I lettori di Binomania, conoscono molto bene, la mia predilezione per i binocoli con prismi di porro: la loro tridimensionalità, le ottime prestazioni, in proporzione al prezzo di acquisto, il contenimento delle aberrazioni, me li hanno sempre fatti preferire, a parità di prezzo, ai binocoli con prismi a tetto.
Caratteristiche
Ingrandimenti (X) | 10 |
Diametro (mm) | 42 |
Prismi | Prismi di Porro Bak-4 |
Scafo ottico | Magnesio |
Campo reale | 6° |
Campo apparente | 60° |
Campo a 1000m | 105m |
Pupilla di uscita (mm) | 4.2mm |
Fattore crepuscolare | 17.6 |
Estrazione pupillare(mm) | 17.4 |
Minima distanza di messa a fuoco (m) | 5 |
Misure (mm) | 157 x 192 |
Peso (gr) | 710 |
Per tale motivo ero molto curioso di testare il Nikon 10×42 SE, soprattutto perché oltre-oceano pare un binocolo molto utilizzato nelle osservazioni naturalistiche.
Costruzione e Meccanica:
Il Nikon 10×42 SE fa uso di uno chassis composto di magnesio, questo lo rende particolarmente resistente e leggero, poco più di 700 grammi.
L’ergonomia tipica dei prismi di porro lo rende un binocolo facile da impugnare, con una presa sicura, personalmente, con questo binocolo che fornisce 10 ingrandimenti, sono in grado di contenere le vibrazioni , similmente al mio esemplare di Kowa Prominar 8.5X44 dotato di prismi a tetto.
Le braccia rimangono larghe e riesco a distribuire maggiormente il peso, riducendo le vibrazioni, anche dopo una lunga sessione di trekking.
Quando poi si fa uso di bastoni da trekking è davvero molto comodo, usarne uno, come se fosse un leggero monopiede.
Oltre a ciò il binocolo è perfettamente bilanciato. La protezione in gomma anti-scivolo è funzionale, anche con le mani sudate ed i guanti e le rifiniture sono molto curate.
Il binocolo è risultato collimato ed anche nell’uso stellare, dove si può notare maggiormente tale difetto, non ho percepito un disallineamento fastidioso.
Purtroppo, seppur il binocolo sia stato progettato per l’uso naturalistico, non è perfettamente tropicalizzato, difatto il Nikon 10×42 SE non è in grado di sostenere una prova JIS di immersione, ma di resistere, al massimo ad una lieve pioggerella.
Questo lo si nota anche dalla messa a fuoco esterna che, se si eccettuano gli Swarovski Habicht , gli unici ad avere un carrello centrale impermeabilizzato, pare possa essere definito semplicemente “splash proof”.
Discutendo con un paio di birdwatchers d’oltre-oceano , mi è stato confermato che però loro non hanno mai avuto problemi ad osservare sotto una lieve
pioggerella, ma non è certo il tipo di binocolo che si può lavare sotto un getto di acqua. I paraluce di gomma si possono abbassare per fornire una maggiore estrazione pupillare ai possessori di occhiali, ma in certe circostanze, soprattutto, in presenza di forti condizioni di illuminazione si dovrà leggermente arretrare il viso dal binocolo per ovviare a ciò che gli americani definisco “binoculars black-out”
La distanza interpupillare è regolabile da 56-72mm mentre la messa a fuoco si è dimostrata rapida e precisa, senza alcun gioco nei movimenti.
Il binocolo, inoltre, ha una messa a fuoco minima di soli 5 metri, ossia superiore a quella dei binocoli con prismi a tetto, dal medesimo ingrandimento, questa caratteristica potrebbe generare dei problemi per chi ama osservare gli insetti e gli animali a brevissima distanza, ma essendo un 10X con prismi di porro, vi sarebbe, ovviamente, la certezza di ottenere delle immagini sdoppiate.
Per avere informazioni a riguardo, in merito alla mia asserzione, riporto parte di un testo estrapolato da un mio vecchio articolo, che potete leggere nel box sottostante.
BOX MOLTI LETTORI AVRANNO NOTATO CHE OSSERVANDO SOGGETTI MOLTO VICINI, L’IMMAGINE FORNITA DAL BINOCOLO TENDE A SDOPPIARSI, IN UNA SPECIE DI “OTTO”, QUESTO DIPENDE DA DUE FATTORI: DALLA DISTANZA DEGLI OBIETTIVI FRA LORO E DALLA PREVARICAZIONE DELL’ OCCHIO PREVALENTE RISPETTO ALL’ ALTRO CHE HA LA MEGLIO, PROPRIO IN TALE FRANGENTE E CHE NON PERMETTE AL CERVELLO LA TOTALE INTEGRAZIONE DI ENTRAMBE LE IMMAGINI.
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Ottica:
Lenti e prismi
Nikon non dichiara la composizione delle lenti ma dalle prestazioni che forniscono le potrei definire a “a bassa dispersione”. Come ho spesso rammentato sul sito non è possibile fare una comparazione fra ottiche ED differenti, giacché, ho testato innumerevoli binocoli con caratteristiche dissimili.
Grazie al campo apparente di 60 gradi, gli oculari wide angle si sono dimostrati un valido compromesso fra il contenimento delle aberrazioni e la nitidezza, Si nota , talvolta, la presenza di luce diffusa nei pressi dei bordi, in alcune condizioni di illuminazione, ma che reputo contenuta e non in grado di inficiare il contrasto della immagine fornita al centro del campo.
Prismi
Sono dei prismi BAK4 ad alto indice di rifrazione, dotati di trattamento multi-strato
Curvatura di campo
Il binocolo presenta soltanto una lieve curvatura di campo, per raggiungere una immagine nitida al bordo, dopo aver messo a fuoco la zona
centrale, occorre solamente 1/8 di giro della manopola, ossia una inezia. Lo definirei un binocolo dotato di campo quasi perfettamente piatto. In questo frangente, giudico migliori sia la versione 8x32SE che la versione 12x50SE.
Distorsione angolare
Il Nikon mostra unicamente una leggera distorsione angolare in grado di compensare il classico effetto palla rotolante durante la fase di panning.
Fattore confermato anche in questo caso, dalla onnipresente prova effettuata osservando un palo della luce e nell’uso pratico.
Pupilla di uscita
Il Nikon 10×42 SE, possiede due pupille di uscita perfettamente sferiche e uniformi, con una perfetta uniformità della illuminazione anche ai bordi.
Cut-off dei prismi
Assente
Aberrazione cromatica
Il residuo cromatico si percepisce, unicamente in fortissime condizioni di illuminazione e su soggetti in controluce, nelle normali condizioni d’uso,
l’aberrazione cromatica è invece, inesistente al centro del campo e risulta percepibile solo ai suoi bordi estremi con il classico tenue alone blu-verde,
decisamente poco fastidioso. Nel complesso, è una immagine neutra nitida e luminosa…n sintesi la definirei “limpida” migliore rispetto a quella,
ad esempio della serie a tetto HG , con prismi a tetto,con tonalità calda e con un residuo cromatico maggiore.
Trattamento antiriflesso.
Mi è parso molto valido. Con la mera analisi visuale appare perfetto e privo di striature, tentando di riflettere la pagina di un quotidiano, mostra pochissimi particolari, fattore che denota l’alta capacità del trattamento di nviare la luce ai prismi , senza disperderla .
E’ uno fra i migliori trattamenti che ho avuto modo di testare nell’uso pratico.
Luminosità
A dispetto del diametro di soli 40mm, questo binocolo è molto luminoso, tanto che l’ho apprezzato anche nella osservazione delle costellazioni, ove non ho notato particolari differenze con un binocolo con il classico 10×50 se si eccettua il peso, decisamente a favore per il piccolo Nikon.
Uso pratico
Ho fatto uso di questo binocolo per circa tre mesi, portandolo con me spesso durante le sessioni naturalistiche, ma anche utilizzandolo da casa ed in montagna per osservare il cielo.
Ho avuto modo di compararlo con il mio Kowa 8.5×44 (TETTO) ed il Minox BP 8×44 BD (PORRO), con un Minox 8×42 serie BD (TETTO), con un General Hi-T 10×50 (PORRO) e con uno Swarovski 8×50 SLC. (TETTO) Sono consapevole che si trattino di mere impressioni dato che i binocoli presentano caratteristiche diverse l’uno dall’altro, ma tali indicazioni sono sempre ben gradite e richieste da molti lettori, perciò ho deciso, anche in questo caso, di citarle all’interno della recensione, pur non avendo valore di comparazione affidabile.
In generale ho apprezzato il campo di vista pari a 6° che risulta un ottimo compromesso fra immersione nella scena e contenimento delle varie aberrazioni, la sua leggerezza, e la resa ottica decisamente buona. Ho preferito non utilizzarlo in presenza di neve e pioggia, per i motivi di assenza di impermeabilizzazione appena citati, ma sono consapevole che non tutti gli utenti, amano passare il loro tempo libero al freddo e sotto la pioggia per poi vedere fugacemente un cervo o un capriolo.
Passo ora a descrivere le mie impressione pratiche nei vari settori di utilizzo
Birdwatching.
Ho apprezzato l’ingrandimento 10X che spesso fa la differenza per il riconoscimento della specie osservata, anche la resa ottica invidiabile è
perfetta in questo settore, dove si richiede purezza di immagini ed una buona capacità di far riconoscere i soggetti anche in presenza di un forte controluce.
Apprezzo molto la resa neutra di questo binocolo e non mi ha fatto rimpiangere in certe situazioni binocoli a tetto decisamente più costosi.
Qualche comparazione? Il Kowa 8.5×44 fornisce una immagine priva di aberrazione cromatica, mentre il Nikon ha una immagine più tridimensionale, il Minox BD 10x44BP è il più inciso al centro del campo, ma ha una campo apparente molto piccolo, mentre lo Swarovski 8×50 SLC è luminoso e molto corretto, ma è decisamente pesante
Astronomia
E’ un bel binocolo leggero, per osservare fugacemente le costellazioni e qualche oggetto luminoso, sotto un cielo medio si può osservare la Nebulosa M42,
i vari ammassi stellari invernali, e le galassie più luminose, tutte ovviamente percepibili come piccoli fiocchetti di luce, ben visibile la cometa Lulin..
Per gli amanti della astronomia, posso dire che il campo quasi piatto fornisce una immagine molto corretta sino a circa il 80% del campo, dopo si nota la presenza di coma che trasforma le stelline in piccole linette..ma devo dire che la resa totale è molto buona.
Qualche confronto? Il General Hi-T presenta delle stelle più puntiformi, ma una minore correzione ai bordi del campo campo ed è più pesante del Nikon,
il Nikon è una via di mezzo fra leggerezza e luminosità, anche la messa a fuoco, pur essendo composta da un carrello centrale, è priva di giochi e ecisamente precisa, di contro seppur lo Swarovski SLC 8×50 dovrebbe vincere in luminosità, grazie ai 50mm di diametro, i 10 ingrandimenti forniti dal Nikon 10×42 mi hanno concesso di apprezzare meglio gli oggetti del cielo profondo, come M42, M51, M31, M101 etc etc.Compare un deciso coma ai bordi, che ricordo non esserem visibile nella versione 12x50SE, prediletta da molti astrofili.
Uso terrestre
Ritengo sia il suo settore, ove si piazza fra i migliori binocoli che ho testato. Abbastanza leggero per essere trasportato in alta quota, fornisce una immersione nel paesaggio molto buona, la messa a fuoco è precisa, regge anche le situazioni con il sole nei pressi del cerchio di paesaggio inquadrato ed il campo quasi piatto, fornisce una immagine reale e gradevole
Qualche confronto? Anche in questo caso il Kowa 8.5×44, anche se da una immagine meno tridimensionale fornisce una migliore capacità di contenere le aberrazioni cromatiche, similmente allo Swift 8.5×44 che però ha un campo invidiabile, quasi prossimo agli 8à dichiarati. Il Nikon 10×42 SE è però è migliore del Kowa 8.5×44 nel contenimento dei riflessi, ed è più corretto ai bordi dello Swift, il Minox BP 10×44 BD è un cesello al centro del campo, ma possiede un campo reale inferiore, pari a 5°
In sintesi
Definirei il Nikon 10×42 SE, un ottimo binocolo per l’uso terrestre, valido nelle osservazioni degli animali e dell’avifauna a medio-lunga distanza.
Ribadisco che quando la qualità è molto alta, spesso le differenze fra un binocolo ed un altro derivano da fattori prettamente soggettivi, tuttavia la cosa certa è che a livello di meccanica, qualità ottica e luminosità il Nikon 10×42 SE si piazza di diritto fra i binocoli con prismi di porro che più prediligo
Consigli al costruttore?
Ben pochi: rivedrei il sistema delle conchiglie oculari e proverei a migliorare la impermeabilizzazione,n on sarebbe male un Nikon 10×42 SE con messa a fuoco interna e con la ottima qualità ottica del 12x50SE e dell’8x32SE..ma forse sarebbe pretendere troppo.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Agosto 2010. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Nital Spa cliccando sull’immagine qui di seguito.
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.