Ho trovato, scaricato, e malamente tradotto questo interessante test compiuto sul 125R APOLAR.
C:\Users\Commerciale\Desktop\Astrotreff - Astronomie Treffpunkt - Test eines TAL 125R Apolar.htm
Premettendo che non impazzisco per il recensore (ho molti dubbi su tanti test effettuati) devo però dire che, almeno per quanto riguarda la mia personalissima esperienza sul cugino NON apo (il normale TAL 125R acromatico che ho) concordo pienamente su un fattore.
La strana cella di questi TAL è regolabile in modo inconsueto. La regolazione avviene mediante carico/scarico di tre grani laterali posti a 120°. Questo sistema ovvia al disallineamento laterale del primo complesso ottico (nel mio caso il solo doppietto presente, nel caso del APOLAR del crown singolo anteriore) e NOn permette la variazione dell'inclinazione del complesso ottico (il quale potrebbe risentire di una meccanica non perfettamente in "quadro").
Il sistema porta, se lo scompenso di inclinazione non esiste, a "centrare l'asse ottico del doppietto o crown singolo e basta.
Nel mio caso (intendo il mio TAL 125R acromatico), nonostante TUTTE le prove fino ad ora effettuate, le regolazioni hanno permesso una focalizzazione discreta ma NON l'eliminazione di una certa aberrazione cromatica laterale che persiste e che, in definitiva, limita l'utilizzo di alti poteri sui soggetti più luminosi (pianeti e stelle fino alla 2° mag.).
La cosa è alquanto scocciante e, desumendo dalla prova che vi ho postato, non unica del mio esemplare.
Ritengo quindi che tale sistema non vada bene.
Può essere forse accettato su un rifrattore IPER ECONOMICO come il TAL 100R (che costa nemmeno 400 euro - ma in alcuni casi abbiamo visto anche meno) ma non su strumenti più cari.
Il TAL 125R acromatico costa oltre 800 euro (più o meno) e questo difetto è, ai miei occhi, gravissimo.
Ancora di più lo è se consideriamo il APOLAR, che costa ben 1700 euro e che dovrebbe essere un grande performer planetario.
Non dico che questo pregiudichi completamente il suo utilizzo, ma che ne limiti molto le prestazioni sì.
Ho poi trovato un'altra prova, molto più blanda e visual/descrittiva, che vi posto:
http://stargazerslounge.com/member-equi ... actor.html
cliccate sul FILE ALLEGATO nel primo intervento del forum indicato e scaricatelo.
Parimenti, anche il nostro amico tester, evidenzia una non perfetta sfericità del disco di airy.
Questa cosa è piuttosto grave poiché preclude l'utilizzo dello strumento su stelle doppie molto a ridosso del potere di risoluzione.
Ho poi però anche letto, tra i primi interventi di questa discussione, il parere del nostro amico Vincenzo che ha avuto la possibilità di paragonarlo a un Meade 127ED (credo a f9 ?) e che ne è rimasto entusiasta e che parla di "pin point stars" meglio definite che nel meade.
Non so.. avevo una mezza idea di prenderne uno di questi APOLAR 125R ma ritengo che la cosa non sia fattibile se prima non si testa a dovere l'esemplare che si intende acquistare.
Non vorrei fare allarmismo, anche perché la casistica è talmente limitata da essere poco indicativa, però sicuramente qualcosa nel progetto va rivisto.
Francamente, ad esempio, non comprendo l'idea di progettare un sistema di collimazione della cella obiettivo così strano e, soprattutto, poco utile alla risoluzione di problemi che facilmente possono accadere su un rifrattore.
O la cella NON è collimabile (e allora è progettata in modo magnifico - vedi Tele Vue, Nikon) oppure non ha senso non dotarla delle classiche 3+3 viti push and pull.
Paolo
Ma avete visto come sono belli? Nella vera tradizione russa con un poco di modernità attaccata.
A una prima vista non ho capito la differenza tra il 100RS e il 100R 
, Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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