I fantastici Quattro

BINOMANIA PREMIUM è la nuova modalità per visitare il sito web senza distrazioni pubblicitarie e per beneficiare di alcuni privilegi. Vuoi saperne di più? Clicca qui

Quest’anno ho avuto modo di testare vari binocoli, ma pochi sono rimasti impressi nella mia mente per le loro ottime prestazioni, per questo motivo, ho deciso di scrivere questo breve articolo avvertendo i lettori, che i gusti di un binofilo sono sempre in mutazione e dipendono quasi sempre dal suo principale settore osservativo e dalla possibilità di testare ottiche sempre più performanti. 

Se pochi anni or sono bramavo l’acquisto di un Vixen Ultima 8×56 ora “adoro” lo Swarovski Habitch 8x30W

 

Leica Ultravid 10×25

Leica Ultravid 10×25: un vero gioiello

Beh..c’è poco da dire: è il binocolo da taschino per antonomasia, piccolo, curatissimo in ogni particolare, con un intelligentissimo sistema di messa a fuoco che integra la regolazione diottrica attraverso la pressione di un piccolo pulsante.
Il Leica Ultravid 10×25 mi ha stupito per la sua nitidezza, l’ottima luminosità che non mi ha fatto rimpiangere un buon 30mm, per il contenimento ottimale di tutte le aberrazioni e per la resa dei colori perfetta.
La prima impressione che si può avere, guardandolo su un palmo della mano è quella di un piccolo binocolo da portare sempre con sè, insomma un mero ripiego, osservandoci invece si capisce di avere a che fare con un progetto ottico di qualità davvero molto elevata.

Swarovski Habicth 8x30W

Swarovski Habicht 8×30 W

 

Un vero killer! Al centro del campo fornisce una immagine molto nitida, con una perdita ai bordi davvero minima, il carrello di messa a fuoco centrale è molto dolce e scorrevole, leggero, circa 500gr, con un campo reale pari a 7.8 gradi è il giusto compromesso fra contenimenti delle aberrazioni e campo realmente utilizzabile. Lo vedo come il validissimo sostituto dei binocoli per birdwatcher con prismi a tetto. E’ inoltre uno dei pochissimi binocoli con messa a fuoco centrale garantito Waterproof. Ottimo rapporto prezzo prestazioni. Potrebbe essere un valido binocolo tuttofare, e la sua puntiformità concede anche delle sessioni astronomiche ad ampio respiro

Canon 10×30 IS

 Lo stabilizzato: Canon 10×30 IS

Pare impossibile che un binocolo simile sia venduto a poco meno di 400 euro. Il sistema di stabilizzazione funziona in maniera ottimale, l’unica pecca è la impossibilità di tenere sempre attiva la stabilizzazione, dato che si è obbligati a tenere premuto il pulsante sullo scafo ottico. Fortunatamente la pressione da utilizzare è davvero minima e le dita non si sforzano anche con l’uso prolungato. La resa ai bordi è molto buona, ma non eccellente come ho sentito spesso da vari astrofili, come confronto ad esempio, cosi come la nitidezza che non raggiunge, ad esempio la resa del binocolo della Swarovski sopraccitato. Il suo vero punto di forza è dato dal rapporto prezzo-prestazioni. Con una cifra inferiore a quella che si dovrebbe sborsare per l’acquisto di un binocolo di media qualità si può avere fra le mani un piccolo oggetto tecnologico che concedera la gioia di osservare la natura senza l’uso di scomodi supporti.

USM 10.5×70

 L’anti-fujinon: Generalhit USM 10.5×70

Per mesi ho citato le buone prestazioni dei binocoli USM , confermando la loro ottima resa ottica, la puntiformità stellare e la nitidezza al centro del campo. Ho anche sempre asserito che quasi tutta la serie USM era avvantaggiata dall’ottimo rapporto prezzo-prestazioni ma che la resa ai bordi estremi del campo era leggermente inferiore a quella dei noti binocoli Fujinon. Finalmente chi ha iniziato a comprarli ha potuto costatare le mie impressioni, dato che sto ricevendo parecchie e-mail dai lettori a riguardo.
Or bene, senza mezzi termini, dopo varie prove, dopo che l’amico Piero Pignatta se ne stava portando uno a casa dopo averci guardato solo per mezz’ora e dopo che un paio di possessore del Fuji se ne sono andati a casa con le pive nel sacco posso dire che la versione 10.5×70, secondo il mio modesto parere è la migliore versione USM attualmente prodotta, con una nitidezza agli estremi del bordo “d poco inferiore” a quella al centro del campo, non si nota “alcuna” differenza con i blasonati Fujinon, eccetto la luminosità e la nitidezza al centro del campo che sono di leggermente “superiori” nell’USM 10.5×70

Lo vedo come il classico binocolo per l’analisi su cavalletto dei panorami al tramonto ed all’alba, o lo studio del comportamento degli animali. Provate a seguire l’alimentazione dei giovani merli mezz’ora dopo il tramonto con questo binocolo e poi fatemi sapere. L’unica limitazione potrebbe essere la messa a fuoco singola su ogni oculare, ma del resto non sarebbe un USM 🙂

Anche nell’uso astronomico, per le osservazioni di ampi campi stellari è davvero molto buono: immagini stellari puntiformi ed un campo reale dal buon respiro. Ovviamente le galassie più luminose si apprezzano meglio con la versione 15×70 ma per tale genere di osservazione ci sono già gli USM 110mm. Prezzo? 439 euro, come un medio cellulare!