Questa settimana vi presento un piccolo- grande binocolo: l’Ibis Optics Nut 8×60, trattasi di un classico strumento dotato di prismi di Porro e di un basso prezzo di acquisto che va a insinuarsi nella categoria dei cosiddetti “Mini-Giant”, ossia, quei binocoli adatti a un uso astronomico – crepuscolare, che hanno un diametro più grande dei classici 42 mm, ma che presentano un diametro inferiore ai 70 mm.
Chi è astrofilo di lunga data, scommetto stia già pensando al mitico Vixen Ultima 9×63 e ai vari cloni cinesi forniti, nel corso degli anni, da altre aziende (Orion, Celestron, etc., etc.)
Il Vixen Ultima 9×63 era famoso per la sua compattezza associata a un interessante diametro di 63 mm ma anche per il suo piccolo campo di vista.

Il campo di vista in questi formati, infatti, è uno dei tasti dolenti e anche l’Ibis 8×60 non ne è scevro: fornisce solo sei gradi, pari a quarantotto gradi di campo apparente (con formula classica). Risulta, pero’ superiore al vecchio Vixen Ultima 9×63 YCF, che non superava i 95 m a 1000m.
Il suo rapporto diametro-ingrandimento, tuttavia, potrebbe interessare a molti appassionati che non possono acquistare i blasonati binocoli crepuscolari o che vogliono affiancare al proprio telescopio un classico binocolo che presenti un diametro ancora perfettamente trasportabile, oltre che utilizzabile a mano libera.
Ho avuto modo di utilizzare l’Ibis Optics Nut 8×60 durante i mesi di Dicembre- Gennaio, sia nell’uso crepuscolare, sia in quello astronomico. Prima di sintetizzare le mie impressioni colgo l’occasione per descrivere qualche caratteristica tecnica.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla casa Madre.
Diametro Lenti | 60 mm |
Ingrandimento | 8x |
Campo di vista | 6° |
Campo a 1000 m | 105 m |
Pupilla di uscita | 7.5 mm |
Estrazione pupillare | 21 mm |
Prismi | Porro |
Schema ottico degli oculari | 2 gruppi – 3 elementi |
Schema ottico obiettivi | 1 gruppo – 2 elementi |
Trattamento | Multi-strato su ogni superficie ottica |
Peso | 1210 g |
Dimensioni | 203x70x190 |
Garanzia | 5 anni |
Prezzo (Febbraio 2018 Iva Inclusa) | 249 EURO |

Questa serie è disponibile in due formati: l’8×60, oggetto di questo test è un più grande 10×70. Il binocolo è costruito in Giappone. La scritta Made in Japan, compare, di fatto, non solo sulla scatola ma anche sul tappo che protegge la filettatura per il collegamento ai treppiedi fotografici.
Come già ho anticipato, l’Ibis Optics Nut 8×60 non è compatto ma neppure gigante: pesa 1140 grammi senza tappi e obiettivi, che sono distribuiti su 185 mm x 200 mm (con il binocolo impostato alla massima chiusura).
La messa a fuoco è singola e la correzione del fuoco avviene attraverso una manopola centrale che fa spostare il carrello centrale, degli oculari.
La distanza minima di messa a fuoco non è eccelsa, forse perché hanno voluto mantenere una corsa totale breve. Sono riuscito a mettere a fuoco a circa cinque metri. Per passare da questa distanza all’infinito è necessario ruotare la manopola in senso anti-orario per circa tre quarti.

Estrazione pupillare
Come tutti i binocoli crepuscolari dal basso ingrandimento e dal grande diametro, l’estrazione pupillare è buona, superiore a venti millimetri e questo facilita moltissimo l’utilizzo anche ai portatori di occhiali.
Il prodotto è ben gommato con una protezione nera dotata di parti vulcanizzate per facilitare la presa. I paraluce degli occhiali sono ruotabili ma non totalmente estraibili, mentre è presente una ghiera per correggere le diottrie sull’oculare destro. Il design ricorda un po’ le ultime soluzioni Vixen della serie Ascot. Nell’insieme, per il prezzo di acquisto, mi pare che nulla sia lasciato al caso e seppur non sia dichiarato come prodotto impermeabile, la gommatura spessa, strizza l’occhio a un uso outdoor semi-professionale.
Ottica.
Il binocolo è dotato di ottiche acromatiche. Grazie ai prismi di Porro e al basso ingrandimento, ha dimostrato di fornire un buon contenimento dell’aberrazione cromatica. Lo definirei quasi simile alla famosa serie Vixen Ultima. La tonalità dei colori è concretamente neutra. Il contrasto in asse è più che buono, cosi come la nitidezza.
Oculari.
Non sono di certo oculari a grande campo. Il campo fornito da questo strumento è modesto, pari a solo sei gradi. Per esemplificare posso confermare che binocoli 8×56 di alta qualità mostrano prestazioni ben differenti. Il costosissimo Zeiss Victory FL 8×56 fornisce ben 130 m a 1000 metri, L’ibis si ferma a poco più di 95 metri ma costa dieci volte meno!
Prismi.
L ‘Ibis Optics Nut 8×60 fa uso di prismi di Porro, composti di vetro Bak4. Nell’esemplare testato, le pupille erano quasi perfettamente circolari e si notava solo una minima vignettatura ai bordi del campo.
Aberrazioni.

Aberrazione cromatica.
L’aberrazione cromatica è presente solo durante le condizioni d’illuminazione più critiche, dove si palesa con un lievissimo alone viola-verde intorno ai contorni delle immagini (rami, rapaci in contro-luce, antenne, etc., etc.) Come anticipato la resa è quasi totalmente neutra, solo a tratti e in rare occasioni si può notare un lieve viraggio verso il rosa.
Curvatura di campo.
Visto il modesto campo inquadrato, le immagini ai bordi del campo sono quasi perfettamente corrette.
Distorsione angolare.
Minima e a cuscinetto.
Altre aberrazioni.
Nell’uso astronomico si nota coma e astigmatismo da circa l’80 % del campo di vista.

Utilizzo pratico.
Ho utilizzato l’Ibis Optics Nut 8×60 principalmente in due settori: nell’uso diurno comparandolo a costosi 8×42 e nell’uso astronomico a mano libera e su cavalletto.
Nell’uso prettamente naturalistico, ho apprezzato la discreta luminosità, pare a quella di un eccellente binocolo da 42 mm, la distanza minima di messa a fuoco è stata sufficiente per il mio solito target di avi-fauna, per gli appassionati che hanno bisogno di mettere a fuoco a meno di due metri, consiglio di cercare altrove.
Ho fatto varie prove crepuscolari con il mio Swarovski EL 8×42, un binocolo che costa quasi dieci volte tante. Orbene, era normale che l’ibis 8×60 non fosse molto più luminoso, tuttavia, dato il suo prezzo di acquisto molto basso, ha dimostrato, in sintesi, di mostrare, al centro del campo, né più né meno gli stessi dettagli del costosissimo binocolo austriaco. Direi che può reggere benissimo il confronto con molti binocoli da 50 mm da 800 -1000 mille euro di costo.
Di contro l’ingombro è maggiore e, inoltre, essendo privo d’impermeabilizzazione, potrebbe avere qualche problema se usato da cacciatori-selezionatori esigenti o da birders che non si fermano davanti ad un acquazzone.
Dove l’ho apprezzato, maggiormente, è stato nell’uso astronomico.

L’amatissimo (dagli astrofili) Vixen Ultima possedeva un campo ottico simile: 95 m a 1000 m, pesava solo un etto in meno ma costava sicuramente di più. Ho rivisto, nell’ Ibis Optics Nut 8×60 molti dei pregi di questo binocolo.
Quando è portato sotto cieli scuri (pur considerando il minimo campo apparente fornito) mostra decine di oggetti del cielo profondo: M81 M81 M51, M31, M33, la nebulosa di Orione M42 , ad esempio, esibisce, un discreto ventaglio, mentre si iniziano a percepire bene i colori di molte stelle.
Queste caratteristiche sono un poco ridimensionate sotto cieli medio – inquinati, a causa della grande pupilla di uscita oltre 7 mm che non può essere sfruttata in tali condizioni, giacché le pupille degli utilizzatori supereranno raramente i 4-5 mm.
Fra l’uso a mano libera e quello su cavalletto ho preferito quest’ultimo, non tanto per il peso del binocolo, che è oltretutto ben impugnabile, ma per la miglior possibilità di focheggiare alla perfezione.

Pregi.
- Rapporto prezzo- diametro lenti.
- Rifiniture in proporzione al prezzo.
- Messa a fuoco singola per uso astronomico.
- Ottima estrazione pupillare.
- Made in Japan.
- Prezzo di acquisto
Difetti.
- Campo di vista modesto.
- Distanza minima di messa a fuoco non concorrenziale con i classici binocoli a tetto
- Non impermeabilizzato.

In sintesi.
Questo nuovo binocolo da 60 mm proposto da Tecnosky potrebbe non far rimpiangere il noto Vixen Ultima 9×63 (ormai fuori produzione). Presenta, infatti, un campo di vista leggermente superiore, una luminosità paragonabile, un buon contenimento delle aberrazioni cromatiche, si usa facilmente anche a mano libera, grazie agli otto ingrandimenti e all’ampio ponte di comando.
Direi che è un prodotto adatto a chi si vuole avvicinare all’osservazione degli ungulati senza investire un’ingente cifra o per chi vuole spazzolare il cielo sotto cieli bui alla ricerca , ad esempio, delle nebulose stellari della costellazione del Sagittario.
Domanda Secca?
E’ luminoso come un 8×56 Top di Gamma? No! Sarei un bugiardo a dire il contrario. Tuttavia mi pare fornire la luminosità dei 50 mm di gamma-media.
Ringraziamenti.
Ringrazio. Come al solito, Giuliano Monti, patron di Tecnosky, per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi consentito di esprimere le mie impressioni senza forzatura alcuna.
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Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Febbraio dell’anno 2018- Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Tecnosky
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.