Intervista a Giacomo Cellini di fototrappolaggionaturalistico.it

 

Ciao Giacomo, presentati a nostri lettori:

Mi chiamo Giacomo Cellini e abito a Forlì. Per professione faccio il web marketing specialist, cioè di occupo di attività di Web Marketing per professionisti e imprese, il mio sito personale è  www.giacomocellini.it. Come hobby ho scelto da quasi 5 anni di dedicarmi al fototrappolaggio. La passione mi è nata quando abbiamo acquistato una casa nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi. Ho iniziato così quest’avventura bellissima!

Vuoi riassumere ai lettori di binomania che cosa è il fototrappolaggio?

Il fototrappolaggio è una tecnica video-fotografica utilizzata da biologi e naturalisti per studiare gli animali selvatici e i loro comportamenti.

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Il fototrappolaggio ha radici lontane che si snodano a cavallo tra fotografia, biologia ed ecologia delle specie animali. La tecnica, sviluppata nei primi decenni del Novecento dal naturalista George Shiras, rende possibili una serie di studi non invasivi che possono determinare lo stato di una popolazione, la presenza di una specie, le abitudini individuali e l’utilizzo dello spazio.

Si tratta oggi di una tecnica molto usata da biologi e naturalisti per analizzare e studiare sia a livello qualitativo che quantitativo la fauna presente in un dato luogo. Oggi viene utilizzata anche da tanti appassionati che le usano per ammirare la bellezza della fauna.

Come si inizia a fare fototrappolaggio?

Sicuramente si inizia mossi dalla passione e dalla curiosità per la natura e la fauna selvatica, però prima, lasciamelo dire servono due cose ben precise:

  1. I permessi (di proprietario del terreno o fondo e di eventuali enti pubblici e/o carabinieri forestali),
  2. attrezzature (fototrappola, Scheda SD, batterie AA, cavi d’acciaio e lucchetti).

Poi la passione prenderà il sopravvento e da una fototrappola, passerai a due, tre, quattro ecc! Capita a molti!

“Saluto al sole”

In ogni caso si inizia a fare fototrappolaggio posizionando una fototrappola in un determinato ambiente, io consiglio sempre transetti o piccole radure.

I primi sono le autostrade dei selvatici nel bosco e a volte si rimane sbalorditi nel vedere tutto quel movimento! Le seconde sono stupende perché gli animali selvatici spesso di fermano pochi secondi per guardarsi intorno o brucare. Quelle immagini sono le mie preferite!

Inizialmente si utilizzavano comuni macchine fotografiche collegate ad un sistema di flash e sensori, oggi esistono invece in commercio fototrappole molto sofisticate e di dimensioni estremamente compatte, che racchiudono al loro interno un sensore di movimento passivo che rileva il passaggio di un animale e/o persona davanti all’obiettivo; ciò provoca lo scatto della foto o l’inizio di un filmato.

Successivamente sono stati inseriti optional come l’audio, l’invio delle foto in tempo reale, la sensibilità del sensore e l’infrarosso che hanno fatto diventare queste macchine dei veri e proprio gioielli.

Fototrappolaggio cervi ripresi da Scout Guard SG2060D

Come funziona una fototrappola

Le fototrappole vengono in genere fissate ad un albero mediante cinghie e lucchetti, e grazie alla loro autonomia che in condizioni di stand-by può essere di parecchie settimane o mesi (utilizzando comuni batterie AA o batterie esterne da 6/12V), sono in grado di monitorare le abitudini della fauna selvatica presente nell’ambiente in cui l’apparecchio è installato.

Alcune fototrappole sono dotate anche di 3G o 4G per invio delle immagini o dei video tramite app cloud o email.

La tua ripresa più bella?

Ce ne sono tante, difficile ricordarle tutte. In primis il primo lupo, dopo quasi sei mesi di fototrappolaggio. Lo ricordo come fosse ieri: mi sono messo ad urlare! E poi la cerva che allatta il cerbiatto, l’accoppiamento dei caprioli, un piccolo di capriolo che prende il latte, i lupi che rincorrono la preda e infine i bramiti dei cervi! Che spettacolo! Sono fortunato che questi bellissimi animali abbiamo condiviso la loro vita con me!

 

Fototrappolaggio cervi ripresi da Scout Guard SG2060D

Fototrappolaggio che passione insomma!

Poter riprendere e ammirare la fauna selvatica in totale libertà e rispettando la loro privacy è una vera gioia per i nostri occhi e il nostro cuore. Inoltre nella loro semplicità e nella loro quotidianità questi animali ci regalano video o foto stupende.

 

L’uso delle fototrappole negli ultimi anni sta diventando sempre più frequente, grazie alle innumerevoli marche di fototrappole low cost cinesi che hanno invaso il mercato, per questo è fondamentale rispettare alcune regole basiche per un fototrappolaggio etico.

Alcuni consigli per un fototrappolaggio etico a cui tengo in particolar modo:

  1. evitare di rovinare la vegetazione durante il montaggio della fototrappola;
  2. non usare cibo o altri attrattivi per attirare le specie selvatiche;
  3. durante le fasi di montaggio/smontaggio evitare rumori molesti;
  4. non posizionare la fototrappola presso nidi attivi, tane e luoghi di letargo;
  5. evitare di posizionare la fototrappola presso pozze durante un periodo di particolare siccità;
  6. richiedere sempre i permessi a proprietari terreni, enti parco e guardie forestali;
  7. segnalare alle autorità le eventuali attività illecite documentate.

Per maggiori informazioni e consigli à www.fototrappolaggionaturalistico.it