Premesso che non trovo OT la questione delle eventuali "diatribe legali" sul merito ED, appunto perché lo considero attinente al titolo "ED o non ED, questo è il dilemma", visto che si parla comunque di un (ipotetica) definizione di ED.
Samuele, quello che dici è moralmente giusto, ma legalmente indimostrabile e quindi nessun giudice potrebbe emettere una sentenza a sfavore del venditore "truffaldino" perché il suo avvocato smonterebbe con facilità estrema gli addebiti, fermo restando che parliamo di pura accademia vista la difficoltà (come ha giustamente illustrato Raf) oggettiva di andare a giudizio in tal senso.
E come l'esempio che ho fatto precedentemente, se un venditore dichiara che le sue sono ottiche "premium", cosa vuol dire? Sono premium rispetto a quali altre ottiche? Vi è una definizione di premium accettata e condivisa universalmente? La risposta è no, esattamente come le nostre varie sigle ED, ecc.
Perché se l'ottica ED in questione, la confronto con uno SW acro 150/750, fa la "figura" di ED, se la confronto con un classico "royal" (Japan) 150 f/15 (acro anche lui) invece fa la figura della lente di plastica, quindi davanti al giudice, la parte civile asserisce che l'ottica da lui acquistata non è ED come dichiarato dall'imputato, e l'avvocato di questo direbbe semplicemente, Lei è l'accusatore e a Lei spetta l'onere della prova, quindi dimostri che non è ED, mi porti della documentazione che attesti tale fatto, tu che gli dici?
Bisogna rendersi conto, che la "correzione ottica" è cosa diversa dal difetto o vizio ottico-meccanico, se l'obiettivo non fa vedere una immagine intellegibile, allora (senza esami certificati od altro) non assolve al compito preposto, quindi NON è conforme per principio il che comporta la risoluzione del contratto o direttamebnte alla sua nullità, altro paio di maniche è uno strumento che assolve l'obiettivo per cui è preposto, ma non lo fa bene come l'acquirente pensava o credeva.
Le uniche cose misurabili di un'ottica sono (per le singole lenti), il peso specifico, le caratteristiche dimensionali (diametro, spessore, grado di curvatura, regolarità di forma e di superficie), indice di rifrazione e sua omogeneità su tutta la lente, poi (per l'intero obiettivo) la sua focale, la correzione cromatica indicata come distanza tra i fuochi delle singole lunghezze d'onda (ad esempio 0,15 mm tra 400 nm e 700 nm) prese in esame, capacità di focalizzazione (lo strehl ratio) e la forma d'onda (errori zonali, aberrazioni varie) il tutto compiuto da laboratorio certificato.
Sempre per amor di chiarezza, questo è il certificato relativo ad un obiettivo della Lomo da 80 mm f/6 (quello del mio Nano)...
![A&M 806F test report LOMO Nr_XY0199 - p 02.jpg (123.59 KiB) Visto 6611 volte A&M 806F test report LOMO Nr_XY0199 - p 02.jpg](./download/file.php?id=16477&t=1&sid=201fc3b1ceff531dc357846889aca543)
Come puoi leggere sono dichiarati tutti i principali dati dimensionali ed ottici (su quelli ottici personalmente dubito per i motivi esposti precedentemente, ma francamente non me ne faccio un cruccio, funziona e mi va bene così), i quali (entro un certo range di errore) costituiscono vincolo (esattamente come il brevetto, che costituisce dichiarazione ufficiale del produttore), di conseguenza se io volessi fare la pazzia di rivolgermi ad esempio all'AMOS di Liegi (che oltre al resto è anche un istituto certificato per le misure ottiche) per far verificare i dati dell'80ino avrei documentazione cerificata ed attestante le caratteristiche di detto obiettivo, da confrontare con quelle dichiarate; il mio obiettivo è anche dichiarato superapo, ma di questo non frega niente a nessuno, quello che conta è quanto dichiarato sul foglietto e non di quanto scritto sull'obiettivo...