Scrivo queste mie impressioni solo per rispetto all'invito di Paolo, maestro sempre prezioso, oltre che signorile e piacevolissimo compagno di spedizione. Per ogni seria considerazione rimando alla sua recensione. Non mi reputo all'altezza di dare giudizi tecnici oggettivi, quindi vogliate gradire delle semplici impressioni personali. Tra tutto quello che io e Paolo abbiamo provato all'EXA il nuovo Geovid è senz'altro il binocolo che mi ha colpito di più. L'ambiente dell'interno padiglione, che vedete nelle foto, comporta i limiti di valutazione facilmente intuibili, per altro c'era la possibilità di inquadrare campi abbastanza lunghi, con piani successivi ben definiti dalle stesse strutture architettoniche. Illuminazione mista e complessa : naturale dai lucernari, poi alogene, incandescenza e sodio. Negli stand c'erano sorgenti di ogni tipo. C'era però anche la possibilità di isolare abbastanza facilmente le diverse sorgenti per valutazioni differenziate. Il Geovid mi piace molto esteticamente, in entrambi i formati, con un design molto HI-TECH ma classico ed insolito insieme, un tetto porroso (se mi passate il termine!) originale e proporzionato. Alla vista in pianta, e più ancora laterale e di 3/4 lo trovo stupendo! Il materiale esterno offre un contatto piacevole, liscio ma "caldo" e con ottimo grip. Per le mie zampe eccellente ergonomia, presa naturale e salda, tubi ben distanziati pur nella generale compattezza, ottimo bilanciamento, peso non da piuma, prossimo al chilo, ma credo proporzionato alla natura di telemetro. Peso che non mi turba affatto, ma vi ricordo che sono abituato a porrazzi da 1.600, come il mio PIF ! Non ricordo i dati ufficiali ma tra i 2 formati credo ci sia una differenza di peso minima, anche l'aspetto è molto simile. Alla vista ed al tatto i materiali e la costruzione mi sembrano di eccellenza. Ineccepibili tutti i movimenti : fuoco, diottra (+o-4), oculari e regolazione interpupillare si muovono regolari e pastosi, senza lassità o impuntamenti. Estrazione pupillare buona, credo adatta anche agli occhiali. Dopo brevissima illustrazione di un uomo Leica ho imparato ad usare il telemetro, di comando semplicissimo ed intuitivo. La risposta al comando attivatore è pressochè istantanea, le cifre led rosse appaiono nel campo inquadrato nitidissime e ben leggibili ma non troppo invasive. Non so se esiste la possibilità di regolarne la luminosità o se, meglio ancora, esiste una regolazione automatica di adeguamento al livello d'illuminazione della scena. Le cifre appaiono orizzontali per una distanza interpupillare media, per la mia (72) si inclinano, come mi accade con la bussola dei marini. Non so se esiste una regolazione. Non ho approfondito le molte funzioni e sono agli antipodi della caccia, ma il giochino telemetrico acchiappa assai ! Come campo inquadrato il 10x42 mi appare abbastanza ampio, come un 10x50 classico, credo oltre i 60 gradi. L'8 mi sembra significativamente più ristretto, più di quanto mi sarei aspettato per il diverso formato. In entrambi l'immagine nel suo insieme mi ha molto colpito. Cristallina, contrastata, con una visione rilassata, plastica, appagante, netta ma non aggressiva o innaturale. Impressione di notevole tridimensionalità e, per quanto possibile valutare lì, impressione di buona profondità di campo. La messa a fuoco è abbastanza veloce ed intuitiva, per entrambi distanza minima 5m. Il 10 mi è apparso complessivamente più piacevole dell'8, mi sembra esaltare di più tutte queste belle caratteristiche. Sfruttando le molte strutture costruttive ho cercato di valutare a mano libera aberrazioni geometriche varie ed il panning, ma non sono riuscito ad avere sensazioni attendibili. Così come l'eventuale differenza di resa tra centro e bordi. Per valutare la resa cromatica di tutte le ottiche provate inquadravo una striscia di muro bianca, illuminata da una lama di luce naturale (giornata di sole pieno) proveniente da un lucernario. Poi un pannello da stand bianco, illuminato da una lampada alogena. Su entrambi i soggetti cercavo di alternare velocemente occhio nudo ed ottica, per farmi un'idea del viraggio. Con il Geovid ho avuto una sensazione direi neutra, simile a Swaro e Nikon EDG, più caldo dello Zeiss HT (meno freddo dei Vicrory precedenti?), più freddo di Meopta. Sul contenimento del cromatismo, cercando controluce, aste e bordi lampada vicini e lontani, ho avuto una sensazione ottima, ma ci faccio molta tara. Ecco, tutto quì. A parte le mie personalissime sensazioni da inesperto il design, lo schema ottico Perger-Porro II, le mille funzioni telemetriche pur in un'ottica universale, ne fanno senza dubbio una novità vera, concreta. Intendendo per novità vera qualcosa che prima non c'era. Prezzo stellare, si parlava di 2.700 euro. Di più....nin zò !
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