Premessa.
Questo mese il sottoscritto continua, con piacere, la disamina dei migliori prodotti disponibili da Opticron: azienda inglese nata nel 1970 per servire tutti gli appassionati di birdwatching e di digiscoping.
Dopo la recensione dell’ottimo spotting scope MM3 ED 60 è arrivato il momento di scrivere le mie impressioni sul binocolo TOP DI GAMMA che Opticron propone anche per l’anno 2016: il DBA VHD 8×42 anch’esso prodotto totalmente in Giappone.
Caratteristiche tecniche pubblicate sul sito del costruttore
Specifiche | 8×42 | 10×42 |
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Campo di vista a 1000 m (m) Dist.minima di messa a fuoco (m) Estrazione pupillare(mm) Distanza interpupillare (mm) Dimensioni (mm) Peso (g) Prezzo (sterline) £ inc. IVA |
122 2.5 22 56~74 145×126 696 579.00 |
105 2.5 17 56~74 145×126 714 589.00 |
Meccanica e messa a fuoco.
Il binocolo Opticron DBA VHD in compagnia dello spotting scope Opticron MM3 ED 60.
Il binocolo è molto compatto, misura 145 mm x 126 mm, mentre la bilancia elettronica ha evidenziato un peso, in grammi, senza tappi e cinghia, pari a solo 697 grammi.
Lo scafo ottico si basa sullo schema a finestra centrale rinforzato con due ponti, (dual hinge, single axis body) Il ponte più ampio è quello di comando dove ha sede anche la manopola della messa a fuoco.
Il binocolo presenta un design molto lineare, pulito, privo d’incavi o parti spigolose, quest’ultime un po’ troppo in voga fra molti progettisti. Il risultato estetico globale è piacevole. Per migliorare la presa, le parti interne dei tubi ottici sono state modificate, lavorandone le rotondità e privandole della gommatura.
Quando si bada a impugnarlo correttamente, il binocolo “pesa” verso gli oculari, diminuendo nello stesso tempo l’affaticamento del birder.

Come prassi anche in Opticron il binocolo presenta una classica e neutra colorazione nera, la gommatura è abbastanza spessa. Sui tubi ottici è concesso il mero vezzo estetico di due scritte bianche: il logo aziendale e la sigla del prodotto situati sui tubi ottici nei pressi della zona oculari. Il lato anteriore del pomello di messa a fuoco, presenta, invece, ulteriori caratteristiche del prodotto: il suo sistema waterproof (sino a 5 metri di profondità) il campo di vista, l’origine giapponese e il consiglio su come utilizzare la ghiera per la regolazione diottrica
I paraluce sono dotati di un sistema a rotazione con tre posizioni prefissate (click and stop), mentre è presente la filettatura collegare il binocolo ai raccordi standard per le piastre fotografiche.
La stessa Opticron le fornisce nel suo ampio stock di prodotti.
La messa a fuoco è interna (si attua con lo spostamento degli elementi ottici) e si regola con un rotore centrale non molto ampio, poiché per contenere le dimensioni del binocolo, i progettisti hanno lasciato poco spazio fra i tubi ottici.
La regolazione della diottria sull’oculare destro funziona grazie una ghiera integrata nel pomello che si deve sollevare per consentire il funzionamento, come del resto ha precisato il costruttore stampandolo direttamente sul rotore (Pull out to adjust)
Il raggiungimento del punto di fuoco è preciso, onestamente io ho visto risultati peggiori su prodotti dal costo ben superiore. La distanza di messa a fuoco minima con il mio visus è inferiore ai due metri. Per passare da questa distanza all’infinito devo ruotare la manopola di un giro e mezzo, mentre inquadrando un oggetto dai 6-7 metri all’infinito occorrono, invece, pochissimi millimetri di corsa.
L’estrazione pupillare degli oculari si è rilevata comoda e in grado di accontentare anche i portatori di occhiali: dichiarata in 22 mm, è coadiuvata da una distanza interpupillare compresa fra i 56 mm e i 74 mm. Rimane da considerare il fatto che alla minima distanza fra i tubi, rimane poco spazio per consentire a “nasi importanti” un riparo comodo e confortevole.

Ottica.
Opticron pubblicizza questo binocolo come dotato di lenti ED di alta qualità, coadiuvato da un trattamento di fase OASIS sui prismi e di un trattamento S-type multi-strato su ogni superficie aria-vetro. Da assiduo utilizzatore di binocoli Alpha – Zeiss Victory SF 8×42 e Swarosvki Swarovision 10×50 – non posso dire di essere rimasto insoddisfatto dalla qualità fornita da questo prodotto. Le immagini sono molto nitide con un alto contrasto. Come vedremo anche l’aberrazione cromatica è molto ben corretta.
Prismi. Il binocolo è composto da prismi a tetto, dotati di trattamento di fase. L’uscita pupillare è quasi perfettamente circolare, prestando attenzione si nota solo piccolissimo cut-off.
Aberrazioni.
Aberrazione cromatica.
Beh..wow! Siamo ad alti livelli. L’Opticron DBA VHD 8×42 fornisce al centro del campo delle immagini molto corrette anche nelle classiche prove, dove alcuni prodotti più costosi soccombono. Osservando, ad esempio, le cime di un albero in controluce con cielo molto grigio e luminoso, non si nota, in asse, alcuna aberrazione cromatica. Il cromatismo laterale, ovviamente, è presente, da circa il 65% del campo di vista ma non è assolutamente invasivo.
Curvatura di campo e distorsione angolare.
Nell’uso diurno posso dire che il campo di vista è totalmente utilizzabile, non si presenta quel fastidioso ed elevato degrado ai bordi che si percepisce appena si pone l’occhio all’oculare. In questo caso, invece, il campo mi è parso piatto quasi sino al bordo del campo di vista ed anche la piccola parte restante mostra immagini molto ben leggibili.
Ovviamente tale prestazione è imputabile al campo di vista pari a solo 7° (56° di campo apparente) che è un ovvio compromesso per contenere il costo di acquisto.
La distorsione angolare è presente ma non è molto pronunciata e si nota da circa l’80% del campo. Non essendo molto sensibile all’effetto palla rotolante non posso confermare se questa scelta progettuale apporti benefici, in linea di massima, l’ho trovato piacevole utilizzandolo nel panning.

Uso pratico.
E’stato un piacere lasciare a casa i miei Top di Gamma per utilizzare l’Opticron DBA VHD 8×42. Di solito, non vedo l’ora di terminare i test per riosservare in un prodotto di alta qualità. Spesso i binocoli in questa fascia di prezzo presentano un mediocre contenimento dell’aberrazione cromatica e immagini sicuramente più morbide rispetto ai prodotti Alpha: non è il caso del DBA VHD 8×42 che, accettando l’ovvio compromesso dei soli 7° di campo e una tonalità un po’ calda, fornisce delle immagini con un’ottima nitidezza, un buon contrasto, una decisa brillantezza e un eccellente contenimento dell’aberrazione cromatica. Ovviamente non raggiunge la luminosità di uno Zeiss Victory HT o SF ma non per questo risulta inutilizzabile al crepuscolo.
Lati positivi e negativi
PRO
- Nitidezza
- Contrasto
- Ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica
- Alta estrazione pupillare
- Rifiniture e costruzione
CONTRO
- Campo di vista inferiore rispetto ad altre soluzioni nella stessa fascia di prezzo
- Manopola della messa a fuoco un po’ scivolosa con mani sudate o guanti
In sintesi.
Ritengo che i nuovi binocoli della serie Opticron DBA VHD siano un ottimo upgrade rispetto ai binocoli Alpha proposti da Opticron negli anni passati. Ha molte frecce al suo arco e potrebbe soddisfare molti appassionati del marchio inglese che sono alla ricerca di un nuovo binocolo di alta qualità.
Come sempre ringrazio Pete Gamby di Opticron per aver fornito il prodotto oggetto di questo test e per avermi lasciato libero, come sempre, di esprimere le mie sincere impressioni.
Disclaimer.
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Marzo dell’anno 2016. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di visionare direttamente il sito ufficiale di Opticron
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.