Questo thread per proporvi una personale riflessione. Anni fa, quando ero ragazzino e mi capitava di fare qualche uscita, qualche gita in montagna o al mare, si era portati a notare, in particolare sui punti segnalati come “panoramici”, la fitta presenza di diverse persone dotate di binocoli. In pratica era raro trovare delle famiglie “sguarnite” di tale strumento …
In tali occasioni, oltre al piacere dell’osservazione, vi erano poi anche delle vere e proprie “misurazioni implicite fra gli avventori del luogo”, con dei chiari “distinguo” del proprio status sociale di appartenenza. “Chi poteva” in media (la famiglia dell’avvocato, del medico, del commerciante ecc.) era dotato o del classico Zeiss d’ordinanza o del pari livello Leitz (Leica ). Chi aveva minori possibilità economiche, di solito possedeva un binocolo giapponese (la Cina in quegli anni era ancora molto lontana). Come nota, negli anni Ottanta poi, una “nuova” marca si affacciava, allora timidamente, all’ambito Premium del mercato, l’austriaca Swarovski (che dai succitati veniva allora vista con una sorta di “diffidenza”, insomma non poteva contare sul potente ed universalmente riconosciuto lignaggio che davano i marchi Zeiss e Leitz).
A partire però dagli anni Novanta, direi in modo più evidentemente dalla seconda metà, tutto questo è mutato radicalmente. Oggi questo avviene in numero nettamente inferiore al allora, perché? Probabilmente l’avvento e l’uso massivo dei computer prima, dei telefoni cellulari e poi di Internet, hanno difatti spostato l’attenzione (e le risorse economiche) del consumatore su altri oggetti, relegando il nostro amato strumento a utilizzi e utilizzatori sempre più specifici.
Il fatto veramente particolare è che tale “movimento” a portato molte persone al fatto di dimenticarsi quasi completamente del vero piacere di “guardare per conoscere e capire” il mondo, con i suo colori e le sue particolarità, i suoi paesaggi, insomma in molti si sono dimenticati della possibilità di goderne appieno la bellezza.
Tale aspetto porta oggi molti di noi a essere visti dai più, come persone, diciamo un po’ strane o addirittura stravaganti, non notando che quelli davvero “strani” sono invece quelle molte persone (moltissime, la quasi totalità) che ci definiscono o difinirebbero tali e che destinano grandi risorse per un telefonino iper tecnologico e carissimo (ma solo di listino, non di reale costo industriale) e che passano varie ore/giorni e, conseguentemente, in pura addizione aritmetica, addirittura mesi della loro preziosa vita, a parlucchiare...
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Cosa ne pensate?
Un caro saluto.
marco