Luca Baghino è un ornitologo ligure, conosciuto sul forum di Binomania con lo pseudonimo “Monticola”. Ho deciso di intervistarlo per la sua proficua attività di studio e divulgazione nel settore naturalistico.
- Ciao Luca, benvenuto!
Un saluto a tutti i lettori di Binomania.
- Puoi descrivere ai lettori di cosa ti occupi?
Ho iniziato a occuparmi di avifauna più di quarant’anni fa. Sono un consulente nel settore ornitologico, principalmente per enti pubblici e privati. Mi contattano generalmente per studi specifici e rilevamenti. Negli anni Novanta e successivamente ho anche collaborato con la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli (LIPU) - Dove ti trovi in questo preciso momento?
Sono su una collina nei pressi di Arenzano, nel Parco del Beigua, dove sto monitorando la migrazione post-riproduttiva dei bianconi e degli altri rapaci diurni ad ovest di Genova .Questa è la diciannovesima stagione consecutiva in cui i dati vengono acquisiti e poi analizzati per il Parco, ma quelli iniziali risalgono alla prima metà degli anni Ottanta. Mi trovo in un punto di osservazione panoramico a circa 250 m slm che utilizzo da quasi dieci anni, posto sui primi rilievi e a meno di due chilometri dalla cittadina ligure.
I miei compagni di osservazione ed io, ovviamente, ci spostiamo anche in base alle condizioni meteo della giornata.
I bianconi in questo periodo arrivano da Est e Nord – Est, provenienti dalla penisola italiana, e ora abbiamo piazzato la nostra strumentazione in direzione di quella fascia di cielo.
- I tuoi studi riguardano unicamente i bianconi?
Negli anni Ottanta e Novanta e fino ad oggi mi sono occupato principalmente di questo splendida specie ma anche degli altri rapaci migranti. Ho studiato i movimenti della popolazione italiana del biancone insieme ad altri esperti italiani di ornitologia, attivi nel ramo delle migrazioni. Tuttavia mi occupo pure di uccelli nidificanti a livello ligure: quindi non solo rapaci, ma anche i passeriformi.
- La Liguria è una regione proficua per questo genere di studi?
Direi di si. La mia regione presenta apprezzabili flussi migratori in primavera, tra Marzo e Maggio e poi, in misura minore, tra Settembre e Ottobre.
Similmente al Friuli, la Liguria è una regione molto “biodiversa” con un territorio collinare e montuoso affacciato sul mare, con forti dislivelli altitudinali. Gli uccelli selvatici non vi sono forse concentrati in grandi quantità come in altre aree d’Italia, ma abbiamo varie specie montane, alpine e pure marine. Per capirci, da questa stessa posizione da cui ti parlo possiamo osservare sia le specie di uccelli tipicamente montani, sia i cetacei!
- Ho avuto il piacere di leggere il tuo libro “Il biancone. Biologia e migrazione dell’Appennino ligure”. Edizione il Piviere. Puoi raccontarci anche questa avventura?
Certamente! Il libro è stato pubblicato nel 2009 . Ho avuto il piacere di collaborare con Guido Cattameo e Massimo Campora, un noto fotografo naturalistico ligure. Il libro presenta il biancone dal punto di vista ecologico e biologico, incluse le migrazioni, con dati sino a tutto il 2008 e l’Appennino ligure-piemontese come area di riferimento.
- Hai curato altre pubblicazioni?
Si, nel 2008 è uscito “Il mondo elusivo degli uccelli” della Erga edizioni. Ne sono stato il curatore e in esso sono presenti diversi contributi da parte di autori liguri e non, che presentano il comportamento e il riconoscimento degli uccelli estendendolo a vari altri aspetti che rendono questo gruppo animale così affascinante. Al libro è stato allegato anche un CD Rom con i canti, sviluppato in collaborazione con Giancarlo Fracasso, uno degli autori dei fondamentali volumi di “Ornitologia Italiana”. Sono stato poi, negli anni ,autore di alcune decine di pubblicazioni scientifiche.
- Per i tuoi studi che genere di strumenti ottici utilizzi?
Attualmente, nelle sessioni di migrazione, osservo con uno Zeiss Victory FL 7×42, mentre anni fa possedevo un Dialyt dello stesso formato.
Ovviamente, visto il basso ingrandimento offerto dal solo binocolo (utile però per “setacciare” il cielo), utilizzo in abbinamento un Nikon Fieldscope ED82 angolato, con oculari fissi grandangolari, da 30X e 38X. Dal 2013 adopero anche un Vortex Kaibab 15×56. Porto con me anche due treppiedi in carbonio per sostenere sia lo spottingscope sia il 15×56. Oggi, ad esempio, sto utilizzando il Kaibab per inquadrare gli animali a media distanza. Per definire aspetti di dettaglio quali ad esempio il sesso e l’età dei rapaci in migrazione, o per il riconoscimento di soggetti lontani, uso lo spotting a 30X.
Caro Luca, grazie per la tua disponibilità.
Il libro di Luca Baghino è disponibile anche su Amazon.
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.