O almeno questo ERA il suo compito, oggi è decisamente demodè, sostituita dal ben più prestante sistema satellitare GPS. O almeno questo vale finché durano le pile.
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Ciò nonostante, la bussola mantiene intatto tutto il suo fascino: questo ago che imperterrito continua ad indicarci la strada è da secoli il compagno fedele delle nostre escursioni.
Attualmente non vi è che l’imbarazzo della scelta nell’individuare la bussola più adatta alle nostre abitudini, ricordiamoci però che tutte discendono e trovano la loro massima espressione nelle bussole militari, ed allora, facciamo assieme una passeggiata in loro compagnia e, per una volta, saranno proprio loro l’argomento delle nostre conversazioni.
Barker MkIII (GB) e W. & Gurley (USA)
Iniziamo con due capostipiti, due bussole che hanno posto le basi per una produzione enorme e di altissimo livello, utilizzate in tutto il Mondo e replicate in milioni di esemplari sia nel campo militare, sia in quello civile.
Eppure non potrebbero essere più diverse fra loro: la Gurley semplicissima e funzionale, la Barker estremamente sofisticata, impermeabile con visione prismatica otticamente regolabile, alidada di madreperla immersa in liquido, camera di compensazione per la temperatura, costruzione robustissima in ottone, precisione ai limiti del possibile.
Tutto perfetto allora ? E’ il massimo possibile delle bussole militari ?
La sua grave colpa è quella di essere costruita con metalli costosi e con tecniche costose. Pertanto è una bussola che è perfetta quando la Nazione è in pace, ma diventa troppo onerosa in caso di guerra: l’ottone con cui è costruita diventa molto più utile nella produzione dei bossoli dei proiettili, in fin dei conti le bussole si possono fare anche con altri materiali !
Ecco quindi che la nostra bellissima MkIII è in dotazione ai corpi militari inglesi fino allo sbarco in Normandia: a quel punto viene sostituita da una altra bussola, la TG Mark I, totalmente diversa e che vedremo in seguito, costruita in semplice bachelite, con smorzatore non più idraulico, ma molto più semplificato.
La nostra Barker è quindi perfetta, ma costosa, ciò nonostante è stata adottata da molti eserciti, Italia compresa, sia nella sua versione originale, sia in versione alleggerita, come ad esempio, per l’Esercito di Israele.
E la nostra povera Gurley ?
Avrà il grande merito di essere di una costruzione economica e molto semplice ma, costruita bene e con buoni materiali, di essere di uso immediato e molto precisa.
Sarà lei a dare origine a quella successiva perfezione che sarà la Cammenga M27 e a tutta la miriade di copie di infima qualità che imperversano il mercato delle bussole.
Una ultima nota: entrambe le bussole sono altamente radioattive, il Radio 226 utilizzato per la luminescenza si dimezza dopo 1600 anni, pertanto saranno ancora pericolosamente radioattive per molte migliaia di anni.
Naturalmente in tempo di guerra era un particolare di ben poca importanza, ma se oggi le tenete in collezione, considerate che la loro radioattività è di migliaia di volte quella naturale e che sono delle ottime produttrici di gas Radon 222.
Pertanto, se le volete collezionare, nulla di male, ma almeno informatevi su come e dove conservarle.
Se invece le volete utilizzare, suggerisco di cercare le versioni moderne del dopo guerra, costruite senza materiali altamente radioattivi.