Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
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Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Questa sera vi presento una novità che molti appassionati stavano aspettando. Si tratta di un binocolo stabilizzato (2°), made in Japan. E’ dotato di ottiche ED, è ben impermeabilizzato, fornisce un campo di vista grandangolare completamente sfruttabile (nell’uso diurno) sino al bordo e una durata delle batterie superiore a 30 ore. Prezzi a partire da 1700 euro con 30 anni di garanzia su ottica e meccanica e 5 sulle componenti elettroniche. Buona visione e buona lettura.
Articolo completo: https://www.binomania.it/recensione-kit ... s-18x50ed/
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Piergiovanni Salimbeni - tester e giornalista
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Impeccabile come sempre!
E anche i canon r.i.p.
Mi chiedo solo come faccia ad essere la pupilla e il campo visivo circolare, se il tutto non è diaframmato a 46mm, cioè al diametro dell'obiettivo dove troncato.
E anche i canon r.i.p.
Mi chiedo solo come faccia ad essere la pupilla e il campo visivo circolare, se il tutto non è diaframmato a 46mm, cioè al diametro dell'obiettivo dove troncato.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Ciao. Dove lo hai letto? Copio e incollo dal paragrafo relativo ai prismi: Il Kite Optics ABC 18×50 ED ha una pupilla di uscita pari a 2,77 mm che è quasi perfettamente circolare, se si eccettua il cut-off interno dovuto molto probabilmente alla forma degli obiettivi frontali".
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Peccato peso e dimensioni elevate.
Attendo la recensione di un 20x42
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Aggiungici l’estrazione pupillare insufficiente 

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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Da possessore del CANON 15x50IS, apprezzo sicuramente che il KITE 18x50 abbia sotto il pancione un attacco fotografico da 1/4", seguendo il buon esempio del CANON 15x50IS e 18x50IS.
Però, solo ad occhio, mi pare che quel foro fotografico sia piuttosto spostato verso gli obbiettivi, ovvero non perfettamente baricentrico se usato sul piano circa-orizzontale, ed ancora più problematico se si punta in alto se fosso molto OCULARE-PESANTE, a tale proposito sarebbe facile determinare se quel foro è baricentrico, oppure di quanto è disassato dal baricentro e verso gli obbiettivi.
Sembrerebbe una attenzione eccessiva, ma dopo un CANON 18x50 IS e poi l'attuale CANON 15x50IS, io ho sperimentato che è bellissimo avere una buona stabilizazione, ma che se si osserva molto a lungo su soggetti relativamente fissi, il poter mettere facilmente anche uno stabilizzato su un monopiede, oppure un cavallettino, ha la sua logica d'uso e la sua indubbia comodità.
Voglio dire che la stabilizazione non toglie minimamente il fattore peso del binocolo ed il peso delle braccia per sostenerlo.
Guardando bene il filmato del KYTE e confrontandolo con il mio CANON 15x50IS, ho notato di quanto i ROMBOID-PRISM del KYTE ingombrano come i PRISMI di PORRO II del mio CANON 15x50IS e quindi mi chiedo che vantaggio avrà mai la KYTE a usare sia i meno performanti PRISMI A TETTO interni + i ROMBOID PRISM, con un prevedibile aggravio di perdita di luminosità, di maggior PESO e di maggiori COSTI.
Un plauso per l'eccellente livello di stabilizazione, molto meno per il campo non totalmente piatto per un'uso astronomico.
Infine, vista l'esuberante stabilizazione, se la KYTE proponesse una ipotetica versione da 22-25x50 , troverebbe in me molta più attenzione e più propensione all'acquisto

Però, solo ad occhio, mi pare che quel foro fotografico sia piuttosto spostato verso gli obbiettivi, ovvero non perfettamente baricentrico se usato sul piano circa-orizzontale, ed ancora più problematico se si punta in alto se fosso molto OCULARE-PESANTE, a tale proposito sarebbe facile determinare se quel foro è baricentrico, oppure di quanto è disassato dal baricentro e verso gli obbiettivi.
Sembrerebbe una attenzione eccessiva, ma dopo un CANON 18x50 IS e poi l'attuale CANON 15x50IS, io ho sperimentato che è bellissimo avere una buona stabilizazione, ma che se si osserva molto a lungo su soggetti relativamente fissi, il poter mettere facilmente anche uno stabilizzato su un monopiede, oppure un cavallettino, ha la sua logica d'uso e la sua indubbia comodità.
Voglio dire che la stabilizazione non toglie minimamente il fattore peso del binocolo ed il peso delle braccia per sostenerlo.
Guardando bene il filmato del KYTE e confrontandolo con il mio CANON 15x50IS, ho notato di quanto i ROMBOID-PRISM del KYTE ingombrano come i PRISMI di PORRO II del mio CANON 15x50IS e quindi mi chiedo che vantaggio avrà mai la KYTE a usare sia i meno performanti PRISMI A TETTO interni + i ROMBOID PRISM, con un prevedibile aggravio di perdita di luminosità, di maggior PESO e di maggiori COSTI.
Un plauso per l'eccellente livello di stabilizazione, molto meno per il campo non totalmente piatto per un'uso astronomico.
Infine, vista l'esuberante stabilizazione, se la KYTE proponesse una ipotetica versione da 22-25x50 , troverebbe in me molta più attenzione e più propensione all'acquisto


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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
La forma del KITE è particolare ma si potrebbe snellire come per esempio ha fatto VIXEN con il suo 16x50.
L'estrazione pupillare di 15,5 mm dovrebbe essere sufficiente in molti casi, fermo restando che chi utilizza il binocolo con gli occhiali, sarebbe bene che verificasse prima di eventualmente fare l'acquisto.
L'estrazione pupillare di 15,5 mm dovrebbe essere sufficiente in molti casi, fermo restando che chi utilizza il binocolo con gli occhiali, sarebbe bene che verificasse prima di eventualmente fare l'acquisto.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
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, Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Il dato di fabbrica è di per sé al limite, e Piergiovanni attesta nel suo video che con gli occhiali da sole non è riuscito ad inquadrare tutto il campo visivo.
Quindi per quanto mi riguarda l’estrazione pupillare è
Quindi per quanto mi riguarda l’estrazione pupillare è

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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
SAMUELE, tu cosa ne pensi della ridondante tecnologia dei PRISMI a TETTO + i ROMBOID PRISM mangia luce, a bordo del KYTE 18x50?
Due semplici prismi di PORRO, meglio ancora due ancor più efficienti PORRO II, avrebbero svolto molto meglio lo stesso identico lavoro di raddrizzamento delle immagini e di accomodamento dell'apertura intraoculare.
Possibile che la cosa appaia tecnicamente perdente, alla voce di maggior assorbimento di luce, solo a me?
Mi piacerebbe un parere di OTTAVIANO FERA, noto esperto dei sistemi prismatici.

Due semplici prismi di PORRO, meglio ancora due ancor più efficienti PORRO II, avrebbero svolto molto meglio lo stesso identico lavoro di raddrizzamento delle immagini e di accomodamento dell'apertura intraoculare.
Possibile che la cosa appaia tecnicamente perdente, alla voce di maggior assorbimento di luce, solo a me?
Mi piacerebbe un parere di OTTAVIANO FERA, noto esperto dei sistemi prismatici.


Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Con il leica hdplus 8x32 e occhiali normali un foro stretto con black out- con occhiali montatura fine e naselli in gomma divaricati ad arte godibilissimo tutto il campo.Relativo quindi "con gli occhiali da sole" - da provare con strumenti adatti.Ogni bino e' un caso a se.
Pentax Papilio 6,5x21 - Nikon SE 8x32 - Swarovski NL 8/12 x42 - Leica HD Plus 10x32
APM 70 ED 45 - APM HI-FW 12,5 mm - UFF 18 mm
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Giovanni,Giovanni Bruno ha scritto: ↑24/04/2024, 15:27 SAMUELE, tu cosa ne pensi della ridondante tecnologia dei PRISMI a TETTO + i ROMBOID PRISM mangia luce, a bordo del KYTE 18x50
…
Da quello che leggo sul sito Kite, questo sistema di stabilizzazione nasce proprio con i prismi a tetto e funziona con quelli, nel senso che i prismi sono montati sui bracci oscillanti del gimbal le cui oscillazioni sono governate da attuatori che si occupano di compensarle con adeguati contro-movimenti.
Considerando i vincoli costruttivi (mi riferisco alla necessità di tenere molto vicine le lenti degli obiettivi, tanto da doverle moncare, che per me non ha altra spiegazione se non di dover adattare gli obiettivi alle dimensioni del corpo stabilizzante) ritengo che il tutto venga giocato sulla compattezza del sistema e sulla leggerezza delle masse in gioco, nel senso che forse non si potrebbero ottenere gli stessi risultati con prismi più grandi e/o distanti, che inevitabilmente determinerebbero una maggiore massa inerziale o una minore reattività/risposta alle correzioni degli attuatori.
Se questa ipotesi è vera ( e non riesco a pensare ad altra motivazione per quegli obiettivi così “anomali” ) allora i prismi di porro sono necessariamente fuori gioco per via del loro intrinseco maggior ingombro e massa.

@blake 69
Sicuramente con le lenti a contatto il problema dell’estrazione pupillare viene azzerato per tutti. La mia osservazione si riferiva ad una situazione tipo, cioè a quella in cui deve valutarsi se lo strumento si adatti alle necessità di un portatore di occhiali, non ad una situazione ottimale, in cui è l’osservatore che si adatta alle condizioni dello strumento

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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Quoto.blake 69 ha scritto: ↑24/04/2024, 16:05 Con il leica hdplus 8x32 e occhiali normali un foro stretto con black out- con occhiali montatura fine e naselli in gomma divaricati ad arte godibilissimo tutto il campo.Relativo quindi "con gli occhiali da sole" - da provare con strumenti adatti.Ogni bino e' un caso a se.

Dipende molto dalla montatura degli occhiali.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Le lenti a contatto. Che ricordi.
nel tentativo disperato di vedere attraverso sua maesta' habicht 8x30w provai quella stregoneria;il tentativo di togliersele senza averne le capacita in mezzo al bosco per il bruciore e la sensazione di corpo estraneo mi fa ancora sorridere.
avuto e venduto 3 volte l'asburgico,ma nn demordo,nn getto la spugna
nel tentativo disperato di vedere attraverso sua maesta' habicht 8x30w provai quella stregoneria;il tentativo di togliersele senza averne le capacita in mezzo al bosco per il bruciore e la sensazione di corpo estraneo mi fa ancora sorridere.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Samuele, la cosa illogica è che con dei prismi di PORRO, meglio i PORRO2, i prismi interni proprio non hanno nessun motivo di esserci.
Poco fa ho parlato al telefono con OTTAVIANO FERA, riconosciuto GURU dei sistemi prismatici della strana architettura dei KYTE STABILIZZATI ed anche lui è rimasto stupito dal fatto che i KYTE funzionano con i prismi a TETTO + i ROMBOID PRISM, un mare di vetro e di RIFRAZIONI e RIFLESSIONI in più senza un vero motivo pratico·

Poco fa ho parlato al telefono con OTTAVIANO FERA, riconosciuto GURU dei sistemi prismatici della strana architettura dei KYTE STABILIZZATI ed anche lui è rimasto stupito dal fatto che i KYTE funzionano con i prismi a TETTO + i ROMBOID PRISM, un mare di vetro e di RIFRAZIONI e RIFLESSIONI in più senza un vero motivo pratico·


Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Si vede che il prisma a tetto interno, fa le veci del vap a soffietto dei canon.
La stabilizzazione agisce su quel gruppo ottico lì.
La stabilizzazione agisce su quel gruppo ottico lì.
Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Sì, a rigor di logica è come dice vale75.
Di fatto, però, mi rendo conto che, almeno per quanto mi riguarda, si conosce ben poco sul funzionamento dei sistemi di stabilizzazione, nel senso che sono noti per lo più gli elementi esteriori/sommari dei vari sistemi, ma è ben più difficile trovare spiegazioni e/o capire come effettivamente si verifchi la stabilizzazione dell'immagine nell'oculare (ad esempio, anche la spiegazione del VAP viene semplificata con immagini/video bidimensionali, mentre le vibrazioni sono tridimensionali)
Di fatto, però, mi rendo conto che, almeno per quanto mi riguarda, si conosce ben poco sul funzionamento dei sistemi di stabilizzazione, nel senso che sono noti per lo più gli elementi esteriori/sommari dei vari sistemi, ma è ben più difficile trovare spiegazioni e/o capire come effettivamente si verifchi la stabilizzazione dell'immagine nell'oculare (ad esempio, anche la spiegazione del VAP viene semplificata con immagini/video bidimensionali, mentre le vibrazioni sono tridimensionali)
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Il brevetto dice già tutto quel che serve sapere; agli operatori del settore, però.
Naturalmente:
https://data.epo.org/publication-server ... cument.pdf
TUTTO il resto sono soltanto dettagli, ovvero IP custodite gelosamente e fermamente difese da chi il brevetto lo ha depositato, come del resto avviene sempre in tutti i casi del genere.
Detto in parole povere, know-how, insomma.

Naturalmente:
https://data.epo.org/publication-server ... cument.pdf
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Molto esaustiva la descrizione del brevetto, da cui si comprende che il PRISMA a TETTO è collegato rigidamente alla meccanica attuatoria della stabilizazione elettro-meccanica.
Vero che il brevetto è generico, nel senso che andrebbe bene sia con un rifrattore in cui si osserva in linea con l'oculare in asse, che con un binocolo, dove per adeguarsi alle varie distanze interpupillari di vari osservatori diversi, si utilizza ANCHE un ROMBOID PRISM.
Ciò non toglie che il sistema KAMAKURA se usato su un binocolo, richiede due distinti gruppi prismatici, con tutte le maggiori riflessioni e rifrazioni conseguenti.
La luce resa in uscita del 86%, fotografa con precisione quanto tutte le componenti ottiche attraversate assorbono.
Ricordo che per uno SKYROVER 8x42 ED, con i soli prismi erettori interni, dichiara un passaggio della luce del 91% .
Ciò detto, i 2° di stabilizazione dei KYTE-KAMAKURA sono un valore eccellente e di grande valore pratico sul campo.

Vero che il brevetto è generico, nel senso che andrebbe bene sia con un rifrattore in cui si osserva in linea con l'oculare in asse, che con un binocolo, dove per adeguarsi alle varie distanze interpupillari di vari osservatori diversi, si utilizza ANCHE un ROMBOID PRISM.
Ciò non toglie che il sistema KAMAKURA se usato su un binocolo, richiede due distinti gruppi prismatici, con tutte le maggiori riflessioni e rifrazioni conseguenti.
La luce resa in uscita del 86%, fotografa con precisione quanto tutte le componenti ottiche attraversate assorbono.
Ricordo che per uno SKYROVER 8x42 ED, con i soli prismi erettori interni, dichiara un passaggio della luce del 91% .
Ciò detto, i 2° di stabilizazione dei KYTE-KAMAKURA sono un valore eccellente e di grande valore pratico sul campo.


Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Su allbinos i 2 canon 10x30 e 12x36 hanno registrato 88% di trasmissione luminosa, quindi la differenza è ben poca con i doppi prismi del kite.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Vero, perchè un conto è dichiarare un valore e un discorso diverso poi verificarlo strumentalmente con una misura sulla mass production; complici non soltanto le tolleranze.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
La "gabbia" cardanica sembra occupare 2,3 volte lo spessore del prisma (pagina 14 del brevetto), quindi oltre cinque volte la superficie trasversale dello stesso, quindi capisco perché non usino i porro o porro II, visto il loro ingombro (soprattutto trasversale) il corpo del binocolo diverrebbe immenso e oggettivamente poco gestibile a mano.
Binocoli: Orion 2x54 • Ibis Horus 5x25 • Pentax Papilio 6,5x21 • Shuntu 8x20 ED • Vortex Vanquish 8x25 • Vixen Ultima 8x56 • Canon 10x30 IS II • Nikon Action EX 16x50 • William Optics 22x70 apo • Docter Aspectem 40x80 ED
Telescopi: SYW AE-72 76/1400 • LOMO 80/480 • Celestron C8 xlt 203/2030 • Newton Optical 200/1650 • Dobson 406/1830
Telescopi: SYW AE-72 76/1400 • LOMO 80/480 • Celestron C8 xlt 203/2030 • Newton Optical 200/1650 • Dobson 406/1830
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Penso sia molto soggettivo il confort con questo binocolo, ad esempio i miei occhiali da sole sono molto piu' spessi di quella da vista di mia figlia. Va senz'altro provato.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Non so, a me è stato detto che si tratta di una questione prettamente di pesi e ingombri da quanto hanno evidenziato i loro progettisti.Giovanni Bruno ha scritto: ↑25/04/2024, 8:43 Molto esaustiva la descrizione del brevetto, da cui si comprende che il PRISMA a TETTO è collegato rigidamente alla meccanica attuatoria della stabilizazione elettro-meccanica.
Vero che il brevetto è generico, nel senso che andrebbe bene sia con un rifrattore in cui si osserva in linea con l'oculare in asse, che con un binocolo, dove per adeguarsi alle varie distanze interpupillari di vari osservatori diversi, si utilizza ANCHE un ROMBOID PRISM.
Ciò non toglie che il sistema KAMAKURA se usato su un binocolo, richiede due distinti gruppi prismatici, con tutte le maggiori riflessioni e rifrazioni conseguenti.
La luce resa in uscita del 86%, fotografa con precisione quanto tutte le componenti ottiche attraversate assorbono.
Ricordo che per uno SKYROVER 8x42 ED, con i soli prismi erettori interni, dichiara un passaggio della luce del 91% .
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Sarà..... Però funziona........ e funziona da Dio, non solo la stabilizzazione ma anche la resa ottica e anche come pesi ingombro ed ergonomiaGiovanni Bruno ha scritto: ↑24/04/2024, 19:29 Samuele, la cosa illogica è che con dei prismi di PORRO, meglio i PORRO2, i prismi interni proprio non hanno nessun motivo di esserci.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Vuoi dirci che lo hai provato?
Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Io provai abbastanza di giorno,un Kite Apc 16x42 e anche se nn superiori otticamente ai Canon, complessivamente un connubio molto soddisfacente come prestazioni globali, ottica/stabilizzazione.
Pure comodo nonostante le pupille troncate e non grandissime.
Pure comodo nonostante le pupille troncate e non grandissime.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
La disamina tecnica dei doppi prismi per ogni canale ottico-meccanico non mina minimamente il pregio dell'ottima stabilizazione e leggerezza dei KYTE ACRO da 16x42 e dei KYTE APO 18x50.
Dico pure che la sirena del KYTE 20x42, canta suadente al mio orecchio, a causa del mio personalissimo gusto per gli alti ingrandimenti in uno stabilizzato.
Non di meno, mi da fastidio sapere che se lo comprassi, una piccola quota del prezzo pagato andrebbe al raddoppio dei prismi, come pure almeno un piccola parte del peso è nascosta in quel raddoppio dei prismi.
Non era e non è mia intenzione denigrare i binocoli stabilizzati KYTE, ma solo un ragionamento tecnico e quindi neutrale, sulla loro particolarissima architettura ottica.
Se la cosa ha dato fastidio, non era certo nelle mie intenzioni.

Dico pure che la sirena del KYTE 20x42, canta suadente al mio orecchio, a causa del mio personalissimo gusto per gli alti ingrandimenti in uno stabilizzato.
Non di meno, mi da fastidio sapere che se lo comprassi, una piccola quota del prezzo pagato andrebbe al raddoppio dei prismi, come pure almeno un piccola parte del peso è nascosta in quel raddoppio dei prismi.
Non era e non è mia intenzione denigrare i binocoli stabilizzati KYTE, ma solo un ragionamento tecnico e quindi neutrale, sulla loro particolarissima architettura ottica.
Se la cosa ha dato fastidio, non era certo nelle mie intenzioni.


Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
no, alludevo al kite 16x42 che ho da tempo e che ritengo abbia la stessa tecnologia riguardo al sistema di prismi e stabilizzazione
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Oggi mi sono riguardato la recensione del KYTE APC 18x50 ED vs KYTE 16x42 ACRO, in modo particolare sui risultati sulla tabella di mira ottica AMERICANA, dove il KYTE 18x50 ED segna dei risultati nettamente superiori al KYTE 16x42 ACRO.
Se mai ve ne fosse bisogno, vi si legge di quanto un maggior ingrandimento possa fare a livello di risoluzione, certo, vi sono pure 8 mm in più di diametro che in genere contano poco.
Assai mi piacerebbe che PIERGIOVANNI estendesse il test della mira ottica, inserendo anche i risultati del pari diametro e pari ED, CANON 18x50, sia a mano libera che su cavalletto, tanto per dare una ancora più precisa dimensione al KYTE APC 18x50ED.
Solo il confronto con un pari stabilizzato, un pari diametro di 50mm ed un pari ED, può dare un responso di alta precisione ed attendibilità.

Se mai ve ne fosse bisogno, vi si legge di quanto un maggior ingrandimento possa fare a livello di risoluzione, certo, vi sono pure 8 mm in più di diametro che in genere contano poco.
Assai mi piacerebbe che PIERGIOVANNI estendesse il test della mira ottica, inserendo anche i risultati del pari diametro e pari ED, CANON 18x50, sia a mano libera che su cavalletto, tanto per dare una ancora più precisa dimensione al KYTE APC 18x50ED.
Solo il confronto con un pari stabilizzato, un pari diametro di 50mm ed un pari ED, può dare un responso di alta precisione ed attendibilità.


- piergiovanni
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Ciao, l'11 di maggio, all'evento in Valtellina, verrà un appassionato con un Canon 18x50, spero, avremo tempo, per fare qualche test 

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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Grazie PIERGIOVANNI.



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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della
, Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
https://vm.tiktok.com/ZGebfvDLV/
Corrado Morelli dice che il Kite 16x42 è il binocolo suo preferito da mettere nello zaino. Quindi siamo saliti a 4 Kamakura funzionanti
Marco Lucchinelli ha invece accennato ad un effetto trascinamento che su Kite non c’è. Anche se un cliente che li ha provati ha scelto l’Alpen.
Corrado Morelli dice che il Kite 16x42 è il binocolo suo preferito da mettere nello zaino. Quindi siamo saliti a 4 Kamakura funzionanti

Marco Lucchinelli ha invece accennato ad un effetto trascinamento che su Kite non c’è. Anche se un cliente che li ha provati ha scelto l’Alpen.
Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Sto seguendo la discussione su Birdforum relativa al Sig Sauer HDX e considerando i vari riscontri al problema degli abbagliamenti sono andato a cercare cosa dicono al riguardo sul forum CloudyNigts.
La prima discussione che ho trovato su questi Kamakura è quella relativa al Kite 18x50 ED, e lì ho scoperto che un numero significativo di utenti ha constatato che la luce verde del led della stabilizzazione diventa visibile nell’oculare destro quando gli occhi si adattano al buio.
Insomma, sembra proprio che a dispetto della buona reputazione che negli anni ha conquistato Kamakura, le personalizzazioni che la casa produttrice accorda ai vari marchi stiano determinando una serie di problemi abbastanza seri, forse perché non è stato dedicato un tempo sufficiente per testare ciascun modello prima di metterlo in commercio.
La prima discussione che ho trovato su questi Kamakura è quella relativa al Kite 18x50 ED, e lì ho scoperto che un numero significativo di utenti ha constatato che la luce verde del led della stabilizzazione diventa visibile nell’oculare destro quando gli occhi si adattano al buio.
Insomma, sembra proprio che a dispetto della buona reputazione che negli anni ha conquistato Kamakura, le personalizzazioni che la casa produttrice accorda ai vari marchi stiano determinando una serie di problemi abbastanza seri, forse perché non è stato dedicato un tempo sufficiente per testare ciascun modello prima di metterlo in commercio.

Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Mettici pure il sottoscritto dato che quando l'ho comprato Corrado mi ha telefonato per avere notizie e se l'è comprato subito dopo....T1Z1AN0 ha scritto: ↑14/06/2024, 12:09 https://vm.tiktok.com/ZGebfvDLV/
Corrado Morelli dice che il Kite 16x42 è il binocolo suo preferito da mettere nello zaino. Quindi siamo saliti a 4 Kamakura funzionanti![]()
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Tutte cose che ha già spiegato e chiarito Piergiovanni qui nel forum:Samuele ha scritto: ↑16/06/2024, 7:48 Sto seguendo la discussione su Birdforum relativa al Sig Sauer HDX e considerando i vari riscontri al problema degli abbagliamenti sono andato a cercare cosa dicono al riguardo sul forum CloudyNigts.
La prima discussione che ho trovato su questi Kamakura è quella relativa al Kite 18x50 ED, e lì ho scoperto che un numero significativo di utenti ha constatato che la luce verde del led della stabilizzazione diventa visibile nell’oculare destro quando gli occhi si adattano al buio.
Insomma, sembra proprio che a dispetto della buona reputazione che negli anni ha conquistato Kamakura, le personalizzazioni che la casa produttrice accorda ai vari marchi stiano determinando una serie di problemi abbastanza seri, forse perché non è stato dedicato un tempo sufficiente per testare ciascun modello prima di metterlo in commercio.![]()
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Allora avrai visto anche questa discussione:Samuele ha scritto: ↑16/06/2024, 7:48 Sto seguendo la discussione su Birdforum relativa al Sig Sauer HDX e considerando i vari riscontri al problema degli abbagliamenti sono andato a cercare cosa dicono al riguardo sul forum CloudyNigts.
La prima discussione che ho trovato su questi Kamakura è quella relativa al Kite 18x50 ED, e lì ho scoperto che un numero significativo di utenti ha constatato che la luce verde del led della stabilizzazione diventa visibile nell’oculare destro quando gli occhi si adattano al buio.
Insomma, sembra proprio che a dispetto della buona reputazione che negli anni ha conquistato Kamakura, le personalizzazioni che la casa produttrice accorda ai vari marchi stiano determinando una serie di problemi abbastanza seri, forse perché non è stato dedicato un tempo sufficiente per testare ciascun modello prima di metterlo in commercio.![]()
"29 su 65 EL bino hanno problemi con l'armatura. Sondaggio: sto cercando di ottenere alcuni numeri sui problemi relativi alle armature in gomma Swarovski.
E ci sono persone che non usano DEET e la loro armatura Swaro è ancora rotta. Quindi è un errore di progettazione che provoca il degrado in alcune normali condizioni di utilizzo. E questo è stato osservato nella nostra comunità attiva.
Ed è chiaro che non stiamo parlando di una percentuale totale sul globo, ma solo di utilizzatori attivi di BF Swaro. Ma, anche così, questo è preoccupante e sconvolgente per alcuni binocoli estremamente costosi che non dovrebbero avere un'incidenza così elevata di problemi di armatura sul nostro forum. Si tratta chiaramente di un problema della fabbrica, altrimenti riconosciuto indirettamente in alcune email, dal fatto che hanno detto che in futuro cambieranno la formula chimica."
Chi fa sbaglia.
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Re: Recensione del binocolo stabilizzato KITE OPTICS APC 18x50 ED
Infatti, basti soltanto pensare anche al noto problema di imporrimento della plastica che affligge diversi prodotti, di tutti i tipi.
Fabrizio Ferrario
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