Oramai si è OT ma mi sfogo un attimo da giovanissimo appassionato.
Ho iniziato ad osservare alle elementari con un Konus 50 su una traballante mini AZ, per poi passare per diversi strumenti (anche un pessimo newton barlowato) fino all'attuale mia strumentazione.
Ho passato diverse fasi, sono stato anche solleticato dalla smania dell'astrofotografia, all'inizio, ma dopo uno scatto ad M42 ho mandato tutto a quel paese
Mi sono districato nella giungla a colpi di batoste economiche (leggasi strumenti bidoni) e piacevoli scoperte, prendendo con le pinze quanto di detto in giro.
Il mio parere è che nell'era del web si ha troppo, troppe informazioni, il tutto troppo facilmente accessibile, ed esattamente come in ogni altra disciplina, è venuta meno la cara e vecchia autorità. Questa democratizzazione ha portato ad una volgarizzazione totale della disciplina astronomica e della sua percezione verso il grande pubblico: ad esempio le schiere di giovanotti che scendono in piazza per la Thunberg e non sanno nemmeno cosa sia un Aliseo, oppure i giovani fissati con le caciarone e cafone (e piccole) "imprese" di Elon Musk, i ragazzi che seguono lo youtuber divulgatore di turno (più attore e commediante che esperto) che spara esagerazioni modaiole sull'acqua su Marte, le fosfine venusiane, senza poi conoscere neanche una formulazione qualitativa delle leggi di Keplero, benché meno saper riconoscere un pianeta nel cielo.
Il problema è che si viene a creare un divario tra quello che il pubblico crede che di conoscere a sufficienza e quello che in realtà c'è davvero da conoscere.
Da una parte i report osservativi di persone che buttano l'occhio all'oculare e dopo 30 secondi richiudono tutto, millantando chissà quali impressioni e pareri (magari osservando a 600x con dei 4"), dall'altro (non me ne voglia) il prof Ivano con i suoi dettagliatissimi report e disegni che accingono a nomenclature criptiche "schiapparellesche" a cui faccio fatica anche io a stare dietro (e sono uno studente magistrale di scienze planetarie): e difatti la maggior parte dei suoi report rimane senza risposta, così come eventuali discussioni associate ad immagini che cercano di andare oltre la foto, discutendo della attività solare o della natura di formazioni geologiche lunari o macchie di albedo marziane. Eventuali approfondimenti o chit-chat connessi al post di immagini divengono immediatamente OT se non sono complimenti o critiche.
Devo parlare delle vergognose discussioni e faide dei fotografi hi res a cui abbiamo assistito negli ultimi anni? A volte mi chiedo se sta gente abbia mai messo l'occhio all'oculare tra una ripresa e l'altra. Una roba vergognosa, assurda, andata al di là della normale competizione (presente anche nella scienza "vera"), delle lotte infantili a suon di fantomatiche denunce. Si dovrebbero vergognare.
D'altro canto, come istruirsi? Le riviste sono carta straccia pura, piene di pubblicità e stupidaggini varie, i siti personali di astronomia sono solamente siti di recensioni (che fioccano dall'altro del guru permaloso di turno), il sito UAI è abbandonato, fioccano le associazioni astrofile spillasoldi al curioso di turno, i forum sono pieni di stronzate: "Con un dob si vede meglio", "un dob è meglio" (un newton 150 mediocre su una montatura di compensato?), "i Maksutov Skywatcher sono strumenti formidabili in alta risoluzione", "gli acromatici fanno schifo", etc... Devo parlare della "letteratura?
O abbiamo immondezzai immondi e prolississimi fatti con lo stampino di "introduzioni all'Astronomia" scritti da fantomatici esperti e venduti a due soldi su Amazon, o abbiamo testi scrupolosi ma "paleolitici" come il Price (a proposito, sti visualisti pallettari potrebbero pure aggiornarsi ed integrare il loro sapere ottocentesco alla luce delle nuove scoperte, abbiamo una mappa geologica di Marte globale, abbiamo delle mappe di albedo ad alta risoluzione e rimaniamo a parlare di "canali" e nomenclature confusissime?).
E' tutto, a mio parere, più simile ad uno sport che ad una attività scientifica amatoriale: dell'inseguimento manuale dei pianeti a 500x con un dobson di legno, allo star hopping, dai disegni discutibili ai pastrocchi photoshoppati con editing basato su IA che stan venendo fuori ora (tra cui metto dentro anche Peach).
Alla fine di questo sfogo mi permetto di dire che: manca educazione. Manca il sapere, mancano i libri, manca la pazienza ("osservare" un pianeta significa stare minimo mezz'ora all'oculare, ad esempio), manca voglia di condivisione vera. Il 90% degli astrofili odierni sono foto amatori convertiti all'imaging astronomico, che non ha alcun interesse intrinseco nella disciplina e negli oggetti, a cui interessano solamente i click ed i like sui social e non vedono alcuna differenza tra una uscita in spiaggia durante la "blue hour" ed una uscita astronomica in montagna. Punto.
Ad osservare, documentarsi ed a prendere freddo (o caldo) cercando di accendere i neuroni rimangono sempre i soliti 3-4 (guarda caso più o meno partecipanti a questo forum).
Abbiamo oggi possibilità osservative e di imaging mai concepite fino a pochi anni fa, abbiamo ottimi telescopi e montature a prezzi che non avrei mai immaginato (ho un catalogo Celestron 1998...
) e le sprechiamo a "vaccate". E' anche vero che con le sonde interplanetarie si è allargata la forbice tra il contributo amatoriale e lo stato dell'arte, ma la puntualità e la copertura osservativa che gli amatoriali possono offrire (vedasi impatti atmosferici su Giove) possono essere solo sognate mediante gli strumenti professionali.
Si tratta solamente di passare più tempo sui libri e sugli oculari che sui forum
P.S. se qualcuno volesse metter su un blog sull'osservazione astronomica amatoriale, soprattutto in ambito planetario, con tanto di tecniche, excursus storici, report ed approfondimenti sulla realtà fisica dei pianeti e degli oggetti, mi troverebbe disponibile
Antonio D.
Meade ACF 12" f/10, TecnoSky acro 152 f/6, TS 102 ED f/11
CGEM DX
15x70 USM, Canon 10x30 IS II