Un binocolo con prismi di Porro dotato di vetri FK-61 a bassa dispersione, di venti ingrandimenti e con un prezzo di acquisto di poco inferiore a 400 EURO. Ecco le mie impressioni sul campo.
Dati tecnici visibili sul sito del distributore
Meccanica e sistema di messa a fuoco
Il binocolo celebra molto il design del pregiato e fuori produzione Takahashi Astronomer 22×60 con ottiche alla fluorite. La lunghezza focale, infatti, è superiore a quella dei classici 20×60- 20×70 disponibili sul mercato.
L’Oberwerk 20×65 ED Deluxe è un o binocolo con prismi di Porro, dotato di un’armatura verde antiscivolo che crea un netto contrasto con la zona metallica dove sono alloggiati gli obiettivi a bassa dispersione.
Come la maggior parte di queste produzioni, anche questo 20×65 è provvisto di una barra centrale che consente un ottimo bilanciamento sulle teste fotografiche. Il peso che ha rilevato la mia bilancia elettronica, è inferiore a quello dichiarato dal costruttore: 2915 grammi che sono distribuiti su 37 cm di lunghezza e circa 21 cm di larghezza. Sotto la barra centrale è presente la filettatura con doppio passo da ¼ e 3/8. Visto peso e ingombro si gestisce bene anche con treppiedi e teste non troppo costose.
La messa a fuoco è singola su ogni oculare, il diametro degli oculari è di 41 mm. La scelta di adottare una filettatura che consente di montare i filtri astronomici (che ho ben apprezzato) comporta un’estrazione pupillare utile di circa 12 mm. Personalmente pur non utilizzando occhiali da vista, ho sempre preferito abbassare i paraluce degli oculari per inquadrare con facilità tutto il campo di vista
L’Oberwerk 20×65 ED Deluxe è ovviamente impermeabilizzato e riempito in azoto.
La distanza minima di messa a fuoco nell’esemplare che ho testato è di poco inferiore ai 20 metri, ovviamente la profondità di campo essendo pari al quadrato dell’ingrandimento si evidenzierebbe dai quattrocento metri verso l’infinito, un eventuale accomodamento visivo dipenderà dall’età e dalle condizioni fisiche soggettive.
Ottica
Obiettivi
Sono il cuore di questo binocolo e il suo maggior punto di forza, se consideriamo che uno spotting scope con ottiche ED da 65 mm, si acquista a prezzi compresi tra i 500 e i 1900 EURO è veramente confortante sapere che un binocolo dotato di obiettivi da 65 mm di diametro con vetro Fk-61 sia fornito a poco meno di 400 euro.
Le immagini in asse sono nitide e contrastate i colori fedeli e come leggerete tra poco, anche il contenimento dell’aberrazione cromatica è eccellente.
Prismi
Il binocolo è dotato di prismi di Porro I. La loro uscita è circolare, si nota solo un po’ di vignettatura ai bordi del campo, osservando il cielo diurno e un po’ di luce diffusa, ma siamo ben in linea con i prodotti in tale fascia di prezzo. Mi sentirei anche di confermare che può reggere il confronto con binocoli con prismi di Porro da 800-1000 euro.
Oculari
Rispetto al binocolo preso come riferimento da Kevin Busarow e progettisti: il Takahashi Astronome 22×60, il nuovo Oberwerk 20×65 ED Deluxe possiede un campo di vista sicuramente piu’ ampio, pari a 56 m a 1000 m, ossia 3.2° di campo reale, e ben 65 di campo apparente. L’immersione nella scena è piacevole.
I paraluce di gomma sono abbastanza morbidi ma il confort dipenderà molto dalle caratteristiche del proprio viso, personalmente, come anticipato, ho sempre preferito utilizzarlo con le conchiglie abbassate. La filettatura presente prima della lente di campo, consente di utilizzare tutti i filtri astronomici con diametro di 31,8 mm.
La distanza minima tra gli oculari è di 11,72 mm e in questo caso quella inter – pupillare che ho misurato è di circa 55 mm.
Aberrazioni
Aberrazione cromatica in asse
Questo è stato proprio un gran bel risultato! Si comporta anche meglio di alcuni binocoli “pregiati” a tetto di minore ingrandimento e maggior costo. Al centro del campo l’aberrazione è in sostanza assente, si percepisce talvolta con molto impegno osservando il bordo della luna piena o i rami in controluce, ma è una vera inezia, molti di voi potrebbero anche non percepirla.
Aberrazione cromatica laterale
Anche in questo caso è stato fatto un lavoro pregevole, il cromatismo laterale è minimo, a tratti impercettibile anche verso i bordi estremi del campo.
Aberrazioni geometriche
Curvatura di campo
L’Oberwerk 20×65 ED Deluxe non è equipaggiato con oculari asferici. Nell’uso diurno ho trovato piacevoli le immagini sino ad almeno l’80% del campo di vista, dopo intervengono sia la curvatura sia altre aberrazioni per degradare (leggermente) le immagini. Posso confermare che osservando un traliccio a due chilometri di distanza, anche ai bordi si continuerà a percepirne forme, dettagli e dimensioni, anche se non piu’ nitidamente.
Distorsione angolare
E’ presente, a cuscinetto, direi oltre il 5% da circa l’80% del campo di vista. Seppur non sia, come sapete, molto sensibile all’effetto palla rotolante, mi pare che questo binocolo non sia assolutamente affaticante, quando utilizzato con la tecnica del panning (osservando da destra a sinistra)
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico, osservando stelle di II e III magnitudine ho evidenziato la presenza della coma e dell’astigmatismo (difficile stabilire quando una prevalesse sull’altra) da circa il 75-80% del campo di vista. Ovviamente con stelle molto luminose la percezione sarà un po’ superiore.
Utilizzo sul campo
In sintesi: sono molto soddisfatto di aver utilizzato un binocolo del genere. Le immagini fornite dall’Oberwerk 20×65 ED Deluxe sono nitide e contrastare, l’aberrazione cromatica è contenuta, o quasi impercettibile. E’ un binocolo che con le premesse poc’anzi esposte, è in grado di fornire eccellenti visioni dei panorami terrestri ma anche di soggetti un po’ ostici (perché sempre in controluce) come i rapaci o gli aerei. Dovrete, ovviamente tener conto che non è un binocolo con messa a fuoco centrale e che è in grado di focalizzare soggetti da circa venti metri.
Rispetto a molti binocoli acromatici è superiore sia per il contrasto con cui stacca i dettagli terrestri, sia per la capacità di fornire colori reali e brillanti, a tratti mi è sembrato non ci fossero neppure differenze di luminosità rispetto a due classici 20×80 e 16×70 che utilizzo come parametro di riferimento.
Venti ingrandimenti, inoltre, sono ancora abbastanza sfruttabili nell’uso diurno anche durante le giornate molto assolate.
Nell’uso astronomico, invece, ho apprezzato l’assenza di aberrazione cromatica, anche su Venere che è un soggetto molto difficile da osservare, si notavano una netta fase e soltanto un lievissimo e ininfluente alone violetto nella parte piu’ illuminata dal sole. La luna era stupenda, anche complice una serata dal seeing perfetto e con un’ottima trasparenza, ho ammirato una immagine nitide, contrasta con un colore tendente al bianco (spesso nei binocoli acromatici è decisamente giallastra). I crateri e i mari erano contrastati come se stessi osservando la superficie lunare con un rifrattore apocromatico da almeno 90 mm di diametro. Ovviamente per questo genere di osservazioni ci dobbiamo accontentare dei venti ingrandimenti.
Resa ai bordi, già citata, posso anche confermare che questi vetri a bassa dispersione sono in grado di staccare con molta facilità gli oggetti deboli e di rendere molto puntiformi (in asse) le stelle. Ho percepito alcune galassie e alcuni ammassi stellari come se stessi osservando con un binocolo dal diametro superiore.
Pregi e Difetti
Come ogni prodotto anche l’Oberwerk 20×65 ED Deluxe possiede molti pregi, ma non è scevro da difetti, i primi, onestamente, superano molto i secondi.
Pregi
- Ottiche ED
- Prezzo di acquisto
- Rapporto diametro-ingrandimento
- Qualità costruttiva
- Nitidezza, contrasto, contenimento dell’aberrazione cromatica
- Possibilità di utilizzare i filtri astronomici
Difetti
- Estrazione pupillare utilizzabile di circa 12 mm (meglio verificare il confort per i portatori di occhiali)
- Campo non totalmente piatto per gli amanti delle osservazioni astronomiche
In sintesi
Ritengo che l’Oberwerk 20×65 ED Deluxe sia un ottimo prodotto con un eccellente rapporto prezzo prestazioni, non è ovviamente esente da difetti, ma sfido a trovare un binocolo nel genere con un contenimento dell’aberrazione cromatica, simile, a un prezzo inferiore.
A chi potrebbe piacere un binocolo del genere?
In primis a chi possiede un bel balcone e non ha la possibilità di acquistare un binocolo gigante angolato dal prezzo decisamente superiore, agli amanti dei rapaci e degli aerei che- seppur con la limitazione provocata dalla visione dritta (piu’ affaticante) vorrebbero guardare con profitto i loro target preferiti senza spendere un capitale, all’astrofilo amante delle visioni “secche” e con pochissima aberrazione cromatica ma anche alle associazioni che potrebbero utilizzarlo come strumento principale per serate divulgative simili : luna al perigeo (leggasi Superluna), eclissi di luna, osservazioni rapide e veloci del cielo profondo.
Non contiamo poi , gli operatori professionali come Guardie Ecologiche Volontarie, Guardia Parco, Forze di Polizia che potrebbero avvalersene sfruttando i venti ingrandimenti e la possibilità di utilizzarlo per molte ore, grazie alla comodità impagabile dell’osservazione con due occhi.
Ringraziamenti
Ringrazio Pietro Romagnoni di Rpoptix.com, distributore ufficiale italiano dei prodotti Oberwerk per avere fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi – come sempre- lasciato libero di esprimere le mie impressioni senza alcuna restrizione.
Prezzo
Come anticipato il binocolo è disponibile sullo shop on-line del distributore a 399 EURO https://www.rpoptix.com/shop/index.php?main_page=product_info&cPath=129&products_id=826
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.