Mirrorless Fujifilm X-E4 nella fotografia di paesaggio. Video e Recensione

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Come alcuni lettori  ricorderanno da circa venti anni mi dedico con passione  anche alla fotografia di paesaggio, per questo motivo, grazie alla collaborazione di Matilde Cicchelli di Fujifilm Italia, ho avuto la possibilità di testare sul campo per circa tre mesi la mirrorless  X-E4 (919, 99 Euro) e l’obiettivo 16-55mm f/2.8
XF R LM WR (1199,99 Euro). 

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Buona visione  e buona lettura a tutti voi.

 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Prima di iniziare vi confermo che ho testato questa mirrorless prevalentemente nella fotografia di paesaggio. L’ho utilizzata quasi sempre su cavalletto e con i classici filtri amati dai noi paesaggisti: dai polarizzatori, ai filtri graduati, sino quelli graduati ma inversi. Come potete vedere da queste immagini, la X-E4 riprende un classico design in stile fotocamera a telemetro È disponibile in due colorazioni: nero o argento/nero. È piccola, decisamente piu’ piccola della X-E3, è stato snellita sia per ciò che concerne i pulsanti, sia riguardo alle eventuali impugnature frontali e posteriori, che sono sempre disponibili come accessori opzionali. Anche i controlli sono stati limitati, ci sono meno pulsanti ed è stata integrata soltanto una ghiera di comando rispetto a quella doppia della X-E3. I progettisti sono riusciti a ottenere una mirrorless dal fascino vintage, compatta ma funzionale.

Immagine: il design della Fujifilm X-E4 è decisamente coinvolgente


Grazie alla ghiera sull’obiettivo è possibile gestire rapidamente i diaframmi, mentre con le ghiere sul corpo macchina si compensano velocemente la esposizione e i tempi di posa
. È anche presente l’impostazione a priorità di tempi, ma per gli scatti ragionati classici nella fotografia paesaggistica ho sempre preferito avvalermi della modalità manuale. Per chi ne avesse la necessità la X-E4 consente anche di scattare continuamente sino a 30 fotogrammi al secondo. Molto rapida anche la messa a fuoco, dato che l’AF ha prestazioni pari a 0.02 secondi nella fase di attivazione. Talvolta ho scattato in Jpeg, utilizzando la gamma di simulazione delle pellicole Fujifilm, ben 18, apprezzando particolarmente la”simulazione pellicola a colori Velvia” che mi ha ricordato le mie prime esperienze fotografiche negli anni Novanta, seppur non mi dilettassi con il paesaggio. La piccola batteria ricaricabile è garantita per fornire circa 450 scatti

Vi propongo piu’ dettagliatamente le sue principali caratteristiche tecniche:

 che consente non solo di fotografare ma anche di riprendere video nel formato 4K sia UHD sia 4K cine sino a 30Fps e in Full HD sino a 240 fps.  L’intervallo ISO è compreso da 80 a 512000 ISO.

 

  • Sensore APS-C X-Trans IV  retroilluminato da 26 milioni di pixel
  • Fotografia e ripresa video nel formato 4K sia UHD sia 4K cine sino a 30Fps e in Full HD sino a 240 fps
  •  425 punti AF ottimizzati durante l’autofocus con rilevamento del viso o degli occhi.
  • Il sensore non è stabilizzato.
  • Il display touchscreen da tre pollici con 1.62 milioni di pixel
  • Mirino elettrico da 2.36 milioni, con ingrandimento pari a 0.62X e una frequenza di aggiornamento di 100 fps.
  • Scatto continuo con l’otturatore meccanico da 8fps che diventano 30fps continui e 20 fps in modalità AF
  • Wi-Fi e Bluetooth

 

 

IMPRESSIONI SUL CAMPO

 

Le mie impressioni sul campo derivano da un utilizzo sul campo trimestrale e non dalla mera analisi delle caratteristiche tecniche, perchè, come sapete,  sono solito testare i prodotti in mezzo alla natura e non dietro una scrivania.
Da un punto di vista emotivo, la X-E4 trasuda classicità da tutti i pori. La versione argento poi dona ancor piu’ un tocco vintage rispetto a quella nera. Se si aggiunge, inoltre, la possibilità di collegare un semplice cavetto meccanico di scatto, comprenderete che anche durante la lunga posa, i piu’ nostalgici riscopriranno il pregio dei comandi meccanici, spartani efficaci e duraturi.

Immagine: per me è sempre un piacere utilizzato nella fotografia di paesaggio, un classico cavetto di scatto meccanico

 

I pulsanti di metallo sono robusti, ricordo, inoltre, che questa mirrorless è composta in maggioranza da lega di magnesio e solo impugnandola rileva una ottima sensazione di robustezza. Molto utile il maggior diametro della ghiera dei tempi di posa, che è quella piu’ utilizzata, oltre alla possibilità di gestire i diaframmi sia dalla macchina sia dall’obiettivo. E’ anche possibile personalizzare un accesso rapido  a varie funzioni attraverso il pulsante “Q” oltre a sfruttare il pulsante privo di riferimenti per l’impostazione che piu’ utilizziamo.  L’assenza di una presa piu’ ergonomica tende a prediligere l’utilizzo di obiettivi fissi e molto compatti. Lo zoom professionale che ho richiesto in fase di test, sbilancia il Kit nell’uso a mano libera, fattore che ho ritenuto ininfluente nella fotografia di paesaggio con cavalletto fotografico. Del resto, l’ottima leggerezza del corpo macchina, circa 370 grammi con batteria e scheda, consente di passeggiare tranquillamente lungo le rive dei laghi o del mare senza affaticare troppo le braccia e le spalle. L’unico fattore negativo per questo genere di fotografia è l’assenza di impermeabilizzazione, ma sono anche consapevole che in questa fascia di prezzo, non sia l’opzione piu’ proposta o cercata.

Avrei preferito vedere l’attacco del treppiede in una posizione che consentisse l’utilizzo del vano batteria -scheda di memoria, perché non è possibile aprire lo sportellino quando la fotocamera è agganciata sul treppiede.

Immagine: seppur non sia impermeabilizzata, l’ho utilizzata spesso in presenza di neve o lieve pioggerella, senza particolari problemi

 

MESSA A FUOCO E VALIDITA’…SUL CAMPO

Solitamente nella fotografia di paesaggio utilizzo la messa a fuoco manuale, focheggiando con attenzione attraverso il display e il sistema live view fornito dalla mia reflex full frame. In questo caso mi sono dovuto ricredere: grazie al sistema di messa a fuoco con rilevamento di fase e il touchscreen sensibile e preciso, e’ sempre stato sufficiente premere con il dito sulla zona che volevo mettere a fuoco (anche al tramonto o all’alba) e la X-E4 non ha mai sbagliato una fotografia. Oltretutto, per gli amanti di altri generei fotografici posso confermare che è possibile impostare la modalità di messa a fuoco dal menu, oltre a personalizzare i pulsanti o i controlli sullo schermo.

Ho fatto varie prove, sia chiudendo i diaframmi, sia tenendo il diaframma molto aperto e il sistema di messa a fuoco gestito attraverso il touchscreen è risultato tra i piu’ validi che ho provato negli ultimi mesi.

 

MIRINO E DISPLAY NELL’USO PRATICO

Un altro pregio nella fotografia di paesaggio, per i tradizionalisti che usano le classiche reflex, è la facilità di uso del mirino, la luminosità dello stesso e la possibilità di scegliere l’inquadratura anche a fotocamera spenta. Questa ‘ultima opzione non è possibile in una mirrorless, ma l’alta risoluzione del mirino elettronico ha fornito una visione poco affaticante anche grazie alla frequenza di aggiornamento molto rapida, ovviamente l’ingrandimento 0.62X non è il massimo della comodità e nella maggior parte delle occasioni ho preferito scegliere l’inquadratura attraverso il valido display. Tra le varie caratteristiche posso citare la regolazione diottrica sul lato sinistro e il sensore di rilevamento che attiva il mirino elettronico spegnendo il display appena si appoggia l’occhio. Fate solo attenzione a non posizionare la cinghia davanti al mirino o le dita mentre operate sui pulsanti, perché il sensore spegnerà il display durante l’inquadratura

Immagine: un particolare sul mirino elettronico


IL MENU

Un altro pregio della X-E4 anche se dovrei dire dell’intero sistema FujiFilm è la chiara comprensione del menu che non fa impazzire i neofiti alle prime armi e che mi è parso anche facilmente accessibile durante l’uso sul campo, quando si vuole sperimentare qualche impostazione senza dover per forza brandeggiare un pesante manuale cartaceo. Ad esempio ho apprezzato molto le descrizioni aggiuntive presenti in ogni simulazione pellicola. Nella fotografia di paesaggio non ho beneficiato del Wi-Fi e del sistema Bluetooth ma vi confermo che è sempre possibile operare sulla Mirrorless attraverso i vostri smarpthone o tablet. Il Bluetooth alla bisogna potrebbe anche servire per trasferimenti, un po’ lenti, delle immagini.

 

 

DURATA DELLA BATTERIA

Nel corso dei test, quindi tra dicembre e febbraio, ho utilizzato spesso la fotocamera a temperature inferiori agli zero gradi e posso confermare di aver terminato con tranquillità la mia sessione fotografica. E ‘ovvio che tale fattore dipenda oltre che dalla temperatura esterna anche dalla quantità di foto effettuate e dal continuo utilizzo del display. Mi sento, tuttavia, di confermare che la media dei 460 scatti possa essere un valore reale.

Soltanto una volta per colpa mia ho dimenticato di caricare la batteria, ma ho potuto continuare a fotografare il paesaggio collegandola la X-E4 a una powerbank portatile attraverso la connessione USB-C.

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QUALITA’ FOTOGRAFICA  PER IL FOTOGRAFO DI PAESAGGIO

 

Come appassionato di fotografia di paesaggio posso confermarvi di aver apprezzato tantissimo la riproduzione dei colori, anche la gamma dinamica è decisamente buona. Io amo l’immagine un po’ contrastate nelle fotografia di paesaggio artistica e devo ammettere che il sistema software/ sensore fornisce un buon contrasto, chi volesse ridurlo potrebbe regolarne il risultato attraverso il menu. Apprezzabile anche per il paesaggista la possibilità di gestire la gamma dinamica attraverso le impostazioni DR100-200 e 400 che consentono di ottenere dettagli e colori migliori nelle alte luci migliori, anche se usualmente si fa uso di filtri graduati. Per il fotografo paesaggista è anche fondamentale beneficiare di un ottimo esposimetro che se usato con criterio consente di ottenere fotografie sempre bene esposte, anche in questo caso ritengo che Fujifilm sia stata in grado di creare un ottimo esposimetro integrato.

Immagine: un collage con alcune immagini ottenute con la Fujifilm X-E4 durante il test sul campo


Per chi amasse ottenere fotografie direttamente in JPEG la XE-4 sforna ottimi risultati, soprattutto con l’impostazione pellicola Velvia
. Sono disponibili diverse simulazioni di film, tra cui PROVIA/Standard, Velvia/Vivid, ASTIA/Soft, Classic Chrome, PRO Neg.Hi, PRO Neg.Std, ETERNA/Cinema, ETERNA Bleach Bypass, Classic Neg, ACROS, ACROS+ Filtro Ye, ACROS+Filtro R, ACROS+Filtro G, Bianco e nero, Bianco e nero+Filtro Ye, Bianco e nero+Filtro R, Bianco e nero+Filtro G e Seppia. E’ possibile, oltretutto, conservare i file non elaborati per apportare le modifiche successivamente e a piacimento.

 

RUMOROSITA’ DEL SENSORE

Immagine: abituato ai sensori full-frame sono rimasto stupito dal basso rumore di questo sensore

Riguardo la rumorosità del sensore, un fattore per me abbastanza ininfluente dato uso il treppiede e la macchina impostata quasi sempre  a100 iso ,confermo di aver scattato qualche immagine a 800- 1600 e 3200 iso e seppur si noti una perdita di gamma dinamica e di dettagli fini ho apprezzato la capacità di questo sensore di fornire un rumore molto simile a quello della pellicola che tende a svanire su stampa satinata anche nelle immagine ottenute a 6400 ISO.  Ovviamente non andrei piu’ in là di 2300 ISO. Un’altra impostazione utile al fotografo paesaggista è l’ampia possibilità di gestire il bilanciamento del bianco. La X-E4, infatti, oltre alla mera impostazione automatica, consente di ottenere bilanciamenti piu’ caldi o piu’ bianchi ove necessario. Talvolta utilizzo ancora i vecchi e affidabili cartoncini grigi, ma con la X-E4 non è stato necessario, ho apprezzato molto le sue prestazioni nella fase di bilanciamento automatico del bianco che raramente ho modificato in fase di post-produzione.

 

L’OBIETTIVO 16-55mm f/2.8 XF R LM WR  SUL CAMPO

 

Riguardo l’obiettivo  utilizzato, posso confermare che è molto robusto, pesa 650 grammi circa ed è dotato di un sistema ottico di alta qualità con una lente asferica che elimina la curvatura di campo ai bordi, anche la distorsione angolare a 16mm di focale è decisamente ridotta, e si comporta anche abbastanza bene nel contenimento dei rifessi fantasma con il sole nell’inquadratura, seppur non sia il suo pregio migliore.  Le ghiere sono robuste e precise ed è comoda la possibilità di gestire i diaframmi sull’obiettivo. L’immagine è già abbastanza nitida a tutta apertura e ho notato una ottima nitidezza già a partire da F/5.6. Oltre gli F16 si iniziano a notare gli effetti della diffrazione, un po’ camuffati dalle foto artistiche a lunga posa con magari l’effetto seta in primo piano. La filettatura per i filtri da 77mm è risultata perfetta per l’utilizzo delle mie slitte portafiltri e dei comuni filtri a lastra da 10x15cm.

Immagine: un primo piano sull’obiettivo grandangolare 16-55 F/2.8

 

PREGI E DIFETTI

 

Pregi

  • Design da fotocamera a telemetro ben riuscito
  • La robustezza e la scelta dei materiali, ghiere, pulsanti, dispaly, etc.etc.
  • Ottimà qualità del sensore X-trans da 26 miloni di pixel.
  • Colori saturi e ottima gamma dinamica
  • Possibilità di utilizzare il classico cavetto di scatto.
  • Ottima gestione del rumore per un sensore APS-C
  • Alta velocità e precisione del sistema di messa a fuoco
  • Ottima disponibilità di obiettivi adatti alla fotografia di paesaggio
  • Buona durata della batteria anche se non ha la durata di una classica reflex

Difetti

  • Le piccole dimensioni di alcuni pulsanti  potrebbero essere poco sfruttabili da chi ha mani grandi o nell’utilizzo con i guanti invernali
  • Il sistema è sbilanciato  quando si utilizzano a mano libera obiettivi pesanti
  •  Per alcune persone l’assenza di stabilizzazione potrebbe essere un lato negativo ma ricordo che  è possibile sfruttare quella degli obiettivi Fujifilm stabilizzati.
  • Assenza del blocco sulla ghiera dei diaframmi sull’obiettivo perché si è spostata accidentalmente durante l’uso sul campo
Immagine: una scena un po’ ostica dal gestire a causa del sole ancora presente nel fotogramma.

 

IN SINTESI

La Fujifilm X-E4 non è di certo la miglior realizzazione di Fujifilm per i fotografi di paesaggio che senz’altro vorrebbero possedere alla GFX-50 e alla GXF100. La cosa certa è che se cercate compattezza, rapidità di gestione, una messa a fuoco affidabile, una resa dei colori eccellenti e una facilità di gestione attraverso i pulsanti e il touch screen, potrebbe essere una macchina interessante per voi, soprattutto per i viaggi o per un certo tipo di fotografia itinerante che predilige una attrezzatura piu’ snella. All’atto pratica è una piccola e snella mirrorless in cui batte il sensore dell’ammiraglia X-T4, fattore non di certo da sottovalutare e potenziato dalla grande qualità delle ottiche Fujifilm piu’ professionali.

Immagine: è stato un piacere testare questa mirrorless lungo le spiagge del Lago Maggiore

 

PREZZO

 La X-E4 costa 919, 99 EURO, mentre lo zoom costa 1199,99 euro, io ringrazio ancora una volta Matilde Cicchelli di Fujifilm Italia per avermi prestato per oltre tre mesi i prodotti oggetto di questo test, lasciandomi libero, come sempre di citare le mie impressioni imparziali. 

 

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