Mi ricollego al mio post recente sui micro/mini binocoli per fare una considerazione sui classici binocoli da teatro:
come mai hanno una orribile resa ottica ai bordi?
Binocoli da teatro
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Re: Binocoli da teatro
Beh,
credo che molto dipenda dalla qualità del binocolo che si prende in considerazione.
credo che molto dipenda dalla qualità del binocolo che si prende in considerazione.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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- piergiovanni
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Re: Binocoli da teatro
Ciao, i binocoli galileiani sono sprovvisti di prismi, spesso non superano i quattro-cinque elementi ottici fra lente e oculare, questo è il loro difetto principale, che pero' offre il pregio della estrema compattezza.
Sono uno schema molto semplice, quasi sempre formati da un lente o menisco convesso e da oculari dotati di una unica lente (concava). Per tale motivo raddrizzano senza bisogno di prismi. I modelli un po' piu' performanti sono composti da un doppietto acromatico di Clauraut, ma la sostanza cambia pochino
Il loro campo stretto dipende anche dal fatto che esso diminuisce al diminuire del suo rapporto di apertura (/F) e il diametro dell'obiettivo. Infatti, li fanno lavorare quasi tutti a 1/3 della focale per trovare un giusto compromesso fra lo schema e le prestazioni fornite.
Per tale motivo il campo è anche poco illuminato ai bordi e il piano focale della pupilla di uscita non giace sulla lente dell'oculare ma all'interno dello schema ottico del binocolo, di solito, fra le ultime due lenti dell'oculare. Insomma, van bene proprio per guardare la soprano di turno da pochi metri di distanza, anche se personalmente, preferisco il classico binocolo compatto dotati di prismi.
Ciao.
Sono uno schema molto semplice, quasi sempre formati da un lente o menisco convesso e da oculari dotati di una unica lente (concava). Per tale motivo raddrizzano senza bisogno di prismi. I modelli un po' piu' performanti sono composti da un doppietto acromatico di Clauraut, ma la sostanza cambia pochino
Il loro campo stretto dipende anche dal fatto che esso diminuisce al diminuire del suo rapporto di apertura (/F) e il diametro dell'obiettivo. Infatti, li fanno lavorare quasi tutti a 1/3 della focale per trovare un giusto compromesso fra lo schema e le prestazioni fornite.
Per tale motivo il campo è anche poco illuminato ai bordi e il piano focale della pupilla di uscita non giace sulla lente dell'oculare ma all'interno dello schema ottico del binocolo, di solito, fra le ultime due lenti dell'oculare. Insomma, van bene proprio per guardare la soprano di turno da pochi metri di distanza, anche se personalmente, preferisco il classico binocolo compatto dotati di prismi.
Ciao.
Piergiovanni Salimbeni - tester e giornalista
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La Rivista della Luna -Missioni, Geologia, Storia, Guida all'osservazione e altro ancora
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Re: Binocoli da teatro
Questi dicono che zoomano oltre 300 volte prezzo un paio di dollari io anche se non lo ho ancora provato preferisco il Vixen SG 2,1x42
Re: Binocoli da teatro
mi ripeto: nikon 6x15, regolarmente usato a teatro, concerti, conferenze, etc
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
- AlessandroTO
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Re: Binocoli da teatro
Grazie per il tutorial!piergiovanni ha scritto:Ciao, i binocoli galileiani sono sprovvisti di prismi, spesso non superano i quattro-cinque elementi ottici fra lente e oculare, questo è il loro difetto principale, che pero' offre il pregio della estrema compattezza.
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Ciao.