Nel primo caso il Papilio equivale quasi a portarsi in giro un buon microscopio stereoscopico: sul versante orientale dell'Adamello dove abbondano rocce con cristalloni di pirosseno, mica, anfibolo e feldspati il Papilio può fare veramente la gioia degli appassionati di rocce e minerali. Se gli anni scorsi mi portavo sempre in giro la mia mazzetta da geologo per staccare di tanto in tanto qualche pezzo di roccia e guardarmelo sotto la lente, quest'anno ho sentito meno il bisogno di smartellare (che tra l'altro sarebbe proibito trovandomi nel Parco dell'Adamello-Brenta) e mi sono goduto dioriti, tonaliti e gabbri da comoda distanza. E negli sfasciumi dei conoidi di deiezione sul versante dolomitico sono riuscito a trovare anche qualche fossile e qualche bel cristallo di calcite.
Ma soprattutto sono riuscito a osservare in dettaglio un po' di rettili e anfibi dei laghetti alpini: rane, girini, salamandre e serpentelli, ma anche chioccioline d'acqua dolce, crostacei, larve d'insetto e pesciolini. E dato che il binocolo era il regalo per il compleanno di mia moglie abbiamo finito per litigare per il possesso del medesimo, col risultato che a Natale ne riceverò uno tutto mio
![Smile :)](./images/smilies/icon/smile.gif)
Ho trovato ottima la definizione nella visione ravvicinata, meno quella nella visione "normale", affetta da luce diffusa. Praticamente nulla la profondità di fuoco ma insomma non si può avere tutto, e poi il binocolo è leggerissimo e sono riuscito a usarlo con gli occhiali, perdendo soltanto un piccolo settore esterno del campo visivo. Davvero un binocolo ben riuscito.
(@Pier: sono andato in giro due settimane col berretto della Zeiss che mi hai omaggiato, informati se mi spetta una percentuale sulle vendite in Trentino...
![Mr. Green :mrgreen:](./images/smilies/icon/mrgreen.gif)