai riuscito a vedere nessuna delle WS di Saturno degli ultimi anni (a parte quella enorme dell'anno scorso), nemmeno quando sapevo che mi stavano passando letteralmente sotto gli occhi. WS che sembravano alla portata di immagini digitali anche abbastanza modeste, basta elaborare un po...

In tutto questo sconvolgimento di quelli che fino a ieri erano gli standard dell’osservazione planetaria non professionale, i coordinatori dei programmi di ricerca si ostinano a sostenere che le osservazioni visuali sarebbero ancora utili perché l'occhio e il sensore "vedono" diversamente e dunque sono complementari; ma non è vero, la realtà è che non vogliono scoraggiare quei pochi visualisti che gli sono rimasti, tra i quali spesso ci sono proprio loro.

Questa frase non mi vede totalmente d'accordo. Quanto dici e' in buona parte vero ma, tanto per riprendere l'esempio precedente, come faccio a stabilire se tali WS sono un'anomalia o una componente normale dell'attivita' atmosferica in una certa stagione di Saturno, se non posso avere dati comparabili con le osservazioni storiche? Se queste WS non risultano normalmente visibili all'osservazione visuale, beh allora e' possibile che tali fenomeni andassero semplicemente persi, in caso contrario le conclusioni da trarre sono ben diverse.


Ma non pensate però che liquidata l’epoca del visuale ora che c’è il CCD finalmente gli astrofili potranno portare un contributo fattivo alla planetologia. Non è vero, lo è soltanto nella misura in cui gli astrofili possono segnalare tempestivamente ai professionisti la presenza di fenomeni atmosferici peculiari (il fading della SEB, ad esempio, o gli impatti cometari nell’atmosfera di Giove) ma questo era vero anche prima dell’avvento del digitale.


E ti pare poco? E quando se ne accorgevano i professionisti degli ultimi impatti di Giove senza la rete osservativa dei dilettanti? E' vero che succedeva anche prima del digitale, ma ad una risoluzione e con possibilita' ben diverse. Per il resto, quando avremo una rete di sonde in orbita permanente intorno ad ogni pianeta ne riparliamo. Dico una rete di sonde, perche' restando in ambito saturniano, stiamo freschi se pensiamo che Cassini sia in grado di produrre una copertura continuativa dell'attivita' atmosferica, tra il tempo che passa sopra il lato notturno del pianeta (e ci sta settimane ad ogni orbita), il tempo che deve dedicare ai satelliti ecc... Senza l'attivita' amatoriale - CCD, diciamolo - sarebbe difficile studiare l'insorgere e dell'evoluzione day by day delle WS degli ultimi anni, parlo per esperienza diretta. E si vedano gli articoli si Sanchez LaVega su Icarus e compagnia cantante che utilizzano immagini amatoriali per riempire i buchi della copertura professionale, almeno per le misure di posizione che non richiedono immagini calibrate.

Marginale o secondario rispetto all'astronomia di punta? Sicuro. Inutile? Direi di no, almeno per quanto rigurda l'imaging digitale. Per il visuale... Beh io passo abbastanza tempo al computer di giorno e di notte vorrei guardarmi il cielo. Pazienza se non serve a molto.

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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da maxdrummer61 »

mi trovo perfettamente d'accordo con tutto quello che dice ivano.............al quale però vorrei fare un appunto: nella sua presentazione dice che sarebbe ancora in teoria il responsabile del programma saturno dell'UAI, ma in pratica ha lasciato perdere. bene, dico io, però non sarebbe opportuno avvertire con una nota sul sito dalla sezione pianeti di tutto ciò? :cry: altrimenti ci sarà gente che continua a inviare osservazioni che saranno messe in un cassetto ad ammuffire........peccato, perchè i report di saturno di ivano che leggevo su "Astronomia" erano davvero belli.............. :roll:
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Ivano Dal Prete ha scritto:Raf, ottimo post, mi permetto di aggiungere qualche considerazione personale visto che sono probabilmente tra i "chiamati in causa" :)
grazie, Ivano, del tuo contributo alla discussione, devi capire che io sono un inguaribile pessimista e quindi le tue considerazioni mi giungono molto gradite. Secondo me però il contributo dei dilettanti allo studio fisico dei pianeti è tutto sommato trascurabile nel senso letterale del termine: se si togliesse cioé dai libri e dalle riviste di specialistiche tutto ciò che deriva dallo studio non professionale dei pianeti, la quantità di informazioni che si perderebbe sarebbe, appunto, trascurabile rispetto alla mole di conoscenze che deriva dallo studio ravvicinato tramite le sonde.

Ma a parte questo, ripeto, le motivazioni che ci tengono incolalti all'oculare sono ben altre.
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Ivano Dal Prete »

maxdrummer61 ha scritto:mi trovo perfettamente d'accordo con tutto quello che dice ivano.............al quale però vorrei fare un appunto: nella sua presentazione dice che sarebbe ancora in teoria il responsabile del programma saturno dell'UAI, ma in pratica ha lasciato perdere. bene, dico io, però non sarebbe opportuno avvertire con una nota sul sito dalla sezione pianeti di tutto ciò? :cry: altrimenti ci sarà gente che continua a inviare osservazioni che saranno messe in un cassetto ad ammuffire........peccato, perchè i report di saturno di ivano che leggevo su "Astronomia" erano davvero belli.............. :roll:
Ok, la faccenda sta messa cosi':

1. Non ho ne la possibilita' materiale ne' la serenita' mentale (forse questa andrebbe al primo posto) di dedicare tutto quel tempo all'astronomia. L'anno scorso ho traslocato 5 volte tra New Haven, Parigi, Verona, Minneapolis etc. Poi abbiamo acquistato casa in Connecticut, ma sto lavorando in Minnesota a 1000 miglia di distanza. Mi leggete perche' sono in spring break e sono riuscito a strappare due ore per un'osservazione, lunedi' sono di nuovo a Minneapolis. La mia prossima osservazione le vedrete forse a maggio. L'anno prossimo sono per un anno alla Columbia University a New York, poi boh. Va avanti cosi' da anni.

2. Ho fatto presente la cosa tempo fa a Paolo Tanga. Nessuno sembra disposto non dico a farsi carico del programma, ma nemmeno a darmi una mano ad archiviare e misurare le immagini con la mia supervisione. Ad una richiesta in tal senso su AstroHires ho avuto una (1) risposta, di questo tenore:
Lui: "Ok, sono disponibile. Mandami le immagini da elaborare"
Io: "No guarda, non c'e' un granche' da elaborare, si tratta piu' che altro di misurare dettagli su immagini che di solito mostrano gia' quanto e' possibile estrarre. Su Saturno appena forzi un po' salta fuori di tutto per via del rapporto s/r piu' basso rispetto ad altri pianeti."
Mai piu' sentito.

3. Le immagini staranno anche ad ammuffire, ma almeno qualcuno le raccoglie e le archivia ordinatamente in vista di un futuro utilizzo - cosa che continuo a fare - ed esiste ancora un contatto per i neofiti. Per cui, e' un'ottima cosa che la gente continui ad inviare osservazioni anche se per il momento restano in un cassetto. Magari tra due anni sono in tenure track a due miglia da casa e posso rimetterci mano.

Ivano
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da alien1 »

Salve

la mia risposta alla domanda è un semplice, irreversibile e secco: si!
Perché?
Perché nessuno di noi è nato istruito e le osservazioni nel visibile servono per camminare su quella strada che si chiama "gavetta".
Percorso che tutti devono o dovrebbero fare.
Un saluto a tutti
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Re: Ha ancora senso osservare i pianeti in visuale?

Messaggio da Acronauta »

Ivano Dal Prete ha scritto:Mai piu' sentito
questo la dice lunga su molte cose, purtroppo... non è un caso che i coordinatori dei programmi osservativi in UAI, ALPO, BAA e SAF siano quasi tutti dei visualisti...

Raf
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