Nel 2006, il dott.Vincenzo Rizza, che all’epoca era un componente dello staff direttivo commerciale di Auriga, distributore italiano dei prodotti Kowa, mi contattò, decisamente euforico, per annunciare l’arrivo dei nuovi binocoli della serie Prominar. Ricordo che all’epoca possedevo un binocolo di casa Vortex. Io e Vincenzo fissammo un incontro presso l’Oasi Palude Brabbia di Varese e quando misi gli occhi agli oculari giapponesi.. fu amore a prima vista. Dopo un mese circa decisi di acquistare l 8.5×44. In quel periodo era sorta in me la passione per la caccia fotografica e per tale motivo il Kowa Prominar mi seguì in mille piccole avventure, non facendo mai pentire dei soldi spesi.
Se c’è una cosa che posso asserire, in sintesi e senza troppi dubbi, è che con questo progetto, Kowa fornì agli appassionati uno strumento decisamente valido e in grado di contrastare la fama dei binocoli ALPHA che in quel periodo dominavano la scena.
Nel corso di questi due lustri, la maggior parte delle aziende ha rinnovato o sostituito, spesso con molta rapidità, i propri prodotti di alta fascia, sia per accontentare gli appassionati sia per primeggiare nella solita “guerra fredda” fra produttori di binocoli. I contendenti, in un primo tempo, erano unicamente europei, poi iniziarono a mostrare i denti anche i costruttori cinesi. I giapponesi, invece, se si eccettua la notissima e attiva Nikon, sono sempre alquanto parchi nella presentazione di nuovi prodotti sport optics, di fatto, vi sono molti appassionati “canonisti” e “kowiani” in attesa di interessanti novità.
In linea di massima, dal 2006 ad oggi, sia grazie alla collaborazione delle aziende, sia grazie a molti appassionati, ho visto passare fra le mie mani varie novità:gli Swarovski Swarovision e gli SLC-HD,i Nikon EDG, i Leica HD Ultravid e HD Plus, i Minox HG APO, i Meopta HD, gli Zeiss HT ed SF e così via.
Kowa, come anticipato, similmente ai suoi noti progetti: “ TSN 883 -884” e “Highlander Prominar” non rinnova da anni i suoi binocoli di alta qualità, ha pero’ affiancato una svariata collezione di binocoli di medio e basso costo, fatti assemblare in Cina.
Come scrisse una volta Oscar Wilde: “Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono, a volte.” Ero un po’ curioso di dare una risposta alla solita domanda che mi balenava in testa da un po’ di anni: “Un binocolo progettato più di dieci anni fa può essere ancora concorrenziale nella fascia alta del mercato?”
Con questo proposito, ho deciso di riosservare per un discreto periodo con un esemplare di Kowa Prominar 10.5×44 e con un 8.5×44 traendone ulteriori e interessanti impressioni. I loro contendenti sono stati niente meno che il nuovo Swarovski EL 2016, il Leica HD PLUS e lo Zeiss Victory SF.
E’ inutile che io stia a ribadire le caratteristiche tecniche dato che le esposi, a suo tempo, a questo link, tuttavia è utile fare un piccolo riassunto delle sue caratteristiche principali.
- Vetro XD a bassa dispersione, quasi simile per prestazioni alle ottiche alla Fluorite che equipaggiano gli spotting scopes di alta fascia e il mitico binocolo gigante Kowa Highlander Prominar.
- Trattamento C3 Coating sui prismi che consente un’alta riflettività delle ottiche (99% su ogni superficie) nell’intero spettro visibile compreso fra i 400 e i 700nm.
- Scafo in magnesio per garantire un’ottima leggerezza e robustezza
KR Coating che oltre a proteggere le lenti dallo sporco e da altri residui, ne facilita la pulizia in presenza di impronte digitali, macchie d’olio, resina, salmastro, etc.,etc. - Trattamento multistrato MC.
- Sistema waterproof che prevede varie guarnizioni e il riempimento in azoto.
- Oculari con paraluce gommato dotato di sistema twist-up.
Dopo un po’ di ore spese con i vari binocoli ho appurato con un giudizio quasi totalmente soggettivo che , rispetto agli attuali Top di Gamma il lati negativi del progetto Kowa Prominar sono i seguenti:
- Peso superiore alla media, con un peso dichiarato in 940g (8.5x) e 960g (10.5x) questo binocolo pare più simile ad un moderno 50 mm che ad un classico 42-44 mm. Questa caratteristica, però per alcuni appassionati, potrebbe essere un pregio, similmente a quanto accade nel settore fotografico dove spesso si acquista il battery pack aggiuntivo per dare peso al corpo macchina e diminuire le micro-vibrazioni. Personalmente, abituato a camminare in mezzo alla natura “bello accessoriato” non ho particolari problemi ad utilizzare un binocolo di tal peso, anche perché utilizzo con tutti il bino-suspender (bretella)
- Campo di vista poco ampio. I 7° dell’8.5X ,ammirando, le ultime soluzioni,iniziano ad essere un po’ strettini, prima fra tutte quella fornita dallo Zeiss Victory SF.
- Tonalità calda. Qui mi limito a citare i commenti di vari lettori in senso oggettivo, dato che personalmente apprezzo una tonalità calda, che in certi casi, pare aumentare la visibilità degli oggetti poco contrastati, immersi , ad esempio, nella foschia.
- Paraluce degli oculari troppo grandi. Il binocolo è stato progettato da un orientale per un viso orientale, chi possiede un naso grande e una distanza interpupillare inferiore ai 65 mm, troverà difficoltà ad inserire il naso fra le due ampie gomme che proteggono le lenti degli oculari del Kowa Prominar.
I lati positivi, invece, sono i seguenti:
- Correzione dell’aberrazione cromatica. Questo è il punto di forza di tutti i prodotti Kowa di alta qualità. Al centro del campo risulta migliore sia allo Swarovski Swarovision che allo Zeiss SF, ed è di gran lunga superiore al contenimento del cromatismo mostrato dal nuovo Leica HD PLUS. Nella classica scena con i rapaci posati su dei rami in controluce, non c’è nulla da fare: il Kowa Prominar è il migliore. Lo stesso dicasi per lo spotting scope TSN 883 e per il binocolo Kowa Highlander Prominar. In linea di massima Kowa eccelle in tal senso, almeno per la mia soggettiva percezione del cromatismo residuo.
- Meccanica e costruzione. In questi due lustri mi è capitato di osservare in vari Kowa Prominar, spesso molto usati, anche da cacciatori, e nessuno fra loro ha mostrato giochi meccanici, infiltrazioni di umidità o altro. Ho raccolto, invece, spesso e volentieri le rimostranze di alcuni possessori di Top di Gamma che hanno avuto delle brutte esperienze con la messa a fuoco, l’entrata di umidità o con fastidiose scollimazioni accertate dopo piccole cadute in binocoli dal costo decisamente superiore.
- Possibilità di utilizzare filtri neutri da 46 mm di diametro. I progettisti si arrovellano ogni anno per fornire ottiche sempre più luminose, corrette e con campi di vista sempre più ampi, tutti celebrano la impermeabilizzazione dei propri binocoli ma a pochi è venuto in mente che in caso di intemperie e/o di osservazioni in riva al mare sarebbe molto utile poter utilizzare dei filtri sui propri binocoli. Di fatto la domanda più gettonata da alcuni lettori è la seguente: Andrò in vacanza al mare e vorrei osservare dalle scogliere, ho paura di rovinare le lenti del mio Top di Gamma? Avete un binocolo economico da consigliarmi?”
Nessun binocolo economico!
Anche io, come molti lettori di Binomania amo osservare gli animali anche sotto la pioggia, per vari motivi:nel caso dell’avi-fauna migratoria è più facile trovare degli esemplari in sosta sulle nostre spiagge. Nel caso dell’osservazione degli ungulati,invece, e’ possibile attutire i rumori in fase di avvicinamento, celare il nostro odore ed essere favoriti dalla quasi totale assenza di camminatori occasionali, sportivi ed altri frequentatori bipedi dei boschi. Per tale motivo, grazie alla filettatura presente nei pressi delle lenti ho avvitato due filtri Hoya di alta qualità che sono in grado di proteggere molto bene le preziose ottiche.
Kowa pubblicizza abbastanza discretamente il proprio trattamento KR in grado di far scivolare meglio le gocce d’acqua, tuttavia, durante le condizioni meteo avverse, mi sento più sicuro se proteggo i miei strumenti ottici e fotografici con alcuni filtri che mi permettono nel contempo di asciugarli spesso, durante le sessioni osservative senza crearmi, inoltre, troppi scrupoli durante la pulizia “sul campo” che avviene con un semplice panno.
Anche lo spotting scope Kowa TSN-883 consente l’uso di un filtro per proteggere l’obiettivo, anzi ne è stato progettato uno dal costruttore insieme ad una protezione neutra per gli oculari da incastrare sui paraluce.
Vi assicuro che osservare in presenza di salmastro, pioggia o polvere in tutta sicurezza non ha prezzo.
In sintesi posso confermare che il Kowa Prominar è un binocolo ancora molto competitivo, ancora imbattuto,secondo me, nel contenimento dell’aberrazione cromatica in asse, potrebbe essere una valida scelta per l’appassionato evoluto che non vuole spendere cifre superiori ai 1200 euro.
Rispetto alle migliori soluzioni,come avete letto, pecca nel peso e in altri piccoli particolari che potrebbero essere facilmente superati da una nuova rivisitazione che se facesse uso di ottiche alla fluorite Kowa TE‐11 WZ, un campo di vista più ampio e una diminuzione del peso, potrebbero arrivare a spodestare gli attuali RE del mercato. Non dimentichiamoci cose avvenne, due anni fa, con l’arrivo dell’oculare zoom Kowa TE 11Z 25-60X che è ancora imbattuto per il contenimento dell’aberrazione cromatica in asse e della cromatica laterale.
BOX DI APPROFONDIMENTO
KOWA e la FLUORITE |
Il Kowa XD Prominar 8.5×44 è dotato di ottiche definite XD e non di ottiche alla fluorite, tuttavia la resa ottica a bassi ingrandimenti è davvero eccezionale. Mi pare, però corretto fare una breve differenziazione fra il minerale di fluorite e quindi naturale, la fluorite sintetica e le lenti definite XD che sono usate sui binocoli 8.5×44 e 10.5×44 |
Fluorite minerale
Il minerale di fluorite è un alogenuro del gruppo monometrico ha una durezza pari a 4 , un peso specifico: 3,1-3,2 e un indice di rifrazione: n=1,433, emette luce quando viene riscaldata od esposta a radiazioni ultraviolette.Pare che il nome fluorite derivi dal termine latino “fluere”=fondere (giacchè era usato come fondente in metallurgia) , tuttavia è anche interessante sapere che nel Medio Evo, i minatori inglesi, lo chiamavano “flower”,”fiore” a causa della sua bellezza. La fluorite naturale comprende delle tracce di elementi di terre rare che concedono alla pietra una colorazione violaceo o verdastra e provocano, come anticipato, una fluorescenza se sottoposta a calore o a raggi ultravioletti.
Fluorite sintetica by KOWA
La fluorite (fluorite crystal), utilizzata per i vetri Kowa, serie High Lander BL8J3 Large (Kowa Highlander Prominar) e sui cannocchiali TSN-883/884 , è invece è un mono-cristallo artificiale, per tale motivo, non contiene impurità e non emette fluorescenza quando scaldato o esposto a raggi ultravioletti, inoltre, la fluorite artificiale è chimicamente stabile, di contro è più fragile di quella minerale e tende facilmente a rigarsi. Per tale motivo, risulta più difficile la sua lavorazione durante la fase di molatura e di lucidatura , è però possibile creare lenti di grande diametro.
LENTI XD by KOWA
I binocoli Kowa XD Prominar 8.5×44 dotati dei vetri XD, invece, fanno uso di ottiche che i giapponesi definiscono “ad extra bassa dispersione” Le lenti ED, nel campo dell’ottica binoculare, sono siglate dalle aziende con vari acronimi, come DE, HD, SD, UD o LD .
Come mi ha confermato MR Tamotsu Kitai della Kowa Company, Ltd. Le lenti XD KOWA sono utilizzati anche sui cannocchiali TSN-773/774, TSN-663/664, TSN-603/604 e sui binocoli della XD 33.
Giacchè i binocoli Kowa XD Prominar non superano i 10.5x ritengo che a Kowa sia sembrato superfluo l’uso di fluorite sintetica, per tale motivo, hanno sviluppato delle lenti ad ultra-bassa-dispersione, in alternativa al mono-cristallo artificiale per ridurre l’aberrazione cromatica.
Ufficialmente Kowa conferma che questi vetri XD non correggono l’aberrazione cromatica cosi bene come i vetri alla fluorite sintetica, ma questa caratteristica è visibile unicamente con i cannocchiali e ad alti ingrandimenti, giacché ad 8.5X e a 10X non ho notato alcuna traccia di residuo cromatico.
La serietà dell’azienda è evidente anche nel precisare che amano suddividere ciò che è totalmente composto in fluorite da ciò che non lo è, nel senso che molte ottiche simili a quella XD sono proposte sul mercato con la dicitura fluorite. Mr Tamotsu Kitai mi ha confermato che loro parlano unicamente di fluorite (sintetica) soltanto quando le ottiche sono composte INTERAMENTE di fluorite(sintetica). Per la cronaca se tale binocolo fosse spacciato con la sigla FL-Fluorite, ritengo che nessuno se ne potrebbe accorgere, vista la sua ottima correzione.
I vetri XD KOWA mi pare consentano di eliminare completamente il residuo cromatico e ciò, di contro, comporta anche un aumento della risoluzione ma anche del contrasto, ben visibile durante le osservazioni più ostiche, come quelle in controluce, in scarsa visibilità, etc., etc.,.Come dire:c’è vetro ED e vetro ED!
Caratteristiche Tecniche dichiarate dalla Casa Madre.
Modelli
|
GENESIS/XD44 |
GENESIS/XD44 |
Ingrandimento |
8.5x |
10.5x |
Diametro delle lenti |
44mm |
44mm |
Minima distanza di messa a fuoco |
1.7m |
1.7m |
Campo reale |
7.0° |
6.2° |
Pupilla di uscita |
5.2 mm |
4.2 mm |
Fattore crepuscolare |
27.0 |
17.6 |
Estrazione pupillare |
18.3 mm |
16 mm |
Campo di vista a 1000m/yds |
122.3m/yds |
108.3m/yds |
Dimensioni |
165mm~138mm~64mm |
165mm~138mm~64mm |
Peso |
940g |
940g |
Prezzo (Auriga)Gennaio 2016
|
1232 euro
|
1233 euro
|
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.