Avevo tre opzioni:
1) Tal 100 RS su Vixen Porta II o Altazimutale
2) Maksuvot cinese su Vixen Porta II
3) Meade ETX 125 di annata.
Da amante della serie Questar, ho avuto nel corso degli anni, 4 Questar dei poveri. Ossia due Meade ETX 90, uno in versione OTA e uno con forcella e due Meade ETX 125, anche in tal caso, uno in versione OTA e uno con forcella.
L'ultimo esemplare di Meade ETX 125 era veramente performante, ben collimato e montato su una Vixen Porta II faceva il suo sporco lavoro, tuttavia, lo vendetti ad un amico due anni fa che attualmente lo usa al posto del C9.25 visto che anche per lui il tempo è tiranno.
Per tale motivo, un mesetto fa, ho deciso di cogliere al volo l'offerta di una simpatica signora che ha deciso di vendere l'ETX 125 (completo di forcella, treppiede e vari accessori) del suo povero papà, morto, purtroppo, qualche mese or sono. (Per fortuna a tarda età.)
Dopo un rapido smontaggio del tubo ottico, ho regolato la collimazione e l'ho rimontato nella culatta posteriore.
Nelle ultime settimane, però, a causa della polmonite di mia moglie e di altri piccoli problemi familiari non sono stato in grado di sfruttare molto bene questo nuovo acquisto.
Ieri sera, però, complice un seeing molto buono ho deciso di osservare un poco la luna.
Mi sono soffermato principalmente sulla zona dei domi di Hortensius e del cratere Copernicus e sul cratere Plato. Con mio stupore, osservando la zona nei pressi di Copernicus ho visto che reggeva "alla perfezione" l'oculare Takahashi LE da 7.5mm (250X).Tuttavia in tale frangente non ero abbastanza convinto su ciò che stavo vedendo: ossia i craterini sommitali sui domi omonimi.
Per tale motivo, date anche le condizioni del seeing ho preso coraggio ed ho inserito il Takahashi LE da 5mm, che fornisce ben 380X. Stranamente l'ottica non ha ceduto nel contrasto e nella nitidezza, i dettagli erano sempre ben distinti ed inoltre si percepivano alla perfezione i craterini sommitali dei domi di Hortensius, (-23*46' 07*07')
Anche il centro del cratere Copernicus era costellato da detriti, mentre Plato, con il plateau completamente illuminato, esibiva tre craterini interni. La sera precedente, seppur il seeing fosse peggiore, avevo ammirato con molta soddisfazione la zona della Rupes Recta con una Rima Birt ben evidente, compresa la sua parte finale ove vi sono due domi bisecati e dei micro-crateri. Si vedeva anche molto bene la rima in Alphonsus e i tre crateri piroclastici (dark halo) presenti nel crateri.
In linea di massima mi pare una visione molto simile, al mio vecchio e performante C8, forse addirittura un filo più contrastata nell'osservazione di Giove che mostra oltre alla NEB e la SEB, altre due o tre bande temperare, festoni e la Macchia Rossa.
Questa sera, prima di cena, ho osservato per una decina di minuti Gassendi, ancora, in parte immerso nel terminatore. Erano ben visibili le due rime incrociate nei pressi del bordo del cratere. Ora attendo un'altra ora per verificare, a cratere illuminato, quante rime riuscirò a vedere nel piccolino.
Il suo punto di forza è l'ottica, purtroppo devo convivere con una forcella non molto stabile e con un motore che si deve istruire per farlo andare a dovere. Tuttavia per me è perfetto e riesco anche a parcheggiarlo fra il muro e il pianoforte di mia moglie ove, la NEQ6 con il Takahashi FS 128 non ci sta assolutamente.
![Mr. Green :mrgreen:](./images/smilies/icon/mrgreen.gif)
Rod Mollise, l'esperto americano di Catadiottrici, in particolare Celestron, ha dedicato una parte del suo libro al Meade ETX 125. C'è un punto dove dice che , nella maggior parte delle serate, il Meade ETX su luna e pianeti ha sempre mostrato i dettagli visibili nel suo C11. Varie sono anche i commenti di appassionati oltre oceano che, durante gli star party hanno sempre ammirato, stupiti, la resa del piccolini, sempre su luna e pianeti anche in confronto a dobson e SC da 8".
Insomma..lunga vita al piccolino!