Video recensione Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond Caratteristiche, impressioni sul campo e test fotografico

All’interno di questa nuova video recensioni troverete le mie impressioni relative all’utilizzo del  rifrattore Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond.   Infatti, tra il 2011 e il 2016  ne ho posseduti due esemplari e talvolta mi capita di osservare ancora in quello dell’amico Federico Caro, grande appassionato di osservazioni planetaria e possessori di vari rifrattori di pregio. L’esemplare che vedrete all’interno del video, invece, è nuovo fiammante e mi è stato gentilmente prestato da UnitronItalia che lo propone attualmente in offerta a 1579 euro. 

Prima di iniziare colgo l’occasione per ringraziare Raffaello Lena (GLR GROUP) e coordinatore ALPO e BAA per il programma domi lunari per le immagini fornite
Antonio Giudici e Giorgio Baj del Gruppo Astrofotografico Varese per la collaborazione riguardo il test prettamente fotografico di questo strumento
Maurizio Liborio proprietario della località  dove ho potuto girare il video.

Vi propongo, inoltre, di iscrivervi al canale YouTube   e al Gruppo Facebook “Binocoli e ottiche sportive- Opinioni e recensioni” oppure al gruppo  ” Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio“. Buona visione  e buona lettura a tutti voi.

 

 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE



Inizio con il confermarvi che della linea  EVOSTAR ED fanno parte  cinque telescopi a rifrazione: un nuovo 72 mm  (420 mm -rapporto focale f/5,8), 80 mm ( 600 mm -rapporto focale f/7.5), il 100 mm (900 mm -rapporto focale f/9), il 150 mm (1200 mm -rapporto focale f/8)  e lo strumento oggetto di questa recensione, che è dotato di un obiettivo da 120 mm  di diametro con una lunghezza focale di 900 mm, che presenta, quindi, un rapporto focale di  F/7.5.

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Lo strumento è custodito in una valigia di materiale metallico, che possiede una sagomatura interna in materiale espanso per proteggerlo da eventuali urti. La dotazione di serie prevede una coppia di anelli, un cercatore 8×50, un diagonale da 2 pollici e un oculare di due pollici da 28 mm di focale.

Immagine: lo Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond durante il test sul campo

 

 

OTTICA

Lo Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond si avvale di un doppietto spaziato in aria. L’elemento positivo Crown in vetro FLP-53  è prodotto da SCHOTT,  una tra le più note produttrici di strumenti ottici per uso ottico sportivo, fotografico e medicale.
Il sistema di lenti è ottimizzato con un rivestimento anti-riflesso MHC  “Metallic High-Transmission Coatings”. Il costruttore  dichiara una trasmissione della luce prossima al 99.5%. ma ovviamente questa asserzione è impossibile da verificare attraverso una mera osservazione visuale. In ogni modo, posso confermare che questo rifrattore, nel corso degli anni, ha dimostrato di fornire una luminosità più che buona consentendomi di osservare Marte a oltre 300 ingrandimenti e fornendo una immagine tutto sommato, ancora luminosa.

 

Immagine: un primo piano sull’obiettivo da 120 mm di diametro dotato di vetro SCHOTT FLP-53

 

Per poter fornire un telescopio con tale schema e diametro, a un prezzo di acquisto così conveniente, il costruttore ha dovuto economizzare in parte sulla meccanica; ad esempio il paraluce è solo svitabile e non estraibile, il tubo ottico è d’acciaio, mentre la vernice  mi è parsa abbastanza sottile oltre che priva di uno strato di  smalto trasparente.  Fortunatamente l’interno del tubo ottico è ben opacizzato e non ho notato alcun riflesso neppure analizzandone l’interno durante le ore pomeridiane.  Gli anelli che fissano il tubo, seppur funzionali, non sono degli ovvi capolavori di meccanica come prodotti al TOP della Gamma. Lo reputo in sintesi un prodotto un po’ spartano ma funzionale.

Immagine: il focheggiatore è dotato di una demoltiplica con rapporto 1:10


Il fuocheggiatore in dotazione è un Crayford a pignone da due pollici. Nelle mere osservazioni visuali possiede una buona precisione, anche quando si utilizzano accessori astronomici pesanti come un diagonale da due pollici ed il visore binoculare.
 Giudico sufficiente la fluidità e molto utile il pomello della demoltiplica che permette di diminuire le vibrazioni e di correggere con sufficienza il fuoco anche ad ingrandimenti medio-alti. All’atto pratico è piu’ funzionale di un classico focheggiatore giapponese degli anni Novanta installato su prodotti che costavano come una utilitaria.

Lo Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond lungo circa un metro e grazie alla sua leggerezza, pesa quasi 5 kg è anche possibile installarlo su montature di medio costo. Nel corso degli anni l’ho utilizzato su varie montature sia equatoriali che altazimutali. Per girare la video recensione è  stato installato su una montatura svizzera altazimutale Aok Swiss installata sul nuovissimo  treppiede Hardwood Oberwerk interamente prodotto in America.  Nell’uso astronomico vi posso dire che su una montatura NEQ6, dotata di treppiede Berlebach Planet, l’assestamento delle vibrazioni   a 200x è di  1.5 secondi, mentre con l’altazimutale e con questo treppiede, ai medesimi ingrandimenti, le vibrazioni  salgono a 2 secondi:  Ricordo ai lettori che tali prestazioni possono variare anche in base al tipo di terreno su cui è installato il telescopio, nonché al peso degli accessori utilizzati.

Lo Sky-Watcher Evostar 120 ED Black Diamond si monta agevolmente su una semplice testa altazimutale

 

Il cercatore da 50mm, di sufficiente qualità ottica, mi è parso utile, soprattutto per la ricerca degli oggetti deboli sotto i cieli inquinati, rispetto al classico 6×30, anche se, ormai, la maggior parte degli appassionati fa uso di montature con puntamento automatico.

 

STAR TEST 

È giunto adesso il momento di parlarvi dello Star test effettuato su questo nuovo esemplare. E’stato eseguito sia tramite una stella artificiale sia sul cielo stellato, aspettando una serata contraddistinta da un buon seeing. Per questo genere di prova mi sono avvalso di un ortoscopico Takahashi da 4mm senza interposizione di un diagonale. Come nel caso degli altri strumenti che avevo utilizzato, fattore che ne evidenzia ancor di piu’ il buon controllo di qualità, ho verificato come le figure di diffrazione siano abbastanza simili, anche se si può notare una lieve aberrazione sferica in extra focale.   Aumentando gli ingrandimenti, con la interposizione di una lente di Baader VIP 2X, ho percepito una leggera tonalità verde degli anelli, che non è visibile con la stella a fuoco. E’ un telescopio progettato e ben corretto per l’osservazione visuale.
Questo doppietto mi pare fornire, in proporzione al suo prezzo di acquisto una resa ottica piu’ che buona. Lo Snap Test ha dimostrato un punto di fuoco abbastanza univoco, sia a medi ingrandimenti che a ingrandimenti superiori ai 300X.

 

IMPRESSIONI SUL CAMPO 


Osservazione lunare

Vorrei adesso illustrarvi la mia esperienza con questo telescopio, nel corso degli anni parlandovi di alcune prestazioni raggiunte nell’uso visuale.
Per quanto riguarda l’osservazione lunare, la sua superficie attraverso un oculare Zeiss Abbe da 12mm è risultata secca ed incisa. Durante le varie notti, in cui ho usato questo rifrattore, ho cercato, attraverso un oculare Zeiss Abbe di 4mm, dei dettagli lunari che ritengo, oltre che molto interessanti anche abbastanza ostici da osservare con strumenti di tale diametro.

Ad esempio nel cratere Ptolemaeus sono visibili con estrema facilità, tutti i micro crateri interni DA, DB M il Ghost Crater B e il cratere A (Ammonius). In un momento di calma atmosferica, facendo uso di una lente di barlow 2X ho percepito l’hummocky material, (materiale depositato dagli impatti meteorici) nella zona nei pressi del micro cratere S. Potete vedere questi dettagli grazie alla collaborazione di Raffaello Lena del Geologica Lunar Researches Group che ha gentilmente fornito alcune sue riprese.

La qualità di questo doppietto concede, nella osservazione lunare, di fare uso di ingrandimenti superiori alla classica formula che suggerisce l’uso di un ingrandimento massimo pari a 2.5 volte il diametro dell’obbiettivo espresso in millimetri. All’interno del cratere Alphonsus ho osservato il micro-cratere M  e buona parte della rima centrale, seppur le condizioni di illuminazione non fossero  particolarmente favorevoli.  Ovviamente la resa con un visore binoculare è eccellente e concede anche a persone esigenti di osservare la superficie lunare con un effetto tridimensionale di grande impatto.

 

 

Osservazione planetaria

I rifrattori di buona fattura sono in grado di mostrare i dettagli planetari, nei limiti del loro potere risolutivo, molto più agevolmente, rispetto ad un telescopio a riflessione o misto anche dal diametro superiore. Ciò sta a significare che quel poco che si vede, si vede quasi sempre bene. Per questo genere di osservazioni la mia regola aurea prevede di interporre fra il pianeta ed il sottoscritto, meno lenti possibili. Per tale motivo, anche le mie osservazioni con questo telescopio sono state effettuate facendo uso di oculari monocentrici e ortoscopici.

Immagine: nella osservazione planetaria preferisco osservare un po’ scomodo ma percepire il massimo della nitidezza attraverso la mera osservazione in visione diretta senza interposizione di diagonale. I piu’ appassionati di questo genere di osservazione la definisco “Japan Style” perchè gli osservatori planetari orientali hanno un approccio quasi mistico a riguardo… Nella fotografia: Federico Caro, correva l’anno 2011

Durante gli anni passati, osservando Marte, ho beneficiato di una immagine molto nitida, luminosa, di un fondo cielo scuro, e di nessun residuo cromatico, se si eccettua un lieve colorazione calda, che faceva la vera differenza fra questo strumento e un telescopio rifrattore dal prezzo di molto superiore. Penso sia anche utile ribadire che risultati forniti da uno strumento possono essere “offuscati” dalla qualità e dallo schema ottico degli oculari utilizzati, per non parlare poi di chi usa diagonali prismatici di bassa qualità.

Per questo motivo, dopo varie comparative sul campo, ho sempre preferito utilizzare questo rifrattore con eccellenti oculari adatti all’osservazione planetaria, dato che con quelli molto economici si poteva notare non sono meno nitidezza ma anche un po’ di luce diffusa intorno al bordo planetario. Saturno ad esempio è osservabile tra i 200 ed i 300X e mostra sempre la SPR  (regione polare sud) e la SEB (banda equatoriale sud anche in presenza di turbolenza.

Un altro grande pregio di questo strumento è che non richiede  grandi periodi di assestamento termico, risente pochissimo della turbolenza focale, consentendo anche di osservare  nelle  serate in cui, il pianeta fa, all’improvviso, capolino fra le nuvole. Questo  che ho appena citato è una situazione alquanto ostica per un C9.25 o un C11 che richiedono abbastanza tempo per ambientarsi oltre a risentire delle rapide variazioni di temperatura  durante le sessioni osservative.

Immagine: anno 2011, per molti mesi ho comparato lo Sky-Watcher 120 ED al Celestron C9.1/4 soprattutto nella osservazione lunare e planetaria

 

Nel corso degli anni Marte ha mostrato decine di dettagli spesso invisibili in strumenti ostruiti dal diametro superiore. Ad esempio ricordo una notte di aprile del 2010 con un diametro del pianeta compreso fra i 9.2” ai 6.9”  in cui vedemmo egregiamente alcune sfumature sotto la calotta polare e la struttura ramificata nei pressi di Solis Lacus. Nella stessa sera ricordo che usammo il mio  Schmidt Cassegrain di 235mm  che non fu in grado di mostrare con incisione gli stessi dettagli, dato che la turbolenza generava una immagine sfuocata e tremolante.

Per chi fosse curioso di sapere le differenze nell’uso visuale con un telescopio a rifrazione giapponese di pare diametro ma dal costo superiore, ( Takahashi FS 128) posso dire che lo Sky-Watcher 120ED presenta una lieve tonalità giallina, visibile soltanto durante una comparazione, un fondo cielo leggermente meno scuro e, in determinate situazioni, un piccolo alone intorno ai pianeti più luminosi, visibile unicamente con la visione distolta, ma questo telescopio nel mercato dell’usato costa ancora come due tubi ottici SW 120 ED.

 

OSSERVAZIONE E FOTOGRAFIA DEL SOLE

Un altro settore di riferimento di questo strumento potrebbe essere l’osservazione solare sia in luce bianca sia in H-Alpha. Ritengo ad esempio che un ipotetico abbinamento con il Baader Sundancer 2  in accoppiata con un DERF da diametro inferiore, possa fornire un ottimo potere risolutivo a un costo contenuto e una corretta lunghezza focale in grado di far lavorare con precisione il Sundancer 2.

 

OSSERVAZIONE DEL CIELO PROFONDO

Nella osservazione degli oggetti celesti del cielo profondo ho apprezzato il diametro che mostra una discreta luminosa, paragonabile a quella di un telescopio Newton di buona qualità di circa 150 mm ma una puntiformità stellare eccellente che sarà apprezzata dai piu’ esigenti.

 

TEST FOTOGRAFICO IN COLLABORAZIONE CON IL GAV- VARESE

 

Per quanto riguarda la sua resa fotografica, oltre a invitarvi al nuovo gruppo Facebook astrofotografia classica, vi posso confermare di essermi avvalso della collaborazione di Antonio Giudici del Gruppo Astrofotografico Varese https://gav-varese.it/. Come potrete vedere sia nel video, sia in queste due immagini, il risultato finale dipende- come sempre- dalla maestria del fotografo, certo è che la buona qualità del doppietto e la onesta- meccanica hanno consentito senza problemi di ottenere foto di discreto interesse. Per risultati superiori sarebbe preferibile utilizzare lo spianatore di campo dedicato, oppure un telescopio dedicato, ma diciamo cosi: le basi su cui lavorare ci sono. All’interno del video, troverete anche un commento di Antonio Giudici.

Immagine: Grande Nebulosa di Orione (M42) – Antonio Giudici e Giorgio Baj
Immagine: ammasso aperto delle Pleaidi (M45) – Antonio Giudici, Giorgio Baj

 

PREGI E DIFETTI


Pregi

  • Doppietto in vetro FLP-53 di ottima qualità
  • Ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica nell’uso visuale
  • Facilità di ambientazione termica
  • Ottima resistenza alla turbolenza focale rispetto al classico Schmidt Cassegrain da 20 cm
  • Richiede montature poco costose e ingombranti
  • Rapporto prezzo-prestazioni
  • Effettivo miglioramento nella percezione dei dettagli nella osservazione planetaria rispetto a un rifrattore da 10 cm
  • Possibilità di utilizzare come super spotting scope su montatura altazimutale, anche se 
  •  

Difetti

 

  • Intubazione poco raffinata
  • Per formati superiori all’APS- C è essenziale l’utilizzo dello spianatore di campo dedicato, acquistabile separatamente
  • Paraluce non estraibile
  • Personalmente avrei preferito una colorazione bianca anche per l’utilizzo diurno

 

 

IN SINTESI

Ritengo che il rifrattore Sky -Watcher  Evostar Black Diamond 120  ED sia uno valido strumento  per l’appassionato osservatore lunare e planetario che vive in un luogo poco adatto ai telescopi a riflessioni di medio-grande diametro.  Il suo diametro concede anche di osservare molti oggetti del cielo profondo e la sua leggerezza consentono di trasportarlo ovunque e di montarlo su montature poco costose . Reputo sia  anche ideale per le osservazioni e la fotografia solare in H-Alpha, con le premesse poc’anzi fatti. Direi che, alla fine di tutto, i suoi migliori pregi siano,  senza dubbio, il doppietto a corredo composto di vetro FLP-53  e la grande generosità da strumento “grab and go”,, di fatto si ambienta rapidamente ed è poco esigente per quanto riguarda il supporto per il suo montaggio. Penso sia uno dei telescopi con il miglior rapporto prezzo prestazione che io abbia provato da sempre, a patto di usarlo con accessori e  oculari in grado di sfruttare la qualità del suo doppietto.

 

PREZZO

Lo Sky -Watcher  Evostar Black Diamond 120  ED  costa 1690 euro.

 

RINGRAZIAMENTI


Ringrazio UnitronItalia per aver fornito l’esemplare visibile in questa videorecensione.  RRaffaello Lena (GLR GROUP) e coordinatore ALPO e BAA per il programma domi lunari per le immagini fornite
Antonio Giudici e Giorgio Baj del Gruppo Astrofotografico Varese per la collaborazione riguardo il test prettamente fotografico di questo strumento
Maurizio Liborio proprietario della località  dove ho potuto girare il video.

DISCLAIMER


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