Oggetto di questa videorecensione sarà il nuovo prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II. È disponibile in due versioni: la versione visuale e la versione fotografica. La caratteristica principale rispetto al modello precedente è la possibilità di utilizzare con profitto un filtro ND graduato, acquistabile separatamente. Ho ricevuto in visione da UnitronItalia Instruments Srl distributore ufficiale dei prodotti Baader Planetarium, il kit fotografico che costa 645 euro ( 575 euro la versione visuale).
Mi è stato spedito, inoltre, il filtro polarizzatore variabile da 2″ Baader (72 Euro) per testare il meccanismo di regolazione. All’interno di questa videorecensione, potrete leggere le caratteristiche tecniche principali, i pregi ei difetti, nonché le mie impressioni pratiche sul campo.
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I DETTAGLI OSSERVABILI IN LUCE BIANCA
Nell’osservazione del Sole in luce bianca, è possibile esplorare una vasta gamma di dettagli sulla sua fotosfera. Questa modalità di osservazione, che abbraccia tutte le lunghezze d’onda visibili, permette di apprezzare una serie di dettagli molto interessanti.
La granulazione solare, ad esempio, è una caratteristica affascinante che si manifesta come piccole strutture a basso contrasto sulla superficie del sole, simili a “chicchi di riso”. Questi dettagli richiedono condizioni ottimali per essere apprezzati pienamente, e l’uso di un visore binoculare può facilitarne l’osservazione.
Le facole, simili a nuvole luminose che circondano le macchie solari, offrono un’altra prospettiva interessante. Sono visibili con maggiore facilità ai margini del disco solare, dove il contrasto è più accentuato a causa dell’oscuramento del bordo solare.
I pori solari, più scuri dei granuli ma più chiari dell’ombra delle macchie solari, possono essere difficili da distinguere, ma la loro presenza può anticipare lo sviluppo di macchie solari più grandi.
Le macchie solari sono forse tra i dettagli più noti e osservati sulla fotosfera solare. Si presentano singolarmente o in gruppo e sono circondate da un anello di penombra che circonda un’area più scura, l’ombra. La loro formazione è spesso preceduta dalla visibilità di facole e pori.
I flare solari, invece, sono le manifestazioni primarie della intensa attività magnetica sulla Cromosfera, possono essere osservati anche in luce bianca con la giusta metodologia e costanza. Sono spesso visibili in concomitanza con macchie solari di determinate classi e sotto-classi, e richiedono l’impiego di accessori specifici per essere osservati in tutta sicurezza.
IL PRISMA DI HERSCHEL
Questo accessorio ha radici profonde nelle osservazioni del sole, risalente agli studi pionieristici condotti da illustri scienziati come Isaac Newton. Attraverso il suo celebre esperimento del 1672, Newton dimostrò la natura composita della luce bianca e la relazione tra rifrazione e lunghezza d’onda, fondamentali per lo sviluppo dello spettroscopio e dell’astrofisica moderna.
Tra i contributi chiave nel campo dei prismi si distingue anche William Herschel, il cui esperimento del 1800 portò alla scoperta della radiazione infrarossa. Utilizzando un prisma per scomporre la luce solare, Herschel osservò un aumento di temperatura oltre il rosso dello spettro, aprendo così nuove prospettive nella comprensione della luce e del calore.

Il prisma di Herschel non solo scompone la luce, ma è anche impiegato come elioscopio per l’osservazione del Sole. È fondamentale che questo tipo di prisma rifletta la luce in modo uniforme su tutte le lunghezze d’onda, garantendo così immagini utilizzabili per l’osservazione visiva. Un esempio di eccellenza in questo campo è il prisma oggetto di questo test prodotto dalla Baader Planetarium di Monaco di Baviera, utilizzando vetri della rinomata casa tedesca Zeiss.
Dopo un periodo di relativo oblio, gli elioscopi o prismi di Herschel stanno vivendo una rinascita, con un crescente interesse da parte degli appassionati e degli studiosi. L’evoluzione e l’attenzione verso la precisione ottica stanno contribuendo a rendere questi strumenti sempre più accessibili e affidabili per l’osservazione solare e l’indagine scientifica.
LA FUNZIONE DEL PRISMA DI HERSCHEL
Prima di immergersi nell’utilizzo del Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II, è importante sottolineare il suo scopo principale: osservare il Sole in modo sicuro. Questo strumento offre un’opportunità affascinante anche ai possessori di telescopi di dimensioni più contenute, come quelli con aperture di 70-80 mm di diametro, consentendo di esplorare la maggior parte dei fenomeni solari in luce bianca, accessibili all’astronomo dilettante.

ACCESSORI IN DOTAZIONE

ACCESSORI CONSIGLIATI
Tra gli accessori consigliati per il Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II uno dei più utili è sicuramente il filtro polarizzatore Baader 2″ (#2408342 , € 72). Questo filtro consente di regolare la luminosità in modo rapido,
Inoltre, potreste valutare l’acquisto di un riduttore da un quarto di pollice, che permetterebbe di adattare il prisma a una più ampia gamma di telescopi o fotocamere, ampliando così le opzioni di utilizzo. Inoltre i possessori di fuocheggiatori Diamond Steeltrack® potranno beneficiare di raccordi ancor piu’ specifici.
COME FUNZIONA?
Il funzionamento del prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II è piuttosto ingegnoso e mira a garantire un’osservazione sicura e confortevole del Sole. Quando la luce solare entra nel prisma, circa il 4,6% di essa è deviata verso l’alto ad angolo retto, diretta verso l’oculare o la fotocamera. Successivamente, i filtri ND integrati attenuano ulteriormente la luminosità, rendendo la luce ancora più sicura per l’osservazione.

Per prevenire il rischio di esposizione a una luce solare intensa, il prisma utilizza una ceramica speciale capace di assorbire il calore, nota come “gabbia di calore” o “trappola di luce”. Questa ceramica assorbe il calore radiante, proteggendo efficacemente l’osservatore o la fotocamera. La gabbia termica è collegata all’alloggiamento del prisma tramite quattro viti e il calore non viene trasmesso al prisma stesso, garantendone la sua integrità.
Inoltre, la piastra di ceramica può essere utilizzata come schermo di visualizzazione del disco solare, semplificando il posizionamento del Sole al centro del campo di vista senza la necessità di utilizzare una pellicola solare sul cercatore del telescopio (che andrà ovviamente tappato.)

COME SI MONTA?
Per quanto riguarda il montaggio, il prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II si installa come un semplice diagonale astronomico. Inoltre, come anticipato, i possessori di fuocheggiatori Baader Diamond Steeltrack® potranno fissare il prisma in modo permanente il che è particolarmente vantaggioso per i possessori di rifrattori solari che fanno della divulgazione una prassi. Una coda di rondine speciale consente di avvitare il focheggiatore al prisma, dopo aver rimosso il nasello da due pollici.
UTILIZZO DEI FILTRI IN DOTAZIONE
Infine, è importante notare che i filtri ND sono preinstallati all’interno del prisma durante la produzione. Tuttavia, è possibile rimuovere il filtro Continuum per sostituirlo con un altro filtro, ad esempio per la fotografia solare. Si consiglia di inserire al massimo due filtri con un attacco a basso profilo Baader di 6 mm all’interno del prisma, mentre gli altri filtri possono essere inseriti nell’oculare o nel naso della fotocamera.
Il filtro polarizzatore variabile è un accessorio molto versatile da usare con il nuovo prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II. Questo filtro può essere inserito al posto del filtro Baader, Continuum posizionandosi dietro al filtro ND3. Per farlo, è necessario rimuovere il filtro Continuum svitando le sei viti con una chiave a brugola da 1,3 mm.

COLLEGAMENTO ALLA MACCHINA FOTOGRAFICA
Per collegare correttamente una fotocamera alla maggior parte dei telescopi è necessario rimuovere il ClickLock da 2 pollici e sostituirlo con un adattatore “Diagonal Steel Track T2” (2957202), che ha una lunghezza di soli 2 mm. Questo adattatore consente di utilizzare fotocamere astronomiche con filettatura T2 direttamente sul prisma di Herschel, utilizzando un naso Baader da 2 pollici e T2. In alternativa, per le reflex classiche, è possibile rimuovere il ClickLock da 2 pollici.
Nel manuale ufficiale, in ogni caso, sono fornite ulteriori istruzioni, come ad esempio quelle relative al collegamento con il sistema alla fluorite FFC III.
IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
Come possessore del precedente prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety, ero abbastanza curioso di verificare le differenze pratiche sul campo. Devo ammettere di averne trovate principalmente due: innanzitutto, il nuovo sistema di regolazione del filtro polarizzatore variabile tramite manopola esterna è incredibilmente utile. Ora è possibile variare la trasmissione luminosa con estrema facilità, senza dover ogni volta smontare e rimontare i filtri, evitando così il rischio di sporcare il prisma. Inoltre, ho notato che il nuovo filtro Continuum in dotazione offre un’immagine più contrastata. Ho sperimentato più volte questo nuovo accessorio e ne ho tratto le giuste impressioni che mi spingerebbero a consigliarlo anche a chi volesse usare ancora il precedente prisma.

Nel corso della mia attività di astrofilo, ho osservato spesso il Sole utilizzando vari tipi di strumenti e accessori, dai vecchi filtri in vetro alla pellicola Astrosolar, ai sistemi in H-alpha fino ai prismi di Herschel. Devo ammettere di aver trovato “la pace” con quello prodotto da Baader: la sua meccanica è irreprensibile e otticamente è molto performante. Il filtro Continuum consente di filtrare lo spettro secondario dei rifrattori economici e si presta anche all’uso con telescopi di alta qualità, come ad esempio l’FS 128. Con questo prisma, è possibile osservare i dettagli solari anche a ingrandimenti superiori ai 150-180x, mantenendo un contrasto e una nitidezza eccezionali, quando ovviamente le condizioni del seeing lo consentono. La visione fornita non è assolutamente paragonabile per nitidezza dei dettagli rispetto a quando è possibile fare con i migliori filtri frontali. Il prisma di Herschel e un rifrattore di medio-alta focale sono il non plus ultra per l’osservazione del sole in luce bianca. Tale contrasto e tale nitidezza si evidenziano ancor di piu’ nella ripresa fotografica, come si nota in questa ottima immagine ottenuta da Claudio Costa.

L’uso con il visore binoculare permette di apprezzare la granulazione solare con una facilità incredibile, anche con diametri tutt’altro che imponenti. Il kit fotografico si è rivelato molto completo e, grazie anche al nuovo sistema di montaggio e smontaggio rapido dei filtri, non sarà più un problema scegliere quello più adatto alle proprie esigenze . Ritengo che le poche ma importanti modifiche apportate potranno senz’altro soddisfare anche i possessori del modello precedente, oltre agli astrofili esigenti che sono alla ricerca di un ottimo prisma per osservare e fotografare il Sole.

PREGI E DIFETTI
PREGI
- Qualità meccanica
- Qualità ottica del prisma
- Sistema di regolazione esterna del polarizzatore
- Dotazione completa sia per l’osservazione visuale sia per la fotografia
- Filtri ND di ottima qualità
- Filtro Continuum mi pare migliore della precedente versione
- E’ il miglior sistema per guardare il sole in luce bianca
DIFETTI
- Penso non ne abbia, l’unico difetto è la impossibilità di non poterlo usare con i rifrattori dotati di porta oculari da 31.8 mm
IN SINTESI
In conclusione, l’esperienza con il nuovo prisma di Herschel Baader Cool Ceramic Safety MARK II è stata estremamente positiva. Le migliorie apportate, come il sistema di regolazione del filtro esterno e l’aggiunta di accessori di migliore qualità hanno reso l’osservazione solare e fotografica ancora più soddisfacente. La facilità d’uso, la qualità ottica e la versatilità di questo prisma lo rendono adatto sia ai principianti sia agli astrofili più esperti. Le prestazioni ottimali, sia con rifrattori di alta qualità che con strumenti più accessibili, testimoniano l’eccellenza del prodotto. Senza dubbio, il prisma di Herschel Baader Mark 2 si conferma come un’opzione ideale per chiunque sia alla ricerca di un sistema affidabile e performante per l’osservazione e la fotografia del Sole.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.