Premessa.
Come tutti noi abbiamo avuto modo di apprendere, sia per esperienza diretta sia per mera informazione teorica, la creazione del proprio kit osservativo è molto soggettiva: alla fine, infatti, l’appassionato dovrà dirimere l’annosa questione riguardante la scelta del proprio telescopio terrestre. De gustibus non est disputandum:chi ambisce all’estrema compattezza, chi preferisce ottenere le massime prestazioni, chi adora la pacata via di mezzo.
Del resto è difficile trovare delle assonanze fra chi osserva principalmente nel fitto del bosco e chi tenta di scrutare dalla scogliera gli uccelli marini che volano, lontani, in mare aperto.
Per tutti gli amanti della trasportabilità ho deciso di approntare una piccola e modesta comparativa fra i seguenti spotting scopes:
- Nikon ED 50
- Minox MD 50
- Vixen Geoma II ED52-S
- Opticron MM3 GA ED 50
La mia richiesta di avere nel gruppo di contendenti il Vortex Razor HD 50 non è stata accolta dal distributore italiano che non disponeva di un esemplare in magazzino: un vero peccato.

Prima di iniziare a descriverne le caratteristiche è utile fare qualche precisazione. Seppur vi fosse lo spirito di comparare questi prodotti è necessario confermare che non è stato possibile attuare una vera e propria comparativa. Ciò per vari motivi:
- Vi sono due telescopi terrestri dritti (Nikon e Vixen) e due angolati (Minox e Opticron).
- Non tutte le aziende hanno potuto fornire sia un oculare 20X sia un oculare zoom.
- Esistono differenze costruttive e nel prezzo di acquisto che determinano delle decise differenze progettuali.
Allora, per quale motivo è nato quest’articolo? Semplicemente per informare il lettore, alla ricerca del classico “cinquantino”, su cosa offre il mercato in questo periodo.
Ho deciso di suddividere la prova in due parti. La prima, la più divertente, è avvenuta in compagnia di parte del team ASTOR (Associazione per lo Studio e l’Osservazione dei Rapaci).
Durante un paio di week-end di Febbraio abbiamo utilizzato sul campo i telescopi, sia arrampicandoci in cima ad una vetta per saggiare la loro leggerezza, sia osservando da un’altana messa gentilmente a disposizione dall’OASI LIPU PALUDE BRABBIA di Varese. Non è mancato anche il classico test “ a mano libera “ a bassi ingrandimenti. I risultati sono stati condensati per motivi di brevità.
Durante le escursioni degli ultimi mesi, la parte più minimalista del mio gruppo di amici discuteva spesso di tale vexata quaestio : meglio un binocolo 15×56 oppure un piccolo telescopio da 50 mm dotato di oculare fisso o zoom?
Alla fine, dato che è molto facile arrovellarsi fra le congetture ho deciso di dirimere il dibattito direttamente sul campo.
Tabella comparativa
Modello | Minox MD 50 W | Nikon ED 50 | MM3 50 GA ED | Vixen Geoma 52 ED |
Ottiche | Acromatiche | A bassa dispersione ( ED) | A bassa dispersione ( ED) | A bassa dispersione (ED) |
Oculare | Zoom 16x-30x (non intercambiabile) | Intercambiabile | intercambiabile | intercambiali |
Escursione dello zoom | 16x-30x | 13x30x | 12×36 e 13×39 (ad alta estrazione pupillare) | 15×40 |
Impermeabilizzazione | Si | Si | Si | Si |
Prezzo | 431 euro (oculare compreso) | In attesa del prezzo ufficiale da Nital | 299 sterline( solo tubo ottico) | 238 euro(solo tubo ottico) |
Minox MD 50

Insieme al Vixen Geoma II ED52-S, questo prodotto tedesco è uno degli spotting scopes più compatti. La decisione dei progettisti è di non cedere ai compromessi: leggerezza, robustezza ma anche impossibilità di cambiare l’oculare zoom che è irremovibile dallo scafo ottico. Il Minox MD 50 è disponibile in due versioni: 15×30 e 16×30 wide. Lo strumento si avvale di una messa a fuoco con ghiera centrale, simile a quella degli obiettivi fotografici, che consente una buona regolazione di precisione. La gommatura è molto robusta, cosi come il collare di fissaggio. Essendo un prodotto concepito per l’uso outdoor, è in grado di resistere a una caduta accidentale in acqua sino a cinque metri di profondità. La sua temperatura di utilizzo, invece, è compresa fra i -14° e i +40°.
La mia bilancia elettronica ha stimato un peso in pratica identico a quanto è stato dichiarato, ossia pari a 680 grammi (senza tappi ma con l’oculare zoom). La versione angolata che ho provato non supera i ventuno centimetri di lunghezza.

E’ l’unico fra i contendenti ad essere privo di ottiche a basse dispersione. Tale caratteristica si nota, più che altro ad alti ingrandimenti, osservando soggetti in controluce e/o molto luminosi. In tale frangente si può percepire un po’ di alone violetto intorno alla sagoma dell’oggetto inquadrato. Molto buona la visione a 16X che fornisce una nitidezza e un contrasto in grado di soddisfare anche gli utenti esigenti e che non fa rimpiangere ottiche a bassa dispersione, più costose.

Fra i pregi principali cito, senza dubbio, la compattezza e la precisione meccanica, fra i difetti, anche se si tratta di una specifica scelta aziendale, l’oculare zoom fisso e l’assenza di paraluce. Il prezzo è certamente buono, se si calcola di acquistare non solo lo scafo ottico ma anche un valido oculare zoom che in più occasioni mi ha sorpreso a causa delle sue prestazioni, proporzionate alle sue dimensioni (e prezzo.)
Ritengo che il Minox MD 50 sia uno strumento molto robusto adatto a chi predilige la compattezza e la robustezza rispetto all’utilizzo di ottiche a bassa dispersione.
Nikon ED 50

Per molti anni, il piccolo spotting scope giapponese è stato un punto di riferimento per chi richiedeva uno strumento prestante e molto compatto. E’ disponibile in due versioni: dritta e angolata e in due colori, io ho avuto la delizia di provare il modello angolato con un piacevole color verde definito Pearlescent Green.
Il design del Nikon 50 ED è molto bello, classico e denota la cura caratteristica dei prodotti Made in Japan. Ritengo che la cosiddetta hand-holding case (custodia con impugnatura) sia imprescindibile per uno strumento simile, non solo per proteggere lo scafo ottico che è privo di gommatura, ma anche per consentirne l’uso a mano libera osservando a bassi ingrandimenti. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso (con l’oculare 20x e senza tappi) pari a 530 grammi, la lunghezza non supera i 26 cm.
Anche questo prodotto è impermeabilizzato ed è garantito per resistere cinque minuti a un metro di profondità, ovviamente è anche riempito in azoto per evitare la formazione di muffa e condensa che potrebbe formarsi all’interno del tubo ottico.

Nital, il distributore italiano dei prodotti Nikon, non ha potuto mettere a disposizione un oculare zoom. Per tale motivo, posso basare le mie impressioni su quanto ho potuto appurare a venti ingrandimenti. In tale frangente il piccolo telescopio mostra delle immagini nitide, calde e contrastate. Oltre a ciò, mi è parso uno dei migliori nel contenimento dei riflessi.

Fra i suoi pregi cito senza dubbio l’alta nitidezza e il contrasto, il prezzo non è fra i migliori, almeno per ciò che riguarda il listino ufficiale per l’Italia. In sintesi seppur in questi anni siano arrivati nuovi rivali nel settore dei 50 mm, il Nikon ED 50 è ancora uno fra i migliori spotting scope compatti presenti sul mercato.
Opticron MM3 GA ED 50.
Il piccolo gioiello di casa Opticron.
E’ la sorpresa del test. Non è di certo il più economico e leggero ma è sicuramente il più performante. Ai medesimi ingrandimenti forniti dal Nikon ED 50, l’esemplare oggetto di questo test si è dimostrato possedere una nitidezza lievemente superiore. Le immagini sono brillanti (in proporzione al diametro), l’aberrazione cromatica è in sostanza impercettibile e il contrasto deciso. I partecipanti del gruppo ASTOR che possiedono tutti spotting scopes di alta qualità (Kowa, Swarovski, Minox ED, etc.) sono rimasti stupiti dalla resa di questo cannocchiale Made in Japan che, quando dotato dell’oculare 30X wide, fornisce delle immagini diurne da mozzare letteralmente il fiato. Abbiamo ammirato una poiana a circa trecento metri di distanza, in una giornata contraddistinta da un’ottima trasparenza e la resa dei colori e la nitidezza che il piumaggio del rapace esibiva, era paragonabile a quella di un eccellente spotting scope di 65 mm di diametro posto al suo fianco. Quando si utilizza l’oculare zoom non si può che rimanere stupiti di come la nitidezza rimanga pressoché simile anche alla massima escursione.

Di contro, il peso non è fra i più contenuti: con l’ottimo oculare zoom HDF T 40862 la mia bilancia elettronica ha calcolato un peso pari a 808 gr. In ogni modo non supera i 30 cm di lunghezza. Ovviamente, parte di questo peso dipende sia dalla spessa e pregevole gommatura sia dal grande e performante oculare zoom. E’stato il miglior performer quando ho tentato di ottenere qualche scatto naturalistico avvalendomi della tecnica del phonescoping che prevede il collegamento di uno smartphone all’oculare del telescopio.

Fra i pregi cito, senza remora alcuna, la pregevole costruzione e la grande qualità ottica, fra i difetti, com’è ovvio, cito il prezzo di acquisto giacché è fra i più alti (299 sterline per il solo corpo + 199 sterline per lo zoom) quasi 700 euro.
Non è quindi il classico “cannocchiale da battaglia” da tenere in auto o da portare in spiaggia, ma un vero e proprio strumento di lavoro, sicuramente compatto e ben costruito. E’l’unico dei quattro a possedere la messa a fuoco demoltiplicata.
Vixen Geoma II ED52-S

Questo prodotto giapponese si differenzia dalle altre tre soluzioni per la sua interessante possibilità di “chiudersi” sino a raggiungere 17 cm di lunghezza. In effetti, durante le varie escursioni mi sono talvolta scordato di averlo nello zaino. La bilancia elettronica ha stimato un peso, con l’oculare zoom e senza tappi, pari a 551 grammi, quindi di poco superiore al leggerissimo Nikon. (Senza oculari il Vixen pesa 476 g, il Nikon 455 g).

A cannocchiale retratto e con l’oculare zoom la lunghezza è pari a 22,5 cm che si spinge sino a 29 cm quando si estende sia il tubo ottico sia il paraluce. Lo strumento non è gommato ma è possibile acquistare una custodia da campo espressamente prevista dal costruttore. Analizzando il suo prezzo di acquisto io devo ammettere che il Vixen Geoma 52 ED è lo spotting scope più conveniente.
Per ciò che concerne le prestazioni ottiche, è leggermente inferiore all’Opticron e al Nikon, soprattutto ai medio – alti ingrandimenti, dove mostra una nitidezza e trasparenza di poco inferiore. Nelle condizioni di illuminazione più critica svela anche un po’ di aberrazione cromatica, invisibile, invece, negli altri due cannocchiali giapponesi.

La dotazione di oculari che Vixen fornisce ai possessori di questi piccolo gioiello è veramente molto conveniente e completa. Consiglio vivamente di scaricare la tabella degli oculari_naturalistici_Vixen con le varie caratteristiche tecniche.
Fra i lati positivi cito senza dubbio l’ottimo rapporto prezzo-prestazioni, fra i lati negativi posso lamentarmi soltanto della verniciatura di serie che mi è parsa un po’ delicata.
Sull’uso a mano libera.

Spesso si legge di come sia facile utilizzare i piccoli cannocchiali da 50 mm a mano libera, tanto da essere preferibili a un binocolo da quindici ingrandimenti, tuttavia ritengo che maggiore sia l’esperienza d’uso con questi prodotti maggiore sia il beneficio che se ne trae senza cavalletto. Durante Febbraio, ho compiuto vari test in compagnia dei ragazzi del gruppo ASTOR. Abbiamo quasi tutti concordato sul fatto che i telescopi non angolati fossero più facili da usare a mano libera, soprattutto durante la fase di puntamento. Non abbiamo avuto neppure particolari problemi a osservare fra i quindici e i venti ingrandimenti, l’avi-fauna situata a pochi metri da noi. Molto più difficile invece, tentare di discernere i soggetti a lunga distanza, perché il potere risolutivo richiesto in tale frangente necessita comunemente di un valido supporto. Inaspettata invece, la loro resa nel panning, anche per analizzare le caratteristiche di volo dei rapaci più lontani, anche se, è utile fare un poco di pratica, soprattutto perché si tende a tenere aperti entrambi gli occhi.

Phonescoping.
E’ovvio che un piccolo telescopio di 50 mm di diametro non fornisca delle prestazioni fotografiche paragonabili a quelle di un ottimo teleobiettivo fotografico, tuttavia ben si presta alla tecnica del phonescoping, utile per il riconoscimento a lunga distanza dell’avi-fauna. Pubblico qui di seguito qualche immagine, con poche pretese, più’ che altro per evidenziare la resa ottica di tali strumenti quando accostati ad uno smartphone Samsung Galaxy S4.




In sintesi.

Se dovessi condensare in poche righe le mie impressioni su questi telescopi terrestri da 50mm, potrei dire che l’ Opticron MM3 GA ED 50 è lo strumento che più si avvicina alla resa degli spotting scope da 65 mm, grazie alla sua ottima qualità ottica ma anche all’ingombro. Penso che a breve testerò anche il modello da 60mm. Il Nikon ED 50 si discosta, seppur di poco, dalle prestazioni del rivale giapponese, sfoderando però una leggerezza superiore e forse una maggiore rivendibilità nel mercato dell’usato. Il Vixen Geoma II ED52-S possiede il miglior rapporto prezzo-prestazioni fra i quattro, grazie all’eccellente prezzo di acquisto sia del tubo ottico che degli oculari. Il Minox MD 50 è il più minimalista fra i quattro e forse è l’unico a rappresentare il vero telescopio compatto perfettamente utilizzabile senza dover acquistare ulteriori accessori.
Ringrazio Minox Germany, Nital, Opticron e Skypoint per aver fornito , con sportività, gli esemplari oggetto di questa strana comparativa.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata il 17 Marzo del 2015. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Minox, Skypoint, Nital ed Opticron.
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.