MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

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cherubino

MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

Ciao,

sono venuto in possesso, ieri, di uno strumento strano.
Premetto che non sono un grande intenditore della casa californiana ma questo sembra davvero essere un pezzo "storico".
Si tratta di un tubo ottico in configurazione classica Schmidt cassegrain da 203mm. aperto a f10.
Fin qui nulla di strano.
La peculiarità è la sua livrea, la targhetta, e, probabilmente, l'anno di produzione.
Adesso controllo una cosa e poi continuo a scriverVi....

Paolo
cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

beh.. non trovo nulla, poi continuerò la ricerca.

Comunque sia si tratta di uno dei primissimi tubi ottici da 8" realizzati dalla Meade quando era nella fabbrica originale in Costa Mesa.
Ritengo che sia il 35° esemplare prodotto, almeno questo riporta la targhetta Meade sulla culatta.
Davvero una rarità.
Tra l'altro, il tubo (originale) è di colore non blu come poi la produzione Meade, ma di un giallo aranciato (un giallo girasole per intenderci) che ricorda vagamente quello che venne poi usato, dieci anni dopo, per vendere lo strumento con il marchio Konus.

Ora non posso postarvi immagini perché non le ho ancora fatte, ma provvederò nei prossimi giorni.

La cosa che mi ha lasciato basito, invece, è la sua resa ottica.
Durante la sera, approfittando di una notevole calma atmosferica e del sonno dei miei bambini, ho installato lo strumento su una Ioptron IE45 per effettuarne un fugace star test.
Non mi aspettavo molto, in tutta sincerità, ma ho provato per curiosità.
Lo strumento appariva leggermente scolliamo (cosa da poco ma comunque percepibile). All'oculare inserito lo strumento era, prima di focheggiare, molto "fuori fuoco", ma dalla sola immagine che vedevo prima di agire sulla manopolina ho avuto un sussulto. L'immagine era davvero "rara" e molto buona, con una pulizia generale mai vista in uno schmidt cassegrain.
man mano che mi avvicinavo al fuoco mi nasceva un sorriso sulle labbra.
Al fuoco preciso l'immagine era spettacolare. Avevo puntato Arturo, altissima e allo zenith. Immancabile la lieve scollimazione mi ha portato ad agire sul secondario. Problema da 2 minuti e lo strumento era perfettamente collimato a circa 400x.
Inoltre l'ottica e il tubo si trovavano in perfetto equilibrio termico non avendo subito variazioni di temperatura che non fossero limitate a circa 2 gradi centigradi.
Bene, non ci crederete, ma lo star test si è rivelato il migliore in assoluto tra tutti gli Schmidt Cassegrain posseduti (almeno 8) e quelli provati (almeno "tanti").
Disco di airy nettissimo e perfettamente rotondo, anelli di diffrazione perfettamente concentrici e ben delineati, luce diffusa bassissima, rugosità a livelli veramente bassi, nessun segno di astigmatismo.
Inoltre, le immagini di intra ed extra focale apparivano identiche. Lievissimo accenno di aberrazione sferica, individuabile come un lieve inspessimento dell'anello di diffrazione esterno. Il resto come sui libri di geometria ottica.
Il test, che doveva durare una decina di minuti, si è protratto per quasi tre ore di osservazioni su una varietà notevole di stelle doppie, non essendoci pianeti utili visibili.
Sono passato da sistemi multipli sbilanciati con separazione nell'ordine di qualche secondo d'arco fino a doppie separate da 1" non perfettamente bilanciate. Anche su queste ultime il verdetto è stato il medesimo. Immagini contrastatissime e decisamente pulite (incredibile per un S-C). La resa è sicuramente superiore anche a quella del Ultima 8" PEC che ho, e che è dotato di ottiche più che buone.
Sia chiaro, non siamo al livello di pulizia di un rifrattore, ma la resa generale mi ha sbalordito tanto da farmi più volte riguardare lo strumento per essere certo che si trattasse di un "bidone di S-C tradizionale"...
Notevole, invece, l'aberrazione geometrica a 3/4 di campo, tipica dei sistemi non spianati e abbastanza simile a quella di un cassegrain tradizionale.
In questo, in nuovi ACF o HD, rendono in altro modo e sono più usabili per i campi larghi, mantenendo le stelle puntiformi su un campo piuttosto vasto.
Relativamente modesto il focus shift (circa la metà di quello del mio ACF 12" Meade).

Attendo di fare fotografie del tubicino e di testarlo su Luna e pianeti, non appena si creeranno le condizioni per farlo.

Sicuramente le prestazioni di questo vecchio telescopio sono state aiutate non poco dalla sera molto calma. Ho stimato un seeing tra i 7/10 e gli 8/10 nei momenti migliori, poi, a tarda notte, decaduto un po' in "quota" (visto che "a terra" la situazione era calmissima e irreale). resta però la considerazione iniziale che, forse, alla fine degli anni '70 (non credo di sbagliare dicendo che forse questo strumento è della fine del 1979 o dell'inizio del 1980, prima che cambiasse la livrea estetica) si lavorava in altro modo e che la "globalizzazione" ha portato sicuramente tanta elettronica e comodità ma ha appiattito terribilmente la qualità ottica.

Paolo
ToolMayNARD
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da ToolMayNARD »

Probabilmente si tratta del primo modello di SC costruito dalla Meade, il 2080. I primi esemplari risalgono al Settembre 1980.

Mauro

P.S: 2° di differenziale sono tanti!
cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

probabilmente... chissà.

2° sono pochissimi (tra interno ed esterno) se consideri che lo strumento era fuori da 1 ora... :-)

Paolo
contedracula

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da contedracula »

In quegli anni Meade aveva una cura nella produzione delle ottiche non indifferente, ho avuto negli anni 90 molti SC sempre e solo Meade anche meccanicamente erano ottimi la loro unica pecca era l'elettronica. Puntavano esclusivamente sulle forcelle e quella era il loro danno!

Un 2080 che avevo mi ha dato ottime soddisfazioni nonostante ero costretto ad acquistare tale configurazione, pur non amandola, per questioni di spazio.

Oggi la storia è radicalmente cambiata e nonostante ci sono flotte di astrofili intenzionati a spendere tanto per un'ottica decente le due case di punta ( per vendite ) Meade e Celestron oramai in fatto di qualità sono ben lontane dai loro storici debutti.

Ciao
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Acronauta
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da Acronauta »

contedracula ha scritto:Meade e Celestron oramai in fatto di qualità sono ben lontane dai loro storici debutti.
di Meade non saprei dire, è una marca che ho frequentato poco personalmente (ETX a parte) anche se ne ho provati parecchi, ma ti posso garantire che con gli HD la Celestron ha sfornato dei prodotti molto validi. Non ho messo l'occhio nei modelli più grandi ma fino al C9 quelli che ho visto mi sono piaciuti.

Sui vecchi SC c'è un uno scritto di Rod Mollise, non del tutto condivisibile, secondo me, ma interessante:

http://uncle-rods.blogspot.it/2008/08/s ... ology.html
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da Acronauta »

cherubino ha scritto:Sono passato da sistemi multipli sbilanciati con separazione nell'ordine di qualche secondo d'arco fino a doppie separate da 1" non perfettamente bilanciate.
com'erano gli anelli ?
cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

a 400x?

Quasi sempre non interrotti (lo erano a tratti).
Circa 2 anelli per stella
immagine pulitissima a tratti e poi a tratti no (solita microturbolenza leggera che tende ad annacquare a tratti alterni l'immagine).

Intendevi questo, Raf?

Per Conte: il mio primo telescopio, nel 1988 mi sembra di ricordare, era proprio un 2080 Meade, colore blu e semplice inseguimento siderale in A.R.
Dirti ora come andasse è difficile. Al tempo mi sembrava "bene" ma non avevo certo l'esperienza di adesso, né la capacità di eseguire uno star test come farei ora.
Però, questo lo ricordo bene, l'immagine che restituiva l'allora oculare S.Plossl meade da 6,3 mm. (per 317x circa) era davvero quasi inusabile.
Meglio andava il 9mm (ma non era esattamente 9mm credo ma qualcosa di simile come focale) sempre Meade andava decisamente meglio ed era il massimo realmente usabile.
Ricordo che, quando acquistai il primo Vixen 90/1300 (poi sostituito con il 102M) mi sembrò di "mettere gli occhiali e vedere, finalmente"!
:roll:
Sul mio vecchio 2080 feci una marea di lavori, davvero tanti per l'epoca, e mi sentivo un astrofilo "vero" che modificava lo strumento per farlo performare meglio. In realtà avevo semplicemente costruito una wedge equatoriale completa di spinotti di alimentazione a 12volt e varie altre amenità come il portaccessori e oculari. Quando lo vendetti (lo tenni con me par circa 3/4 anni) mi dispiacque, ma avevo trovato strumenti più performanti e stava cominciando in me la curiosità per gli strumenti in sé.
Ricordo il mio primo Meade 102ED e poi il Vixen sempre ED e i primi Takahashi e Astro Physics (anzi il primo e unico AP visto che non mi piacevano già allora). Poi la storia è proseguita.. fino ad oggi.


Paolo
cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

a dire il vero, adesso che ci penso, avevo perfino fatto la prima maschera con foro decentrato sul Meade 2080.
Fatta con un foglio di balsa spessa e con il foro eccentrico!
Era stata fatta in diametro esatto interno del "bordo" della cella della lastra correttrice in modo che entrasse "a filo" e potesse essere fermata con due semplici fettuccine di nastro isolante.

Mamma mia... che voglia avevo.. e quanto tempo! :-)

Paolo
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da -SPECOLA-> »

Foto?
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

2080 foto 1.jpg
2080 foto 2.jpg
2080 foto 3.jpg
2080 foto 4.jpg
2080 foto 5.jpg

... la mia cronica mancanza di tempo mi porta solo adesso a postarvi le foto richieste.

Paolo
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da -SPECOLA-> »

Veramente bellissimo! :o
E' un KONUS ALTAIR in tutto e per tutto, dalla culatta alla lastra correttrice; manca soltanto il marchio sul tubo (forse era un'etichetta trasparente che ad un certo punto è stata rimossa, se mai veramente originariamente fosse stata realmente presente).
Le viti per la regolazione del secondario credo siano postume; giusto?
Fabrizio Ferrario
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cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

ciao, Specola.

sì, le viti di regolazione sono state aggiunte in un secondo tempo.
"postume" però non direi: lo strumento è ancora "vivo"... :roll:

Devo dire che funziona molto bene.
L'altra sera, in una notte di ottimo seeing, è rimasto "attaccato" al Nikon 100 F12 in quanto a particolari su Giove.
Immagine meno pulita ma praticamente gli stessi dettagli anche se quelli a a basso contrasto nel Nikon erano percepibili con meno difficoltà.

Paolo
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da -SPECOLA-> »

Io ne ho tenuti sott'occhio qualcuno, DI KONUS Altair (il tuo strumento comunque, non è detto che sia necessariamente strettamente imparentato con quest'ultimo).
Purtroppo però, pur trovandoli otticamente molto ben riusciti, alla fine non se n'è mai fatto niente.
È a causa della mancanza di questo strumento tra la mia dotazione personale, se ad un certo punto lo scorso mese di Marzo ho poi acquistato un SC MEADE LX90 UHCT GPS LNT.
Fabrizio Ferrario
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piergiovanni
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Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Cherubino, fra il tuo Celestron Ultima e questo, otticamente, cosa mi puoi dire..
Piergiovanni Salimbeni - tester e giornalista
Canale Youtube https://www.youtube.com/c/binomania/?sub_confirmation=1

Siti Web
Binomania.it-Recensioni di binocoli, spotting scope, telescopi astronomici e altro ancora
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cherubino

Re: MEADE SC 203,2 F10 primo esemplare

Messaggio da cherubino »

Ciao, Pier.

L'immagine nel PEC è leggermente più luminosa, o almeno questa è la mia impressione.
Il focus shift dei due strumenti è paragonabile e molto limitato, tanto da essere avvertibile solamente oltre i 150/200x in su. Resta comunque modesto e decisamente inferiore a quello del mio nuovo ACF da 12". Se dovessi quantificartelo direi che il focus shift del Ultima 8 e del Meade Giallo è pari a circa la metà rispetto a quello del ACF 300mm.
L'immagine stellare tra il Meade Giallo e il Ultima 8 PEC è lievemente migliore nel Meade. Gli anelli di Fresnel sono meno impastati e meglio visibili.
L'immagine di Giove tra i due strumenti è paragonabile anche se noto una lieve supremazia del Meade in quanto a incisione e una del Celestron in quanto a saturazione dei colori (ma sono differenze piuttosto sottili).
Sulle stelle doppie il Meade è migliore, non in modo abissale ma piuttosto percepibile in quanto a pulizia di immagine e luce diffusa. Inoltre "regge" ingrandimenti maggiori prima di rendere inutile aumentarli (direi circa il 10-15%).
Tirando le somme, tra i due sceglierei il Meade senza troppe esitazioni dal punto di vista ottico/meccanico. Ritengo inoltre che sia l'esemplare di S-C migliore che mi sia mai capitato tra le mani (di schmidt cassegrain ne ho avuti tanti: 2080 blu, 8"PEC, 8 Celestar, 9-1/4, C11, C14, LX200 10", ACF 12", oltre ad uno Zen 250 f20 che però non è paragonabile visto il diverso tipo di apertura relativa).
Inutile dire che il celestron ULTIMA 8" PEC è una meraviglia da guardare tanto è bello, però questo, sotto il cielo, conta poco.
Sarebbe da eseguire una prova con entrambi i tubi ottici installati sulla stessa montatura in quanto le forcelle degli S-C sono un poco ballerine per i miei gusti.

Non ho fatto una comparativa serrata sulla Luna, purtroppo. Inoltre il ULTIMA PEC 8" è venduto e attende di essere spedito in questi giorni all'acquirente.

Paolo
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