Che cos’è il birdwatching?

Birdwatching significa “osservare gli uccelli”, tuttavia questa semplice parola può illustrare una semplice passione o una vera e propria professione. Del resto un appassionato alle prime armi, dopo anni di studio e dopo aver frequentato degli studi specifici, potrebbe diventare un ornitologo professionista, ossia uno scienziato che studia gli uccelli. Per questo motivo, anche in base all’impegno e alle proprie capacità, potrebbe trasformarsi da mero passatempo domenicale a una intera vita di studi.

 

Inizio con il confermare che esistono vari termini per descrivere quella che io definisco non solo una passione ma anche un’arte. I primi due sono abbastanza noti, il terzo, invece, è piu’ utilizzato in Gran Bretagna.

Birdwatching: con questa parola si descrive, come anticipato, l’osservazione generica degli uccelli
Birding: si utilizza per descrivere un’attività che prevede uno studio piu’ impegnativo rispetto al semplice “birdwatching. Ad esempio, pratica “birding” chi studia le nidificazioni di una specie, chi fa censimenti, e così via.
Twitching: come anticipato, è il meno noto qui in Italia ed è un termine britannico con cui si descrive l’attività dei birders che inseguono gli uccelli rari precedentemente individuati. Il significato in italiano è “spasmo”. Questo termine fu coniato negli anni Cinquanta da due birdwatchers britannici che utilizzavano la motocicletta alla ricerca di specie rare. Pare che durante il lungo e freddo inverno britannico, il passeggero si contorcesse per il freddo e da lì fu impiegato questo termine un po’ originale.

Immagine: la pratica del birdwatching racchiude un’ampia gamma di attività

Ritengo, inoltre, che si possa (forse un po’ superficialmente) suddividere in vari livelli questa passione.

 

Livello base: l’osservazione casuale


Praticare birdwatching all’inizio potrebbe significare osservare gli uccelli all’interno di un capanno installato in un’oasi naturalistica, oppure scrutare una mangiatoia dalla finestra della propria abitazione. In tal caso, quasi sempre, si utilizza un binocolo 8x, 10x e un piccolo manuale di riconoscimento.

Immagine: Gli eventi organizzati da Binomania sono spesso una occasione per far nascere nei più piccoli la passione per il birdwatching 


Livello intermedio: iniziare a gestire una lista

Il passo successivo di solito consiste nella voglia di tenere un diario o una lista di tutte le specie osservate e magari tentare di superare quella dell’amico piu’ esperto. Spesso questo genere di catalogazione è alquanto dozzinale, non si cita il numero di esemplari, la zona di avvistamento o il comportamento ma solo quale uccello è stato inquadrato grazie al proprio binocolo.

Di solito, a questi livelli si inizia a pretendere un binocolo di discreta qualità, per non affaticare troppo la vista e magari uno spotting scope che consenta di aumentare la possibilità di catalogazione.

La guida di riferimento è quasi sempre questa:

 


Livello avanzato: catalogare per territorio

 

Se la voglia di praticare birdwatching è elevata, si potrebbe percepire l’esigenza di spostarsi rispetto alla propria abitazione o alla solita oasi, per osservare nuove specie. Per questo motivo, alcuni birdwatchers, iniziano a completare la propria lista, inserendo anche la zona in cui è stata osservata una specie. Comprenderete, quindi che per fini di ricerca anche amatoriale, sarà piu’ produttivo citare gli avvistamenti di un’aquila reale osservata in provincia di Varese e di un’altra in provincia di La Spezia.  Oltre a un ottimo binocolo e a un eventuale spotting scope, l’appassionato di livello avanzato inizia a utilizzare manuali specifici, libri tematici, applicazione per birdwatchers, come ad esempio “Natura List”.

Ad esempio da appassionato di rapaci non posso che consigliarvi questi:

 

 

I fanatici del birdwatching: alla ricerca di specie rare in giro per il mondo

 

Chi di voi ha visto il film “The Big Year”, stranamente tradotto in italiano: “Un anno da Leoni”?. Beh consiglio a tutti di guardarlo, magari con i propri amici e i propri figli. Sono narrate con tono ironico ma intelligente, le gesta di tre birders che stanno tentando di vincere il famoso Big Year, una gara di birdwatching, dove attraverso la mera fiducia, viene nominato il birdwatchers dell’anno, ossia quello che ha visto piu’ specie. Non è necessario fotografarle, ma è sufficiente dichiarare di averle viste. Molto strano vero? Una circostanza da gentiluomini d’altri tempi, ma anche questo è tipico nel “birdwatching”.

Questa breve divagazione serve proprio per farvi comprendere che arrivati a un certo livello, gli appassionati (che in tal caso ormai sono birders a tutti gli effetti) sentono il desiderio di spendere i propri risparmi per esplorare altre nazioni, alla ricerca di specie rare.  

Immagine: la locandina del Film – Copyright DisneyPlus https://www.disneyplus.com/



Nella mia vita ho incontrato qualcuno di questi personaggi, mi è rimasta impressa, ad esempio, una coppia tedesca che al posto di aggiornare la propria passione motociclistica con una motocicletta piu’ performante vagava per l’Europa grazie a una vecchia bicilindrica BMW GS80 degli anni Ottanta, due binocoli Zeiss Dialyt 8×56 e una tenda mezza rattoppata. Lo scopo era osservare specie rare. Ricordo che li incontrai sulle Alpi Apuane in Toscana circa venti anni fa quando ancora la mia passione per questo genere di osservazioni era agli albori e vagavo spesso con una Aprilia Pegaso 650 alla ricerca di bei panorami da fotografare.

 

 Le competizioni di birdwatching


In America e in Gran Bretagna ci sono spesso concorsi per appassionati di birdwatching, talvolta con premi molto interessanti.
L’America Birding Association, infatti, come già anticipato, organizza il Big Year che è una competizione annuale e il Big Day, dove, invece, contano le specie viste in 24 ore.

Lo scorso anno è stata organizzato dal noto sito globalbirding.org  in collaborazione con Zeiss, il “Global Big Day”. Personalmente ero nel Team Brabbia Swamp (Palude Brabbia) insieme ad alcuni volontari della Riserva Naturale Palude Brabbia.  E’ stata una giornata particolarmente interessante con in piu’ l’eccitazione di partecipare a una vera competizione. Abbiamo osservato qualche decina di specie ma non ci siamo ovviamente piazzati sul podio, dato che altre squadre concorrevano per nazione. Quest’anno mi piacerebbe organizzare una squadra nazionale! Vi terrò informati.

Immagine: Il “Brabbia Swamp Team” durante la competizione dello scorso anno

 

 

I professionisti del settore: gli ornitologi

 

Ed eccoci arrivati al livello massimo, quelli degli ornitologi professionisti, e con tale aggettivo, intendo persone retribuite per la propria attività. In Italia, purtroppo, non esiste una laurea specifica in Ornitologia. Nella maggior parte dei casi è consigliabile laurearsi in Scienze Naturali o in Biologia e successivamente iscriversi a qualche master specifico. In realtà, qui in Italia questa è una professione ancora un po’ atipica, dove spesso conta piu’ la pratica che la teoria. Esistono, di fatto, anche validi ornitologi con la laurea in Scienze Politiche e che hanno acquisito nozioni e esperienza sul campo nel corso degli anni.

Il mio consiglio, ovviamente, è di seguire sin dalle scuole superiori dei corsi devoti allo studio della Natura. Quindi, giovani appassionati di birdwatching, forse è arrivato il momento di pianificare il vostro futuro corso di studi!

Immagine: Andrea Corso è uno degli ornitologi piu’ conosciuti in Italia. Potete seguirlo su: https://www.facebook.com/andrea.corso.756

Ma di cosa si occupano, nello specifico, gli ornitologi professionisti?
Principalmente effettuano censimenti, studiano le nidificazioni, le specie rare o si occupano di conservazione ambientale. L’inanellamento, poi, è una delle attività principale e che consente di studiare con precisione le migrazioni degli uccelli.  Molti ornitologi, inoltre, lavorano presso le Università, per enti statali o privati occupandosi spesso della conservazione ambientale. Ultima ma non meno importante è la parte riguardante la pubblicazione dei risultati ottenuti su riviste scientifiche o divulgative.


N.B.
Tutti gli appassionati posso diventare inanellatori, senza essere ornitologi professionisti, di solito basta seguire un corso, (ad esempio quelli gestiti dall’ISPRA) sostenere l’esame di abilitazione e conseguire l’abilitazione.

Immagine: gli attrezzi del mestiere! Foto, cortesia https://www.lipupaludebrabbia.it/

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Applicazioni, manuali e siti web utili per i birdwatchers

 

Prima dell’avvento di Internet i birdwatchers si scambiavano informazioni attraverso dei servizi telefonici che consentivano di ascoltare un messaggio registrato delle specie più importanti e degli avvistamenti più recenti. Con l’avvento di Internet tutto è cambiato: la velocità nello scambio di informazioni è mutata rapidamente e sono iniziati a comparire mailing list, newsletters, forum e siti web.

Da qualche anno, inoltre, grazie all’avvento delle applicazioni per smartphones, è anche possibile gestire le proprie osservazioni e verificare quelle degli altri, attraverso delle “APP” specifiche. In questo modo, appena un iscritto, vedrà una specie rara, tutti gli iscritti saranno a conoscenza di questo avvistamento e potranno partire, “armati” di  binocolo e spotting scopes, alla ricerca di una specie mai vista.

Applicazioni per smartphone: Consiglio  “NaturaList” e “Ebird” della Cornell Lab

Siti web per appassionati: Ornitho.it

Le associazioni  nazionali piu’ importanti per gli amanti del birdwatching sono: EBN e la LIPU
Tra le regionali posso citare una delle piu’ attive che è : Liguria Birding