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Questo binocolo era per i giapponesi, nella Seconda Guerra Mondiale, quello che per i tedeschi era l'8x60 Zeiss, o il B&L Mk41 e il Sard Mk43 per gli americani: cioè l'assoluta ammiraglia dei binocoli da usare a mano libera ( anche se visto il peso dei soggetti bisognava essere ben allenati )
Oggi dopo averlo riportato a casa dalla consueta e magistrale cura Mazzoleni ho voluto provarlo ( montato naturalmente su cavalletto
) per valutarne bene le prestazioni.Ma che "bbello" che è
Immaginate ( voi pochi fortunati che lo avete provato, gli altri immaginino due volte ) un Sard 6x42 con invece 10 ingrandimenti
Grande campo, ben nitido, molto ben corretto, estrazione pupillare di 18mm, ottiche, contrariamente a quanti altri scrivono, trattate, poco cromatismo e solo fuori dal centro del campo.
Per di più il battesimo di un grande binocolo è sempre baciato dai favori del destino e questo campione non poteva essere da meno.
Da tempo osservando i Gheppi che nidificano nel parco del mio luogo di lavoro speravo di vedergli fare il famoso "spirito santo", cioè la sospensione del volo a mezz'aria, restando praticamente immobili nel cielo, la cosa non si è mai verificata, anche perchè i pigri Gheppi venegonesi cacciano prevalentemente da posatoio.
Oggi facendo panning con il Nikko in cerca di qualche soggetto, vedo ciò che da prima, in lontananza, mi sembra il solito veloce piccione, quando ecco che improvvisamente il volatile si ferma quasi immobile a mezz'aria, immaginate anche quì che bel quadretto che fa il soggetto con affianco il vicino campanile della chiesa e tutti i tetti sottostanti ( perchè il grande campo permette questa composizione ), tutto li fermo per interminabili secondi, quasi fossero dipinti.
Poi, terminato lo stallo, ecco picchiare leggermente il soggetto, mostrando l'inconfondibile profilo "falcato" delle ali di natura rapace.
Poi a completare la bella sessione osservativa, una visione più consueta, ma non per questo meno bella: sopra i boschi che si stendono a lato al paese, in lontananza, una bella coppia di nibbi bruni, volteggiare con le loro larghe ali; è bastato puntare il binocolo e poi pochi altri movimenti di correzione per seguire tutto il loro volo come se lo si guardasse da una grande finestra "magnificante", il binocolo era solo una discreta presenza che ti permetteva di avvicinarti un po' all'elegante volo, non andava neanche toccato
