Da appassionato di binocoli con prismi di porro e possessore di Nikon 8×30, desidero condividere le mie impressioni sul binocolo Nikon 10×35 E II. Dopo anni di utilizzo dei binocoli della serie SE, ho avuto il piacere di testare questo modello gentilmente fornito da Nital, il distributore italiano dei prodotti Nikon. Attualmente disponibile al prezzo di 999 euro Iva inclusa, il binocolo è accompagnato da una garanzia ufficiale del distributore italiano di 10 anni. Nel corso di questo video e articolo, esploreremo insieme le sue caratteristiche tecniche, i suoi pregi e difetti, e le mie impressioni pratiche sul campo.
Il binocolo è spedito in una scatola color oro, sul lato destro si nota l’adesivo che pubblicizza i dieci anni di garanzia Nital. All’interno della scatola, si trova una borsa in cordura morbida di ottima qualità, un paraluce per gli oculari, due tappi copri obiettivi privi di sistema di fissaggio, e una bretella dal design classico in similpelle e tessuto. Inoltre, è inclusa una guida multilingua, il certificato di garanzia della Nital e un altro certificato con il numero di serie e il modello, che attesta la garanzia Nikon.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Questo binocolo fa parte della serie Nikon E II che è disponibile nel formato 8×30 e nel formato 10 x 35. Le differenze dimensionali tra i due binocoli sono evidenti, il più piccolo 8×30 pesa 575 grammi mentre il 10×35 è dichiarato per pesarne 625. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso pari a 628 g senza tappi e copri obiettivi perfettamente in linea con quanto dichiarato. Il binocolo è un classico “prismi di Porro”, ha una livrea nera, una rivestimento in pelle sintetica che aumenta il grip, l’unico vezzo di colore concesso è dato dalle scritte “Nikon 10 x 35 7° WF” sopra il coperchio sinistro del prisma. Nella parte frontale della cerniera si può vedere il numero di serie. Il binocolo non è impermeabilizzato o riempito in azoto tuttavia la costruzione è decisamente robusta, come si nota quando si tenta, invano, di far flettere l’archetto, premendo sugli oculari.
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FIG.2 – Il Nikon 10×35 E II non è impermeabilizzato ma mostra ugualmente i muscoli, per robustezza e finezza dei particolari
L’interno del tubo ottico è notevolmente ben progettato, caratterizzato da una vernice opaca e da vari diaframmi. Con una larghezza di 126 mm e una lunghezza di 133 mm, propone una forma molto ergonomica, come ci si può attendere dalla maggior parte dei binocoli con prismi di Porro. È sufficiente un leggero movimento del dito indice per mettere a fuoco, anche se è possibile utilizzare anche il dito medio, se preferito. La qualità costruttiva è eccellente, confermando la reputazione di Nikon per la produzione di prodotti di alta qualità.
Modello
Peso
Dimensioni
Nikon 10×35 E II
628
126×133
Il sistema di messa a fuoco si avvale di una piccola manopola zigrinata, che consente una rotazione fluida senza blocchi, sebbene non sia altrettanto fluida come ad esempio quelli della serie EDG o Monarch HG. La distanza minima di messa a fuoco che ho calcolato è di 290 cm, superiore ai 5 metri dichiarati da Nikon. Per raggiungere l’infinito, è necessario ruotare la manopola in senso orario di esattamente un giro e poco meno di un quarto, circa 380° gradi nel mio caso. Dopo questa posizione, c’è ancora un po’ di corsa rimanente per completare un quarto di giro completo.
La profondità di campo del binocolo è ovviamente inferiore a quella del 8×30, teoricamente pari al quadrato del suo ingrandimento, quindi da 100 metri all’infinito. Tuttavia, grazie all’accomodamento visivo soggettivo, è possibile godere di immagini discretamente a fuoco anche a distanze inferiori.
FIG.3 – Il 10×35 ha meno profondità di campo dell’8×30
Modello
Distanza minima di messa a fuoco rilevata (dichiarata in 5 metri)
Senso di rotazione
Raggiungimento dell’infinito dalla distanza minima
Nikon 10×35 E II
290 cm
orario
380°
OTTICA
Obiettivi
Il Nikon 10×35 E II utilizza vetri acromatici Eco Glass privi di arsenico o piombo. Le immagini sono nitide, altamente contrastate e l’abberrazione cromatica è ridotta al minimo, offrendo un’esperienza visiva molto piacevole. Potrebbe essere giustamente insignito della sigla “ED”, considerando che ci sono binocoli con un’aberrazione cromatica superiore che si fregiano di tale sigla. La tonalità dei bianchi è leggermente virata verso il caldo, conferendo una resa cromatica che apprezzo particolarmente.
FIG.4 – Un primo piano sugli obiettivi Eco Glass
Oculari
Personalmente trovo gli oculari del Nikon 10×35 E II molto comodi: hanno le dimensioni giuste (diametro 40.25 mm) per essere utilizzati anche con una distanza interpupillare non molto elevata. Alla mia distanza interpupillare di circa 66 mm, la distanza degli oculari è ottimale (23.40mm) e il naso non tocca i paraluce, grazie alla morbida gomma che li riveste. I paraluce degli oculari possono essere facilmente abbassati per chi indossa gli occhiali. Il diametro della lente di campo è di 22.30mm.
La estrazione pupillare dichiarata da Nikon è di 13,8 mm. Ho misurato la distanza dalla lente di campo al bordo del paraluce con un calibro, tenendo conto di un piccolo foglio di silicone sulla lente di campo per evitare danni al binocolo. In queste condizioni, ho ottenuto una misurazione di 10.50 mm. Consiglio quindi ai portatori di occhiali di verificare il loro confort osservativo.
Il campo visivo fornito da questo binocolo è notevolmente ampio, pari a 122 metri a 1000 metri, corrispondenti a circa sette gradi di campo con la formula classica, che consente di ottenere quindi un campo apparente di 70 gradi. Si tratta di un binocolo grandangolare, che consente un’immersione impeccabile nella scena.
FIG.5 – Un primo piano sugli oculari del Nikon 10×35 E II
Prismi
La pupilla di uscita di questo binocolo si è dimostrata perfettamente circolare e non ho notato alcuna vignettatura, il che è un risultato veramente eccellente. I prismi sono di alta qualità e composti da vetro giapponese BAK4, che ha un indice di rifrazione superiore rispetto ai prismi BAK4 più economici prodotti in Cina. Analizzando i riflessi interni attraverso la pupilla di uscita, è evidente che i progettisti hanno creato un binocolo di alta qualità.
FIG.6 – La pupilla di uscita del Nikon 10×35 E II
Trattamento anti-riflesso
Il binocolo è stato ottimizzato con un trattamento antiriflesso su ogni superficie ottica, sia delle lenti che dei prismi. Questo trattamento si manifesta con un piacevole colore giallo-rosa sugli obiettivi e un rosa-giallo-verde sugli oculari. Penso che sia uno dei migliori trattamenti antiriflesso che abbia mai visto.
Durante la mia prova di specchiare i dettagli del viso, ho notato un’incredibile trasparenza: non riuscivo neppure a vedere la sagoma del mio volto, ma potevo osservare chiaramente dalla parte opposta degli oculari. Questo è indice di una buona trasmissione luminosa. Tuttavia, confrontata con i binocoli a tetto al top della gamma, la sua trasmissione luminosa al crepuscolo risulta inferiore. Stimerei che sia prossima al 85-88%, comunque non supera questi valori.
FIG.7 – Rispetto al piu’ economico Nikon Action 7×35 la qualità del trattamento è facilmente visibile anche in questa semplice foto comparativa
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
Come anticipato, il binocolo non è dotato di vetri a bassa dispersione. Ritengo sia giusto confermare le mie impressioni osservando nelle normali condizioni d’uso, guardando il paesaggio o la natura e cercando di verificare il reale cromatismo residuo, osservando dettagli in controluce, sottoponendo il binocolo alla classica prova del gazebo bianco e osservando il bordo lunare.
Nelle normali condizioni di osservazione, il contenimento dell’aberrazione cromatica è ben gestito, su una scala da 5 a 10, lo valuterei intorno al 7. Nell’osservazione del gazebo bianco, si percepisce la presenza di un’aberrazione cromatica verde-gialla-blu, che varia in base alle condizioni di illuminazione. Lo stesso si può dire per l’osservazione del bordo lunare.
Rispetto a un Vixen Ultima di differente formato (9×63), sebbene sia consapevole che non son comparative da effettuare, il Nikon ha dimostrato un miglior contenimento del cromatismo residuo sul bordo lunare. Se Nikon decidesse di utilizzare vetri a bassa dispersione, presumo che potrebbe diventare uno dei punti di riferimento nel settore.
FIG. 8 – In questa immagine è visibile la scritta 7° Wide Field
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale diventa evidente già a partire dal 40% dal centro del campo, manifestandosi con la presenza di un alone verde-giallo-violetto, soprattutto su soggetti e oggetti molto contrastati e luminosi, come ad esempio il testo sulle USAF CHART, tralicci, antenne, e il bordo lunare.
Curvatura di campo
Rispetto alla serie Nikon SE, in particolare al modello 10×42 che ho utilizzato per qualche anno, questo binocolo sembra offrire un campo visivo meno corretto. Le immagini iniziano a degradare già a partire dal 75% dal centro del campo. Tuttavia, il degrado è minimo. Per esemplificare, posso dire che osservando dei caseggiati a 1200 metri di distanza dalla mia postazione osservativa, portando i caseggiati ai bordi del campo visivo, si notano comunque i dettagli. Naturalmente, la zona delle persiane, ad esempio, risulta sfocata, ma la presenza della finestra è ancora ben visibile.
Provando a spostarsi verso il bordo del campo visivo, non si notano miglioramenti evidenti, il che suggerisce la presenza oltre alla curvatura di campo, di coma o astigmatismo.
Distorsione angolare
Questo binocolo presenta una distorsione angolare che potrei quantificare, anche se non ho strumenti di misura, a circa il 4-5%. Inizia a notarsi già verso il 60% dal centro del campo. Come ho già ribadito più volte, sono poco sensibile all’effetto palla rotolante. Tuttavia, devo ammettere di aver utilizzato con molto piacere questo binocolo, che mi è risultato poco faticoso e anzi rilassante durante l’osservazione, soprattutto in situazioni di panning.
Altre aberrazioni
Per quanto riguarda l’analisi delle altre aberrazioni, ho utilizzato il binocolo per osservare i campi stellari. Posso confermare che al centro del campo, le immagini sono molto puntiformi e non ho notato evidenti tracce di astigmatismo. Molto probabilmente, il degrado delle stelle che inizia a partire da circa il 75% del campo visivo è causato dalla coma. Tuttavia, devo confermare che le immagini non sono poi così degradate al bordo del campo visivo.
La panoramica sui campi stellari risulta decisamente molto piacevole, con un campo apparente di 70 gradi. Questo è ciò che di meglio si possa fornire nel senso che non è troppo esagerato come quello fornito da alcuni oculari astronomici, ma consente veramente di apprezzare l’osservazione delle stelle senza percepire il cosiddetto effetto “buco di serratura”. In questo caso, sebbene sia consapevole che si tratti di impressioni prettamente personali, trovo il Nikon 10×35 E II, a dispetto del suo piccolo diametro, un ottimo binocolo per osservare il cielo.
FIG. 9 – Questo piccoletto mi è piaciuto anche nelle osservazioni astronomiche
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Ecco i risultati del test eseguito con la USAF chart a 35 metri di distanza. I dati riportati nella tabella sono la media di tre osservazioni effettuate rispettivamente al mattino, a mezzogiorno e al crepuscolo.
Parametro
Risultato
Risoluzione delle righe orizzontali
Riesco a risolvere le righe del numero 2, a tratti percependo il numero 3.
Risoluzione delle righe verticali
Riesco a risolvere le righe del numero 2, a tratti percependo il numero 3.
Contrasto
Il contrasto è buono, ma non raggiunge le prestazioni ad esempio dei Nikon Monarch HG o degli EDG.
Nitidezza
La nitidezza è buona.
Tonalità dei bianchi
Confermo una tonalità calda dei bianchi.
Aberrazione cromatica
È già visibile dopo il 20-30% dal centro del campo, con un lievissimo alone blu-giallo-verde sulle righe nere.
FIG. 10 – Il risultato osservando la USAF CHART a 35 metri
PROVA SUL CAMPO
Birdwatching
Confermando quanto detto, questo binocolo non è impermeabilizzato, non dispone di una grande manopola di messa a fuoco e non offre una messa a fuoco breve come i migliori binocoli Nikon per il birdwatching. Tuttavia, devo ammettere che grazie al suo ottimo bilanciamento dei pesi, alla sua ergonomia, al grande campo apparente, alla buona resa dei colori e alla nitidezza, ritengo che possa essere estremamente soddisfacente anche per il birdwatcher che non richiede ottiche apocromatiche o un diametro più grande.
Inoltre, possiede una buona capacità di contenere la luce diffusa e il suo trattamento antiriflesso è veramente eccellente. Posso confermare di avere avuto ottime visioni dei voli a festoni dei rapaci e dei vari mobbing che ho potuto osservare nella mia valle in questo periodo.
Resta il fatto che, non essendo dotato di ottiche a bassa dispersione, talvolta si può riscontrare la presenza di cromatismo residuo sulle remiganti dei rapaci o durante l’osservazione di volatili su rami controluce. Tuttavia, nel complesso, le sue prestazioni e la soddisfazione nell’uso sono notevoli.
FIG.11 – Il Nikon 10×35 E II è perfetto per le osservazione del paesaggio
Osservazione del paesaggio
Osservando il paesaggio con il Nikon 10×35 E II, ci si rende conto che non è solo l’ottica a bassa dispersione o la presenza di campi grandangolari a decretare quale sia il miglior binocolo per questo genere di osservazioni. Ritengo infatti che, tra le centinaia di binocoli che ho utilizzato nel corso della mia attività di tester e come appassionato, il Nikon 10×35 sia uno dei binocoli che ho preferito nella osservazione del paesaggio.
Attualmente, onestamente, uso spesso con profitto un Nikon 8×30, ma devo ammettere che il campo apparente e i dieci ingrandimenti ben gestiti da prismi e obiettivi consentono di fornire delle immagini decisamente più dettagliate. Inoltre, grazie alla sua ergonomia, è possibile gestire a mano libera questo binocolo in una maniera che ritengo più stabile rispetto a un classico 10×32 con prismi a tetto. Si impugna alla perfezione, risulta discretamente bilanciato e la posizione delle braccia e delle spalle rimangono più larghe rispetto a impugnare un binocolo a tetto, consentendo di sforzare meno deltoidi e muscoli del collo.
Se dovessi dare un unico giudizio su questo binocolo, direi che è veramente ottimo per l’osservazione del paesaggio. Un altro fattore da non dimenticare è la tridimensionalità dei prismi di Porro che, eccetto alcuni particolari nuovi progetti dei prismi a tetto, risulta sempre superiore per la percezione di tridimensionalità. Di fatto, il Nikon 10×35 E II, pur non possedendo la profondità di campo dell’8×30, mostra un netto stacco tra i vari piani, il che personalmente risulta molto piacevole.
Osservazione astronomica
Come già espresso nel paragrafo relativo alle aberrazioni geometriche, ho apprezzato particolarmente il Nikon 10×35 E II anche nella osservazione astronomica. Le stelle al centro del campo sono puntiformi e il campo apparente è elevato. Ripeto, non ha ovviamente una trasmissione luminosa come i migliori binocoli 10×30 presenti sul mercato, ma questo formato abbastanza atipico consente anche di ottenere un fondo cielo più scuro, adattandosi alla perfezione all’osservazione nei cieli medi o inquinati.
Rileggendo la recensione dell’amico e collaboratore Piero Pignatta riguardante questo binocolo, potrete verificare che le sue impressioni collidono con le mie. Non è un formato grande per l’astronomia, ha un ingrandimento e una pupilla di uscita che potrebbero sembrare poco gestibili di notte, ma in realtà è veramente un binocolo che stupisce nella osservazione astronomica.
Il suo campo apparente ritengo che sia il non plus ultra per navigare lentamente da costellazione a costellazione. Ovviamente, non è possibile aspettarsi di riconoscere galassie come ad esempio con un 10×70, ma la naturalezza nel “panning” e il fondo cielo scuro, insieme a una buona resa dei colori, lo rendono un binocolo veramente molto interessante anche per l’appassionato di astronomia.
FIG.11- Un classico per gli appassionati dei binocoli con prismi di Porro
PREGI E DIFETTI
Pregi:
Design classico: per gli amanti dei prismi di Porro è senz’altro un acquisto da considerare.
Formato molto interessante
Campo grandangolare, nitido e contrastato
Prismi BAk-4 di ottima qualità, senza vignettatura
Ottimo trattamento anti-riflesso
Perfetto per le osservazioni del paesaggio e per navigare tra le costellazioni
Difetti:
Non impermeabilizzato: Per gli appassionati delle osservazioni outdoor in condizioni meteo non ottimali, la mancanza di impermeabilizzazione può rappresentare un limite.
Assenza di ottiche ED: Per i puristi e gli appassionati più esigenti, la mancanza di ottiche a bassa dispersione potrebbe essere considerata un difetto, anche se questo binocolo offre comunque prestazioni di alta qualità, in tal caso meglio rivolgersi alla serie HG MONARCH o EDG
FIG.12 – Il binocolo Nikon 10×35 è disponibile su Nikon Store
IN SINTESI
In sintesi, ritengo che il Nikon 10×35 E II sia una delle massime rappresentazioni dei binocoli con prismi di Porro ancora compatti e ben gestibili a mano libera. Trova la sua massima espressione, secondo il mio parere, nella osservazione del paesaggio e nella osservazione astronomica, senza disdegnare la pratica del birdwatching. Tuttavia, è importante tenere presente che non è impermeabilizzato e non dispone di ottiche ED, quindi per quelle specifiche sarebbe consigliabile considerare prodotti Nikon appositamente progettati.
La scelta tra un Nikon 8×30 e un 10×35 è molto soggettiva. Il 8×30 è forse più adatto alle osservazioni ultra grandangolari del paesaggio, mentre ritengo che il 10×35 sia migliore per le osservazioni astronomiche, anche sotto cieli medio inquinati. Resta sempre un fattore da considerare che i portatori di occhiali dovrebbero provare prima di acquistare, per assicurarsi che il binocolo soddisfi le proprie esigenze.
Ringrazio tutto il team di NITAL per aver fornito l’esemplare di questo test e per le preziose informazioni riguardo al prezzo, alla garanzia e alla disponibilità del prodotto. Vi invito ad acquistarlo direttamente tramite il sito Nikon Store o presso il vostro rivenditore di fiducia. Ricordo ai lettori di Binomania.it che ogni azienda che invia i prodotti in visione firma un patto di imparzialità giornalistica che mi concede la libertà di esprimermi senza restrizioni alcune.
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Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.
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