Porro giapponesi per astronomia. Preview

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Nell’ultimo periodo Binomania si è dedicata principalmente ai binocoli per uso naturalistico, tuttavia, avendo a cuore le richieste dei lettori, appassionati delle osservazioni astronomiche, ho deciso di recensire , grazie alla collaborazione di tre aziende di settore, tre binocoli di diverso formato che negli anni passati hanno tolto il sonno a  tantissimi astrofili ed anche al sottoscritto.

a partire da sinistra: SkyMaster 14×100, Fujinon 16×70,Vixen Ultima 9×63 e “l’intruso ma non troppo” Nikon SE 8×32

Il primo è  lo SkyMaster 14×100, un gigante giapponese, di altri tempi, con il classico indistinguibile profumo orientale. Dopo vane ricerche nell’usato ho scoperto che sono ancora in vendita, in vari formati. Per tale motivo ho chiesto ai proprietari di ADF Genova  un esemplare in prestito. Molti lettori che hanno superato i 40 anni, li ricorderanno anche marchiati “Vixen”. Quello era un periodo in cui si dovevano mettere da parte 3 o 4 stipendi per ambire ad un binocolo da 100 mm, definito da tutti “gigante” ma era anche un periodo fatto di cieli più bui e comete più luminose. Chi fra i lettori ha avuto il privilegio di ammirare , ad esempio, la Hale Bopp in un binocolo simile?

100 mm, un diametro irraggiungibile per molti appassionati degli anni 90.

Molto probabilmente , alcuni fra voi, si chiederanno perchè ho deciso di testare un formato cosi luminoso come il 14X e poco avvezzo a cieli medio-inquinati. La risposta è semplice. A Giugno avrò la possibilità di osservare sotto un cristallino cielo di montagna, ove potrò carpire le sue reali potenzialità. Ovviamente non mancherà una prova crepuscolare naturalistica. Beh, ad essere sincero, in parte l’ho già fatta..non potevo resistere. Ricordate la “famosa tovaglia a pallini” che abbiamo usato durante il test dei crepuscolari? Or bene con il 14×100 forse avrei potuto contare anche le briciole:…

Il secondo binocolo, mi è stato inviato direttamente da Fujinon Germania, trattasi del “mitico” Fujinon 16×70 FMTX che sino a pochi anni or sono, quando l’acquisto di un binocolo angolato era una follia per pochi, rappresentaa il punto di arrivo per l’appassionato di binocoli dritti senza oculari intercambiabili. Il Fujinon è noto per la usa ottima resa ai bordi, grazie al campo quasi totalmente piano  e per i 4° di campo che consentono di compiere osservare molto, molto interessanti, senza dover necessariamente investire in un treppiede  e testa pesanti e costosi.

Il Fujinon 16×70 si è rilevato, per anni, il miglior acquisto per il binofilo appassionato di osservazioni astronomiche

L’ultimo è stato per anni, il binocolo astronomico a mano libera per eccellenza, sto parlando del Vixen Ultima 9×63 che mi è stato gentilmente inviato da Alpinhunting. Le sue caratteristiche principali erano il peso contenuto e il discreto diametro delle lenti, che sotto un cielo di alta montagna non ha mai fatto rimpiangere i piccoli telescopi, seppur il suo campo apparente sia molto, molto piccolo.

63mm in meno di un chilogrammo di peso, il sogno Vixen, in parte assuefatto dal modesto campo di vista

Tre binocoli con prismi di Porro, tutti e tre progettati e costruiti in suolo giapponese, tre modi differenti per osservare il cielo, volgendo un occhio al passato con la nostalgia che ne consegue.
Le premesse sono buone, il ritorno “al Porro” mi pare apprezzabile, non solo per i lettori ma anche  per il  sottoscritto.
Rimanete in attesa di ulteriori sviluppi

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