Ciaspolata ed osservazione astronomica con KOWA 883

[piergiovanni]

Ciao a tutti.
Come sapete, utilizzo spesso e con profitto il l Docter Aspectem per le mie osservazioni naturalistiche. Tuttavia, mi definisco un osservatore-vagante, non amo moltissimo vivere al chiuso in un capanno ed adoro anche osservare il paesaggio dalla cima delle montagne. Ergo sentivo l'esigenza di affiancare un eccellente spottingscope al fido binocolo.. Grazie ad una ottima occasione, sono venuto in possesso di un esemplare di Kowa 883. Come sapete Kowa dichiara che è composto da un elemento in fluorite (The pure fluorite crystal used in these models is the optimum optical material for reducing chromatic aberration, providing the ultimate viewing experience.) In realtà trattasi di un mono-cristallo (artificial grown mono-crystal ultra low dispersion"
Oggi, complice una splendida giornata, seppur un po' fosca, ho inforcato le ciaspole e mi sono recato in montagna per testare la trasportabilità di questo spotting scope e le sue prestazioni in condizioni al limite: freddo e luce intensa.
Come supporto, dato che mi accompagnava l'amico Massimiliano, abbiamo optato per un mix fra leggerezza ed alte prestazioni: una testa Manfrotto 701 HDV su cavalletto in carbonio. Io ho trasportato nel mio zaino il Kowa, insieme ad altri oggetti , mentre Massimiliano ha inforcato la borsa con il treppiede. Il setup (cavalletto+testa+kowa+ oculare) non supera i 4.5KG, in pratica meno del solo tubo ottico Docter Aspectem. Anche una persona sufficientemente alllenata è quindi in grado di compiere una uscita "media" trasportando l'intero kit.
Arrivato in cima al punto panoramico ho dato un rapido sguardo alle Alpi: le condizioni di illuminazione erano pessime:leggera foschia ma con una luce molto a causa delle neve.
Ho appurato quanto segue: come già ricordavo, avendolo usato due anni fa, questo spotting scope è in grado di fornire un contrasto fenomale: i neri sono neri e non dei "violetti scuri" la risoluzione fornita è eccezionale (in proporzione agli ingrandimenti), la costruzione è impeccabile e la messa a fuoco resiste bene anche alle basse temperature. L'unico neo è dato dall'assenza di una gommatura spessa, come la maggior parte della concorrenza. Ritengo che i tecnici giapponesi non l'abbiano prevista per mantenere il peso finale simile a quello dei concorrenti da 80mm pur essendo un 88mm di diametro.. Di fatto pesa circa 1500grammi , grazie allo scafo in magnesio. Sarà quindi utile dotarlo di una custodia dedicata.
Lo zoom 20x60 ha un'ottima costruzione: non è il migliore come campo apparente fornito (a 20X 2.2° e a 60X 1.1°) e nemmeno il più leggero, tuttavia grazie alla presenza di elementi asferici le immagini sono molto buone sino al bordo del campo. All'infinito non v'è bisogno di rifocheggiare per tutta l'escursione dello zoom. Inoltre, se lo si paragona a spotting scope più economici è incredibile come mantenga un ottimo contrasto agli ingrandimenti più elevati. Penso che acquisterò anche l'oculare 30X wide angle (72° di campo) per avere una immagine più appagante nell'uso panoramico-terrestre. E' il connubio perfetto se si usa anche il binocolo. Con quest'ultimo si spazia da destra a sinistra, ammirando il panorama, poi si punta il cannocchiale per evidenziare particolari interessanti. Ho scovato un piccolo alpeggio con varie baite in pietra, a qualche chilometro di distanza, che mi era fuggito alla vista, in questi anni. L'aberrazione cromatica al centro del campo è praticamente inesistente, anche osservando le cime delle montagne innervate. Kowa le ottica le sa fare ed anche molto bene.
Ho anche avuto la possibilità di fare una sessione osservativa astronomica, seppur le condizioni non fossero le migliori. Non posso anticiparvi molto perchè è presto per parlare ed inoltre scriverò una recensione a riguardo. Vi posso solo dire che osservando M42 con una luna piena, si nota ugualmente "il ventaglio", le stelle a 20X sono "capocchie" di spillo e al resa ai bordi è veramente molto buona. Eccellente la visione del doppio ammasso di perseo e stupenda quella delle Pleaidi. Lo star test (60X) presenta una immagine da manuale in extra focale ed un filo di luce diffusa fra gli anelli in intra focale. Ho ordinato ad un artigiano un raccordo per utilizzare gli oculari da 31.8mm e sono curioso di testare per bene le sue prestazioni con il Nagler 4mm ma anche con lo zoom baader..Per ora ho appoggiato dei Televue da 19mm-13mm e sono rimasto "folgorato" Cosi, a spanne la luminosità fornita mi pare identica a quella di un rifrattore acromatico da ben 100mm, a parità di ingrandimento. Questo dimostra come le aziende stiano migliorando sempre di più le loro ottiche per uso naturalistico, grazie anche alla grande concorrenza che c'è in giro (Leica, Zeiss, Swarovski, Nikon, etc etc).. Alle 21 di sera, ho "avvistato" un nido di corvo a circa 200metri di distanza, nascosto fra i rami di un abete rosso.
Una sorpresa: osservando il pianeta Venere, con l'oculare zoom, a 60X non si notava nessuna traccia di aberrazione cromatica, seppur questo pianeta risulti un soggetto veramente tosto per qualsiasi rifrattore apocromatico a bassa focale.
Ho fatto anche le prime comparative con il Celestron Regal 80 ED e con l'Acuter da 100mm di diametro
Ne parlerò più approfonditamente sulle pagine di binomania
Se avete qualche dubbio, domanda, commento, sono ben disponibile a fornirvi altre informazioni.
Ciao
Pier

[Born to... Zeiss]

Complimenti!!!
Attendiamo le ulteriori considerazioni che ci hai promesso

[Ivan86]

Pier mi stai facendo venir voglia pure di uno spotting scope Ho un ricordo intatto al rifugio della corte e delle visioni da documentario dello Zeiss diascope 85 fl, che strumento, era decisamente il più risoluto quel giorno e aveva una capacità di messa a fuoco ravvicinata incredibile. Forse proprio io e Piero lo abbiamo puntato a 60x su un tronco d'albero tagliato a pochi metri di distanza, le formiche erano giganti

ciao

[-SPECOLA->]

Grazie Piergiovanni!
Veramente sconvolgente l'anteprima sulla qualità dell'immagine di Venere.

Curiosità,
lo zoom è parafocale?
Cioè, per essere più precisi,
se inquadro un oggetto e lo metto a fuoco a 20x, poi zoomando devo correggere la messa a fuoco o no?

Cieli sereni.

[Born to... Zeiss]

Dai Ivan, lanciati!!!!
Io ho lo Zeiss FL 85 ed è semplicemente fantastico!!!
Guarda, però, che assomiglia più ad un rifrattore che ad un dobson....

[piergiovanni]

Curiosità,
lo zoom è parafocale?
Cioè, per essere più precisi,
se inquadro un oggetto e lo metto a fuoco a 20x, poi zoomando devo correggere la messa a fuoco o no?

Cieli sereni.

Ciao. Se inquadri un oggetto all'infinito a 20X e poi ingrandisci sino a 60X, non devi apportare nessuna correzione. Appoggiando lo zoom baader, invece, mi pare che io ho dovuto rifocheggiare. (Scusatemi ma devo ricontrollare, ho talmente tanta carne al fuoco che non so più quali prove fare)
. La correzione, invece, va apportata alla minima e distanza media. Osservando con il Kowa a circa 20 metri, si deve girare la manopola (con la mia vista) di circa 2-3mm di "corsa" per raggiungere il punto preciso di fuoco. E' molto importante, osservando, ad esempio gli involi a media-lunga distanza, preoccuparsi solo di zoomare, senza dover apportare correzioni di fuoco. Con i rapaci, la trovo una caratteristica indispensabile, soprattutto quando "salgono-scendono" sfruttando le correnti.

[-SPECOLA->]

Grazie Piergiovanni.
Il mio dubbio era nell'impiego a corte e medie distanze (prima dell'infinito, insomma), perchè ricordo che negli anni '80 un amico possedeva uno spotting scope con "zoom a revolver" e si diceva soddisfatto degli oculari parafocali in dotazione, i quali gli consentivano di variare ingrandimento semplicemente cambiando oculare, senza doversi preoccupare di correggere minimamente la messa a fuoco.
Esistono ancora strumenti simili?
Non sarebbe possibile (se effettivamente lo è) ottenere un risultato analogo sui moderni spotting scope?
Qualche casa ha delle proposte in merito?

Cieli sereni.

[piergiovanni]

Ciao, è semplice costruire oculari fissi parafocali fra loro: vedi ad esempio baader Genuine ed altri ancora.
Il discorso cambia con oculari zoom moderni, multi-lente e molto complessi. Il problema principale è dato dallo spostamento di tutti gli elementi interni nella fase di variazione dell'ingrandimento.. Per tale motivo, spesso il costruttore deve scegliere fra la parafocalità o l'assenza-correzione-contenimento delle varie aberrazioni.
Nel caso del Kowa, mi pare sussista una perfetta parafocalità all'infinito che diminuisce osservando a breve-media distanza. In ogni modo, nell'uso naturalistico preferisco uno zoom non parafocale rispetto a dover cambiare oculare ogni volta. Un volatile non è fermo come M13

[-SPECOLA->]

In ogni modo, nell'uso naturalistico preferisco uno zoom non parafocale rispetto a dover cambiare oculare ogni volta. Un volatile non è fermo come M13

Questo senza alcuna ombra di dubbio.
Negli anni '80 forse però era una cosa poco comune poter cambiare ingrandimenti semplicemente ruotando la torretta; ricordo che il mio amico ne era veramente entusiasto e lui da sempre usa gli strumenti ottici per osservare la natura (non il cielo).

Cieli sereni!

[piergiovanni]

La cosa veramente stupefacente in questi spotting scopes di nuova generazione è la loro luminosità.
Calcolate ad esempio che il kowa 883 è composto da 5 elementi in 4 gruppi, mentre l'oculare zoom da ben 10! 15 elementi, eppure l'immagine finale è contrastatissima e luminosa. Un vero miracolo dei nuovi trattamenti e delle componenti utilizzati. Fa uso di un prisma a tetto Schmidt Pechan..
Tralasciano i numeri qui in Italia, che sono esigui sia nel settore astronomico che in quello naturalistico, all'estero vi sono migliaia di birdwatchers. Masse intere che vagano per oasi ad osservare l'avi-fauna. Ho visto un filmato di un tour in extremadura, organizzato per osservare i condor e tutte quelle persone, in italia, si vedono solo in fila allo stadio o per fare i provini del Grande Fratello
Per tale motivo, le aziende investono maggiori fondi nella creazione di ottiche sportive. Perchè mai Zeiss se ne sarebbe andata dal settore astronomico?Ora quindi la vera battaglia è qui. In astronomia, tranne rare eccezioni, si vedono tanti strumenti made in china, dissimili solo per il colore dello scafo ottico.
Anche io devo ammettere, come ho più volte avuto modo di ribadire che la natura concede maggiori opportunità per sfruttare le ottiche, rispetto alla mera osservazione astronomica.
ciao
Pier

[abramo giusto]

E anche fortunato visto che le nidificazioni di Corvo Imperiale nella nostra prof sono poche....
Abramo

[-SPECOLA->]

Caspita Piergiovanni,
se continui così mi sa che qualche osservatore della natura in più ci sarà!
A parte gli scherzi,
da quando ad un mio cugino ho parlato di BINOMANIA (ho cominciato a scrivere qui sul forum proprio grazie a lui che mi faceva domande di un settore dove veramente sono a digiuno), l'interesse verso l'osservazione della natura e del digiscoping sta facendo ben presa.
Ha acquistato un economicissimo setup per chiarirsi le idee, visto che praticamente non aveva mai utilizzato ne' un cavalletto, ne' tanto meno un cannocchiale e seppur penalizzato da tutto l'insieme NON proprio al top e dall'essere solo agli inizi, ha già fatto qualche scatto interessante (è passato meno di un mese dal contagio e ancora meno da quando due settimane fa è entrato in possesso di uno splendido supporto digiscoping da cavalletto SEBEN ).
Poi si sta documentando per bene e inizia già a pensare a qualche buon cannocchiale [a questo proposito se si deciderà e ci sarà ancora posto, è molto probabile che lo accompagnerò (impegni permettendo ) all'evento che hai organizzato per il 18 Marzo p.v., così anch'io potrò introdurmi a qualcosa di nuovo per me ].

Cieli sereni!

[Angelo Cutolo]

Comunque un "revolver" geoptik lo fa ancora...

Pier secondo te sarebbe possibile adattare uno di questi su uno spotting, così da dotarlo di un set di oculari parafocali, se si pensi che si riuscirebbe a pescare il fuoco?

[piergiovanni]

mmm. Oggi ho provato ad inserire un genuine ortho e ho dovuto togliere il barilotto perchè non pescava il fuoco. Dubito quindi che vada bene con gli orto. Forse li pesca con oculari multi-lente tipo i Planetary. Tuttavia non ne vedo l'essenzialità..Nel senso che andresti a snaturare il progetto di "leggerezza" e compattezza.
Se però lo vorresti usare "anche" per astronomia potrebbe essere un ulteriore modo di osservare. Anche se ormai gli zoom naturalisti dei Top di gamma sono veramente eccellenti.
Dovrei però averne uno per provare..e non ce l'ho..
Insomma vedremo, anzi magari vediamo, tu non hai mica il nano? Sbaglio?
Potremmo andare in Oasi a Brabbia, fra qualche settimana...a sperimentare un po'..
Pier

[piero]

Pier mi stai facendo venir voglia pure di uno spotting scope Ho un ricordo intatto al rifugio della corte e delle visioni da documentario dello Zeiss diascope 85 fl, che strumento, era decisamente il più risoluto quel giorno e aveva una capacità di messa a fuoco ravvicinata incredibile. Forse proprio io e Piero lo abbiamo puntato a 60x su un tronco d'albero tagliato a pochi metri di distanza, le formiche erano giganti

ciao

sì, ricordo bene

Pier ti sei fatto un bel gioiellino e da quanto scrivi mi stai facendo passare la voglia di vendere il mio oculare 30xW anche se ho il vixen 30x80, nel mio solito delirio di sbarazzarmi di quello che uso poco.......

[Roby]

Più leggo i post di Piergiovanni e più mi riconosco in questo settore; anche io "cammino" e preferisco i panorami e la natura nel suo insieme, all'osservazione celeste. Mi sembra un mondo sempre diverso e variegato, che con un buon strumento mi appaghi maggiormente; il vedere a pochi metri, quello che a occhio nudo nemmeno noti, mi elettrizza......vedere un capriolo, un daino, cinghiale o volatile che sia, a pochi metri anzichè a 150/200, mi affascina. L'osservazione celeste mi dà (da ignorante in materia) una senzasione di staticità: la luna è sempre quella, Giove, Saturno e altro, dopo averli visti più volte, non m i dicono + di tanto.....Lo so, molti storceranno il naso, li capisco e li rispetto, ma questo è il mio punto di vista. Secondo me avere un "Signor Spotting Scope" (dai 1500 E in su), si può avere fino a certi limiti ovviamente, un'ottima osservazione terrestre e buona astronomica, il contrario non sempre e, comunque, con evidenti limiti. E' un pò come paragonare un buon Fuoristrada (Land Rover, Land Cruiser, Pajo, ecc.) con una bella auto stradale: con l'auto, vai bene solo su strada, con l'"altro", ci vai dappertutto.......

[abramo giusto]

Riscusate ma prof non esiste, era prov. Provincia.... Sto mobile...
Sono anch'io come Rudy anche se ho un ricordo di quando con mio padre ho inquadrato la nebulosa d'Orione col mio derelitto mi era venuta la pelle d'oca
Abramo

[Andrea77]

concordo con Pier che la natura concede più tempo dell'osservazione astronomica, ma sono concetti diversi e soprattutto passioni diverse.
Il rischio mi sembra quello che giunga la passione per l'ottica e il conseguente cercare dove sfruttarla... e non il contrario.

[piergiovanni]

Ciao Andrea, nel mio caso direi entrambe le cose.
In primis , però, sussiste la mia grande curiosità che mi anima sin da bambino.
Se vedo una montagna, voglio capire cosa c'è sulla cima. Se osservo un volatile in cielo, voglio capire se è una poiana o un gheppio, se vedo una stella, voglio vedere se è doppia e cosi via, se noto una nave all'orizzonte voglio capire che bandiera batte e cosi via.
L'osservazione del cielo è differente da quella naturalistica. Quest'ultima la ritengo più dinamica, anche se la prima non è di certo noiosa. Direi che per godere di entrambe ci vuole una buona conoscenza dei soggetti-oggetti osservati.
Nel mio caso, abitando in una valle, ho maggiori possibilità, rispetto a chi abita in città, di sfruttare le ottiche naturalistiche. E'indubbio, però, che a parità di luogo, la natura ci conceda più momenti utili per essere ammirata. Direi praticamente 24 ore su 24.
Tuttavia amo osservare la Luna, per anni l'ho studiata minuziosamente con i miei telescopi, questo autunno ho seguito per molte notti Giove, tuttavia nulla è pari al piacere che provo quando preparo l'attrezzatura naturalistica la sera prima in vista di una sessione di osservazione-fotografica naturalistica.
Sono sensazioni, profumi, rumori, canti che amo tantissimo. L'alzarsi all'alba, vestirsi dei colori della natura per rendersi mimetici, i primi canti della natura all'alba, gli incontri improvvisi o il rimanere in silenzio appostato o seduto in un capanno in attesa di uno scorcio di vita di un altro essere vivente.
Ovviamente quando si ama una cosa si fa il possibile per goderla al meglio, per tale motivo amo circondarmi di buone ottiche , sia per osservare, sia per fotografare. Da quando faccio uso dei binocoli 40X o degli spotting scopes, ad esempio, ho a possibilità di osservare soggetti invisibili agli amici dotati di un semplice binocolo o della vista ad occhio nudo.Ti faccio un esempio...Sei in auto, da un'ora stai aspettando l'arrivo dei caprioli, ormai li conosci uno ad uno..gli hai anche dato un nome. All'improvviso, vedi dei musi fare capolino, nei pressi del pratone, ad occhio nudo si vedono a malapena, inforchi il binocolo, riconosci il "puntuto" è Red, il maschio intraprendente, tuttavia non sei ancora sicuro, potrebbe essere "Zeus" il rivale..Hanno lo stesso piccolo palco, sono ancora giovani, tuttavia Zeus ha una cicatrice sul muso. Inforchi il tuo fido spotting scope, inquadri il soggetto che bruca nel prato, sei a 50X, ora vedi perfettamente la cicatrice. Sorridi..è lui.. Colleghi "al volo" la tua reflex è immortali la scena, oppure continui, in silenzio, a godere dello spettacolo gratuito. Sei l'unico ad averlo visto...dietro di te, sulla statale, passano ignare decine di auto, nessuno lo sa, solo tu, grazie alle tue ottiche ed alla tua curiosita---
Ciao
Pier