Oggi dalle ore 14:20 fino alle 15:40 ho osservato anch'io Venere.
Rintracciare il pianeta in pieno giorno è stato semplicissimo; è bastato puntare il binocolo TASCO INTERNATIONAL 7x35 mod. 400 nel punto stimato.
Una volta presi dei riferimenti sono entrarti in scena l'onnipresente rifrattore altazimutale TECHNO 50/630 e lo spotting scope PHANTOM ST ED 20-60X80A.
C'era un po' di turbolenza, però la visione della falce del pianeta era incantevole.
La miniatura restituita dal 50 mm con il circle T HM25 era davvero fiabesca; a 25X gli effetti della turbolenza erano in pratica invisibili.
L'immagine del pianeta appariva ferma sebbene piccola.
A 50X, utilizzando l'oculare di serie di questo telescopio (f 12,5), ecco comparire la classica e inconfondibile visione a cui sono abituato da oltre 28 anni.
Sebbene la focale dello strumento, il residuo cromatico era visibile (sotto questo aspetto, Venere non perdona!).
La fase era al 20% e la falce ben delineata.
Il corno nord mi è apparso più scuro rispetto a quello sud e inoltre con la cuspide non altrettanto pronunciata; l'estremità della punta appariva arrotondata/raccordata.
Il terminatore appariva più scuro rispetto al manto del pianeta e così pure, ma in maniera più marcata mi è parso il bordo illuminato del disco, nella sua zona centrale; immagine molto bella, in barba alla turbolenza.
Le "calotte", fatto salvo l'inscurimento a carico del corno nord, erano ben luminose, al pari del resto del manto del pianeta.
Per approfondire sono dunque passato a 70X (K9); la turbolenza era ancora ben sotto controllo.
Con questi ingrandimenti ho avuto conferma di quanto percepito al terminatore, mentre dalla parte opposta, con il profilo che un po' ribolliva, ho notato che l'inscurimento nella parte centrale del bordo illuminato del pianeta si estendeva degradando un po' verso ai poli (l'estensione in latitudine era dunque maggiore di quanto avevo visto a 50X).
Più per sfizio che per altro, ho poi confrontato su Venere un OR circle T da 4 mm e un SR 4.
A 157,5X il TECHNO mostrava ancora bene il pianeta, sebbene l'immagine fosse abbastanza scura; a causa del seeing però, a parte l'ingrandimento maggiore, non si vedeva niente di più rispetto a 70 X.
Nel SR 4 l'immagine mi è parsa un filo più corretta rispetto al OR 4; quest'ultimo però di contro mostrava un'immagine meno scura.
Parallelamente è stato un piacere osservare Venere al PHANTOM, su treppiede RpOptix T2.
La turbolenza palesava maggiormente i suoi effetti negativi rispetto al 50 mm, però allo spotting scope ED il pianeta risultava candido; fatto salvo gli effetti dovuti alla Ns. atmosfera, lo strumento non mostrava evidenti residui cromatici, confermando la bontà di questo cannocchiale terrestre.
Con un manto tanto candido l'inscurimento del terminatore mi è apparso molto meno contrastato.
Dalla parte opposta percepivo anche con questo 80 mm un inscurimento nella zona centrale del bordo del disco illuminato, però a causa del profilo frasatgliato dalla turbolenza, quest'ultimo mi appariva molto più sottile.
Il corno nord appariva effettivamente meno brillante rispetto a quello sud, ma con una differenza sensibilmente meno marcata e la relativa cuspide non era altrettanto appuntita quanto quella sud; sarebbe stato bello poter contare su un seeing migliore.
Impressionante e rilassante è stato zoomare avanti e indietro da 20X fino a 60X, con il suo oculare di serie.
L'immagine fino a 40x era davvero appagante; il campo vastissimo, anche a 60X.
Mi sono divertito a sfruttare l'intero campo piatto di questo spotting scope, lasciando che il pianeta entrasse, scorresse ed infine uscisse dal campo, per innumerevoli volte, senza il minimo effetto di decadimento dell'immagine.
Peccato che io non disponga di altri oculari per questo strumento.
Mi sarebbe piaciuto poter contare su un seeing migliore, per provare ad osservare Venere anche con il rifrattore 152/1216.
Sarà per un'altra volta (in settimana sono al lavoro, quindi non mi restano che il Sabato e la Domenica, meteo e impegni vari permettendo).