Gli amici più stretti sanno che da un paio di anni mi diletto nell’osservazione e nello studio del comportamento del corvo imperiale (Corax-Corax).
Lo scorso anno, con un pizzico di fortuna e molte ore di monitoraggio scovai un nido di questa scaltra specie a pochi km dalla mia abitazione. In quel periodo era diventata una vera e proprio abitudine trascorrere la pausa-pranzo o pianificare una camminata in luoghi che consentivano di sorvegliare a distanza gli amici pennuti e il giaciglio sapientemente costruito per accogliere le uova della loro progenie.

Sfortunatamente dopo aver abbandonato quest’abitudine, per qualche settimana, mi accorsi che il nido era completamente svanito. In un primo tempo attribuii la colpa alla mia memoria ed alla monotonia della parete che esibiva varie cavità dall’aspetto simile. In realtà, dopo aver analizzato minuziosamente le foto che avevo in archivio, mi accorsi che il nido era stato distrutto. Di contro gli amici pennuti, anche se la cova non era andata a buon fine, si facevano ammirare, sia mentre era posati sulla cima di qualche albero, sia con il grado di guardiani della zona, giacché, spesso e volentieri, li ammiravo mentre scacciavano varie specie di rapaci, soprattutto una coppia di poiane, con cui non parevano avessero un ottimo feeling.
I buoni propositi ,prima della cova, erano di scovare il nido, dato che in zona si trovava anche una possibile nidificazione del falco pellegrino. Il mio modus pensandi mi porta spesso, come un buon golfista, a cercare la mazza giusta per una buca specifica, per tale motivo necessitavo, nella prima fase, di un binocolo, compatto che occupasse poco spazio, che fornisse un ottimo panning, una buona messa a fuoco e che mostrasse delle immagini molto nitide. Mi ricordai di aver apprezzato molto la ricetta dei progettisti Nikon avente come ingrediente principale il sistema EDG. Per tale motivo decisi di prendere contatto con Nital che, come al solito, in men che non si dica, mi forni un bell’esemplare di Nikon EDG 8×32.
L’8×32 è un formato abbastanza compatto, leggero, dotato di un buon campo di vista, inoltre, la serie EDG si è sempre contraddistinta per la tonalità calda dei colori, per il contrasto deciso e per l’ ottimo mix di planarità di campo e distorsione angolare che concede un naturale e mai affaticante uso nel panning.

Del resto l’amico Alessandro Micheli, da molti conosciuto come “Corax”, utilizza con delizia proprio questo formato. L’assonanza fra la specie osservata e il conoscente ornitologo mi spinse a continuare con decisione a prediligere il Nikon EDG 8×32 nelle mie uscite.
Iniziai cosi, due, tre volte la settimana a dedicare tutto il tempo possibile alla ricerca della coppia di corvidi. Mi trovai, spesso e volentieri, anche per solo dieci minuti, a scorazzare in auto in compagnia del binocolo giapponese, talvolta mi fermavo semplicemente sulla statale adiacente alla zona, abbassavo il finestrino iniziando a brandeggiare il binocolo in panning.
Il primo mese non portò nulla di buono: la coppia di corvi imperiali era di solito posata sulla cima di due alberi prediletti e le mie esigenze di tempo mai si scontravano con le loro necessità di vita.
Un giorno, mentre stavo analizzando minuziosamente la parete consueta, notai il maschio con un ramo nel becco. Attesi molto tempo, ma alla fine lui preferì mobbare una poiana piuttosto che mostrarmi dove stesse costruendo il nido. Osservando i due volatili in contro-luce, apprezzai, tuttavia, l’ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica del Nikon EDG 8×32, anche se, talvolta, inseguendo il corvide nei pressi del sole erano visibili dei riflessi fantasma nella parte inferiore del campo di vista.
Il corvo imperiale con una sua preda abituale. L’eccellente immagine è di Luis Barrón.
Un sabato mattina io fui notevolmente più fortunato: udii in lontananza un secco gracchio e infine riconobbi la sua battuta lenta, ampia e molto regolare. Si dilettava volteggiando con ali piatte a circa un chilometro di distanza dal vecchio nido. Apprezzando, ancora una volta, le prestazioni del panning fornite dal Nikon EDG, grazie all’ottimo mix fra distorsione angolare a cuscinetto e campo piatto, finalmente lo vidi atterrare nei pressi del nuovo nido!
Nel corso delle settimane lo potei seguire, seppur non assiduamente, mentre portava delle piccole prede alla femmina ed ovviamente, mentre scacciava le poiane e talvolta un’aquila reale molto giovane e decisamente inesperta.
L’unica convivenza che gli ho visto tollerare è quella con una coppia di falchi pellegrini che utilizzavano un albero come posatoio per la notte situato a soli centro metri di distanza dal nuovo riparo per la futura prole.

Pregi e difetti del Nikon.
Nell’uso pratico ho evidenziato quanto segue:
Il Nikon EDG 8×32 è uno dei migliori binocoli di medio – piccolo diametro che ho utilizzato. Ho amato molto la robusta costruzione dell’ampia cerniera centrale, la precisione del rotore della messa a fuoco e la visione generale che esso fornisce. Scorrendo in panning i boschi locali ho percepito un deciso contrasto e una resa dei colori che favorisce la visione dei verdi e dei marroni ,proprio come appurai anni fa nella versione 8×42. Il campo di vista è corretto sino ai bordi e la conformazione dei paraluce è molto comoda per la conformazione del mio viso.
Onestamente l’unico difetto che posso citare è, come anticipato, la presenza di qualche riflesso fantasma , nella parte inferiore del campo inquadrato, durante le osservazioni in contro-luce.
Spero che un’eventuale futura versione di Nikon EDG, se mai sarà messa in produzione, possa sopperire a questa mancanza.

Accessori
La dotazione standard , anche in questo caso, è cospicua: E’ presente una borsa, una cinghia, il kit di tappi standard, le conchiglie laterali con dei tappi dedicati e l’inevitabile panno per la pulizia. Il binocolo dispone, inoltre, di una filettatura per l’aggancio delle staffe da montare sui cavalletti fotografici.
In sintesi.
Il Nikon EDG 8×32 è un eccellente compagno di avventure e si scontra, spesso vincendo, con le migliori realizzazioni disponibili fra i Top di Gamma. Ottima meccanica, ottima resa ottica, potrebbe essere la scelta ideale per il naturalista esperto ed esigente che non è solito osservare al crepuscolo.
BOX di approfondimento.
Mini-comparativa fra i 30 mm di casa Nikon.

Due settimane fa il telefono di casa Monti ruppe la quiete nel tardo pomeriggio: il sottoscritto propose al valido collaboratore di Binomania, non solo un giretto in quel dell’Oasi LIPU di Brabbia ma anche di mettere alla sbarra, anzi sul parapetto di un’altana, i tre progetti Nikon di 30 mm di diametro.
- Nikon EDG 8×32
- Nikon 8×32 SE
- Nikon 8×30 E II
Per tale motivo, oltre alle amate reflex con teleobiettivo e alla mia, ormai onnipresente, figlia Ersilia, decidemmo di riempire lo zaino con questi piccoli gioiellini e ci ritrovammo, di buon’ora, nei pressi del lago di Varese.

Durante la mattinata ci siamo divertiti a osservare l’avi-fauna in loco e di passaggio e in linea di massima, le mie impressioni, che penso siano condivise anche da Paolo, sono le seguenti:
- Il Nikon EDG 8×32 fornisce la miglior resa dei colori e il miglior contenimento dell’aberrazione cromatica, anche la planarità di campo è la migliore. Lo reputo il più veloce nell’inseguimento di soggetto vicini e/o veloci, grazie all’ottima ergonomia-meccanica che lo contraddistingue.
- Il Nikon 8×32 SE si rivela sempre l’osso duro per tutti i migliori binocoli con prismi di Porro. A tratti, osservando, nelle zone d’ombra ci è parso fornire un’immagine più luminosa, rispetto all’EDG. Per molti, forse, un’inezia. La nitidezza in asse è paragonabile a quella del Nikon EDG. Peccato che l’azienda giapponese non abbia deciso di ottimizzare questo progetto dotato di prismi di Porro.
- Il Nikon 8×30 E II non è il più corretto cromaticamente, non è il più nitido in asse, fornisce, ai bordi, un evidente, anche se graduale degrado, tuttavia, grazie ai suoi 8.8° di campo di vista, è unico e, forse, irripetibile.

Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Aprile dell’anno 2015. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Nital SPA cliccando sull’immagine qui di seguito.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.