Video recensione del filtro h-alpha Baader Sundancer II

 In questa ultima video recensione del 2021, vi descriverò il nuovo  filtro H-Alpha, della Baader Planetarium, il Sundancer II.

Si tratta di un prodotto dedicato all’osservazione visiva anche binoculare e alla fotografia delle protuberanze della superficie solare. L’ho ricevuto in visione da UnitronItalia che è il distributore ufficiale dei prodotti Baader Planetarium qui in Italia. Attualmente (dicembre 2021) costa 3429 euro e gode di due anni di garanzia. 
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Immagine: un primo piano sul Takahashi FS 128 e il filtro H-Alpha Sundancer II by Baader Planetarium

 

PRIME IMPRESSIONI

 

Premetto che il Sundancer II è stato realizzato da Baader Planetarium utilizzando un filtro Etalon H-Alpa riscaldato della Solar Spectrum, altra nota azienda del settore. La sua funzione  è di trasformare il vostro telescopio in un performante strumento H-Alpha. Se si possedesse un telescopio sino a 80 mm di diametro non sarebbe necessario acquistare ulteriori accessori. Nel mio caso, avendo sfruttato un rifrattore alla fluorite Takahashi FS con un diametro d 128 mm, è stato necessario anteporre un filtro ERF. 
 Per tale motivo UnitronItalia ha provveduto ad allestire in tempi rapidissimi una cella con un diametro interno di 183 mm, adatta per essere montata non solo sul mio FS128  ma anche sul piu’ moderno rifrattore ED Sky-Watcher  Evostar 150 che dovrebbe fornire, oltretutto, maggiore risoluzione in fase di ripresa.

Vi anticipo, purtroppo, che per motivi di tempo e di condizioni meteo, è stato possibile completare soltanto la fase osservativa, mentre il test fotografico, organizzato con Antonio Giudici e … del Gruppo Astrofotografi Varesini è stato rovinato dalle pessime condizioni del seeing che hanno contraddistinto le prime settimane del mese.

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Prima di parlarvi delle mie impressioni nell’utilizzo pratico citero’ le caratteristiche tecniche di questo prodotto.  Il kit analizzato prevede una ottima custodia impermeabilizzata, il filtro H-alfa, il control box e l’alimentatore.

Immagine: il filtro H-Alpha Sundancer II by Baader Planetarium con gli accessori in dotazione

Essendo un prodotto concepito da Baader Planetarium presenta delle assonanze con vari accessori che ben conosco, la parte visibile in questa fotografia, ad esempio, è molto simile a quella degli oculari Morpheus. Confermo già in anticipo la bontà dell’elicoidale che utilizzo spesso sul mio Schmidt Cassegrain. L’innesto di serie, invece, accoglie oculari da 31.8 mm di diametro. 

Questo filtro H-Alpha è composto da un sistema telecentrico 3X integrato con un filtro a blocco da 2 mm. E’ stato ottimizzato  per lavorare con un  half-width (FWHM) di 0,6±0,1Å con un rapporto focale effettivo di f/30 meglio se con i rifrattori aperti a F/8 e F/10, anche se non è escluso l’utilizzo con telescopi aperti sino  f/6.5 dove anzi è possibile ammirare sia il disco solare, sia le protuberanze.   Il massimo delle prestazioni si raggiungono tuttavia a F/30, (quindi il setup piu’ ottimale sarebbe un telescopio aperto a F10).

Come anticipato avvalendosi di un telescopio sino a 80 mm di diametro non è necessario acquistare un filtro ERF aggiuntivo, tuttavia, per qualsiasi esigenza Baader fornisce un sistema di personalizzazione per creare la cella adatta al proprio scopo. Ciò che è utile ricordare è di non far coincidere il filtro con lo specchio secondario di qualsivoglia strumento, per tale motivo, ad esempio, nel caso di un classico Schmidt Cassegrain sarebbe necessario sfruttare l’apertura libera che circonda il supporto del secondario. È ovvio che per chi possiede magari un rifrattore da 10, 12 cm e non volesse acquistare il filtro ERF sarà sufficiente diaframmare il proprio strumento sino al diametro suggerito dal costruttore.

Immagine: un primo piano sul filtro ERF

Il sistema è stato anche ottimizzato con un efficiente rivestimento dielettrico e non in argento del filtro di blocco e con un involucro ermetico del filtro SolarSpectrum Etalon nell’olio che garantiscono ottime prestazioni nel tempo.  L’unica accortezza è di non conservare il filtro a temperature sotto lo zero per non compromettere l’efficacia dell’olio e danneggiare il filtro. Questo è un fattore molto importante da ricordare.

La caratteristica che penso lo differenzi dalla concorrenza è il controllo elettrico della temperatura. Mi è parso molto efficace anche il sistema di controllo a vite (tilting) che consente di modificare in vari step la parte blu della linea H-Alpha . Il sistema trae energia da  un alimentatore incluso nella confezione che può essere collegato a una normale presa di corrente, oppure sfruttando un Power Tank Opzionale. Io ho utilizzato, talvolta. il mio marchiato Celestron. 

Non ho avuto nessun problema a utilizzare i miei accessori Baader, torretta binoculare compresa che oltretutto, grazie alla telecentrica, si può utilizzare senza alcun correttivo ottico.  il sistema telecentrico, infatti,  fornisce un raggio di luce parallelo e allo stesso tempo accorcia il back focus necessario.

Per ciò che concerne la ripresa fotografica si utilizza la filettatura T2 presente sotto il morsetto dell’oculare.  E’ garantita la possibilità di sfruttare anche sensori FullFrame. Volendo, il Sundancer è anche compatibile con il riduttore Solar Spectrum Research Grade 0.4x di focale 2″. Con questo accessorio si potrebbe riprendere l’intero disco solare anche su sensori MFT con un classico rifrattore dotato di una lunghezza focale di 600 mm. Insomma, penso che anche i fotografi piu’ esigenti saranno senz’altro soddisfatti.

 

Immagine: la Olympus OMD E-M5 Mark II collegata al filtro H-Alpha Sundancer II by Baader Planetarium

COME UTILIZZARE IL BAADER SUNDANCER II

In primis, devo ammettere che questo filtro è molto facile da utilizzare. Ho dovuto soltanto inserirlo tra il diagonale e l’oculare non prima di aver montato la cella con il filtro ERF. Consiglio di utilizzare un po’ di filtro solare sul proprio cercatore per velocizzare la fase di puntamento.  Per le mie osservazioni ho optato per oculari da 40 mm sino a 25 mm. Il seeing medio del periodo non mi ha concesso di sfruttare al meglio oculari di focale inferiore, ma vi garantisco che nei momenti di seeing quasi ottimale, la resa dei dettagli è stata stupefacente.  La control Box ha pulsanti discretamente grandi per essere utilizzata anche con i guanti, il sistema va in temperatura in tempi rapidi e mantiene efficacemente la taratura desiderata. La cella costruita da……(inserire nome azienda) si inserisce cosi perfettamente nel paraluce del mio Takahashi FS128 che non è stato necessario utilizzare le viti situate a 120 gradi per un fissaggio di sicurezza.

Confermato che la taratura di serie dell’esemplare utilizzato era quasi perfetta anche per il mio sistema aperto a F8 ( il filtro è tarato in laboratorio per operare bene a F/30) è necessario calibrare il filtro per raggiungere una prestazione ottimale,

Per questo motivo, dopo aver messo a fuoco con il vostro telescopio, si dovrà ruotare la manopola del tilting in senso orario sino a quando si arresterà, non dovete assolutamente forzare la fase di bloccaggio. Utilizzando il control box dovrete scendere a un valore pari a -5. Attendere 3-5 minuti affinché si stabilizzi, in questo modo sarà visibile la banda passante blu della linea H-Alpha. A tal punto, dovrete aumentate la temperatura di un valore pari a +1 dando sempre al filtro un paio di minuti per ambientarsi, finché non noterete il contrasto migliore sul disco solare. È inutile dire che l’aumento della temperatura porta il filtro nella linea rossa. Baader consiglia di non superare una regolazione pari a  +- 10. Dopo di che potrete utilizzare la manopola del tilting per “far uscire “i particolari più fini.

 

UTILIZZO SUL CAMPO

 

Ritengo che il Sundancer abbia vari pregi rispetto alla concorrenza nella medesima fascia di prezzo e in quella dal prezzo leggermente inferiore. In primis se in molti filtri H-Alpha non è dichiarata la specifica banda, per il Sundancer è stata dichiarato 0,6±0,1Å con un rapporto focale effettivo di f/30.

Un difetto di molti filtri, mi riferisco a quelli a substrato riscaldato, è l’estremo ritardo nella sintonizzazione della temperatura che ne affida la resa, all’atto pratico, alla esperienza dell’utilizzatore. Mi pare quindi un netto miglioramento rispetto ai classici DayStar che hanno un intervallo di temperatura molto ridotto, inoltre, grazie al control box che è molto reattivo sul campo è possibile far operare il filtro a una temperatura uniforme e in questo modo è possibile regolarlo con maggior precisione

Immagine: un primo piano sul filtro H-Alpha Sundancer II by Baader Planetarium

Nell’uso visuale ho notato quanto sia immediato nell’utilizzo: è sufficiente scaldare il filtro poco sopra la linea H-Alpha (quello utilizzato era decisamente ben tarato di serie) e poi fare delle minime regolazioni per entrare nella banda con maggior precisione e osservare decine di dettagli con una nitidezza e un contrasto veramente eccezionali. 

Penso che non sia necessario illustrarvi cosa è possibile vedere attraverso un rifrattore di alta qualità e un ottimo visore binoculare. Sembra di sorvolare la superficie solare con una tridimensionalità e una ricchezza del dettaglio che senz’altro appassionerà tutti gli osservatori piu’’ esigenti della nostra stella.


Come anticipato, i test fotografici sono stati ostacolati da una fortissima turbolenza. Del resto, il mese di dicembre almeno nella mia zona è sempre contraddistinto da pessima turbolenza, inoltre le nevicate dei giorni passati non sono hanno di certo aiutato, cosi come la bassa altezza del sole.

Cortesia: https://www.kerste.de

Per tale motivo mi sento di esprimere le mie impressioni d’uso. Fotografando con Reflex e Mirrorless, è un piacere mettere a fuoco utilizzando i display piu’ recenti e il sistema zoom del Live View. In questo modo è possibile ottenere degli scatti singoli di buona qualità.  Ovviamente il non plus ultra del dettaglio e delle informazioni si ottengono attraverso camere planetarie monocromatiche di alta qualità, ma come sapete, se il seeing non è collaborativo c’è poco da fare. Pur ringraziando gli amici del Gruppo Astrofotografico Varese inserisco un paio di immagini ricevute da Alexander Kerste che lo ha utilizzato con un rifrattore Celestron 80/600 ED e una camera ZWO ASI Mini..

Cortesia:https://www.kerste.de

 

PREGI E DIFETTI

 Pregi
Tra i pregi posso citare la possibilità di lavorare al meglio con il classico rifrattore ED 102 Aperto a F/9 .ma anche con gli “ottantini” di media focale. Vedo, tuttavia, nell’ economico SkyWatcher Evostar 150 ED un perfetto strumento per soddisfare le esigenze di ripresa ma anche quelle osservative a un prezzo tutto sommato ragionevole.  Oltretutto questo sistema ben si presta a fornire un connubio ideale per il sistema Triband by Baader Planetarium.

È anche molto facile da utilizzare e da impostare e il manuale di istruzione seppur in tedesco e in inglese è molto esaustivo. Vi consiglio di scaricarlo dal sito ufficiale per carpire al meglio tutte le caratteristiche e i suggerimenti d’uso. Ho apprezzato, inoltre, la dichiarazione del costruttore riguardo l’operatività in parte specifica banda, laddove molta concorrenza è vaga o addirittura poco prolissa. 
È anche eccellente nell’ osservazione con le torrette binoculari, essendo un prodotto Baader non posso che suggerirvi l’uso, anche per motivi di qualità meccanica d’innesto, del visore binoculare omonimo.

Difetti
Riguardo i difetti, non è ovviamente un prodotto economico, l’astrofilo però mi lasci concludere con questa riflessione dato che ho alcuni amici che utilizzano altri sistemi. 
Il prezzo medio di un prodotto della concorrenza, come ad esempio il Quark Gemini, costa un po’ meno del Sundancer II, circa 3000 euro. Tuttavia, il Sundancer II, oltre al pregio evidente di lavorare con il Triband F/10 è utilizzabile su qualsivoglia telescopio pari o superiore a F/8. Come ho fatto io. 
Inoltre, la centralina di controllo permette una ottima precisione nella regolazione della banda che è ancor piu’ ottimizzata dal sistema tilting.

Per tale motivo con una cifra di poco inferiore ai 4000 euro potreste acquistare un prodotto realmente performante magari congiunto a un classico rifrattore da 120 mm- 150 mm.  Ritengo che i rifrattori siano gli strumenti di eccellenza per sfruttare la qualità di questo filtro. La resa visuale con il mio Takahashi FS128, infatti è stata soddisfacente e stupefacente.

PREZZO

In Italia, Il Baader Sundancer II costa 3429 euro e gode di due anni di garanzia. Prezzo (Dicembre 2021- UnitronItalia)

 

RINGRAZIAMENTI